Commentario del 15.03.18

IN PRIMA PAGINA
Lega-M5S, prove di governo (Repubblica, Stampa). Salvini parla con Di
Maio, Berlusconi chiude la porta (Corriere). La trattativa fa paura a Pd
e azzurri (Giornale). Per Libero è Berlusconi a strizzare l'occhio a Di
Maio: pur di non tornare alle urne spera in un'intesa con i Cinque
Stelle. Bersani al Fatto: "Di Maio chieda aiuto a sinistra o il futuro
sarà tutto a destra". In bilico anche la Regione Lazio: sul Messaggero
il piano delle opposizioni per far cadere Zingaretti e rivotare subito.
Intanto il Def potrebbe slittare a fine aprile (Sole). Moscovici contro
Padoan: "L'Italia resta solida". Ma per il Fatto è furibondo perché il
ministro ha svelato le critiche della Ue.
Dall'estero. Guerra fredda May-Putin (Corriere). Londra espelle 23
diplomatici russi (Stampa e altri). Escalation contro Mosca: pronti a
bloccare i loro tesori (Repubblica). Mosca: reagiremo (Avvenire).
Germania, Merklel fa poker, è nella storia (Corriere). Ma il suo governo
parte in salita (Sole). Slovacchia, il premier si dimette. Il reporter
ucciso travolge il governo (Messaggero, Fatto). Migranti, su Avvenire la
linea Ue: meno arrivi in Europa, più fondi alla Turchia. Usa, i
democratici riconquistano la Pennsylvania (Sole, Stampa).
Su tutti l'addio a Stephen Hawking, il genio dei buchi neri. Aveva la
Sla e amava la vita (Corriere). Su QN il patriarca ella dieta
macrobiotica sotto accusa: "E' una setta, noi schiavi". Dopo il caso
Norcia, sindaci del terremoto esasperati: mani legate da inchieste e
burocrazia (QN).

ITALIA-ECONOMIA
Conti e programmi, il Def potrebbe slittare a fine aprile: per il Sole
con una maggioranza parlamentare che ancora non si indovina, prende
quota l'ipotesi di sfruttare la finestra aperta dalla Commissione Ue e
prendersi più tempo per elaborare il documento programmatico. Da
Bruxelles Moscovici prova a smorzare le tensioni: "Sull'Italia i mercati
sono sereni e siamo sereni anche noi". Per il Fatto in realtà il
commissario Ue è furibondo con Padoan che ha svelato le critiche e le
preoccupazioni di Bruxelles verso Roma: una metamorfosi "politica",
quella del ministro, che ha irritato profondamente Moscovici. Intanto Di
Maio, ospite della Confcommercio promette: "Ne Def chiederò che le
clausole dell'Iva siano disinnescate subito". Stessa promessa da
Salvini, con Libero che parla di prove di dialogo Lega-M5S proprio a
partire dall'Iva. AsseLega-M5S anche sul rigetto delle sanzioni Ue verso
la Russia (Corriere). Salvini: "Le sanzioni alla Russia sono una follia
economica, geopolitica e commerciale". Di Maio: "E' un problema per
settori della nostra economia: ci lavoreremo nell'interesse degli
italiani, non della Russia o degli Usa".
Ma sull'Europa le strade dei due sembrano ancora lontane. Di Maio
colomba: "Non abbiamo mai chiesto di uscire dall'Unione. Ho apprezzato
le parole distensive di Moscovici sull'Italia". Ribadito anche il
rispetto per il vincolo del 3% e l'opzione spending review. Salvini
ipotizza invece lo sfondamento del 3%. Sulla Stampa parla Borghi, il
consigliere economico della Lega: "L'unico accordo possibile è con il
M5S. Il M5S dice che vuole reddito di cittadinanza e abolizione del
pareggio di bilancio in Costituzione? La Lega dice flat tax e via il
pareggio di bilancio? Partiamo dai punti in comune, sugli altri
lavoriamo". E sul reddito di cittadinanza propone una variante "alla
leghista": "Come l'hanno proposto loro non funziona perché è destinato a
tutti. Un buon compromesso potrebbe essere il reddito di inclusione
sperimentato in Lombardia". Altri punti in Comune: "Anche loro hanno
paventato una moneta fiscale, simile ai nostri mini-bot. Abbiamo già
fatto una battaglia comune sull'oro di Bankitalia da mettere in
sicurezza.Argomenti per sedersi a un tavolo con i grillini ci sono".

