Commentario del 7.03.18

IN PRIMA PAGINA
Il M5S guarda al Pd (Sole). Tentazione Di Maio. Pd in rivolta: no a M5S (Repubblica). Di Maio non trova alleati a sinistra per il governo 5Stelle (Stampa). Per il governo in movimento anche Salvini che apre a sinistra (Messaggero). Guerre stellari nel Pd: una parte dei dem apre al governo grillino (QN). Di Maio scrive a Repubblica: ai partiti dico, è arrivato il tempo di voltare pagina. Berlusconi al Corriere: "Incarico al centrodestra, io garante dell'alleanza". Maroni a Repubblica: "E ora un'alleanza tra noi e sinistra". Intanto Calenda prende la tessera, con la benedizione di Gentiloni: "Mi iscrivo ma niente segreteria" (Messaggero). Ma già si profila uno scontro con Zingaretti (Foglio). E i poteri forti si scoprono grillini (Giornale, Fatto), con Marchionne che scarica Renzi e Boccia che rassicura su Di Maio. I mercati danno all'Italia due mesi di tregua sul fattore rischio (Messaggero). Piazza Affari supera il mini shock elettorale ed è maglia rosa in Europa, spread a 133 (Sole).
Dall'estero: in Corea svolta di Kim: "Stop al nucleare, trattiamo" (Messaggero). Il dittatore offre il suo arsenale, Trump possibilista (Stampa, Sole). Negli Usa scontro sui dazi, Cohn lascia Trump (Corriere). Londra minaccia i russi dopo l'avvelenamento dell'ex spia: via dai Mondiali di calcio (QN).
In cronaca, il ponte dell'odio (QN). A Firenze l'assalto dei senegalesi con il pretesto dell'odio razzista (Messaggero).

ITALIA-ECONOMIA
Piazza Affari supera il mini schock post elettorale ed è maglia rosa in Europa: +1,7%, con lo spread a 133 e l'euro a 1,24 dollari (MF). L'ottimismo è legato alla possibilità di un governo di coalizione. Il Messaggero parla di tregua di due mesi sul "rischio Italia": gli investitori internazionali aspetteranno che si compia l'iter istituzionale di formazione del nuovo governo, mettendo in conto che vista la difficoltà della situazione potrebbe volerci più tempo del solito. Maggio è considerata la soglia ultima di attesa, ma la "tregua" potrebbe rompersi prima se la politica non ne terrà conto. "La tiritera che i mercati soffrono per l'incertezza ci ha annoiato,– dice a MF Alberto Bagnai, l'economista anti-euro eletto dalla Lega al Senato – Una favola anche quella del rigore: l'austerità di Mario Monti ha dissestato ulteriormente le finanze pubbliche, avendo ridotto il pil più di quanto abbia ridotto il debito. Se continuiamo così distruggiamo il Paese. Noi non vogliamo continuare su questa strada. Se poi la Ue non se ne vuole fare una ragione ci dispiace per lei. Se attiverà una procedura di infrazione amen. Basta con la subalternità alla Germania". Con Salvini al governo, dice Bagnai, piano di investimenti pubblici, flat tax, mini bot per rianimare i consumi e per il pagamento delle imposte da parte dei cittadini e abolizione della legge Fornero. "Introdurre insieme flat tax e reddito di cittadinanza farebbe una strage degli innocenti – dice Monti alla Stampa – Il rischio è essere stroncati dal debito. Servono una politica durissima contro la pressione fiscale e misure per ridurre le disuguaglianze".
Su tutti i giornali l'apertura di Marchionne e Boccia ai grillini. "Salvini e Di Maio non mi fanno paura – dice l'ad di Fca – M5S? Ne abbiamo passate di peggio". "I Cinque Stelle sono un partito democratico, non fanno paura – dice il presidente di Confindustria – Valutiamo i provvedimenti, l'importante è che il Paese si assicuri un governo e non si smontino le riforme" (Sole). Anche le agenzie di rating guardano a riforme e conti (MF). Moody's e Fitch parlano di un Parlamento "sospeso", un governo "difficile" da formare e in prospettiva di un esecutivo fragile che potrebbe congelare il percorso delle riforme intrapreso finora. Mustier (Unicredit) rassicura i mercati: "Ci sarà un governo democratico e la crescita proseguirà. L'Italia sarà uno dei campioni d'Europa" (Messaggero). Bini Smaghi (Soc Gen) avvisa la politica: "La tranquillità sui mercati non durerà a lungo. E' difficile capire come si possa formare un governo stabile con un programma economico che abbia il supporto del Parlamento. Non siamo la Germania, non possiamo permetterci sei mesi senza un governo" (MF). Preoccupata anche l'analisi dell'economista tedesco Marcel Fratzscher: "A Berlino guardiamo alla situazione italiana con preoccupazione – dice al Sole – E' nell'interesse di tutti che l'Italia continui sulla strada delle riforme. Siamo però tutti più rilassati da quando i partiti anti europeisti hanno tolto l'uscita dall'euro sul tavolo".
Intanto l'Istat certifica uno scenario macroeconomico positivo: stabili i livelli di occupazione e gli indici di fiducia di imprese e famiglie, in miglioramento la produttività (Sole).

