Commentario del 30.04.2017

IN PRIMA PAGINA
Debiti, confini e cittadini: la Ue detta le priorità a Londra (Corriere, Sole). "I britannici non si facciano illusioni" (Messaggero). Il Giornale: è la vendetta di Bruxelles, divorzio salatissimo per Londra. Blair a Repubblica: "Londra nella Ue, ci spero ancora".
Sul fronte interno, la polemica su migranti e Ong spacca il governo (tutti). Alfano a Libero: "Non chiudete la bocca al pm di Catania". Orlando al Corriere: "Angelino populista". Grasso attacca Di Maio: "Vai a studiare" (Repubblica). Irritazione di Gentiloni (Sole). Il Giornale: sbarchi a +140% e i politici litigano. Sul Fatto le 6 sigle sospettate dai pm.
Oggi democratici ai gazebo: conta l'affluenza (Corriere). Un milione obiettivo minimo (Repubblica). Incubo flop (QN). Su L'Espresso le mire di Renzi: Paolo, stai sereno, conto alla rovescia per il governo. Su QN gli umori della base: mai alleanze con Silvio, meglio gli scissionisti. Silvio si è rotto ancora (Libero): piccolo infortunio per Berlusconi (Giornale).
Dall'estero: tra Usa e Corea, guerra a un passo (Giornale). In Francia dietrofront della Le Pen sull'euro (Sole). La nipote Marion al Corriere: "Rifonderemo Francia e Europa" (Corriere). Sui mercati effetto Macron: record di flussi verso le Borse europee (Sole).
Primo Maggio sul Fatto: tra licenziati, cassa e crisi, è la festa di quale lavoro?

ITALIA-ECONOMIA
"Crisi, cassa e licenziamenti: la festa del lavoro che non c'è": sul Fatto un Primo Maggio in nero, segnato dalle crisi di K-flex, Almaviva, Gepin, Alitalia e Ilva, solo per citare i più eclatanti. Intanto, il tasso di disoccupazione resta all'11,5%. Nel mirino del Fatto anche il flop del Jobs Act.
Stipendi, Bolzano al top con 1.476 euro, Ascoli chiude la classifica con 925 euro. Sul Sole e tutti l'indagine dei Consulenti del lavoro sull'importo medio delle buste paga nel 2016. Sul Messaggero parla il sindaco di Ascoli, Castelli: "Sono sorpreso, credo che il problema sia un altro: in pochi anni abbiamo perso 10mila posti di lavoro". La ricerca evidenzia anche il gap occupazionale tra Nord e Sud: a Bolzano sono occupati il 72,7%, a Reggio Calabria il 37,1%.
Il capitombolo sociale spaventa 7 italiani su 10 (Stampa): secondo una ricerca del Censis il 67,2% degli italiani crede che sia facile cadere in basso da una classe sociale all'altra, viceversa, oltre l'84% crede che l'ascesa sociale sia quasi impossibile, senza distinzioni tra giovani e anziani. Valeri (Censis): "Per la prima volta la situazione economica delle nuove generazioni sarà peggiore di quella dei loro genitori". La conseguenza è una insicurezza diffusa, che porta ad accumulare risparmi: dal 2007 denaro liquido è aumentato di 133 mld di euro. 
Dopo la maternità si guadagna meno: sul Corriere le difficoltà delle neo mamme. 1 su 5 decide di restare a casa dopo il parto, ma chi torna al lavoro si trova a guadagnare il 15% in meno di prima. Per invertire la tendenza si punta su agevolazioni fiscali per le baby sitter e il "premio alla natalità", ma finora sono risultati insufficienti. Ora arriva il bonus-mamma. Le domande potranno essere presentate dal 4 maggio: spetta, sotto forma di una tantum, a tutte le donne, italiane e no, in attesa di un bimbo, proprio o adottato (Messaggero). Su Repubblica l'analisi sul sistema dei bonus: in 3 anni 50 mld destinati a famiglie e imprese. Dagli ottanta euro in busta paga agli incentivi alla cultura, tutti interventi che avevano lo scopo di trainare la crescita ma che – secondo l'analisi di Repubblica – non sempre hanno funzionato.

