Commentario del 17.03.18

IN PRIMA PAGINA
Macron e Merkel: "Il voto italiano, uno scossone per l'Europa" (Sole, Avvenire, Stampa). In primo piano su tutti i timori europei per l'Italia (Corriere). Roma resta fuori dal gruppo di testa. I dossier in salita (Messaggero). Ma su maggioranza e governo è ancora stallo. Il Foglio: l'unico governo che potrebbe nascere è con Flick premier, Salvini all'Interno e Di Maio all'Economia.
Governo Lega-M5S in cima al gradimento degli italiani secondo il sondaggio di Repubblica. Martina evoca il referendum perché siano gli iscritti a decidere l'alleanza (Fatto). Il Giornale rispolvera gli insulti di Grillo a Salvini: razzista, ladro e puzzone. Su Libero l'uscita choc di Sgarbi su Di Maio: è gay. Su Repubblica e Verità i nuovi guai in famiglia per Renzi: indagine sui genitori con l'ipotesi di fatture false. Tra politica e cronaca la riforma dell'ordinamento penitenziario. Carceri, si cambia (Avvenire). Via alle sanzioni alternative. Critica la Lega (Sole). La Verità parla di decreto salva ladri. Salvini giura: lo aboliremo. Intanto sui furti è record di impunità: finiscono in trappola solo 3 su dieci.
Dall'estero. Domani la Russia al voto, tra economia in ripresa e zero riforme (Sole). Tra i poveri del Volga: scegliamo lui (Stampa). I veleni di Londra sul voto russo: "Putin colpevole, ha dato l'ordine di uccidere la spia e sua figlia (Stampa, Giornale).
In cronaca, ancora echi del quarantennale della strage di via Fani. "Brigatisti, tacete" dice il capo della Polizia Gabrielli a QN. "Un oltraggio la ribalta per degli assassini".

ITALIA-ECONOMIA
"La Ue scossa dal voto italiano" (Sole e tutti): l'analisi di Merkel e Macron nell'incontro di ieri a Parigi, riaccende le polemiche. "Il lavoro che ci aspetta è importante seppur in un contesto europeo profondamente scosso da Brexit e poi dalle elezioni italiane, che hanno visto montare gli estremi e che ci hanno permesso di toccare con mano le conseguenze di una lunga crisi economica e le sfide migratorie a cui non siamo in grado di rispondere. Per il Messaggero è la conferma che Roma è scivolata di nuovo fuori dal gruppo di testa Ue, proprio ora che si sta mettendo mano a profonde riforme dei trattati. Un down grading frutto dell'incertezza politica post elettorale.
Fitch conferma il rating dell'Italia , BBB con outlook stabile, ma vede il rischio politico (Corriere p.43, Messaggero p.19). "Il risultato delle elezioni ha reso la formazione di un governo stabile difficile aumentando le possibilità di un allentamento di bilancio e di un ulteriore indebolimento delle prospettive sul fronte delle riforme", il giudizio dell'agenzia di rating. Fitch mette in guardia "dalle influenza populiste, anche se negli ultimi mesi Lega e M5S hanno attenuato la loro retorica antieuro".  Da Moody's, per ora, nessun giudizio.
Dall'Istat il dato sull'inflazione a febbraio, risultato più basso rispetto alle stime. Variazione nulla nel periodo . Una frenata che per l'Istat si deve all'inversione di tendenza dei prezzi degli alimentari non lavorati
Il Fatto torna sulla fusione in corso tra Anas e Fs: un matrimonio che non sta in piedi, per il Fatto, se l'ad di Fs Mazzoncini chiede a Padoan e Delrio 2 mld di euro corrispondente alla mancata svalutazione del patrimonio Anas non ammortizzabile. Sul punto le perplessità non erano mai mancate ma tanto Mazzoncini quanto l'ad di Anas Armani sono andati avanti siglando l'intesa sotto Natale, in tempo per lo scioglimento delle Camere. Ora a distanza di tre mesi i nodi vengono a falla e Mazzoncini sollecita i ministri a correre in suo aiuto. Il matrimonio con l'Anas ha portato in casa Fs un'azienda dissestata, un mare di guai e altri che sono in vista.