ITALIA-POLITICA
Tentazione Di Maio: il leader grillino guarda a sinistra per la formazione di un governo targato 5 Stelle e da Repubblica lancia un appello ai partiti: "Voltiamo pagina e cambiamo l'Italia tutti insieme". "Da qui non si torna più indietro. Il voto ha perso ogni connotazione ideologica", scrive Di Maio che indica come priorità i 10 milioni di poveri, i 30 mld di sprechi a eliminare, il "ritocco" della tassazione per le imprese, la sicurezza nelle città "giorno e notte", il lavoro ai disoccupati, specie ai giovani. "Non è stato un voto ideologico e di protesta, è stato un voto programmatico e i punti principali sono questi".  Di Maio ribadisce la necessita di un governo "per convergenze sui temi: tutte le forze politiche devono manifestare responsabilità. Non inizino teatrini, non aviino giochi di palazzo alla House of Cards. Adesso è il momento di fare le cose che aspettiamo da 30 anni ma bisogna cambiare metodo. La politica smetta di essere arrogante e inizi ad essere umile". Il M5S suggerisce "partecipazione, ascolto, trasparenza": "Ora i tempi sono maturi per mettere al centro i temi che interessano i cittadini".
Ma i big del Pd chiudono ai cinquestelle: "L'Italia ci ha messo all'opposizione" (Stampa e tutti). Renzi: "Chi vuole il governo con M5S dovrà dirlo in direzione" (Corriere e tutti). Franceschini: "Mai pensato sia possibile fare un governo con M5S e tantomeno con la destra. L'unica strada giusta è andare all'opposizione". Orlando: "Non credo si possa pensare ad un'alleanza ma è sbagliato demonizzare il voto dei 5Stelle, una parte degli elettori del centrosinistra è andata a finire lì". Aprono invece Chiamparino, Boccia ed Emiliano: "Con il Movimento si può parlare". Caustico Orfini: "C'è un pezzo di Pd che non si rassegna a stare all'opposizione. Non c'è nulla di responsabile nel sostenere chi in questi anni ha soffiato sul fuoco della rabbia sociale" (Stampa). Dal Corriere Sposetti attacca Renzi: "La base lo processi. Al Paese serve un governo, il M5S non è pericoloso".  Ma è la mossa di Calenda a richiamare l'attenzione dei più. "Mi iscrivo. Non bisogna fare un altro partito ma risollevare quello che c'è" (Messaggero). Gentiloni applaude e come lui Martina, Zanda, Finocchiaro, De Vincenti. Tacciono Franceschini, Delrio,Minniti. Per il Messaggero sono tutti in corsa per la successione a Renzi e temono quella che somiglia ad un'opa ostile di Calenda sul Nazareno. Il ministro frena: "Non conosco il partito, la rete territoriale, le persone. Candidarsi a qualcosa sarebbe poco serio. E poi non voglio essere un elemento di ulteriore divisione o personalizzazione". Ma nel Pd la resa dei conti è partita. Chiamparino al Fatto: "Il segretario si dimetta lunedì e il partito passi a Martina per qualche mese". Quanto alle alleanze "il dialogo va bene ma non possiamo fare un governo né con laLega né con i Cinque Stelle: vedo poche affinità". In movimento anche Zingaretti, che dopo la vittoria alle Regionali del Lazio parla di rigenerazione del partito e del centrosinistra. Per il Foglio il nuovo scontro nel Pd sarà tra il ministro post renziano e il governatore veltroniano.
Di Maio tratta ancora: "Serve l'incarico pieno, non un mandato esplorativo, non vogliamo fare la fine di Bersani" (Stampa). Ma c'è anche un piano B, scrive Repubblica: la presidenza della Camera a un 5 Stelle e l'intesa con la Lega per fare una nuova legge elettorale e riportare il Paese al voto. Ma il leader dei grillini spera nel ribaltone dem per far partire il suo governo. Su Repubblica gli umori della base. Tra i cinque stelle muro di ostilità a un'alleanza con il Pd: "E in ogni aso Renzi fuori". Sull'ipotesi Lega più punti di contatto: "Siamo simili". Sul Corriere il sondaggio sulle intese: uno su tre favorevole all'alleanza M5S-Lega; l'intesa tra il Movimento e il Pd piace al 29%; per il 40% l'incarico di formare il governo dovrebbe andare a Di Maio; il 21% dice Salvini.
Anche Salvini manda segnali a sinistra (Corriere, Messaggero): "Chi ha idee che ci permettono di realizzare il nostro programma sarà ascoltato. Renzi è vittima della sua arroganza. Peccato, perché c'è una tradizione di sinistra che non voto o che guarda alla lega e cercheremo di raccogliere queste forze".
Ma Berlusconi punta i piedi e richiama la coalizione: "Da leader di FI sarò il regista del centrodestra, sarò il garante della compattezza della coalizione" (Messaggero e tutti). E in un'intervista al Corriere dice: "L'Italia ha bisogno i un governo al più presto", l'incarico spetta al centrodestra "perché è la coalizione che ha prevalso nelle elezioni. Questa coalizione siamo noi, non i 5 Stelle.Mi auguro che ci saranno forze politiche responsabili e disponibili a questo". Quanto al leader "rispetteremo gli accordi: sostegno leale a Salvini nel tentativo di creare un governo. Sono convinto che riuscirà". Quanto ad un eventuale governo dei Cinque Stelle col Pd dice: "Non spaventa me, dovrebbe spaventare il Pd perché sarebbe la sua fine politica definitiva". Meloni al Messaggero: "Contenti che Berlusconi si metta a disposizione. Noi siamo per un governo di centrodestra e lavoriamo per trovare una maggioranza in modo molto trasversale".

