Commentario del 30.04.2017

IN PRIMA PAGINA
Debiti, confini e cittadini: la Ue detta le priorità a Londra (Corriere, Sole). "I britannici non si facciano illusioni" (Messaggero). Il Giornale: è la vendetta di Bruxelles, divorzio salatissimo per Londra. Blair a Repubblica: "Londra nella Ue, ci spero ancora".
Sul fronte interno, la polemica su migranti e Ong spacca il governo (tutti). Alfano a Libero: "Non chiudete la bocca al pm di Catania". Orlando al Corriere: "Angelino populista". Grasso attacca Di Maio: "Vai a studiare" (Repubblica). Irritazione di Gentiloni (Sole). Il Giornale: sbarchi a +140% e i politici litigano. Sul Fatto le 6 sigle sospettate dai pm.
Oggi democratici ai gazebo: conta l'affluenza (Corriere). Un milione obiettivo minimo (Repubblica). Incubo flop (QN). Su L'Espresso le mire di Renzi: Paolo, stai sereno, conto alla rovescia per il governo. Su QN gli umori della base: mai alleanze con Silvio, meglio gli scissionisti. Silvio si è rotto ancora (Libero): piccolo infortunio per Berlusconi (Giornale).
Dall'estero: tra Usa e Corea, guerra a un passo (Giornale). In Francia dietrofront della Le Pen sull'euro (Sole). La nipote Marion al Corriere: "Rifonderemo Francia e Europa" (Corriere). Sui mercati effetto Macron: record di flussi verso le Borse europee (Sole).
Primo Maggio sul Fatto: tra licenziati, cassa e crisi, è la festa di quale lavoro?

ITALIA-ECONOMIA
"Crisi, cassa e licenziamenti: la festa del lavoro che non c'è": sul Fatto un Primo Maggio in nero, segnato dalle crisi di K-flex, Almaviva, Gepin, Alitalia e Ilva, solo per citare i più eclatanti. Intanto, il tasso di disoccupazione resta all'11,5%. Nel mirino del Fatto anche il flop del Jobs Act.
Stipendi, Bolzano al top con 1.476 euro, Ascoli chiude la classifica con 925 euro. Sul Sole e tutti l'indagine dei Consulenti del lavoro sull'importo medio delle buste paga nel 2016. Sul Messaggero parla il sindaco di Ascoli, Castelli: "Sono sorpreso, credo che il problema sia un altro: in pochi anni abbiamo perso 10mila posti di lavoro". La ricerca evidenzia anche il gap occupazionale tra Nord e Sud: a Bolzano sono occupati il 72,7%, a Reggio Calabria il 37,1%.
Il capitombolo sociale spaventa 7 italiani su 10 (Stampa): secondo una ricerca del Censis il 67,2% degli italiani crede che sia facile cadere in basso da una classe sociale all'altra, viceversa, oltre l'84% crede che l'ascesa sociale sia quasi impossibile, senza distinzioni tra giovani e anziani. Valeri (Censis): "Per la prima volta la situazione economica delle nuove generazioni sarà peggiore di quella dei loro genitori". La conseguenza è una insicurezza diffusa, che porta ad accumulare risparmi: dal 2007 denaro liquido è aumentato di 133 mld di euro. 
Dopo la maternità si guadagna meno: sul Corriere le difficoltà delle neo mamme. 1 su 5 decide di restare a casa dopo il parto, ma chi torna al lavoro si trova a guadagnare il 15% in meno di prima. Per invertire la tendenza si punta su agevolazioni fiscali per le baby sitter e il "premio alla natalità", ma finora sono risultati insufficienti. Ora arriva il bonus-mamma. Le domande potranno essere presentate dal 4 maggio: spetta, sotto forma di una tantum, a tutte le donne, italiane e no, in attesa di un bimbo, proprio o adottato (Messaggero). Su Repubblica l'analisi sul sistema dei bonus: in 3 anni 50 mld destinati a famiglie e imprese. Dagli ottanta euro in busta paga agli incentivi alla cultura, tutti interventi che avevano lo scopo di trainare la crescita ma che – secondo l'analisi di Repubblica – non sempre hanno funzionato.

ITALIA-POLITICA
L'onda lunga dei sospetti sulle Ong nella tratta dei migranti investe il governo. Alfano si schiera col pm di Catania e a Libero dice: "Fate indagare Zuccaro, sulle Ong serve chiarezza. Non si può accettare che i magistrati che parlando di inchieste in corso gradite possono parlare e altri no".  "Non pensavo che Angelino si iscrivesse al partito populista – dice Orlando al Corriere – Perché non ha detto queste coese quando era alla guida del Ministero dell'Interno? Se oltre alla destra e ai Cinque Stelle anche il partito di Alfano si mette a soffiare sul fuoco di queste polemiche c'è da preoccuparsi". Sul Sole e tutti  l'irritazione di Gentiloni.
Grasso contro Di Maio: "Bisogna parlare delle indagini solo quando sono concluse. Luigi è giovane, ha già dimostrato di avere lacune in storia, geografia e diritto, qualche lezione gli sarebbe utile" (Repubblica e tutti). Di Maio: "Da Grasso e Boldrini non accetto lezioncine". Il Giornale: a marzo gli arrivi sono aumentati del 140% rispetto a due anni a e il governo invece di risolvere il problema litiga sullo scandalo Ong.
Oggi democratici ai gazebo: conta l'affluenza (Corriere). Renzi: "Se ci va un milione di persone è una forza strepitosa, non un flop". Ma l'incubo flop aleggia sul voto (QN). Alla vigilia del voto Orlando apre al voto anticipato (Repubblica): "Se dopo le primarie si farà una nuova legge elettorale si può anche non arrivare al 2018. Senza riforma, si finisce a fare il governo con Berlusconi". Renzi nega ma tutti sanno che le tensioni dem si scaricheranno sul governo. Per questo Gentiloni si è speso pubblicamente per Renzi. Ma per l'Espresso potrebbe non bastare. In copertina "Paolo, stai sereno". Dopo il voto francese e le primarie Pd Renzi fa partire il conto alla rovescia per il governo. Obiettivo, voto a ottobre. Su QN gli umori della base: "Mai alleanze con Silvio, meglio gli scissionisti". Il sondaggio Ipr da 7 elettori dem su 10 contrari ad una alleanza con Berlusconi. Berlusconi che ieri "si è rotto ancora" (Libero in apertura): è inciampato fuori da un ristorante di Portofino, ferendosi un labbro, un piccolo infortunio per il Giornale. Libero: "Berlusconi guadagna tre punti, ma solo in faccia".

EUROPA
Debiti, confini e cittadini: la Ue detta le priorità a Londra (Corriere, Sole). "I britannici non si facciano illusioni" (Messaggero). In pochi minuti il Consiglio dei 27 concorda "all'unanimità" le linee guida sull'uscita dalla Ue del Regno Unito. Tre le priorità: la tutela dei diritti dei cittadini Ue residenti nel Regno Unito e di quelli britannici nella Ue; gli obblighi finanziari ed economici (con la Ue che reclama 60 mld); la necessità di non ripristinare una frontiera tra Irlanda e Ulster. Il Giornale: è la vendetta di Bruxelles, divorzio salatissimo per Londra. Ma dietro l'unanimità si scorgono crepe, scrivono Corriere (p.3) e Sole (p.5): una hard brexit non sarebbe dura solo per Londra ma anche per la Germania, meglio evitare "danni non necessari" e minacce. E quando si inizierà a discutere di Ema e Eba inzierà la resa dei conti interna (Stampa p.11). Sul Messaggero (p.3) la strategia di Londra: spaccare il fronte dei 27 per fare intese bilaterali.
Alistair Burt, consigliere della May al Corriere (p.2): "Priorità condivise, nessun problema sui cittadini, più difficile l'accordo finanziario. Sappiamo di avere obblighi ma le richieste di Bruxelles sono politiche". Blair a Repubblica (p.12): "Un errore uscire dalla Ue, voterò Labour per sostenere l'opposizione a Brexit. La Ue ha bisogno di riforme ma nel mondo globalizzato contano le dimensioni, e l'unico modo di competere con giganti come India e Cina è stare insieme. Non perdo la speranza che la Gran Bretagna torni nella Ue". 
Dietrofront Le Pen, si allea con i gollisti e frena sull'uscita dall'euro (Sole e tutti). L'Alleanza patriottica con il "gollista umanista" Dupont-Aignan (4,7% al primo turno) segna la fine dell'isolamento del Fn e un cambio di linea all'insegna del pragmatismo, col processo di uscita dall'euro rimandato sine die, e questo potrebbe incoraggiare gli elettori indicesi a votare per lei. Marion Maréchal Le Pen al Corriere (p.5): "Oggi gli eredi di De Gaulle siamo noi del Fn, la questione della moneta non è il solo problema che abbiamo in Francia. Marine aspetterà le elezioni del 2018, con la speranza di nuovi alleati specie in Italia. Da lì cominceranno i negoziati per difendere la Francia. Ma per affrontare il tema euro passeranno anni.".
Da Hollande ancora un appello a votare Macron: "Il ballottaggio è una scelta europea. Senza Europa sarebbe una regressione e un rischio" (Corriere) Per il Corriere nonostante i sondaggi siano ancora ampiamente favorevoli a Macron, la sa vittoria non è scontata: l'astensionsimo favorisce la le Pen.


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Commentario del 29.04.2017

IN PRIMA PAGINA
Polemica sulle navi Ong che salvano i migranti e il balzo improvviso dell'inflazione le notizie in primo piano. Dopo le accuse alle Ong, indagine del Csm sul procuratore di Catania (Corriere). Il Vaticano: "Serve la verità" (Repubblica e altri). Il ministro Pinotti al Messaggero: "Controlli Onu in Libia". Ma Giornale attacca: "Il governo sapeva tutto. E ora vuole insabbiare". L'altra notizie è il balzo dell'1,8% dell'inflazione ad aprile (Sole e altri). Ampio spazio ancora al tema Alitalia: E' Moretti l'uomo che può salvare la compagnia (MF). La mossa del governo: subito la vendita (Messaggero). Libero polemico: "Soldi all'Alitalia, e per le altre aziende in crisi? Aiuti di Stato solo per gli amici". Porro sul Giornale: Alitalia impari la lezione di Gucci.
Intanto su Repubblica il sondaggio sull'occupazione: il lavoro delude, "troppi precari, torni l'articolo 18 ma sì ai voucher". Sugli statali l'attacco di Libero alla Cgil: "Premia chi non va al lavoro".
Nella politica italiana, appello alla partecipazione alle primarie Pd di Gentiloni. Renzi: "Nuova Ue per battere Grillo" (Messaggero). Legge elettorale, "Premio a chi vince e niente capilista" propone il M5S (Fatto). Di Maio al Corriere: "Pronti a trattare con i dem". Dagli esteri, resta in primo piano la tensione Usa-Corea del Nord: sul confine Corea-Cina con la paura della bomba (Repubblica).

ITALIA-ECONOMIA
Balzo a sorpresa dell'inflazione in aprile: + 1,8% in Italia e +1,9% nell'Eurozona, ma ad incidere sono fattori stagionali (Sole in prima e p.3). Sbagliato pensare che sia vicino l'obiettivo del 2%, a muoversi a livelli vicini al target è infatti l'indice, non la generalità dei prezzi. L'aumento legato all'andamento dei servizi, mentre per i prodotti industriali la dinamica resta lenta, solo +0,3% rispetto allo 0,2% di marzo. Bce: aumenti volatili, presto ci sarà una stabilizzazione.
Alitalia, Renzi vuole Moretti commissari: sarebbe l'uomo giusto per il rilancio con una soluzione dell'ultimo minuto (Repubblica, MF). Per il Messaggero il Governo accelera per cercare un acquirente: lo schema prevede un partner industriale, la conversione dei crediti delle banche in capitale e il sostegno di Invitalia, con lo scopo di evitare lo spezzatino della società. Calenda apre a Renzi: "la proposta di Renzi di stoppare la procedura straordinaria e attuare un piano alternativo è la benvenuta", mentre per il Giornale è "resa dei conti tra Renzi e Calenda". "Qualunque soluzione che possa garantire la continuità aziendale e salvare i posti di lavoro è da considerare" ha spiegato Messina. Libero: pioggia di soldi su Alitalia mentre nessuno si occupa delle altre crisi aziendali. L'ex ad della compagnia, Cempella a Repubblica: "Alitalia si salva con le azioni ai dipendenti".
Lavoro, su Repubblica (in prima e p.2-3) il sondaggio di Diamanti evidenzia come 7 italiani su 10 abbiamo la percezione che l'occupazione non sia mai ripartita, e il 75% crede che siano aumentati il lavoro nero e quello precario. Negative le statistiche sulla valutazione delle ultime misure: meno del 10% crede che il Jobs Act abbia prodotto effetti, mentre la quasi totalità crede che l'abolizione dei voucher accentuerà il "nero" e il precariato. Dai dati emerge un ritorno al posto fisso come aspettativa privilegiata, cala il numero di coloro che puntano su attività in proprio o libera professione. Per questo 7 su 10 si dicono favorevoli alla reintroduzione dell'art.18. Segnali positivi arrivano sulla soddisfazione del lavoro, solo il 18% si ritiene insoddisfatto e circa il 30% crede che nei prossimi 2-3 anni la sua situazione migliorerà. Ma restano le differenze generazionali, i "giovani-adulti" risultano i più pessimisti e sempre più precari.  Statali, Libero (in prima e p.6) all'attacco della Cgil che avrebbe chiesto di cancellare dalla riforma Madia la norma che lega i bonus alla presenza in ufficio.