ITALIA-POLITICA
Lega-M5S, per Repubblica c'è un'intesa che va oltre la presidenza delle
Camere e punta direttamente a un governo per rifare la legge elettorale
e tornare al voto ad ottobre. Tra Di Maio e Salvini primo contatto
telefonico: ufficialmente solo per l'elezione dei presidenti di Camera e
Senato (contatti che verranno allargati anche a Martina e Grasso) ma gli
interessi convergono su un governo guidato da un giurista che vari una
riforma elettorale per impostare un nuovo bipolarismo che si regga su
M5S e Lega, rendendo ininfluenti Pd e FI. Una riforma che reintroduca il
premio di maggioranza. Uno scenario simile lo evoca anche la Stampa, a
partire dalle dichiarazioni di Salvini di ieri: "Escluso il Pd, ogni
scelta per trovare una maggioranza è possibile". E verso Di Maio "nessun
pregiudizio. Se c'è una condivisione di progetto ragioniamo". Se poi gli
interlocutori dovessero dire di no "facciamo una nuova legge elettorale
con il premio di maggioranza e si torna a votare". Anche il Giornale
parla di un piano segreto di Salvini e di una trattativa in atto tra lui
e Di Maio che fa paura a Pd e azzurri. Va in questa direzione anche il
Corriere nel retroscena di Verderami secondo il quale il M5S, in caso di
ritorno al voto, è pronto a far saltare il vincolo del doppio mandato.
Di Maio: "Se si dovesse tornare al voto entro un anno non faremmo le
parlamentarie per le liste, confermeremmo i candidati di questa
legislatura". Una decisione che serve a blindare i gruppi parlamentari
in caso di scioglimento delle Camere e che implicitamente significa che
si è pronti a tornare alle urne, previo governo lampo con la Lega.
Ma Berlusconi non ci sta: "Ho aperto ai 5Stelle? Sì, ma per cacciarli
fuori" (Giornale). Piuttosto "dialogo con il Pd" (Sole). Alla riunione
degli eletti, Berlusconi stoppa ogni accordo con Grillo e strappa con
Salvini: "Se pensa di fare un accordo con i Cinque Stelle Matteo si
brucia come Renzi", il retroscena su Repubblica. La strategia spiegata
ai parlamentari è netta: "Scongiurare a tutti i costi il ritorno al
voto, altrimenti i grillini rischiano di passare dal 32 al 40%". E poi
nessun governo del centrodestra col M5S: "Meglio un accordo non organico
col Pd, un loro sostegno esterno su singoli provvedimenti a un nostro
governo. Ma Salvini e Meloni non sono d'accordo, dovremo fare di tutto
per convincerli". E per bloccare l'esodo di parlamentari spunta un
accordo che vieta il passaggio da un gruppo all'altro all'interno della
coalizione.
A Berlusconi che cerca l'appoggio del Pd a un governo del centrodestra
risponde Guerini: "Fantapolitica". Ma una parte del Pd vuole vedere le
carte (Messaggero). In movimento una truppa di "responsabili": stiamo
con il Colle, attenti a chi cerca di tornare alle urne. Sulla Stampa
parla Settis: "I dem e il Movimento convergano senza fare l'errore del
2013. Di Maio non è stato eletto premier". Sul Fatto il consiglio di
Bersani: "I 5 Stelle si sveglino o al prossimo girono la destra fa il
pieno".
Sulla Stampa il sondaggio di Piepoli: il M5S cresce ancora, ora quasi un
italiano su due vuole dare la guida al M5S, mentre perde punti
Berlusconi. Il 49% degli italiani non è soddisfatto dell'esito del voto;
il 44% gradirebbe un governo guidato dal M5S aiutato da alcune altre
forze politiche. Il 32% preferirebbe invece un governo di "concordia
nazionale".
Sul Messaggero il caso Lazio. Con Zingaretti "anatra zoppa" e il
centrosinistra senza maggioranza in consiglio regionale, l'idea di
Pirozzi e Salvini è rievocare il metodo usato dal Pd per silurare
Marino: i 26 consiglieri di opposizione, una volta insediati potrebbero
andare tutti dal notaio e dimettersi. Contatti tra Pirozzi e Parisi e la
Lombardi ci sarebbero già stati. Il M5S aspetta la linea da Di Maio,
dubbi in Forza Italia. Zingaretti aspetta di capire se davvero le
opposizioni siano decise a tornare al voto o se sarà possibile un'intesa
programmatica. "Se c'è un accordo bene, altrimenti si va tutti a casa".
Sulla Stampa intervista al neo governatore: "Voglio fare il segretario
del Pd ma non in assemblea. A me casomai può interessare correre al
congresso normale con le primarie".

ESTERI
Guerra fredda May-Putin (Corriere e tutti). Londra accusa il Cremlino di
"uso illegale della forza contro il Regno Unito", per l'avvelenamento
con il nervino di una ex spia russa. Scatta l'espulsione per 23
diplomatici; minacciata una stretta anche per gli oligarchi russi
trasferiti a Londra: "Faremo in modo che il loro denaro non possa
impunemente riciclarsi qui". Sospesi anche i contatti diplomatici:
questo significa che non ci saranno delegazioni ministeriali ai prossimi
Mondiali di Calcio. Il ministero degli Esteri russo annuncia ritorsioni:
"Mosca deve reagire con prontezza, severità e in modo speculare" di
fronte a un attacco "ostile, ingiustificato e miope". L'Europa prende
tempo (Corriere): il tema è in agenda del Consiglio europeo di giovedì
prossimo. Merkel garantisce una posizione comune sulla vicenda ma tra
capitali le reazioni sono diverse. Merkel: "Prendiamo molto seriamente
le valutazioni del governo britannico". Più cauto Macron, che condanna
l'attacco e si dice solidale con Londra ma "la Francia non si occupa di
fantapolitica: una volta che i fatti saranno provati allora delle
decisioni saranno prese". Roma "smarrita" tace. Salvini ha detto di non
credere alle conclusioni della May e ha ribadito che le sanzioni contro
Mosca sono un grande sbaglio. Il New York Times accusa l'Italia di aver
abbandonato l'alleanza con l'America per sceglierne una con la Russia.


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