Commentario del 4.04.2017

IN PRIMA PAGINA
La strage nel metrò di San Pietroburgo – 14 morti, 47 feriti - in apertura su tutti i quotidiani. Il Cremlino: attacco terroristico (Sole). Per Stampa e Messaggero una sfida a Putin. Dietro l'attentato la vendetta jihadista e giochi segreti dentro il Cremlino (Corriere). E ora Putin ordinerà il giro di vite (Sole). Ma l'attacco potrebbe riavvicinare Usa e Russia (Stampa). Minniti vola a Mosca, massima allerta anche in Italia (Messaggero).
Spazio anche all'economia, con i dati sul lavoro: disoccupati all'11,5% (Sole), calano i giovani senza lavoro ma ormai molti non lo cercano (Repubblica, Corriere). Intanto il governo accelera sul decreto Concorrenza (Sole): per il Fatto una lista di aiuti ai grandi gruppi.
Sul fronte politico tensioni nel governo – Alfano: niente virate a sinistra (Sole) – e nel Pd, alle prese con le primarie. Renzi: chi perde lo ammetta. Emiliano apre ai 5 Stelle (Corriere). Per Avvenire anche Renzi guarda a Casaleggio: ora dialogo.
In cronaca la caccia al killer di Budrio: il super sospettato è un ex militare russo (QN). Libero di uccidere (Giornale). E sulla legittima difesa, ora si accelera: "Scatta se qualcuno entra in casa" (Messaggero). Libero: voglia di sparare.

ECONOMIA
Disoccupazione giù all'11,5% ma salgono gli inattivi e accelerano solo i contratti a termine (Sole p. 4 e tutti). I dati Istat di febbraio parlano di occupazione in crescita su base annua (a 22,8 milioni, + 1,3%), lieve calo della disoccupazione (anche giovanile) mentre riprendono a crescere inattivi e persone che non cercano lavoro. Gentiloni esulta: "L'impegno per le riforme ottiene risultati e continua". Confcommercio frena: "Quadro quasi piatto, solo 38 mila occupati in più" (Stampa p.9). La fine degli incentivi a pioggia frena i contratti stabili, e la disoccupazione giovanile (35,2%) resta al doppio di quella della Ue a 28 e ben più alta della media dell'eurozona. Sabbadini (Stampa p.9): la creazione di lavoro resta un miraggio.
Il governo stringe su manovrina e Def: oggi il vertice tra Padoan e i parlamentari del Pd, lunedì 10 i dossier in consiglio dei Ministri. Nella manovrina si va verso un riordino delle accese sui tabacchi per portare nuove entrate intorno ai 190-200 milioni; nessun intervento invece su alcolici e benzina. Padoan: "Lavoriamo in piena continuità col governo Renzi" anche se le riforme hanno cicli più lunghi di quelli elettorale. "Evitiamo scorciatoie come l'Italexit ma anche la procedura di infrazione, che sarebbe una svolta a U rispetto a quanto fatto finora dai governi" (Sole p.4).
La Stampa (p.9) parla di Gentiloni stretto nella morsa di Bersani e Alfano: i primi invocano una svolta a sinistra, con la reintroduzione dell'Imu sulle case di pregio, aumento degli investimenti pubblici, ripresa delle assunzioni nel pubblico impiego, blocco dei ticket sanitari e ripensamento delle privatizzazioni. Alfano minaccia: "Se il governo vira a sinistra non ci stiamo" (Sole p.8).
Su MF (p.4) la proposta di legge del M5S per la compensazione dei debiti della pubblica amministrazione per superare i ritardi nei pagamenti. L'ipotesi, che il governo non disdegna, è di ampliare il meccanismo di compensazione tra crediti commerciali e debiti tributari estendendolo anche ai tributi e ai contributi ordinari.