ITALIA-POLITICA
Prosegue lo scontro sulle navi Ong che salvano i migranti. "Se ci sono comportamenti erronei vanno corretti, ma non bisogna generalizzare. Non bisogna neppure sottovalutare un lavoro importante svolto da certe organizzazioni" dice al Messaggero (in prima e p.3) il ministro Pinotti, che annuncia la decisione dell'Onu di tornare il Libia. Dopo la accuse del procuratore di Catania Zuccaro, il Csm valuta le sue dichiarazioni (su tutti). "Siamo pazzi?" si chiede Libero (in prima e p.2): apriamo un'inchiesta sul pm che denuncia il marcio invece di investigare sugli affari tra banditi e Ong. "Mi dovranno chiedere scusa: c'è chi salva vite in mare e chi specula, io ho scoperchiato il vaso di Pandora" dice Di Maio al Corriere. Orlando alla Stampa (p.4): "Non mando ispettori, non vedo profili disciplinari. Solamente di opportunità, ma non censuro qualcuno perchè esprime una valutazione di tipo politico".
Legge elettorale: "Pd scelga se stare con noi o con Berlusconi – dice Di Maio al Corriere (in prima e p.11) -. Per noi si parte dal Legalicum, ma si può discutere sull'abbassamento della soglia per il premio di governabilità". E via i capilista (Fatto in prima e p.5). Meli sul Corriere (p.9) racconta di un Renzi pronto al confronto sull'eliminazione dei capilista bloccati e sull'estensione dell'Italicum al Senato. "Ma non siamo disposti a farci prendere in giro" spiega Renzi, alle prese con le primarie. Sul voto di domenica, Orlando alla Stampa (p.4): "Il Pd deve essere il partito che si occupa delle disuguaglianze, dei poveri. Poi servirebbe una legge elettorale, ciò che ora divide il partito è il dilemma larghe-intese o nuovo centrosinistra. Ma Renzi non sta facendo nulla per cambiare davvero questa legge elettorale". Il capogruppo Pd Zanda a Repubblica (p.10): "Con il proporzionale si rischia di avere 3 forze equivalenti in Parlamento, costituire un governo omogeneo sarà difficile. E non credo che l'Italia possa fare come la Spagna e votare 2 anni di seguito". Intanto, Renzi ha chiuso la campagna a Bruxelles: "Più Ue contro il M5S" (Stampa p.6). Per la Meli (Corriere p.9) Renzi è pronto per il voto anticipato anche senza riforma elettorale. Per lui si schiera il premier Gentiloni: "Mi auguro che il Pd sia guidato da Matteo" ha detto in un comitato per Renzi a Roma, stoppando il voto anticipato: "Andiamo avanti con le riforme".

ESTERI
La Corea sfida gli Usa: lanciato un altro missile (Messaggero p.11). Il test è fallito perchè il missile è precipitato dopo il decollo. "C'è rischio di un grande conflitto": Trump torna a ribadire l'altolà a Pyongyang (Repubblica in prima e p.8-9). Per voce del Segretario di Stato, Tillerson, l'amministrazione Usa chiede a tutta la comunità internazionale, con la Cina in testa, di aumentare la pressione sulla Corea del Nord per evitare "una catastrofe": Tillerson ha annunciato che l'America è pronta a valutare tutte le opzioni, confermando la possibilità di aprire un dialogo diretto Usa-Corea del Nord, ma a patto che Pyongyang smantelli il suo programma militare prima dell'inizio della trattativa. Da Onu, Russia e Cina pressing sul Segretario di Stato Usa per una risoluzione diplomatica: "Niente armi" (Messaggero). Il generale Camporini al Mattino (p.11): "Si banalizza il conflitto, ma gli effetti sarebbero devastanti".
Francia. Macron, in un'intervista a Le Figaro ripresa da Repubblica (p.15): "Nel nostro Paese c'è molta rabbia contro l'Europa e la globalizzazione e voglio affrontarla. Ma il FN non è la soluzione. Io punto a una maggioranza assoluta che sia maggioranza presidenziale. Non ci sarà nessuna coalizione con i due grandi partiti esistenti, né con i repubblicani né con i socialisti". Le Pen però spera nelle rimonta, i sondaggi danno la leader del FN in rimonta. E incassa il sostegno del "gollista umanista" Dupont-Aignan (Messaggero p.13). Mélenchon prende le distanze: "Di sicuro non voterò per lei", anche se il 15% dei suoi elettori non esclude di passare all'estrema destra.
Brexit, i 27 membri dell'Ue si presentano compatti al Consiglio che oggi varerà le linee guida del negoziato (Repubblica p.15). Il documento europeo prospettaerà una trattativa divisa in due fasi: prima andranno determinati i diritti dei cittadini Ue che risiedono in Gran Bretagna, la gestione delle frontiere e la parcella che Londra dovrà pagare, e solo in una seconda fase si discuterà dei rapporti futuri. Secondo le prime stime, l'impatto della Brexit sulle finanze italiane dovrebbe essere più modesto del previsto. Ma per la Stampa (p.13) la Brexit può indebolire le strategie globali Ue influenzando diplomazia e missioni estere.

Commentario del 28.04.2017

IN PRIMA PAGINA
Traffico dei migranti in primo piano su tutti, con lo scontro tra governo e giudici. Il pm di Catania: "Ong pagate dagli scafisti". Orlando e Minniti: "Parli se ha le prove" (Repubblica). Su QN la denuncia di Frontex: "Gli scafisti telefonano direttamente alle Ong". Libero: scafisti e soccorritori soci in affari. Avvenire: teorema sull'acqua. Letta a Repubblica: "Per Mare Nostrum fui massacrato, ma i morti sono aumentati".
Sempre in primo piano  la crisi Alitalia, con Fs e Lufthansa che si sfilano e il governo pure (Giornale, QN, Avvenire). Padoan: "All'Alitalia fondi per evitare lo stop dei voli ma non diventerà statale" (Sole, Corriere). Sul prestito ponte da 400 mln c'è l'ok Ue ma è finalizzato alla vendita (MF). E per la Stampa non basta. Da Renzi "un nuovo piano e garanzia pubblica" (Messaggero).
Sul fronte politico pressing sul voto ma Gentiloni frena (Giornale). A sinistra Renzi apre a Pisapia: "Pronti a un'intesa se non c'è D'Alema". Sul Pd il fantasma di un'altra scissione (Repubblica). Alle primarie crollo dei votanti ma due su tre scelgono Renzi (Corriere).
Spazio anche all'economia, con la fiducia delle aziende che torna ai livelli precrisi (Sole). In crescita anche l'industria 4.0 (Corriere). Ma calano i contratti stabili e crescono i licenziamenti (Avvenire). Sull'Unità il "prezzo" della riforma Fornero: 43 mila assunzioni in meno.

ITALIA-ECONOMIA
Fiducia delle imprese ai livelli precrisi: valore al top dal 2007. Sul Sole (p.2) l'indicatore Istat che registra una ripresa della fiducia tra le imprese, un progresso che coinvolge manifattura, vendite al dettaglio, costruzioni e servizi. Indicazioni qualitative rafforzate da altri dati, come lo scatto degli ordini per i macchinari dell'industria 4.0 (+22% nel primo trimestre) e la spinta al made in Italy all'estero (+15,1% a marzo)  dal calo dell'euro (Sole p.2). Ma edilizia e costruzioni restano al palo (Sole p.2) mentre l'indice di fiducia per i consumatori resta stabile, in discesa.
Sul fronte del lavoro sono i dati Inps a far discutere: calano i contratti stabili, crescono i licenziamenti (Avvenire in prima e a p.25). La variazione netta dei rapporti a tempo indeterminato (assunzioni e cessazioni) negativa di oltre 7 mila unita; un dato che insieme all'aumento dei licenziamenti disciplinari riapre lo scontro sul Jobs Act. Positivo il saldo dei contratti stabili (18 mila posto) ma in netto calo rispetto a 2015 e 2016, gli anni d'oro degli sgravi. Quasi dimezzata anche la quota dei contratti permanenti rispetto al totale. Su l'Unità il "conto" della riforma Fornero: 43 mila assunzioni in meno. Secondo un'indagine Inapp su 30 mila imprese, il 2,2% di queste di fronte all'allungamento dell'età pensionabile, ha ridotto le assunzioni programmate
Politica divisa su economia e fisco. Renzi, a Porta a Porta, sconfessa il piano di Padoan: "Contrario al possibile scambio Iva-cuneo, la priorità è abbassare le tasse alle famiglie" (Sole p.8). Per il leader del Pd bisogna agire attraverso una riforma delle imposte dirette, a partire all'Irpef, riduceno a 3 le attuali 5 aliquote. E per la riduzione del debito paventa una "operazione sugli immobili". Forza Italia e Lega si ispirano invece a Trump: Forza Italia pensa alla flat tax al 22%, la Lega tre proposte di flat tax, una proporzionale, una progressiva e una progressiva su base familiare.

ITALIA-POLITICA
Traffico dei migranti in primo piano su tutti, con lo scontro tra governo e giudici. Il pm di Catania: "Ong pagate dagli scafisti". Orlando e Minniti: "Parli se ha le prove" (Repubblica). Zuccaro a Repubblica (p.6): "Parlerò con gli atti quando sarò in grado di formulare imputazioni nei confronti dei singoli". Libero: scafisti e soccorritori soci in affari. Avvenire: teorema sull'acqua. Letta a Repubblica: "Per Mare Nostrum fui massacrato, ma i morti sono aumentati". "Le Ong coprono un vuoto istituzionale, non si può sparare nel mucchio. E il M5S che parla di 'taxi' mostra un totale disprezzo per quel che avviene nel Mediterraneo e l'inadeguatezza di chi si dice pronto a guidare il Paese", dice l'ex premier.  "I sospetti danneggiano il nostro lavoro, noi salviamo vite" dice il direttore di Medici senza frontiere, Eminente, al Corriere. Cooper (Frontex) al QN: "Ong puntano a salvare vite, ma gli scafisti ne approfittano".
Sul fronte politico pressing sul voto ma Gentiloni frena (Giornale). A sinistra Renzi apre a Pisapia: "Pronti a un'intesa se non c'è D'Alema". Sul Pd il fantasma di un'altra scissione (Repubblica). Alle primarie crollo dei votanti ma due su tre scelgono Renzi (Corriere). Per Cerasa (Foglio) c'è in ballo non solo la scelta del leader, ma anche il futuro gioco delle alleanze: Renzi non chiude al centrodestra responsabile, Emiliano spinge verso il M5S, Orlando propone un referendum per chiedere agli elettori. Orlando al Corriere: "Mi preoccupa che Renzi non chiuda alle larghe intese. Per me sono un'esperienza non riproponibile, se davvero si vogliono evitare serve una legge elettorale con premio di coalizione". Ma resta l'ipotesi di un'altra scissione nel Pd, da Cuperlo ai prodiani, in molti guardano al progetto progressista di Pisapia (Repubblica).
Intanto si continua a cercare un'intesa sulla legge elettorale. Il M5S apre: "Se la base è il Legalicum siamo pronti a correttivi di governabilità": premio con soglia sotto il 40% o sbarramento al 5% l'ipotesi (Stampa e tutti). Ma arriva lo stop di Renzi al Provincellum, sul testo sembrava possibile un'intesa (su tutti). Mattarella, a colloquio con Grasso e Boldrini, prova a stoppare l'ipotesi "voto al buio", il timore è il tentativo di strappi dopo le primarie dem (Corriere p.11).

EUROPA
Nato, l'Italia aumenterà la spesa (Sole e tutti). Una dichiarazione congiunta tra Gentiloni e Stoltenberg sigilla l'impegno italiano di aumentare la spesa per la difesa nell'ambito della Nato. "La quota d'investimenti l'abbiamo già raggiunta, sull'aspetto delle spese il percorso sarà più graduale perché dobbiamo tenere conto delle nostre condizioni economiche". Il target fissato nel 2014 era il 2% del pil. Dalla Nato l'impegno a sostenere la Libia nel processo di ricostruzione istituzionale. Stoltenberg a Repubblica: "Aiuteremo il premier Serraj a ricostruire la Difesa di Tripoli. L'Italia manterrà la laeadership". E sulla difesa: "I tempi sono cambiati, negli anni Novanta fui il primo a ridurre le spese militari. Adesso la crisi e le sfide sono tornate alte, dobbiamo spendere di più.Ma anche meglio".
Draghi aspetta il voto francese e tiene la rotta (MF): i tassi restano a zero, il Qe durerà per tutto il 2017 e se necessario anche oltre. "Bene la crescita, meno l'inflazione" (Sole) e il board Bce lascia invariata la politica monetaria. Sul voto in Francia no comment: "la Bce non fa la politica monetaria sulla base dei probabili risultati elettorali" ma l'attenzione è massima. Per Repubblica  sia che vinca Macron sia che vinca Le Pen dopo il voto comincerà una fase complicata: se vincesse la Le Pen la Bce dovrà buttare tutto il suo armamento per placare i mercati e scongiurare rischi per l'euro; ma se vincesse Macron sarebbero i falchi tedeschi ad andare all'attacco reclamando una exit strategy rapida dal qe.