ITALIA-POLITICA
Sì del 37% degli elettori a un governo M5S-Lega: il sondaggio di Pagnoncelli sul Corriere evidenzia la crescita (+4%) rispetto a 7 giorni fa di coloro che vorrebbero un'intesa tra i due partiti, mentre sono in calo del 3% i consensi per un asse M5S-Pd (18%). Solo il 12% per un'intesa centrodestra-Pd. Quanto al premier, per il 42% dovrebbe essere Di Maio, mentre per il 28% toccherebbe a Salvini. Per il 43% l'eventuale governo dovrebbe durare fino a fine legislatura. Anche il sondaggio di Diamanti (Repubblica) evidenzia come quella tra M5S e Lega sia l'alleanza più accreditata per formare una maggioranza di governo, ma il ritorno alle urne resta l'opzione preferita.
"Un'intesa con M5S permetterebbe di chiudere la partita dei presidenti delle Camere e sarebbe una maggioranza possibile per il dopo – dice al Corriere (p.3) Giorgetti, vicesegretario della Lega -. Ma servirebbe a tornare alle urne, come extrema ratio prima della disperazione". Brunetta alla Stampa (p.7): "Impossibile un governo Lega-M5S. Sarebbe sbagliata anche solo per cambiare la legge elettorale". Per Toti alla Stampa (p.7): "Meglio le urne che un governo per forza. L'alleanza Lega-M5S non è fattibile, perchè non permetterebbe a Salvini di realizzare quanto promesso". Intanto, prosegue il braccio di ferro tra Fi e Lega per la presidenza del Senato. "Salvini è troppo spregiudicato" è l'attacco dei forzisti, che vanno in pressing per il via libera a Romani, Salvini potrebbe cedere per non rompere con gli alleati (Messaggero p.7). Secondo Repubblica (p.6) il segretario leghista lavorerebbe su un doppio fronte: apertura su Romani per il Senato e dialogo con M5S per fare asse sull'economia e scrivere insieme il Def. E Di Maio prova a tentare Salvini, proponendo come base comune il taglio del vitalizi e il superamento del Rosatellum per ottenere la guida della Camera (Messaggero p.6). Ma dai grillini segnali anche ai dem: "Tuteleremo le opposizioni" ha detto Di Maio, che non chiude all'ipotesi di concedere una Camera al Pd (Stampa). Intanto Martina assicura: "Se Mattarella chiama, il Pd sarà responsabile" (Giornale p.8).
Pd teme l'accerchiamento: "Faremo dimettere Gentiloni in maniera irrevocabile" dicono di fronte all'ipotesi che, in caso di stallo, Lega e 5S vogliano far galleggiare il governo fino a ottobre, modificando la legge elettorale in senso maggioritario, per giocarsi il testa a testa nel ritorno alle urne (Stampa).
"Sostegno a un governo M5S? E' chiaro che non mi sento equidistante tra Lega e M5S – dice a Repubblica (p.4) Speranza -. L'avversario principale è la destra lepenista e mi aspetto che per il Pd sia la stessa cosa". Da Leu, anche Errani apre al confronto con il M5S: "Ma non ci interessano i pastrocchi – dice al Corriere (p.9) -, discuteremo in Parlamento dei temi in merito". 
Guai in famiglia per Renzi: il padre e la madre indagati per false fatture. Su Repubblica e Verità la nuova indagine della Procura di Firenze sui genitori dell'ex premier. Nel mirino i rapporti trale loro società e quelle di Luigi Dagostino. La Guardia di Finanza ha individuato due fatture che non sembrano corrispondere a effettive prestazioni oppure gonfiate. 
Ok alla riforma delle carceri: via libera del Consiglio dei Ministri, ma ora serve l'ok del Parlamento: passerà solo se resta questo esecutivo (su tutti). "Nel vuoto, il governo vara il salva-criminali" attacca il Giornale. Ma il ministro Orlando assicura: "Non è un salva-ladri" (su tutti).  Alle opposizioni il testo non piace, il nodo resta la concessione delle misure alternative ai carcerati, che prevede, di volta in volta, il vaglio di un giudice. "E' una follia" tuona la Meloni, "La cancelleremo" le fa eco Salvini. Mentre Bonafede parla di "affronto".

ESTERI
Merkel-Macron, vertice all'Eliseo (Stampa e  tutti): dai due leader una road map "chiara e ambiziosa entro giugno per rifondare l'Unione Europa e restare uniti contro i populismi. Per Macron è fondamentale che la Ue trovi un modo unitario di affrontare questioni come la Brexit, le migrazioni, l'ascesa del populismo. Tra le proposte del presidente francese anche quella di un ministro delle Finanza e bilancio comune della zona euro. Ma Merkel è cauta e cerca di guadagnare tempo: "Dobbiamo agire tutti insieme". Per la Stampa in realtà l'agenda delle riforme Ue è in stallo: la Germania è stata ferma troppo a lungo per le difficoltà interne, i Paesi dell'Est Europa non cedono sulle loro posizioni di chiusura su diritti e immigrazione. I Paesi del Nord non concedono nulla sulla riforma dell'Unione bancaria e su quella dell'eurozona. Juncker è indebolito e Trump sembra aver dichiarato guerra commerciale all'Europa.  Con una road map a due Parigi-Berlino, il rischio che non si muova nulla è reale.
Johnson contro Putin: "C è lui dietro l'attacco all'ex spia" (Stampa e tutti). Accuse che piovono sullo "zar russo" proprio alla vigilia delle presidenziali russe ma che difficilmente scalfiranno il successo di Putin.La tv russa racconta il caso Skripal come un grande complotto internazionale contro Mosca. Ma anche la morte dell'ex uomo d'affari Glushkov per Scotland Yard è un omicidio e questo allunga l'elenco delle misteriose morti di russi in Gran Bretagna. Ma per la Merkel il boicottaggio della Coppa del Mondo in Russia per il momento non è all'ordine del giorno (Repubblica).
La Ue contro l'Iran, ma per salvare l'accordo nucleare: Francia, Regno Unito e Germania chiedono ai partner europei di imporre un pacchetto di sanzioni sul programma missilistico iraniano. Ma la mossa è pensata per salvare l'accordo sul nucleare iraniano, firmato nel 2015 da Ue e gli Usa di Obama è ora rimesso in discussione da Trump (Repubblica). Theran ha sempre negato di voler destabilizzare la regione. Le sanzioni Ue colpirebbero persone fisiche, aziende e società.


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