Commentario del 21.03.18

IN PRIMA PAGINA
Doppia bufera su Facebook (Corriere). Ue e Londra contro Zuckerberg (QN): "Dati rubati, ora spieghi". E i titoli social crollano (Repubblica). I big del web sotto pressione in Borsa (Sole). Il garante: anche l'Italia può essere a rischio (Avvenire). Utenti in rivolta, hastag di protesta e cancellazioni (Messaggero). Morozov: "Con Facebook abbiamo venduto le nostre vite" (Fatto). Libero: chi si confessa su Facebook poi non deve lamentarsi.
Spazio anche alla politica. Da Berlusconi sì al governo con M5S (Repubblica). Il Senato a Forza Italia, poi un governo con Lega e M5S (Giornale). Di Maio e Salvini cercano un premier (Stampa). Ma le elezioni non finiscono mai: 3 deputati non lo sono già più (Fatto). Sul Foglio le grandi manovre nel Pd: il partito è morente ma tutti vogliono guidarlo. Sulla Verità le grandi manovre di Renzi: Boschi in Rai e Lotti ai servizi.
Tra politica e finanza l'allarme di BlackRock: "Evitare i bond italiani" (Giornale). Sul Messaggero si riparla di pensioni e lavori gravosi. La Ragioneria: non smontare la Fornero.
In primo piano anche il caso Sarkozy, fermato per l'affaire dei finanziamenti libici (Sole, Corriere): eletto con i fondi di Gheddafi (Messaggero). Il Giornale: ridi adesso, Sarkozy. L'ambasciatore russo al Tempo: "La Francia ha destabilizzato il Mediterraneo".
In cronaca, fuga di gas a Catania, esplode un palazzo. Tre vittime (Repubblica). Morti da eroi due vigili del fuoco (Mattino, QN). Su QN Ferragni e Fedez, web in festa: è nato Leone, il primo social baby. Su Repubblica inchiesta sui femminicidi. Sotto protezione 22 mila donne.

ITALIA-ECONOMIA
Lo stallo politico italiano frena la riforma dell'eurozona e alimenta la spinta negativa dei grandi investitori (Sole e altri). BlackRock: attenti al debito italiano. Ma lo spread cala (Avvenire). Dal gruppo di investimento americano indicazione agli investitori di "alleggerirsi" dei BTp, alla luce del risultato del voto, "il peggiore possibile". Padoan: "L'economia italiana è un'economia resiliente che continua a rimanere tale". Ma per avere il nuovo governo ci vorranno "settimane, se non mesi".
Ieri, dal Sole, l'appello del ministro francese Le Maire a fare presto per rientrare nella partita di riforma dell'eurozona in corso. M5S e Lega freddi. Castaldo (M5S): "L'unione bancaria, così com'è strutturata, è un boomerang per l'Italia. Bisogna accelerare sulla garanzia unica dei depositi. Vigilanza unica e meccanismo di risoluzione hanno destabilizzato il mercato e creato panico tra i risparmiatori". Cinque Stelli freddi anche sul ministro delle Finanze Ue: "Prima la svolta espansiva della politica economica". Nessuna fretta di fare il governo in casa Lega. Borghi: "Si è aspettato il governo tedesco per 6 mesi, aspetteranno anche l'Italia". Gozi (Pd): "In caso di maggioranza M5S-Lega l'Italia si ritroverebbe isolata nel negoziato".
Sul Messaggero l'appello di Marco Leonardi sulle pensioni: "Attenzione a smontare la Fornero. Modifiche possibili ma solo a piccoli passi", scrive il consigliere economico del premier Gentiloni. La questione demografica, le alte spese di "assistenza" e l'elevata spesa sociale impediscono al Paese di aumentare indiscriminatamente le spese previdenziali. L'unica strada è la continuazione della strategia dei governi Renzi-Gentiloni, con un graduale aggiustamento sulle pensioni alle donne, quelle di garanzia ai giovani e i sussidi per i non autosufficienti, ma nel rispetto dei conti pubblici.
Intanto, sempre sul fronte pensioni, riapre il cantiere sui mestieri lavori gravosi (Messaggero): due commissioni al lavoro per studiare la gravosità delle varie occupazioni professionali e la separazione della spesa previdenziale da quella assistenziale. Il termine dei lavori è fissato al 30 settembre, data entro la quale le due relazioni dovranno essere consegnate al governo.