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Commentario del 27.04.2017

IN PRIMO PIANO
Crisi Alitalia in primo piano su tutti. Gentiloni fermo sul "no" alla nazionalizzazione (Sole).Il governo spera nell'arrivo di Lufthansa ma nel salvataggio solo tremila dipendenti (Corriere). Camusso al Corriere: "Aiuto da Cassa depositi per trovare soci europei". Boccia al Messaggero: "La fine di Alitalia di può evitare". Intanto la Ue dice sì al prestito ponte da 400 mln (Sole, MF).
In  primo piano anche il richiamo di Mattarella alla politica: il Parlamento approvi subito la legge elettorale (Sole e tutti). Un ultimatum che riapre la partita del voto, per Repubblica. Per QN è lo stop al voto anticipato. Grillo nel mirino di Reporter senza frontiere per la libertà di stampa. "Pensate alla Rai" (Repubblica). Renzi Tentenna nella morsa tra Alitalia e Mattarella (Fatto). Su Berlusconi a Strasburgo verdetto entro l'estate (Giornale). Sul Corriere parla Marina Berlusconi: "Il vero pericolo è l'antipolitica".
Dagli Usa la sfida di Trump: maxi taglio alle tasse di imprese e famiglie (Sole, MF). La rivoluzione di Donald è fiscale (Italia Oggi). In Francia Le Pen frega Macron tra gli operai: applausi per lei fischi per lui (Fatto). Su Avvenire l'Italia nel 2065: 7 milioni in meno e molti più anziani. Il Giornale: uno su tre sarà immigrato.

ITALIA-POLITICA
"Legge elettorale subito", "con due sistemi elettorali così diversi il rischio di ingovernabilità è altissimo": in primo piano su tutti il richiamo di Mattarella a Boldrini e Grasso (Repubblica e tutti). Per Fatto e QN è lo stop alle tentazioni autunnali di elezioni anticipate di Renzi. Per Repubblica  al contrario il richiamo può essere letto come una mano a chi vuole andare al voto (Renzi, Grillo e Salvini) indicando loro la strada, ovvero accelerando sulla legge elettorale. Il 29 maggio la riforma a Montecitorio. Ma è presto per dire se il richiamo di Mattarella andrà a buon fine.Per il Messaggero le elezioni in autunno restano l'obiettivo di Renzi, che sarebbe pronto a trattare con il M5S per il "Legalicum", ovvero l'Italicum senza ballottaggio, sistema che piace Pd e M5S perché il premio di maggioranza va ai partiti e per la soglia di sbarramento al 5%. Sui capilista bloccati c'è l'intesa a toglierli.
Sul fronte alleanze, a sinistra Renzi gela Pisapia: "Non farò coalizioni con i traditori del Pd" (Repubblica). Il timore dei dem è che il "Nuovo Ulivo" a cui lavora Pisapia altro non sia se un'opa ostile sul Pd. Ma Pisapia non demorde: nel "nuovo Ulivo", dopo Mdp in arrivo anche Boldrini e Grasso. Il sogno è di coinvolgere anche Prodi e Letta (Repubblica).
Tasse, lavoro, alleanze: candidati Pd divisi su tutto, nel duello televisivo ieri su Sky (Messaggero). Dividono in particolare il tema Europa e la patrimoniale (Stampa). Renzi avverte: "Nel Pd si elegge il candidato premier" (Sole). Alfano: "La vittoria delle primarie non è garanzia per la guida del paese" (Corriere). 
"Intimidisce i giornalisti scomodi": Reporter senza frontiere contro Grillo (Repubblica e tutti). Nel controverso rapporto sulla libertà di informazione nel mondo l'Italia risale al 52esimo posto ma a sorpresa nel mirino ci finisce il leader del M5S. "In un Paese in cui un ex premier condannato tiene in mano tre tv da oltre 20 anni, ove molti giornali sono amministrati da editori impuri o dagli stessi partiti il problema della libertà di stampa sono io?" la replica di Grillo dal blog.
"Il pericolo in Europa è l'antipolitica. Un'argine alla Le Pen? Libri e cultura", dice Marina Berlusconi al Corriere (p.13). "Viviamo tempi fatti di chiusure e ostilità. Noi, un editore come la Mondadori, non possiamo che essere l'esatto contrario di questo". Riferimenti a Trump? Le Pen? Grillo? "Il mio ragionamento riguarda un modo di pensare: quello che ha trovato la formula magica nell'antipolitica, chiudendo gli occhi sulla demagogia e l'ipocrisia di cui l'antipolitica si nutre. Mai come oggi si dovrebbe tornare a dare valore alla politica, che ha molto a farsi perdonare, ma qual è l'alternativa?". Sulla Le Pen: "La rispetto e comprendo le motivazioni di chi la vota ma penso che una sua elezione rischierebbe di essere il colpo di grazia per un'Europa già estremamente fragile".

ITALIA-ECONOMIA
Crisi Alitalia in primo piano su tutti. Gentiloni fermo sul "no" alla nazionalizzazione (Sole).Il governo spera nell'arrivo di Lufthansa ma nel salvataggio solo tremila dipendenti (Corriere). Camusso al Corriere: "Aiuto da Cassa depositi per trovare soci europei". Boccia al Messaggero: "La fine di Alitalia di può evitare". Il no dei lavoratori lascia però mano libera a Intesa e Unicredit, pronte a uscire (Stampa). Intanto la Ue dice sì al prestito ponte da 400 mln (Sole, MF). Per il posto di commissario, oltre a Gubitosi e Laghi, iniziano a circolare i nomi di Moretti e Enrico Bondi.
Monta la polemica politica intorno alla vicenda. Renziani in trincea per evitare il fallimento, una volta tornato al Nazareno Renzi vorrebbe coinvolgere i "campioni nazionali" in un tentativo di salvataggio che affianchi l'acquirente privato (Giornale). Rosato al Corriere: "L'Impegno del Pd? Non lasceremo sole le famiglie. Il governo ascolti i lavoratori".
"Nessun aumento Iva nel 2018" (Corriere): dalla maggioranza via libera "condizionato" al Def. Tra le "raccomandazioni" la sterilizzazione delle clausole che prevedono l'aumento dell'Iva e delle accise sui carburanti, il sostegno al lavoro giovanile con interventi mirati sul cuneo fiscale, il taglio delle tasse. Baretta: "Noi prendiamo l'impegno a togliere le clausole Iva, come lo faremo lo diremo tra sei mesi". Brunetta: "Def e manovrina minestrone immangiabile: in autunno ci aspetta una manovra da 30-40 mld". Sul Sole anticipazioni della manovra d'autunno: sarà caratterizzata dalla lotta all'evasione Iva. Arma finale: la fatturazione elettronica. Renderla obbligatoria potrebbe favorire un recupero tra i 5 e i 10 mld. Con gli introiti si finanzierà la riduzione del cuneo fiscale. Ma bisogna convincere la Ue a superare l'obbligo di obbligatorietà. Cottarelli a QN: "Il debito pubblico resta troppo alto sulle riforme strutturali qualcosa si è fatto ma serve un'accelerazione per non restare a terra. Non cerchi scorciatoie, riduca il suo debito e sani i suoi peccati".

EUROPA/MONDO
Dagli Usa la sfida di Trump: maxi taglio alle tasse di imprese e famiglie (Sole, MF). La rivoluzione di Donald è fiscale (Italia Oggi). Aliquota unica per le imprese al 15%, imposta individuale in calo dal 39,6 al 35%. Obiettivo, portare la crescita al 3%. "E' il più grande taglio delle tasse e la maggior riforma del fisco nella storia del Paese" dice Mnuchin. La riforma dovrà essere approvata entro l'anno ma non mancano i dubbi e le perplessità. "Senza coperture il debito esploderà" scrive il Sole, confutando la fede di Trump nella curva di Laffer, ovvero la scommessa che tagliando drasticamente le imposte scattino una crescita dell'economia e delle entrate dell'erario tali da ripagare i mancati introiti dovuti agli sgravi. Tremonti, invece, tifa Laffer: "La curva è uno stimolo a riportare a casa i capitali" dice al Corriere. "Adesso, se gli Usa scendono al 15%, stare fuori, nei paradisi fiscali, costa più o meno lo stesso. Tanto vale rimanere nella legge, senza più i costi e le complessità di stare all'esterno"
In Francia Le Pen frega Macron tra gli operai: applausi per lei fischi per lui (Fatto). Una "trappola", per il Sole, la visita di Macron ad Amiens, dove Whirlpool vuole chiudere l'impianto e riaprirlo in Polonia. Nel piazzale lo scontro plateale tra i due candidati, fischiato l'uno, rincorsa per i selfie l'altra. Dalla Le Pen la promessa di nazionalizzare lo stabilimento in attesa di un compratore e una tassa del 35% sull'importazione dei prodotti Whirlpool. Macron: "La globalizzazione non si può abolire per legge. Vietare chiusure e licenziamenti allontana gli investitori e aumenta la disoccupazione. Bisogna invece attrezzarsi, migliorare le competenze per adattarsi al mondo che cambia".


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Commentario del 26.04.2017

IN PRIMA PAGINA
In primo piano su tutti il "delitto"Alitalia (Unità). Ora prestito ponte e un pool di commissari (Sole). Calenda a Corriere e Messaggero: "Ultimo prestito, poi la vendita. Non si torna indietro". Sulla Stampa parla Delrio: "Non la salveremo, sarà venduta al miglior offerente". Ma Renzi non ci sta (Repubblica). "Siamo stanchi di pagare, facciamola fallire" titola Libero. I soci fuggono, ecco tutti i colpevoli: da Berlusconi a Renzi agli arabi (Fatto). Per Giornale e Messaggero sono sindacati e politici i killer di Alitalia. E i concorrenti brindano al suicidio (MF). Ancora ampio spazio alle analisi sul voto francese. I grandi fondi tornano in Europa (MF). Macron in un intervento sulla Stampa: "Fatemi costruire la Francia unita". L'avvertimento di Hollande: "Non hai ancora vinto" (Messaggero e tutti). L'ex ministra Royal a Repubblica: "Macron sarà presidente, ma guai se sbaglia". In evidenza dagli esteri anche la rivoluzione Trump: pronto il maxi-taglio di tasse alle aziende (Messaggero). Scende dal 35% al 15% l'aliquota per le aziende (Sole). Tra le notizie italiane tiene banco la polemice Anpi-ebrei sul 25 aprile. Mattarella: "Ricordi senza odio" (Messaggero e altri). Caso Consip, sul Fatto parla il guardasigilli Orlando: "Contro i pm, Renzi si cerchi un altro ministro". Su Repubblica parla Pisapia: "Renzi, il tempo è scaduto: devi unire ora la sinistra o rischi la sconfitta storica". Intanto, Fubini sul Corriere: Ue valuta azioni contro l'Italia sui conti pubblici (Corriere).

ITALIA-ECONOMIA
Alitalia, dopo il no dei dipendenti al piano, prestito-ponte e un pool di commissari (Sole in prima e p.2-3). Calenda a Corriere e Messaggero: "Il piano era credibile, ha vinto il no perchè si è diffusa l'idea sbagliata che possa essere nazionalizzata. Ma siamo stati chiari e non si torna indietro. Ora concederemo il minimo prestito-ponte per garantire i voli. Sei mesi ai commissari per la cessione degli asset. Spero non finisca come Almaviva". Libero in apertura: "Stanchi di pagare, fatela fallire". I concorrenti brindano, pronti  a spartirsi aerei, slot, piloti e ricambi (Repubblica). Lufthansa e Ryanair alla finestra (MF). Delrio, alla Stampa (in prima e p.2): "Se Lufthansa è interessata, da noi niente preclusioni ma dipende dagli azionisti". Poi, sull'accusa di non aver fatto abbastanza contro lo strapotere delle low-cost, risponde: "Noi tuteliamo l'interesse del Paese". Renzi si smarca dalla linea del governo: "Bisogna pensare a tutte le soluzioni possibili" (Repubblica p.5). L'ex premier è convinto che l'azienda non può essere liquidata su due piedi. Poletti a Repubblica: "A rischio 20mila posti di lavoro, questa scelta dei lavoratori rischia di danneggiarli di più. Credo che per scongiurare la liquidazione sia necessaria la vendita". Se l'Unità parla di "delitto Alitalia", per Giornale e Messaggero sono sindacati e politici i killer. Porro sul Giornale (in prima): "Non un euro dallo Stato, 7,4 miliardi in 40 anni sono già troppi", per Cusenza (Messaggero) si tratta di un suicidio collettivo, ultimo anello di una catena di errori che avrà conseguenze sulla Capitale, di cui era un punto di forza. Sul Corriere Alesina e Giavazzi: "Se pochi decidono per tutti, comunque vada i costi saranno a carico della collettività. Il Financia Times: "Il personale rifiuta l'accordo, Alitalia verso i titoli di coda". E a pagina 10 il Ft mette in parallelo la vicenda Alitalia con quella della compagnia svizzera Swissair, che nel 2001 fu investita da "un umiliante collasso", prima di essere salvata e poi venduta.
Conti pubblici: Ue valuta azioni contro l'Italia: sul Corriere (in prima e p.11) Fubini annuncia un esame "delicatissimo" a Bruxelles sul Pnr presentato dall'Italia. Bruxelles solleva dubbi sulla manovrina: doveva essere una misura in più oltre all'intervento previsto per l'anno prossimo, invece sta passando come un anticipo della prossima manovra, Bruxelles potrebbe avviare una procedura "per squilibri economici eccessivi". 