POLITICA
Renzi vince il primo round delle primarie, apre a Casaleggio e incalza Gentiloni e Delrio: dovete fare di più (Messaggero). Dopo la lettera aperta di Davide Casaleggio al Corriere Renzi apre al dialogo: "Finalmente si capisce chi è il leader del M5S ed è meglio così, è una persona con cui possiamo dialogare. Però dovrebbero scegliere i candidati in modo democratico e dovrebbero dire una volta per tutte cosa vogliono fare con l'euro". L'avvertimento a Gentiloni è invece affidato a Anzaldi: "Ora il padrone della Ditta è Matteo. D'ora in poi spingerà il governo a fare di più e più in fretta. Gentiloni potrà dire che agisce come agisce perché così vuole il Pd".
Nel Pd, sulle primarie ora il duello è sui numeri. 266.726 votanti, titola a tutta pagina l'Unità, e non sono click. Renzi (al 68%): risultato "impressionante" (Repubblica), chi perde lo ammetta (Corriere). Ora obiettivo 2 milioni di votanti ai gazebo a fine mese. Orlando "Matteo ci isola, rischio di batoste. I delusi mi aiutino a fermarlo" dice a Repubblica. Ma Rossi lo gela: "Noi di Mdp ai gazebo non andremo. E' una questione loro" (Corriere p.8). Emiliano dalle pagine del Corriere attacca i dem – "L'unico modo per evitare ulteriori scissioni è che la mia mozione prevalga" – e apre ai 5 Stelle: "Dobbiamo riconoscerli come soggetti politici con piena dignità: l'80% di loro viene dal Pd. Se ci fossero le condizioni non ci sarebbe nulla che ostacoli una collaborazione di governo".
Il M5S si prepara a governare, presentando la sua agenda su energia e banche e preparandosi al convegno di sabato all'Olivetti di Ivrea. Tra i relatori anche Enrico Mentana, che al Corriere dice: "Nessun pregiudizio verso una forza politica che raccoglie il 25% dei voti. Resto delle mie idee ma li ho sempre rispettati".
La Lega si prepara invece al suo congresso, fissato per il 21 maggio. Punto forte, la svolta nazionale e il superamento dell'articolo 1 dello Statuto che prescrive l'indipendenza della Padania. Salvini dovrebbe vincere senza problemi, scrive il Corriere, anche per assenza di candidati avversari. E dopo il congresso dovrebbe scattare il patto tra Salvini e Meloni, per un listone sovranista (Stampa).
Forza Italia a rischio default. Il tesoriere Messina scrive agli eletti: "Nessuno paga, si chiude". A Berlusconi l'ultima parola (Repubblica).

RUSSIA
La strage nel metrò di San Pietroburgo – 14 morti, 47 feriti - in apertura su tutti i quotidiani. Il Cremlino parla di attacco terroristico (Sole): la bomba sarebbe stata portata a destinazione da un kamikaze, un 22enne kazako. L'attentato compiuto mentre Putin era in città, la sua città, per incontrare il presidente bielorusso Lukashenko. Trump: "Attacco terribile". Stampa e Messaggero parlano di sfida a Putin. Dietro l'attentato la vendetta jihadista e giochi segreti dentro il Cremlino, scrive Olimpio sul Corriere: Mosca è sì nel mirino dei jihadisti per l'intervento in Siria a fianco di Assad ma le piste del radicalismo si intrecciano con la filiera caucasica, il capitolo foreign fighters e i giochi interni del Cremlino. Repubblica ricorda anche le recenti proteste anti-Putin e evoca l'ombra lunga dei Servizi. E la risposta ora sarà un giro di vite a tutto campo, prevede il Sole.  L'attacco potrebbe però riavvicinare Usa e Russia, dice alla Stampa l'analista Daniel Goure, anche se la situazione è molto complicata "perché anche nella lotta al terrorismo ci sono divergenze significative tra gli interessi nazionali di Washington e Mosca". Analisi analoga la fa Negri sul Sole: i giochi sono complicati,gli interessi configgenti ma ci sono delle opportunità per Mosca e Washington di cooperare contro il terrorismo e il jihadismo. La Siria potrebbe diventare il campo dove sperimentare questa collaborazione, di cui beneficerebbe anche l'Europa.
Intanto Minniti vola a Mosca per incontrare il suo omologo russo Kolokolstev (Messaggero): la visita era programmata ma ora assume un altro valore simbolico. Con tutta l'Europa, Italia compresa, nel mirino dell'Isis, gli accordi bilaterali di polizia rivestono un'importanza fondamentale. In gioco anche i rapporti con la Libia con Mosca che sostiene Haftar, Roma al Serraj. 
Sul Corriere Vladimir Putin visto da vicino, raccontato in un libro dal giornalista tedesco Hubert Seipel: "Sono come mi vuole il popolo russo".


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