ITALIA-POLITICA
Berlusconi apre al M5S su un "governo di programma" (Repubblica p.2 e tutti): intesa ieri tra l'ex premier e Salvini, che oggi si rivedranno nel vertice a tre con la Meloni. Il segretario del Carroccio pronto a trattare con Di Maio per l'esecutivo (Giornale p.7), ma Giorgetti rassicura: "Sì ad un'alleanza solo se c'è Forza Italia". Berlusconi ottimista, è convinto che Salvini non possa fare il rimorchio dei 5Stelle (Corriere p.7). Per la Stampa (in prima e p.7), nella trattativa tra Salvini e Di Maio, spunta l'ipotesi di una figura terza per Palazzo Chigi. In vista del vertice di oggi, Giorgia Meloni al Messaggero (p.4) stoppa gli accordi con Pd e 5S: "Centrodestra ha diritto di presentarsi al Parlamento con un suo premier e un programma importante per il Paese, cercando i voti che mancano. Un accordo con le altre forze è sbagliato".
Senato a Fi, accordo vicino. Sul Corriere e tutti le trattative per le presidenze delle Camere. E' il vicesegretario della Lega, Giorgetti, ad aprire ad un "presidente del centrodestra, anche non leghista", che potrebbe essere Romani. Mentre la Camera dovrebbe andare al M5S: la carta Fico potrebbe stabilizzare il Movimento e la legislatura. "L'accordo sui presidenti delle Camere segna la via per il governo" spiega Brunetta a Repubblica, senza aprire però un accordo Lega-5S. "Ma – avverte il capogruppo azzurro – per la rappresentanza istituzionale è necessario coinvolgere il Pd".
 "Vogliamo far sapere agli italiani che ci stiamo incontrando con gli altri partiti: una cosa che in Italia non si era mai vista" dice il capogruppo M5S, Toninelli, a colloquio con la Stampa (p.6). Rispetto al monito di Grillo a "non fare inciuci", Toninelli assicura: "Non ci saranno cose del genere. Si parla di temi, noi imporremo, nel senso buono, il nostro programma". E tra i punti su cui il Movimento ha sempre spinto c'è il taglio dei vitalizi, ieri rilanciato da Di Maio. Secondo Palmerini (Sole p.10) è un modo per compattare i gruppi 5S in vista del voto segreto. Il M5S propone una riforma con delibera dell'Ufficio di presidenza delle Camere (Messaggero p.6).
Pd, Zingaretti lancia la sfida per la leadership: "Sì al dialogo con i grillini, ma stiamo all'opposizione" (Repubblica p.7). Ieri "manifesto" del governatore del Lazio, che ha fatto proposte nel segno della "rigenerazione". "Ma non sarò l'anti-Renzi" ha assicurato (Stampa p.8). Nel frattempo, nel Pd è scontro sui ruoli chiave in Parlamento: Martina media su capigruppo e presidenti di Copasir e Vigilanza. Renzi punta sulla Boschi per la Rai e su Lotti per il servizi segreti, ma sale lo scontro. L'ex segretario vuole la regia per blindare la linea anti M5S (Messaggero p.7). 
Su Corriere (p. 16), Repubblica (p. 20) e altri la provocazione del pm Zucca durante il convegno su Regeni: "Chi torturò al G8 è ai vertici della Polizia: come possiamo chiedere all'Egitto di consegnarci i loro?". Le parole di Zucca sono state acquisite dal ministero della Giustizia.

ESTERI
Facebook nella bufera per la vicenda dei 51 milioni di profili sottratti da Cambridge Analytica e messi al servizio prima della Brexit e poi della campagna elettorale di Trump. Londra e Bruxelles convocano Zuckerberg, prima inchiesta negli Usa e in Borsa crollano tutti i titoli social: Facebook –2,56%, Twitter –10,38%, Snapchat –2,56% (Corriere, Sole e tutti). "Siamo stati ingannati" la replica di Facebook ma il fondatore tace. Per i colossi del web che hanno fatto la loro fortuna sulla vendita di dati personali a scopi pubblicitari il rischio è che lo scandalo possa provocare una stretta sulla privacy. A maggio scattano le nuove regole Ue e anche gli Usa preparano una stretta. In Italia l'Agcom ha chiesto informazioni a Facebook sulla gestione dei dati sensibili per finalità di comunicazione politica. In movimento anche il Garante Ue della privacy Buttarelli: "La manipolazione dei dati personali è globale, l'Italia non è immune e le elezioni europee del 2019 sono un test importante per tutti" (Messaggero). Sul Corriere il giallo sugli "aiuti" di Cambridge Analytica ad un partito italiano: l'Agcom indaga sulle tecniche di profilazione degli utenti utilizzate nel 2012 da un "movimento in via di rinascita". Sul Messaggero la rivolta degli utenti beffati: "Non siamo clienti, siamo il prodotto". Hastag contro Zuckerberg e cancellazioni. Libero: chi si confessa su Facebook poi non deve lamentarsi. Sul Fatto intervista a Morozov, giornalista bielorusso tra i maggiori esperti di Internet: "Abbiamo consegnato le nostre vite a Big Tech. Raccogliere i nostri dati privati ha permesso a Facebook e agli altri di ottimizzare la pubblicità e creare migliori servizi di intelligenza artificiale. Ma sono scettico sull'efficacia di questi dati: la principale fonte di propaganda e manipolazione in America rimane la tv".
In Francia l'ex presidente Sarkozy, fermato per l'affaire dei finanziamenti libici (Sole, Corriere): gli investigatori sospettano che l'ex presidente abbia finanziato la campagna elettorale del 2007 con soldi forniti dal dittatore libico Gheddafi. La svolta dopo l'arresto, a gennaio a Londra, dell'intermediario Djouhri. Si parla di un sostegno di 50 milioni di euro. Una vicenda interna che si intreccia con l'attacco alla Libia del 2011: Parigi fu un prima linea, con i bombardamenti e con la caccia fisica a Gheddafi, fino alla sua brutale eliminazione (Corriere). Un disastro, quello libico, che avrebbe avuto conseguenze devastanti sulla sicurezza occidentale.  Libero, Tempo e Giornale all'attacco: ridi adesso, Sarkozy. Il riferimento è alle risatine con la Merkel alle spalle di Berlusconi nell'ottobre del 2011, in piena crisi italiana. L'ambasciatore russo al Tempo: "La Francia ha destabilizzato il Mediterraneo".

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