ITALIA-POLITICA
Celebrazioni per il 25 aprile, cortei divisi e polemiche. Mattarella: "Basta rancori, ricordare senza odio" (Messaggero p.9 e tutti). A Milano contestata la brigata Brigata ebraica, ma il Capo dello Stato la elogia "Grati ai nostri fratelli" (Stampa p.10 e tutti). Intanto a Roma due manifestazioni separate, resta il gelo tra ebrei e Anpi (Messaggero p.9). Il rabbino Laras al Corriere (p.6): "Troppa ignoranza, se continua la non conoscenza si rischia che l'antisemitismo trovi ulteriore alimento". Boldrini all'UNità: "Via dal web chi inneggia al nazi-fascismo".
Intanto in occasione del corteo per il 25 aprile, Pisapia e gli scissionisti del Pd (Mdp-Articolo uno) marciano uniti (Corriere p.7). Corteo a Milano con D'Alema, Bersani e Pisapia. Secondo il Corriere non c'è ancora una accordo elettorale tra i due movimenti, ma qualcosa si è mosso. L'ex sindaco di Milano, Pisapia, a Repubblica (in prima e p.11) lancia l'ultimo appello a Renzi: "Il tempo è scaduto, unisci la sinistra o è la fine. Cambi la legge elettorale e costruisca una coalizione, altrimenti si prospetta la peggiore sconfitta degli ultimi decenni". E Speranza al QN (p.7): "Il Pd sembra più orientato verso Berlusconi e Alfano che verso la sinistra. Noi invece lavoriamo per ricostruire il centrosinistra". Intanto domenica si votano le primarie Pd: polemiche sull'affluenza, nel mirino la data scelta "a cavallo di due ponti" dice Renzi, al quale replicano gli avversari: "hai scelto tu" (su tutti). Orlando al Fatto (in prima  e p.6): "Se è una conta per rilegittimare il leader si corre il pericolo che siano morte. Se si vincono le primarie senza garantire una competitività elettorale si fa la fine di Hammon in Francia". Stasera confronto su Sky per i tre candidati.

ESTERI
24 ore di Guerra Fredda (Repubblica p.6): la Corea torna ad essere l'epicentro del revival di tensione globale, che coinvolge anche la potenza cinese. L'America ha posizionato un sommergibile nucleare in Corea e inviato i caccia sul confine russo, mentre veivoli di Mosca sono stati rilevati nello spazio aereo americano. E le voci di un intervento dello spionaggio russo sui fatti occidentali avvelenano il clima. Il capo della Cia, generale Petraeus, a Repubblica (p.7): "La Corea del Nord è la questione più pressante, è possibile che durante questo mandato acquisisca la capacità di colpire gli Usa con un'arma nucleare, Trump ha detto che non possiamo permettere che accada. Per ora tutte le opzioni sono sul tavolo, meno quella militare. Secondo me, la strada da percorrere è convincere la Cina a tagliare il cordone ombelicale con la Corea del Nord". Elogiando il lavoro dei carabinieri italiani nella formazione militare, Petraeus vede nelle ultime mosse di Trump rassicurazioni per l'Ue: "Ha riaffermato l'impegno nella Nato, l'Ue dovrebbe essere rassicurata dal ritorno alla realtà della politica estera americana". Intanto, Trump vara la riforma fiscale: tasse dimezzate sulle imprese (su tutti). Scende dal 35 al 15% l'aliquota per le aziende (Sole in prima e p.7): prevista anche una riduzione dell'aliquota massima Irpef dal 39 al 33%. Ma il Congresso annuncia battaglia, polemiche sul possibile "buco" decennale di 7.200 mld.
Elezioni francesi, La Stampa (in prima e p.22) pubblica un brano tratto dal libro di Macron nel quale spiega la sua sfida per unire la Francia. Dopo il primo turno, però, Hollande avverte: "La vittoria non è scontata" (su tutti). Mentre l'ex ministro Royal a Repubblica (in prima e p.9): "Dobbiamo lottare fino alla fine, nulla è scontato. Macron renderà il Paese più moderno. La Le Pen non può presentarsi come il candidato del popolo, su di lei converge il voto di protesta, ma lei è cresciuta in una villa, servita da maggiordomi. E ha ereditato il partito dal padre". Intanto, è effetto Macron in Borsa: continua il rialzo dei listini sull'onda lunga del risultato elettorale di Parigi (MF p.2). Sul Sole (p.7) incertezza politica ridotta dal successo di Macron alle presidenziali, ma la Bce resta cauta: scongiurata la doppietta Le Pen-Mélenchon, nel consiglio che si riunisce domani non sono attesi cambiamenti nella posizione della Bce, rinviati probabilmente alla prossima riunione di giugno. Sul Sole (p.20) intervista a Vncet Reinhart: "Elezioni francesi? Nulla è scontato, come con Trump; saranno le zone rurali a determinare il vincitore, non i sondaggi. Ci attendiamo volatilità fino al prossimo turno elettorale, comunque vada ci sarà ingovernabilità".

Commentario del 25.04.2017

IN PRIMA PAGINA
Vince il no, Alitalia in vendita (Messaggero). In apertura su tutti il no dei dipendenti al piano di salvataggio. Vicino il commissariamento (Sole). Palazzo Chigi: esclusa l'ipotesi di salvataggio (Messaggero). UniCredit e Intesa fermi sul "no" a nuovi sostegni (Sole). Per il Messaggero e i Giornale una Caporetto sindacale senza appello.
In primo piano anche il voto francesi, con i mercati che già puntano su Macron (Sole). Lui sfonda nei sondaggi (Fatto) ma la Le Pen non arretra: "Lascio la guida del Fn, votatemi tutti" (Corriere). Il padre, Jean Marie, al Tempo: "Marine vincerà grazie ai compagni". Moscovici alla Stampa: "Il ballottaggio sarà un referendum sulla Ue. Uno choc il Fn al 40%". Prodi al Messaggero: "Macron per vincere resti coerente". "E' l'europeista perfetto" dice Monti al Foglio. Renzi sta con Macron: "Avevo ragione io, si vince al centro" (QN). Padoan: adesso l'Europa può cambiare (MF).
Ma dalla Ue faro su manovra, investimenti e banche italiane (Sole). Anche Trump presenta il conto all'Italia, su Nato e difesa (Corriere e tutti).
Su tutti la liberazione di Del Grande dalle carceri turche: "E' stata violenza istituzionale" (Sole). Su Avvenire la Liberazione festeggiata divisi: a Roma cortei distinti per partigiani ed ebrei. E il Giornale ripubblica il discorso di Berlusconi a Onna il 25 aprile 2009: "Grazie ai liberatori ma rispetto per tutti".

ITALIA-ECONOMIA
La "manovrina" è (decreto) legge: nel testo firmato dal Colle correzione dei conti da 3,4 mld ma da 3,1 mld ai fini dell'indebitamento. Salta il "salva-trivelle", che avrebbe condonato alle società petroliere gli arretrati di Ici, Imu e Tasi (Sole p.6), confermato il resto dell'impianto: rimodulazione dell'Iva per sterilizzare le clausole di salvaguardia, spending review, rottamazione delle liti fiscali, fondi per il terremoto, più soldi alle Province (Stampa 22). Faro Ue su riforme, investimenti e banche (Sole p.6, Messaggero p.14, Corriere p.33): per la Stampa (p.7) c'è un altro buco di 2 miliardi nei conti italiani. Il riferimento è alla flessibilità per investimenti ottenuta nel 2016, 4 mld di bonus concessi a condizione che l'Italia investisse. Ma la spesa nel 2016 è scesa da 37 a 35 mld: la questione è oggetto di valutazione, l'Italia rischia una procedura di infrazione. Ora si aspetta il verdetto di Bruxelles: l'11 maggio le previsioni economiche della Commissione, il 17 le raccomandazioni specifiche ai Paesi dell'eurozona. Padoan: "Intanto godiamoci l'ottima notizia di Macron al ballottaggio: dice quello che il governo italiano chiede da anni. Adesso è necessario che l'Europa acceleri la creazione di posti di lavoro e misure per la crescita" (MF p.3).
Sul Corriere (in prima e a p.35) allarme pil: i tanti "ponti" del 2017 rischiano di erodere il tasso di pil atteso. Tre giorni lavorativi in meno valgono fino allo 0,1% di crescita. Un problema in più per le stime Istat.
Padoan vola a New York, missione privatizzazioni (Corriere p.33). A Padoan il compito di convincere banchieri, finanzieri e analisti ma il downgrading di Fitch non aiuta. L'agenda delle riforme non è cambiata, e si va avanti fino a febbraio. Ma sulle elezioni non si sbilancia: "Il governo conta di concludere il suo lavoro nel 2018 ma non si può mai dire". E sulle privatizzazioni: il programma va avanti ma ciò non implica "che lo Stato rinunci al controllo delle società".

ITALIA-POLITICA
Politica italiana "travolta" dal voto francese. Renzi sta con Macron: "Il suo successo è la conferma che avevo ragione io: vince chi è in grado di rinnovarsi e soprattutto che le elezioni si vincono al centro" dice a QN. "Macron lo conosco, non è affatto supino all'Europa tecnocratica". Quanto a lui chiuderà la campagna delle primarie a Bruxelles. Calenda: "Bene il risultato di Macron per la tenuta della Ue, ma la gara italica a chi è più Macron è sinonimo di debolezza e provincialismo" (Stampa e altri). Frecciata a Renzi anche da Napolitano, che a Repubblica dice: "Da noi c'è chi insegue i populisti ma il voto francese dimostra che si battono rilanciando la Ue". Veltroni alla Stampa: "Eviterei trionfalismi sulla vittoria di Macron, se sommiamo i voti anti-Europa sono oltre il 40%. Se si vuole sconfiggere davvero il populismo bisogna recuperare il rapporto con il popolo". Dal voto francese lezione anche su primarie e sistema elettorale: "Il doppio turno con il collegio uninominale è il sistema che dà più stabilità". Anche Gentiloni tifa Macron: ieri una telefonata tra i due, per ribadire l'obiettivo comune di lavorare per un Europa più attenta alle domande dei cittadini
Il ciclone Le Pen allarga il solco tra Lega e Forza Italia (Corriere). Parisi: "Basta ambiguità, la vittoria di Le Pen per l'Italia sarebbe una tragedia perché noi dalla fine della Ue abbiamo solo da perdere" (Sole). Meloni al Messaggero: "Berlusconi dica che Fillon sbaglia a votare Macron, perché Macron è la restaurazione e Le Pen il cambiamento. Diversamente vuol dire che preferisce l'inciucione". Berlusconi al bivio: sondaggi riservati danno Fi, Lega e Fdi separati al 29,4% complessivo, in una lista unica al 23,4%. Sei punti in meno che potrebbero andare ai centristi (Corriere).M5S in imbarazzo sul ballottaggio: "Siamo lontani sia da Macron che da Le Pen" (Repubblica). La linea è "lavoreremo con chiunque vinca".

EUROPA
Il voto francese, salutato dal rally dei mercati, ancora in primo piano su tutti. I primi sondaggi danno Macron vincitore al ballottaggio col 60%. Le Pen parte subito all'attacco: "E' il candidato del sistema" (Sole p.2), "ci criminalizzano ma vinceremo noi" (Repubblica p.8). E a sorpresa si sospende da presidente del Fn: "Sono la candidata di tutti, votatemi" (Corriere p.4). In realtà il candidato "di tutti" è Macron: ieri è arrivato anche il sostegno di Hollande. Ora il rischio è che sentendosi già la vittoria in tasca faccia passi falsi. Il primo, la cena radical chic in un ristorante di lusso. Prodi al Messaggero (p.5): "Ora deve restare coerente: la spinta innovativa di Macron è stata più forte della crisi di fiducia. Se vince dovrà unificare la Francia". Moscovici alla Stampa (p.10): "Il ballottaggio sarà un referendum sulla Ue: uno choc se Le Pen arrivi al 40%. Sarebbe il segnale di un Paese in sofferenza". Tajani ad Avvenire (p.6): "Sommando i voti di Macron e Fillon l'ipotesi di una Frexit diventa irreale però c'è ancora molto da fare. Partiti puniti per la crisi economica, gli immigrati e il terrorismo". Bonino a l'Unità (p.4): "Il voto in Francia ci dice che il vento antieuropeo e razzista può essere sconfitto".
"Mia figlia vincerà grazie ai compagni" dice Jean Marie Le Pen al Tempo (p.4). "Non ha appoggi dalla finanza, dai giornali, dall'imprenditoria e soffre per le divisioni del partito, ma ha una grande occasione: il dibattito tv con Macron. Macron è un fantasma, Marine lo deve stanare. E dall'elettorato di sinistra verranno sorprese. E voti". Marc Lazar su Repubblica (p.6): "Macron beneficia di un voto utile ma deve convincere l'altra Francia e uscire dall'ambiguità". Frédèric Mitterand al Corriere (p.9): "E' un tipo che vince senza dire nulla ma è stato capace di capovolgere molte opinioni diffuse. Ha lacune importanti e un notevole narcisismo ma i francesi e il mondo impazziranno per lui. Sarà come Trudeau in Canada". 