ESTERI
In Corea svolta di Kim: "Stop al nucleare, trattiamo" (Messaggero). Svolta di Pyongyang: offerto lo stop ai test missilistici per la durata di eventuali colloqui. Il dittatore offre il suo arsenale, Trump possibilista: "Speriamo nella pace, ma tutte le opzioni restano aperte" (Stampa, Sole). Intanto, disgelo tra Corea del Nord e del Sud: summit ad aprile, dopo la prima telefonata tra leader sulla linea rossa.
Negli Usa scontro sui dazi, Cohn lascia Trump (Corriere). Il consigliere economico si dimette per i dissensi sulle misure protezionistiche. Intanto, oggi la Commissione europea valuterà come rispondere alle misure di Trump: l'obiettivo di Bruxelles è colpire prodotti significativi del sistema Usa con impatto sugli Stati dove sono in programma le elezioni di medio termine. I canali diplomatici dell'Ue sono stati attivati per coinvolgere Paesi extracomunitari.
Londra minaccia i russi dopo l'avvelenamento dell'ex spia: via dai Mondiali di calcio se dovesse emergere un legame tra la Russia e l'incidente di Salisbury (QN, Corriere e altri). Con l'ex spia colpita anche la figlia, sospetti su 007 del Cremlino, a rischio i rapporti diplomatici.
Bezos il più ricco, Ferrero il primo degli italiani. Sul Sole la classifica di Forbes sugli uomini più ricchi del mondo. Il fondatore di Amazon, con 112 mld di dollari, davanti a Bill Gates (91 mld), al terzo posto Warren Buffett (84 mld). Giovanni Ferrero è il primo degli italiani, con 23 mld di dollari di patrimonio è al 37esimo posto della classifica. Altri italiani in classifica sono Leonardo Del Vecchio (45esimo con 21,2 mld) e Stefano Pessina (127esimo con 11,8 mld).

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