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Commentario del 24.04.2017

IN PRIMA PAGINA
La sinistra crolla, la Le Pen non sfonda (Giornale): in Francia la sfida è tra Macron e Le Pen (Corriere). In gioco c'è l'Europa (Repubblica). Sollievo (per ora) di Bruxelles (Corriere). Macron: "Rifonderò la Francia". Le Pen: "Io come De Gaulle" (Repubblica). Letta: "Emmanuel rilancerà la Ue con l'asse franco-tedesco". Salvini: "La sinistra voti per Marine, l'altro è solo una finta novità" (Corriere). Dalla svolta di Parigi una lezione anche a Renzi (Repubblica). Tajani: "Fermati gli estremisti, c'è speranza per la Ue" (Stampa).
Sul fronte interno ancora accuse alle ong per il traffico di immigrati (Stampa). Di Maio al Fatto: "Sui migranti mangiano tutti: non voti, ma verità". Maroni torna invece sul referendum autonomista: "Vedrete cose che nessun italiano ha mai visto" (Libero).
Per l'economia, ancora la manovra: solo un antipasto, per il Giornale, le tasse arriveranno nel 2018. Per mezzo milioni di liti la chance della rottamazione (Sole), per i professionisti l'Iva non c'è più (Italia Oggi). Su tutti l'affondo di Cantone sulla Rai: sulle assunzioni esterne indaga la procura (Messaggero, Repubblica). Sulla Stampa il bilancio di un anno di Unioni civili: una rivoluzione rimasta a metà.

ITALIA-POLITICA
In Francia vincono Macron e Le Pen e in Italia si riaccende la tentazione urne. Per il Messaggero Renzi, schierato con Macron – "con lui cambio la Ue" – cercherà di votare in autunno. Non per il Corriere, per il quale nonostante i positivi riflessi del voto francese in Italia Renzi continuerà a sostenere "lealmente" il governo Gentiloni. Per Salvini e i sovranisti una vittoria mutilata, con la Le Pen data per sconfitta al secondo turno. Ma intanto la politica italiana si schiera.
Salvini al Corriere: "Macron burattino elegante, la sinistra di Mélanchon dovrebbe votare la Le Pen. Ma finalmente socialisti e popolari sono fuori dal ballottaggio. Sarebbe come se in Italia fossero fuori Renzi e Berlusconi". E a Repubblica: "Hanno perso Renzi e Berlusconi. La guida del centrodestra dovrà essere scelta dagli italiani: io sono pronto, non vedo l'ora che si voti, anche in estate e con qualunque legge".
"Salvini ha poco da festeggiare, Marine perde", la lettura del voto francese secondo Berlusconi (Repubblica). "Questi signori che urlano sono buoni solo a far vincere la sinistra".
"Dalle urne è arrivato l'avviso di sfratto per gli euroburocrati e per il potere consolidato di Popolari e Socialisti" dice la Meloni al Giornale. "Il populismo esce da questo voto molto rafforzato: le questioni che pone non sono più un tabù".
Letta al Corriere: "Macron avrà una larga vittoria al ballottaggio: da Parigi partirà il rilancio dell'Europa". Ma l'Italia rischia di essere "sfasata": "Da noi la bandiera dell'europeismo è rimossa e l'instabilità politica ci allontanerà dal rilancio che Macron e i tedeschi innescheranno".
Cacciari alla Stampa: "In Italia come a Parigi affidarsi ai populisti porterebbe soltanto confusione. Ma il voto di ieri ci dice che con la paura e la rabbia non si vince".
Sul fronte interno ancora accuse alle ong per il traffico di immigrati (Stampa). Di Maio al Fatto: "Sui migranti mangiano tutti: non voti, ma verità". Poi, ragionando in ottica di un governo M5S, dice: "Il problema non si rivolve presidiando il Mediterraneo, bisogna stabilizzare la Libia attraverso una conferenza internazionale di pace".
Maroni torna invece sul referendum autonomista: "Vedrete cose che nessun italiano ha mai visto" dice a Libero. "Se al referendum per l'autonomia fiscale vota l'80% inizia la rivoluzione. Io e Zaia ci presenteremo forti a Roma e non potranno rimandarci indietro a mani vuote. La Lombardia ha un bilancio di 23 mld e un residuo fiscale di 53 mld l'anno, me ne bastano la metà per farne la Regione più sviluppata al mondo".

ITALIA-ECONOMIA
Alitalia, oggi il verdetto del referendum. Nuovo appello a votare sì dal ministro Delrio: "Non c'è alternativa all'accordo, nazionalizzare è impossibile" (Corriere e tutti). Oggi si chiudono le urne, l'affluenza potrebbe sfiorare il 90%. Se vince il sì, il 26 si riunirà il cda di Alitalia per il via libera alla ricapitalizzazione da 2 mld. Ci saranno sacrifici (taglio degli stipendi e 980 esuberi), ma anche capitale fresco per nuove rotte e aerei – spiega il Corriere -. In caso contrario, riunione domani con il probabile avvio delle procedure per l'amministrazione straordinaria, ma senza cassa il fallimento è più vicino. Il rischio è che prevalgano i contrari (Repubblica), valanga di no da piloti e assistenti, gli altri dipendenti divisi (Stampa). Il pilota, primo ufficiale di lungo raggio di Alitalia, Di Cesare al Corriere: "Il clima è teso, fatti tanti sacrifici. Ora è difficile avere ancora fiducia". Mentre Cisl e Uil fanno gli ultimi appelli a votare sì, Di Maio chiede un "piano alternativo" e attacca: "Inaccettabile che i ministri stiano influenzando il voto".
Sul Giornale (p.8) la fotografia dell'Istat su crescita e territori: il pil spacca in due il Paese, il Nord cresce, il Sud frena. Nel 2015 sul podio Bolzano, con un pil procapite di 41.100 euro; in coda la Calabria, con 16.500 euro. Ma tra 2015 e 2016 c'è stato un incremento medio del pil dell'1,9%, pari a 27 mila euro. Ragionando per macro-aree, guida il Nord Ovest con 33.400 euro seguito dal Nord Est a 33.300; il Centro si ferma a 29.300 euro; Sud a 17.800 euro.

EUROPA
Francia, la sfida è tra Macron (23,5%) e Le Pen (22,1%) (Corriere), "ghigliottinati" gollisti e socialisti (Fatto). Tra due settimane il ballottaggio: in gioco c'è l'Europa (Repubblica). Macron: "Dopo crisi e terrorismo unirò i francesi nel segno della speranza. Sarò il presidente dei patrioti di fronte alla minaccia dei nazionalisti" (Repubblica p.2). Le Pen: "E' il momento di liberare i francesi dalle élite, io sono il popolo"; poi l'appello ai "patrioti sinceri": "Per chiunque abbiano votato, li accoglieremo senza pregiudizi" (Corriere p.3). Ma per lei strada in salita, scrivono i quotidiani. Gollisti e socialisti verso l'appoggio a Macron. Fillon (20%):"Votate contro l'estremismo" (Corriere p.6). Mélenchon (19,2%) non scioglie la riserva: "Faremo una consultazione e poi ci esprimeremo" (Corriere p.4). Su Stampa (p.2) e tutti la resa dei partiti storici, in un Paese diviso a metà: nelle zone rurali trionfa il Front, le città con En Marche. Tajani alla Stampa (p.6): "Gli estremismi non hanno sfondato, c'è speranza per la Ue. Ora si va verso una vittoria di Macron che poi farà un accordo con i Repubblicani". Su Corriere (p.8) e Messaggero (p.6) il sollievo di Bruxelles e Berlino. Cade lo scenario considerato peggiore – ovvero Le Pen-Mélanchon al ballottaggio – e Macron gode di un sistema di relazioni e di una squadra dal chiaro profilo europeista. A Italia e Germania piace la disponibilità a dare alla Francia un ruolo maggiore sui migranti, Bruxelles e Berlino apprezzano l'impegno a riportare il deficit pubblico sotto il 3%; la Germania apprezza anche la sintonia sulla linea dura contro la Russia. E dopo gli anni di Hollande, un incubo per la sua inconsistenza, il dialogo franco-tedesco per garantire il futuro dell'euro ripartirà. E l'Italia ne sarà un tema. Sul punto economisti divisi: "Roma potrebbe rimetterci" (Messaggero p.6). Per Fitoussi l'Italia troverà in Macron un difensore e la aiuterà sulla via del cambiamento. Scettico Boldrini: "Una riedizione dell'asse franco-tedesco potrebbe schiacciare il nostro Paese".

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Commentario del 23.04.2017

IN PRIMA PAGINA
La Francia alle urne, l'Europa in bilico (Stampa): in apertura su tutti il voto "blindato" francese, stretto tra due paure, le minacce dell'Isis e l'avanzata populista di Le Pen (Repubblica). Macron in testa, ma l'esito è incerto. Sull'Espresso l'ultimo voto: da Francia a Italia, passando per Gran Bretagna e Germania, l'Europa si gioca il futuro. Su Stampa e Sole la grande paura dei mercati.
Sul fronte interno ira di Padoan contro Fitch: "Fallimento? Non esiste" (QN). Il ministro si promuove ma il debito fa paura: Italia unico "Piigs" bocciato (Avvenire). Intanto cambia ancora la  "manovrina": "sconto" da 5 mld sulle clausole dell'Iva (Sole), stangata Iva sulle quotate e meno tagli ai ministri (Repubblica), stretta sui fondi per il trasporto pubblico (Messaggero). Su tutti l'avvertimento di Gentiloni su Alitalia: morirà se verrà bocciato il piano (Corriere e tutti). Ma il no è avanti (Messaggero). Politica, Pd alle prese con le primarie del nulla (Repubblica) e Grillo corteggia la Chiesa: "Dove ci sono i radicali solo disgrazie" (Stampa). Su Corriere e tutti l'allarme di Papa Francesco: "I centri per i rifugiati sono come lager". Sulla Stampa l'accusa del procuratore di Catania: "Contatti tra ong e criminali libici sul traffico dei migranti". In cronaca, la morte di Michele Scarponi, travolto da un furgone: l'ultima corsa di un campione (Corriere).

ITALIA-POLITICA
"Io sto con Le Pen, Forza Italia si svegli" dice Salvini a La Verità. "Abbiamo programmi comuni su moneta, sicurezza e pensioni. Distanti solo sul centralismo. Ma della Le Pen sottoscrivo in pieno la reintroduzione di banca e divisa nazionale. Una fake news la stima Bce che per lasciare l'euro dobbiamo pagare 400 mld". E sulle alleanze: "Con Fdi siamo in condivisione quasi su tutto, mentre FI deve decidere. Calenda candidato del centrodestra? Per carità di Dio, un altro euroburocrate". Salvini esclude anche alleanze di scopo con i grillini – "cambiano idea ogni quarto d'ora" – e un listone unico a destra: "Collaborare sì, ma con una federazione. E gli accordi si fanno con chi vede nel Pd una calamità e nell'euro un disastro".
Salvini tifa Le Pen, Berlusconi invece spera che perda, scrive la Stampa. Non lo dice brutalmente ma lo fa capire: "Se anche Parigi decidesse di uscire dalla Ue, l'Europa andrebbe verso la fine". Ma guai a demonizzare i populisti: "Le destre europee non possono essere catalogate tutte così". In ogni caso se la legge elettorale rimarrà questa, scrive la Stampa, le distanze tra Fi, Lega e Fdi si colmeranno e si andrà a un listone comune che gli consentirà di agguantare il premio di maggioranza. Per il Tempo invece, la paura del Front National resusciterà il Nazareno.
Pd-M5S, voci di una possibile alleanza per il post voto (Corriere). Dal Movimento smentiscono, anche se non mancano le voci di coloro che aprirebbero il dialogo. "Noi dobbiamo andare da soli e puntare al 40% - dice il sindaco Pd di Firenze Nardella al Corriere. "No alle alleanze che ti fanno prendere un voto in più ma si spaccano il giorno dopo". Intanto, Pd e M5S hanno votato insieme sul biotestamento. "Non parliamo di alleanza, se no votano contro in Senato" dice Rosato a Repubblica. Grillo sul blog spiega il sì dei suoi alla Camera alla legge sul fine vita: "Siamo liberi, ma non siamo pro morte" (su tutti). Poi attacca i Radicali: "Dove ci sono loro ci sono disgrazie, sono ideologi della morte".
Sull primarie Pd, spettro del flop affluenza (Repubblica): il timore è non superare 1 mln di votanti. Rosato a Repubblica: "Orlando ed Emiliano sperano nella scarsa affluenza per giustificare un risultato modesto". Intanto Prodi sceglie Orlando, i due pranzano insieme, ma dall'ex premier nessun endorsement ufficiale (su tutti).

ITALIA-ECONOMIA
"Italia declassata? Colpa della politica", dice Padoan all'indomani del downgrading di Fitch (Stampa p.20). Il ministro "si promuove", scrive Avvenire (p.8), ma l'Italia è l'unico "Piigs" bocciato e il Paese non sa rassicurare gli investitori. "Non c'è nulla di nuovo sul piano economico e nemmeno sul debito: non accetto la parola fallimento", la difesa di Padoan. Il rischio semmai è tutto politico, e questo preoccupa tanto Padoan quanto Visco, che da Washington è tornato ad avvertire sul rischio spread. Ma per Padoan si va avanti con le riforme e fino a fine legislatura. Baretta al Corriere (p.29): "Il declassamento del rating? Giudizio politico, non economico. E' un'operazione che non mi convince, in Fitch costante sospetta". Contro Fitch anche Fitoussi: "Agenzie senza legittimità, alimentano il populismo" (Messaggero p.7). Codogno a QN (p.6): "Politica e anti-euro spaventano, ma i nostri conti di più – dice l'ex dirigente del Mef ora alla London School – Non si può non notare quanta fatica sia stata fatta per una mini manovra e quanta se ne dovrà fare a ottobre. Se poi in Francia vincono i populisti ci rimette l'Italia che in questo momento è fragile".
Su tutti l'ultima versione della manovrina, da ieri alla firma del Quirinale. Il volume scende da 3,4 mld a 3,1, scrive il Sole (in apertura e a p.3) mentre si mette nero su bianco un aumento parziale dell'Iva per l'anno prossimo. La manovra dimezza il possibile aumento dell'aliquota al 10% (non +3 ma +1,5%) spalmando l'altra dei rincari su tre anni; l'aliquota al 22% sale di 3 punti e poi solo dello 0,4 e non più dello 0,9 l'anno successivo. Così il grosso delle risorse arriverà dalla stretta dell'Iva e dallo split payment allargato ai liberi professionisti, con uno "sconto" di 5 miliardi che fa scendere la salvaguardia da 19,6 a 14,6 mld. Repubblica (p.13) sottolinea la stangata Iva sulle imprese quotate (l'estensione dello split payment è anche a loro) e sul "taglio" dei tagli ai ministeri (da quasi un miliardo a 460 milioni). Confermati tutti gli altri interventi della vigilia, dagli inasprimenti fiscali sul fumo a quelli sui giochi; confermata anche la rottamazione delle liti con il fisco, la fusione Anas-Fs, la norma pro Alitalia e pro-stadio della Roma e il miliardo all'anno per 3 anni per il terremoto.

EUROPA
La Francia vota, stretta tra le minacce dell'Isis e l'avanza populista della Le Pen (Repubblica in apertura e a p.6), l'Europa trema (Giornale in apertura e a p.2). I sondaggi danno sempre avanti Macron e Le Pen ma saranno gli indecisi (stimati al 29%) a fare la differenza. "Il voto è un salto nel buio, nessuno sarà in grado di governare il Paese. La vittoria di Macron sarebbe il male minore" dice a Repubblica il politologo francese Marcel Gauchet.
Bruxelles e mercati con il fiato sospeso, sperano in Macron (Sole .4). Mai un voto politico aveva rimesso così radicalmente in discussione l'Ue: piani "d'emergenza" non ce ne sono, ma a Bruxelles c'è grandissima preoccupazione sull'esito del voto. Bce pronta invece a intervenire con iniezioni di liquidità nel caso che alla riapertura dei mercati il voto francese provochi violente turbolenze, scrive il Sole, anche se ieri a Washington tanto Visco quanto Nowonty hanno sostenuto che non ce ne sarà bisogno. Con la vittoria di Le Pen o Melenchon la moneta unica può crollare, scrive Guerrera sulla Stampa (in prima e a p.7), tant'è che molte banche hanno chiesto ai trader lunedì di andare in ufficio all'alba per prepararsi al peggio. Parecchi investitori abbandonerebbero l'Europa se la Le Pen si ritrovasse in pole position. E il voto francese è solo il primo di una lunga serie, per non parlare dello psicodramma italiano che, scrive Guerrera, porterà nuovo caos politico-economico e finanziario. Un'elezione estera che può cambiare anche il nostro Paese, scrive Signore sul Giornale (p.3): un trionfo sovranista lancerebbe Lega e M5S, un flop ridarebbe fiducia alle forze moderate. E infatti la politica italiana si schiera.

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Commentario del 22.04.2017

IN PRIMA PAGINA
Ciclone Le Pen sul voto (Stampa). La paura degli attentati fa salire Le Pen. Ma Macron resta favorito (Sole). La Francia, tra elezioni e terrorismo, in apertura su tutti. Fillon: "Chiudere le frontiere". Le Pen: "Espellere i sospetti". Trump: "L'attacco può favorirla".
Sul fronte interno economia in primo piano, con Fitch che declassa l'Italia a BBB (Sole) e la manovrina che non arriva (Giornale). "Crescita debole e instabilità politica, l'Italia rischia" (Repubblica, Corriere).
Il Corriere rilancia l'ipotesi di elezioni anticipate, Lombardia e Veneto fissano al 22 ottobre il referendum per l'autonomia (Libero). Sala: "Non serve ma voterei sì" (Corriere).
Sul Sole parla Tajani: "Serve più Italia a Bruxelles e in Europa". Gentiloni: "La Ue sui migranti impari dal Canada (Messaggero). Trudeau alla Stampa: "Gli stranieri fanno più ricco il mio Canada" (Stampa).
In cronaca, a Treviso radiato un medico anti-vaccini (Repubblica), a Roma la guerra degli incassi del Colosseo: è scontro tra Raggi e Franceschini (Messaggero).

ITALIA-ECONOMIA
Crescita debole, rischio di instabilità politica, fallimento nella riduzione del debito, fragilità del sistema bancario: l'Italia esposta a potenziali shock sfavorevoli. Su Repubblica (in apertura e a p.10) e su tutti lo "schiaffo inatteso" di Fitch, che ha declassato il rating di Roma da BBB+ a BBB. E la "manovrina" ancora non c'è. Nonostante promesse e rassicurazioni un testo definitivo ancora non c'è: ballano le coperture. Repubblica parla di tecnici della Ragioneria furibondi con Palazzo Chigi, bozze che vanno e che vengono dal Mef al governo e Quirinale sempre in attesa. Imbarazzo di Padoan, da ieri a Washington per il meeting del Fmi, senza ancora il testo del decreto atteso da settimane dalla Ue (Repubblica p.11): "Sono misure complesse, è quasi una Finanziaria". E ora col ponte del 25 aprile incombe un altro rinvio (Stampa p.10). Ma a Bruxelles e Berlino si teme per il consueto "assalto alla diligenza" e per i ricatti dei partiti. Per Giannini (Repubblica p.11) questo scontro tra tecnici e politici è solo l'antipasto di quello che succederà in autunno, con una legge di Bilancio che viaggia verso i 45 miliardi. "Sarà il settembre nero dei conti, e Palazzo Chigi non riesce a decidere". Preoccupato anche il Sole, che in un corsivo in prima parla di manovrina scomparsa: una situazione che certo non aiuta a rassicurare mercati e agenzie di rating sul rischio politico italiano. Padoan difende l'Italia – "non sono convinto che sia in una situazione peggiore della Francia" – e rilancia sull'euro: "Senza senso l'ipotesi di una uscita. L'hanno prossimo non avremo un governo che farà un referendum sull'euro". Idem Tajani, che al Sole dice: "uscire dall'euro sarebbe un errore gravissimo, che provocherebbe danni enormi a cittadini e risparmiatori italiani, perché manterremmo i nostri debiti in euro ma dovremmo pagarli in lire". Questo non vuol dire che tutto va bene: "si poteva trattare il cambio euro-lira in maniera diversa, e certamente serve una banca centrale veramente tale. Ma ora occorre completare l'unione bancaria e implementare l'unione politica".

ITALIA-POLITICA
"Manine e manone" all'opera per tenere in fibrillazione il quadro politico e preparare elezioni anticipate in autunno: lo scrive Verderami sul Corriere, dopo il caso Anac e dopo che il renziano Fiano che con la sua proposta di legge elettorale volutamente ha rovesciato il tavolo per dimostrare che non c'è possibilità di intesa in questo Parlamento. Per Giannini (Repubblica) molto dipenderà anche dal voto francese: se vincono Macron o Fillon, fermando l'onda sovranista, Renzi andrà dritto a elezioni anticipate per poi formare un "governo nazareno", Pd-Fi. Se invece vince la Le Pen allora l'Europa chiude i battenti e l'Italia apre le porte a un governo "grillo-leghista". Anche per Magri (Stampa) Renzi smania per votare ma non trova sponde al Quirinale, non solo per la mancanza di una legge elettorale davvero agibile ma anche per il rischio mercati. E poi Mattarella, come Grasso, non vede in che modo dalle urne possa uscire un vincitore e quindi quale trama di alleanze può seguire le elezioni.
Lombardia e Veneto al referendum per una maggiore autonomia fiscale: fissata la data, 22 ottobre. "Referendum inutile, perché il governo ha già dato aperture, ma il tema è giusto e non va lasciato alla Lega – dice Sala – Se si farà voterò e consiglierò di votare sì". Idem Gori a Bergamo. Il Giornale: toh, anche la sinistra in campo per la Lombardia autonoma. Pronti a votare sì anche i 5Stelle. Maroni al Corriere (p.10): "Dopo la vittoria le nostre Regioni non potranno essere ignorate. Andrò a Roma e chiederò che venga mantenuto in Lombardia la metà del residuo fiscale che oggi prende la strada di Roma, almeno 25 mld". Per Maroni "il referendum entra a gamba tesa nel sistema e costringe ciascuno a prendere posizione. E dopo l'8 maggio (il ballottaggio francese) comincerà la partita vera. Perché è chiaro che se vince o perde la Le Pen il rapporto tra Lega e FI cambia".

EUROPA
Francia, ciclone Le Pen sul voto (Stampa in apertura e a p.2 e su tutti). Dopo l'attentato di Parigi la leader del Fn soffia sul fuoco – "Cacciamo i sospetti, chiudiamo le frontiere" – e guadagna un punto nei sondaggi. "Le Pen senza vergogna, sfrutta paura ed emozione" la reazione del premier Cazeneuve. Per Trump il blitz può favorire la candidata del Front National. Anche Fillon scende in guerra contro il "totalitarismo islamico": "Chiudere le frontiere, rivedere Schengen" (Stampa p.2). Macron resiste: "Non cedete alla paura: compito del presidente è proteggere i francese e io sno pronto". Nei sondaggi resta in vantaggio ma di poco. Molte le analisi e le interviste. "L'ascesa della Le Pen è il risultato della debolezza dell'Europa. Dovete assumervi responsabilità, nel Mediterraneo e in Medio Oriente", dice Abram Yehoshua al Corriere (p.2). "Il futuro dell'Europa è appeso al voto francese" dice ad Avvenire Heisbourg (Gcsp): "Ancora una volta il Daesh vuole provocare dissenso e divisione, il tutti contro tutti. Non bisogna cadere nella trappola. La Francia è a un bivio da cui dipenderà il futuro dell'Europa". "Questo attacco non cambierà le intenzioni di voto, i francesi hanno buon senso" dice il politologo Guetta alla Stampa (p.6). Bonino tifa Macron, l'unico a sventolare la bandiera Ue: "Senza Europa siamo 28 paeselli alla deriva. Ma l'unica a rendersene conto è la Germania".

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Commentario del 21.04.2017

IN PRIMA PAGINA
In primo piano il nuovo attacco a Parigi, terrore sul voto (Corriere). Sangue sugli Champs Elysées: uccisi un agente e un assalitore. Hollande: "E' terrorismo" (Sole). Bomba sulle presidenziali che può cambiare i pronostici (Messaggero). Un assist alla Le Pen (Libero). In primo piano in politica estera anche l'incontro Trump-Gentiloni. Asse sull'area Mediterranea (Sole). C'è intesa su Iran e Libia (Stampa). Trump al premier italiano: "forti contro jihad, Italia alleato chiave" (Corriere).
Tra le tematiche italiane, in evidenza la manovra. Anas-Fs e trasporto locale entrano in manovra (Sole), spazio anche alle assunzioni con lo sponsor nei Comuni e soldi per Alitalia (Stampa). Fatto polemico: La manovrina delle mance sfida il Quirinale. Libero contro Padoan: "Il signor tassa non sa più che granchi perdere". A metà tra economia e politica lo scontro sugli appalti e sui poteri ridotti a Cantone (su tutti). Poi il governo corre ai ripari (Messaggero e tutti). Per il Fatto: è un governo a sua insaputa: scarica Cantone, poi si pente. Intanto, sul biotestamento, la Camera dice sì. I deputati cattolici: "Eutanasia" (Stampa). Avvenire: mortale confusione. Spazio sulle prima pagine anche alle novità su Alitalia: l'ultima chiamata per salvare il futuro della compagnia (Sole).

ITALIA-ECONOMIA
Salva-Alitalia e tasse Airbnb, il governo licenzia la manovra (Repubblica p.17 e tutti). Nel testo anche norme semplificate per lo stadio della Roma, multe bis per chi viaggia senza ticket sui bus, assunzioni nei Comuni e stangata sull'azzardo. Spazio anche all'accordo per la nascita del maxi-polo dei trasporti Anas-FS (Sole in prima e p.7). La manovrina si trasforma in una finanziaria: 68 articoli per un valore di 5 mld (Stampa in prima e p.6). Nonostante l'acronicmo "Dec" (documento di economia e crescita) per la Stampa si tratta di una lunga lista di entrate: allargamento dello split payment, tassa sulle vincite dei giochi, aumento del prelievo sulle slot, ritocco delle accise sulle sigarette. Libero (in prima e p.6) attacca Padoan: il "signor Tasse" non sa più quale granchio prendere, colleziona previsioni sbagliate e promesse non mantenute. Bersani alla Stampa (p.6) chiede "la verità sui conti pubblici: Padoan spieghi come siamo arrivati fin qui". Poi sulla legge di Bilancio avverte: "Prevedo grossi problemi, al governo chiedo discontinuità rispetto alle ricette di Renzi". Intanto, la congiuntura flash del Centro studi di Confindustria evidenzia come l'economia italiana sia in recupero, seppure lento e altalenante. Ma la produzione debole può rallentare il Pil.
Il Sole (p.7) si concentra sul matrimonio Anas-Fs in manovra: confermate la fusione che avverrà con un aumento di capitale di Fs tramite un conferimento in natura. Delrio al Messaggero (p.5) interviene sul fabbisogno di spesa per la manutenzione stradale, finora insufficiente, e sulla fusione dice: "Permetterà ad Anas quello che sta già facendo Fs, robustissimi piani di investimento, abbiamo tanti progetti" e chiude la porta all'ipotesi tariffe per Anas: "Non ci saranno tariffe né bolli, si finanzierà con un corrispettivo". Mazzoncini (Fs) alla Stampa (p.7): "Credo molto a questa operazione, in Italia uno dei problemi è la mancanza di pianificazione e il mancato coordinamento tra ferrovie e strade; l'azienda Anas sta bene, è in via di risanamento".

ITALIA-POLITICA
Appalti, meno poteri a Cantone, poi il governo fa marcia indietro: su tutti i quotidiani la notizia, trapelata ieri, di un possibile ridimensionamento dei poteri dell'Anac. "Segnale di ostilità, non per la norma in sé ma per per i modi dell'intervento" dice Cantone (Repubblica p.11). Ma Gentiloni dagli Usa smentisce. "Restituiremo subito i poteri all'Authority" assicura Delrio, intervistato dal Messaggero (p.5), parlando di "errore tecnico nella stesura del testo che verrà corretto nel primo strumento legislativo utile". Ma Verderami (Corriere p.9) sottolinea il giallo della norma eliminata: c'era prima e dopo il Cdm. Sullo sfondo della vicenda le tensioni tra l'area di governo filo-Renzi da una parte e Cantone dall'altra, quest'ultimo chiede da tempo una norma per avere maggiore "potere regolamentare" nell'Anac. Per Rizzo (Corriere p.9) è difficile allontanare il sospetto che dietro la modifica dell'articolo non ci sia un'ostilità crescente di certi apparati burocratici. Di Feo su Repubblica (in prima e p.10) sottolinea la crisi di trasparenza di un governo che non riesce a spiegare perchè una legge è stata modificata.
M5S, le linee guida del programma sul Lavoro ipotizzano lo stop dei sindacalisti in politica: intervallo dai 3 ai 5 anni prima di potersi candidare (Repubblica p.13). "Un problema inesistente – dice Bertinotti a Repubblica -. L'autonomia non è a rischio. Diverso il caso dei magistrati, lì ci sono elementi che consigliano di mettere un intervallo di tempo tra le attività". Nel programma sul lavoro del Movimento spazio anche alla settimana corta e alla riduzione dell'orario di lavoro. Intanto, Franco (Corriere p.10) torna sul rapporto M5S-cattolici riportando il fastidio di Galantino sulle aperture di Avvenire al Movimento: "Non possiamo fare sconti a Grillo, si sarebbe dovuto dar conto anche delle posizioni del M5S su temi sensibili per noi e sui quali siamo lontani".

EUROPA/USA
Parigi, panico sugli Champs-Elysées: un uomo armato di kalashnikov uccide un agente e ne ferisce altri due, prima di essere freddato. L'uomo era schedato e già nel 2001 era finito in carcere per aver ferito un agente. L'Isis rivendica mentre Hollande prova a rassicurare: "Vi proteggeremo" (su tutti). Ma il nuovo attacco pesa sulle presidenziali di domenica. L'assalto è avvenuto durante l'ultimo appello in tv di candidati. Fillon: "Sospendiamo la campagna". Il fattore sicurezza scompiglia la corsa (Corriere p.5). Per Libero (in prima e p.15) è un assist alla Le Pen. La candidata del FN gioca la carta della paura per riprendersi la ribalta: "I miei rivali – dice – nascondono il problema degli estremisti islamici radicalizzati nelle nostre carceri" (Stampa p.3). Ma lo scrittore Finkielkraut al Messaggero (p.2): "Questa volta Le Pen non vincerà, ma il suo successo è solo rinviato". Halter a Repubblica (p.3): "Vogliono far vincere i fascisti, ma la Francia saprà resistere all'odio". La corsa per l'Eliseo resta imprevedibile: dalla vittoria di Fillon all'ascesa di Macron e Mélenchon, campagna ricca di colpi di scena. D'Alimonte (Sole in prima e p.4): temi chiave saranno immigrati ed Europa.
Incontro Trump-Gentiloni: impegno comune contro terrorismo e Isis (su tutti). "Siete un grande Paese" dice il presidente Usa, che ha elogiato il lavoro dell'Italia contro il terrorismo. La Casa Bianca preme per un aumento delle spese militari, e Gentiloni promette il 2% (Stampa p.4). Ma i due si dividono sulla crisi libica (Repubblica p.6). Il premier italiano chiede aiuto. "Diplomazia sì, ma niente truppe" replica Trump (su tutti). Ma si tratta (Corriere p.6) e Washington convoca per una mediazione i due rivali libici al-Serraj e Haftar. Faccia a faccia  a giugno (Messaggero p.6 e altri). Kupchan, direttore degli affari Ue per l'amministrazione Obama, al Corriere (p.7): "Gentiloni ha l'occasione di convincere Trump a riaprire la partita del Mediterraneo, ma anche di spingere affinchè sostenga il progetto Ue. Sul ruolo dell'Italia come mediatore rispetto a Putin mi sembra presto, Trump non ha le idee chiare". Per Tremonti a Repubblica (p.6): "Trump non è interessato ai rapporti multilaterali, ma solo a quelli bilaterali". Lombardi, tra gli organizzatori della campagna elettorale di Trump, al Corriere: "Trump vuole capire se Gentiloni possa mediare con il capo del Cremlino, così come con i Paesi arabi". Per il Sole (p.5) il fatto che Gentiloni sia stato il primo leader Ue a incontrare Trump dopo la svolta nella politica estera Usa ha come effetto la messa all'indice di Mosca per il continuo tentativo di favorire il rafforzamento di movimenti nazionalisti e populisti per favorire la spaccatura Ue. Dietro la cordialità dei rapporti si cela un rapporto mai cosi distante tra Italia e Usa (Repubblica p.7). Mentre per la Stampa (in prima e p.4) c'è un feeling che non ti aspetti tra Trump e Gentiloni , nonostante le differenze.

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Commentario del 20.04.2017

IN PRIMA PAGINA
Biotestamento, legge al via: un diritto dire no alle cure (Corriere). Ma si introduce l'obiezione. "Hanno tradito i malati" (Repubblica). Ancora in primo piano la polemica su Report e vaccini. Il M5S difende la trasmissione: se chiude basta canone. La Rai va avanti col programma (Corriere, Messaggero). Il Giornale: chiudere Report non serve, serve vaccinarsi. Su Repubblica e Corriere lo sfogo dell'ex direttore Verdelli: "Volevo una tv libera, il cda mi ha bloccato. La Rai muore se non cambia". Intanto Fazio tratta con La 7 (Libero). Un caso anche l'intervista di Grillo ad Avvenire. Libero: Vescovi e Grillo fidanzati. Ma la Cei non gradisce (Fatto). Tra politica ed economia la retromarcia di Padoan sull'Iva (Giornale): "No ad aumenti Iva, ora tagli credibili sulle tasse" (Sole).
Distensione con il Pd ma sui conti pubblici la partita è solo rinviata (Sole). Sulla Stampa il conto dei poveri: oltre 7 milioni in Italia. Vittime del disagio 11 famiglie su cento. Dall'estero. Gentiloni da Trump: "Più impegno Nato nel Mediterraneo" (Stampa). Alfano ad Ankara: "Rilasciate Del Grande". Ma la Turchia nega la visita del  consolato al blogger italiano incarcerato (Corriere, Repubblica).

ITALIA-ECONOMIA
Padoan si arrende a Renzi: "L'Iva non salirà nel 2018". Sul Giornale (p.11) e tutti la retromarcia del ministro sull'ipotesi di un aumento dell'imposta da introdurre nella prossima legge di Bilancio per compensare un taglio del costo del lavoro. "L'Iva non si tocca e non si toccherà" la linea dettata da Renzi a Matrix, e  Padoan, in audizione al Senato sul Def, si adegua: "Avevo le mie preferenze ma alcune sono state amplificate". E rilancia sulla necessità di tagli alle tasse "credibili" e sulle privatizzazioni. Resta il problema di reperire i 19 mld necessari per evitare che scattino le clausole di salvaguardia. Bankitalia e Ufficio Parlamentare di Bilancio critici su conti e Def. Signorini: "Lo scambio tra aumento dell'Iva e riduzione del cuneo fiscale era da approfondire". Pisauro: "Def sostanzialmente indefinito, servirebbero misure correttive forti", almeno 63 mld in tre anni. Richiami all'Italia anche dal Fmi: "C'è spazio per una riduzione del cuneo fiscale per migliorare gli incentivi al lavoro. Ma vanno razionalizzate le agevolazioni fiscali e creata una tassa moderna sulle proprietà immobiliari"(Stampa p.8). Caustico il Fatto (p. 9): Renzi rottama Padoan e le sue promesse alla Ue. Ma per il Sole (p.12) i nodi restano e il confronto sui conti pubblici è solo rinviato. Su Repubblica (p.21) la ricetta dell'ex commissario alla spending review Cottarelli: "Sull'Iva non mi esprimo, ma io preferisco i tagli di spesa. Escluderei scuola e sanità, che hanno già dato, rivedrei detrazioni fiscali, trasferimenti alle imprese e contributi vari non prioritari". Sullo sfondo sempre la lotta all'evasione: "Una riforma strutturale, aiuterebbe il debito e la concorrenza. Pesa per almeno 150 mld".
Sulla Stampa (p.9) e altri il "conto" dei poveri: 7,2 milioni in Italia, secondo l'Istat, ovvero l'11,9% della popolazione. Famiglie che non possono permettersi spese impreviste, una settimana di vacanze, l'acquisto di un auto, un riscaldamento adeguato. In peggioramento le condizioni degli over 65; 1 milione e 250 mila i minorenni in situazioni problematiche. Libero (p.4): la sinistra al governo riesce a moltiplicare soltanto la povertà.

ITALIA-POLITICA
La lunga intervista di Grillo ad Avvenire e l'apertura al M5S del direttore di Avvenire Tarquinio ieri sul Corriere al centro della cronaca politica. Dialogo in salita, sono vicini sui poveri ma l'etica divide, scrive Repubblica (p.4). Il M5S, infatti, ha votato in asse con il Pd sulla legge per il fine vita che introduce il diritto di rifiutare le cure, già oggi potrebbe arrivare il sì della Camera (su tutti). "Vescovi e Grillo fidanzati" titola Libero (in apertura e p.3): Cei e M5S vicini sul no al lavoro domenicale e sul reddito di cittadinanza, ma guai a fidarsi dei grillini, che infatti hanno votato con i dem sul biotestamento. Ma la Cei spiazzata ordina l'alt: la neutralità verso i partiti resta il cardine (Repubblica p.4). Per la Stampa (p.6-7) l'intervista di Grillo è l'ennesimo tentativo del M5S di parlare ai moderati. Sulla stessa linea Folli (Repubblica p.4) che vede il tentativo del M5S di sedurre l'elettorato, prima della Dc e poi diviso tra Berlusconi e centrosinistra, ma che oggi è disorientato. Per il Giornale (p.8) è Berlusconi l'incubo dei 5 Stelle. 
Nel Pd, in vista della primarie parla il ministro Martina al Corriere (p.9): "Chi perde le primarie di sicuro non vince le elezioni, chi vince le primarie ha la responsabilità di opporsi a Grillo e Salvini". Poi sulla prospettiva di un'accelerazione del voto politico, dice: "Siamo l'ultimo partito a cui interessa andare a votare". Intanto, resta in primo piano lo scontro sulla Rai, alimentato dalle polemiche sulla trasmissione Report. "Se la Rai sospende la trasmissione gli italiani sospendano il canone" ha scritto Fico (M5S) sul blog di Grillo (su tutti) parlando di "atto eversivo". La replica di Renzi in tv: "Mai chiesto di chiudere una trasmissione. Ma non si può giocare sulle paure delle persone". E l'esponente dem Martini rilancia: "L'unico atto eversivo è chiedere di sospendere il canone" (Corriere p.4). E prosegue lo scontro anche sul dg Campo Dall'Orto, stretto tra le maggioranze variabili in consiglio di amministrazione dopo le ostilità con il Pd, ma il dg non vuole passare per uomo dei 5 Stelle (Corriere p.4). Bechis (Libero in prima e p.5) mostra l'aumento dell'occupazione da parte del Pd dei programmi politici di RaiUno: presenza passata dal 16 al 42%.

EUROPA
Francia, l'astensionismo spinge gli euroscettici: su Stampa (p.14) e tutti la tesissima vigilia elettorale francese. Col Ministero dell'Interno che stima un 30% di astensionisti e i quattro candidati appaiati intorno al 19-23%, prende quota l'ipotesi di un ballottaggio tra Marine Le Pen e Jean Luc Mélenchon, ovvero le ali estreme del sistema entrambe il lotta con la Ue, anche se il candidato della sinistra ha precisato di non puntare in nessun modo all'uscita da Ue o euro (Sole p.4). Ma è lo scenario da "Frexit" che agita governo, banche e mercati. E c'è chi paventa già da lunedì un'ondata di panico, con prelievi dai conti bancari. I sondaggi danno al ballottaggio Macron (23%) e Le Pen (22,5%). Cebrian (El Pais): "Macron è un uomo capace, non è un demagogo, forse un populista. Ma non ha un partito alle spalle" (Stampa p.14). Krugman, sul Sole (p.4) prende le distanze dalla Le Pen: "Solo perché critichiamo la politica economica europea non significa che abbiamo qualcosa in comune. Il male più grande di cui soffre la Francia è l'ipocondria: dipinge la realtà economica peggiore di quanto sia". "Paura e rabbia perderanno, i francesi vogliono l'Europa e voteranno secondo ragione" dice a QN (p.15) il politologo Basbous. "le Pen potrebbe farcela al primo turno, ma al secondo sarà sconfitta. Una catastrofe anche il duello tra le estreme di Le Pen e Mélenchon: la gente scapperebbe dal nostro Paese". Per Libero (p.11) chiunque vinca la Francia sarà ingovernabile: Macron e Mélenchon hanno alle spalle partiti piccoli, e se dovesse toccare alla Le Pen si ritroverebbe contro l'intero establishment.

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Commentario del 19.04.2017

IN PRIMA PAGINA
Londra al voto l'8 giugno. L'annuncio a sorpresa della May "per dare più forza a Brexit" (Repubblica, Messaggero). Un'accelerazione impressa dalla City, per il Sole, ma a pagare il conto è la Borsa (MF): ieri Londra a -2,5%, Milano -1,7%. Blair: i rischi sono seri, lei li sottovaluta (Corriere). Il Giornale: contro l'Europa si torna a votare.
In Francia si vota tra 4 giorni: "Attentato sventato". Candidati nel mirino jihadista (Messaggero, Repubblica). Il risultato resta un rebus (Corriere). Grillo prenota invece la vittoria in Italia: "Vinco, non per strategia" dice ad Avvenire.
Dall'Fmi schiaffo all'Italia (Stampa): Roma non aggancia la ripresa mondiale (Sole). Ma il caso del giorno è la trasmissione di Report sui vaccini (su tutti). Lorenzin accusa: disinformazione. Il M5S fa muro (Corriere). Bruciati 10 anni in 30 minuti (Repubblica). La "bufala" di Report affonda la Rai di Dall'Orto (Giornale). Gli Usa: Italia in black list per il morbillo (Messaggero).
Dalla Rai ad Alitalia. Sul Messaggero l'avviso di Calenda: "Con il no al referendum c'è il fallimento". Intanto nel governo è scontro sull'aumento dell'Iva (Sole).
In cronaca il crollo in Piemonte di un altro cavalcavia (Sole e tutti). Delrio: pochi controlli col federalismo fiscale (Messaggero).

ITALIA-ECONOMIA
L'Fmi taglia le stime sull'Italia: "Ultima nella Ue per crescita" (Stampa p.2 e tutti). Con il pil a un modesto +0,8% nel 2017 e 2018 resta in ultima posizione non solo in eurozona ma anche nell'Unione. Stime peraltro inferiori a quelle indicate dal governo nel Def. Per il Fmi "uno sviluppo nettamente al di sotto del potenziale". Pesano l'alto debito pubblico, la crisi delle banche e l'instabilità politica (Stampa p.2). Dal Tesoro nessuno stupore: "Problemi noti che il governo cerca di affrontare con le riforme" (Stampa p.3). Oggi dovrebbe finalmente vedere la luce la "manovrina" ma è scontro sulla manovra 2018 e sull'aumento dell'Iva paventato da Padoan domenica al Messaggero. "L'Iva non aumenterà mai, il governo è con me" la linea di Renzi: "Il Pd le tasse non le aumenta, abbiamo rottamato Dracula" (Messaggero p.6). Sul fronte opposto Confindustria, che ieri in audizione alla Camera ha presentato le sue stime: "Dalle simulazioni emerge che lo scambio Iva-cuneo fiscale determina un forte stimolo alla crescita anche in una situazione di debolezza dei consumi" l'analisi di Luca Paolazzi (CsC). Boccia: "Bene lo scambio fra abbassamento del cuneo fiscale e l'aumento Iva, ma meglio far pagare i colossi del web" (Corriere p.9). Confcommercio parla invece di "clamoroso errore": "Serve una riduzione complessiva del carico fiscale su famiglie e imprese". Critica anche la Cgil: "L'aumento dell'Iva comprimerebbe ancora il potere di acquisto di lavoratori e pensionati – ha detto la Camusso . Meglio una vera riforma fiscale" (Messaggero p.6). Verderami sul Corriere (p.9) si chiede perché Padoan abbia scelto di aprire il fronte Iva pur sapendo dell'opposizione di Renzi. Forse è stato un modo per far capire che per la legge di Stabilità i soldi andranno trovati, e se non sarà con l'aumento dell'Iva potrebbe essere con le privatizzazioni o con la riforma del catasto. Per Repubblica (p.13) è la "manovrina" ad essere ancora in alto mare, per via dei contrasti in maggioranza e in attesa della bollinatura della Ragioneria.

ITALIA-POLITICA
"Noi al governo, non c'è una strategia, sarà naturale": su Avvenire (in prima e a p.9) intervista a tutto campo a Beppe Grillo. "Un comico può permettersi di fingere, un politico no". Di Berlusconi dice: "E' stato il tranviere più noto tra quelli che hanno portato l'Italia verso il precipizio. Vedo che è ancora lì ad allattare agnellini". Del "bugiardo" Renzi: "Il super personalismo alla Nembo Kid dei leader politici ci ha quasi ammazzati. E del M5S: "Non esistono energie esterne al M5S, il suo governo avrà ciò che all'Italia manca da troppo tempo: onestà e competenza al servizio dei cittadini. Per noi conta il ripristino della democrazia in Italia che oggi è sospesa". Quanto alla Ue "è un sacco con 27 popoli che si chiedono come ci siano finiti dentro. E' un blocco dalla natura indigeribile, regolamentato dalle banche. Questa Ue non è nulla, quest'Europa non ha futuro perché è una sorta di nave dei folli".
Ieri dal M5S i piani sulla politica estera: fuori dalla Nato "se non cambia", via subito dall'Afghanistan e sull'Europa giudizio sospeso: "Si sta smantellano da sola". Il tema dell'euro rinviato al capitolo economico: (Corriere). Il Sole parla di svolta sovranista, Repubblica evoca la politica democristiana dei due forni: "Né con la Russia né con gli Usa, stiamo col popolo italiano"
La linea di Di Battista, anche se il Movimento lavorerà per il ritiro immediato delle sanzioni imposte a Mosca e il rilancio della cooperazione con un partner considerato strategico.
Sul Corriere il flirt dei grillini con i cattolici. "Con il M5S molte sensibilità in comune" dice il direttore di Avvenire Tarquinio. "Abbiamo sollevato noi il caso dell'outlet di Serravalle aperto a Pasquetta: sintonia con Di Maio, penso che la sua sia una posizione in buona fede di un politico che ha preso coscienza di un problema reale. Siamo vicini su tre quarti dei grandi temi".
"Vinco le primarie, poi al voto": per Repubblica Renzi coglie al balzo il voto anticipato inglese e rilancia sul voto in autunno. Teme un logoramento che avvantaggia solo i 5Stelle, ma dagli interlocutori arrivano solo "no".

EUROPA
Sorpresa Brexit, Londra alle urne l'8 giugno (Sole e tutti): la May convoca elezioni anticipate per rafforzarsi nei negoziati con Bruxelles. "Serve un'elezione generale e subito. Sono arrivata a questa decisione con riluttanza ma è l'unico modo per garantire stabilità negli anni a venire", la linea della May. Un blitz dettato da sondaggi favorevoli (Messaggero) ma che spiazza i mercati (Sole): il rafforzamento della sterlina impatta su export e bilanci delle big e manda in rosso Londra (-2,46%). La leader dei Tories, che fin qui aveva sempre escluso elezioni anticipate in nome della stabilità, punta a sfruttare la debolezza dei laburisti all'opposizione per ottenere una maggioranza più forte in Parlamento. Giddens a Repubblica: "Ha ereditato un pasticcio, ora vuole distruggere i laburisti e fare una hard Brexit". Corbyn accetta la sfida: "Siamo pronti" (Messaggero). Tusk: "Una trama degna di Hitchcock (Sole). La premier scozzese Sturgeon: "Vuole una svolta a destra, punta alla hard Brexit" (Giornale). Blair al Corriere: "I rischi sono seri, lei li sottovaluta. Il Paese non è per niente unito, le trattative per Brexit si annunciano difficili e imporranno scelte dolorose, i danni al Paese saranno enormi con una maggioranza incontrollata pronta a puntare su una Brexit a ogni costo". Tajani al Messaggero: "Una mossa intelligente della May per rafforzarsi al proprio interno. Brexit sarà tutt'altro che facile e indolore: altrimenti avrebbe lasciato che la legislatura si concludesse nel 2020. Con il voto anticipato si cerca di raccogliere consenso prima che l'elettorato subisca le conseguenze della scelta". Sul Giornale l'analisi di Parsi su voto e Ue: "Nei prossimi mesi si voterà in Francia, Gran Bretagna e Germania, saranno elezioni importanti per rifondare l'Europa ma non credo che segneranno la vittoria dei populisti. Credo che le formazioni anti-euro abbiano più chance nel 2018, quando a votare andranno gli italiani".

MONDO
Turchia, protesta dopo il referendum. Piazze in rivolta: "Voto irregolare". Su Corriere (p.16) e altri la ribellione di giovani, donne e oppositori del governo contro l'esito del voto. Ma le telefonate di congratulazioni di Putin e Trump a Erdogan sembra chiudere ogni possibilità di revisione del risultato, anche se ieri il Chp, il principale partito di opposizione, ha presentato formale ricorso alla Commissione elettorale per l'annullamento del voto. Dall'Europa l'invito ad indagare sulle "presunte irregolarità". Il ministro degli Esteri Celik: "L'Europa rispetti i processi democratici in Turchia". Repubblica (p.8) parla di 2,5 milioni di schede sospette. "Ma questo per Erdogan è l'inizio della fine" dice l'ex giornalista Dundar, costretto a lasciare il Paese. "Nonostante una campagna per il sì schiacciante la maggioranza è risultata esigua. Ed è significativo che le città abbiano voltato le spalle a Erdogan".
Corea del Nord, dalle minacce alle manovre diplomatiche: sul Corriere gli sviluppi della crisi nordcoreana. Nessuno vuole infilarsi in un conflitto ma i rischi di incidenti sono possibili (Corriere p.16).
"Allah è grande": e uccide tre persone in California. Su Corriere (p.6) e tutti l'assalto di un afro americano senza casa e senza lavoro ad un istituto di beneficenza cattolico di Fresno. Preso: "Odio tutti i bianchi".

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