ITALIA-POLITICA
L'onda lunga dei sospetti sulle Ong nella tratta dei migranti investe il governo. Alfano si schiera col pm di Catania e a Libero dice: "Fate indagare Zuccaro, sulle Ong serve chiarezza. Non si può accettare che i magistrati che parlando di inchieste in corso gradite possono parlare e altri no".  "Non pensavo che Angelino si iscrivesse al partito populista – dice Orlando al Corriere – Perché non ha detto queste coese quando era alla guida del Ministero dell'Interno? Se oltre alla destra e ai Cinque Stelle anche il partito di Alfano si mette a soffiare sul fuoco di queste polemiche c'è da preoccuparsi". Sul Sole e tutti  l'irritazione di Gentiloni.
Grasso contro Di Maio: "Bisogna parlare delle indagini solo quando sono concluse. Luigi è giovane, ha già dimostrato di avere lacune in storia, geografia e diritto, qualche lezione gli sarebbe utile" (Repubblica e tutti). Di Maio: "Da Grasso e Boldrini non accetto lezioncine". Il Giornale: a marzo gli arrivi sono aumentati del 140% rispetto a due anni a e il governo invece di risolvere il problema litiga sullo scandalo Ong.
Oggi democratici ai gazebo: conta l'affluenza (Corriere). Renzi: "Se ci va un milione di persone è una forza strepitosa, non un flop". Ma l'incubo flop aleggia sul voto (QN). Alla vigilia del voto Orlando apre al voto anticipato (Repubblica): "Se dopo le primarie si farà una nuova legge elettorale si può anche non arrivare al 2018. Senza riforma, si finisce a fare il governo con Berlusconi". Renzi nega ma tutti sanno che le tensioni dem si scaricheranno sul governo. Per questo Gentiloni si è speso pubblicamente per Renzi. Ma per l'Espresso potrebbe non bastare. In copertina "Paolo, stai sereno". Dopo il voto francese e le primarie Pd Renzi fa partire il conto alla rovescia per il governo. Obiettivo, voto a ottobre. Su QN gli umori della base: "Mai alleanze con Silvio, meglio gli scissionisti". Il sondaggio Ipr da 7 elettori dem su 10 contrari ad una alleanza con Berlusconi. Berlusconi che ieri "si è rotto ancora" (Libero in apertura): è inciampato fuori da un ristorante di Portofino, ferendosi un labbro, un piccolo infortunio per il Giornale. Libero: "Berlusconi guadagna tre punti, ma solo in faccia".

EUROPA
Debiti, confini e cittadini: la Ue detta le priorità a Londra (Corriere, Sole). "I britannici non si facciano illusioni" (Messaggero). In pochi minuti il Consiglio dei 27 concorda "all'unanimità" le linee guida sull'uscita dalla Ue del Regno Unito. Tre le priorità: la tutela dei diritti dei cittadini Ue residenti nel Regno Unito e di quelli britannici nella Ue; gli obblighi finanziari ed economici (con la Ue che reclama 60 mld); la necessità di non ripristinare una frontiera tra Irlanda e Ulster. Il Giornale: è la vendetta di Bruxelles, divorzio salatissimo per Londra. Ma dietro l'unanimità si scorgono crepe, scrivono Corriere (p.3) e Sole (p.5): una hard brexit non sarebbe dura solo per Londra ma anche per la Germania, meglio evitare "danni non necessari" e minacce. E quando si inizierà a discutere di Ema e Eba inzierà la resa dei conti interna (Stampa p.11). Sul Messaggero (p.3) la strategia di Londra: spaccare il fronte dei 27 per fare intese bilaterali.
Alistair Burt, consigliere della May al Corriere (p.2): "Priorità condivise, nessun problema sui cittadini, più difficile l'accordo finanziario. Sappiamo di avere obblighi ma le richieste di Bruxelles sono politiche". Blair a Repubblica (p.12): "Un errore uscire dalla Ue, voterò Labour per sostenere l'opposizione a Brexit. La Ue ha bisogno di riforme ma nel mondo globalizzato contano le dimensioni, e l'unico modo di competere con giganti come India e Cina è stare insieme. Non perdo la speranza che la Gran Bretagna torni nella Ue". 
Dietrofront Le Pen, si allea con i gollisti e frena sull'uscita dall'euro (Sole e tutti). L'Alleanza patriottica con il "gollista umanista" Dupont-Aignan (4,7% al primo turno) segna la fine dell'isolamento del Fn e un cambio di linea all'insegna del pragmatismo, col processo di uscita dall'euro rimandato sine die, e questo potrebbe incoraggiare gli elettori indicesi a votare per lei. Marion Maréchal Le Pen al Corriere (p.5): "Oggi gli eredi di De Gaulle siamo noi del Fn, la questione della moneta non è il solo problema che abbiamo in Francia. Marine aspetterà le elezioni del 2018, con la speranza di nuovi alleati specie in Italia. Da lì cominceranno i negoziati per difendere la Francia. Ma per affrontare il tema euro passeranno anni.".
Da Hollande ancora un appello a votare Macron: "Il ballottaggio è una scelta europea. Senza Europa sarebbe una regressione e un rischio" (Corriere) Per il Corriere nonostante i sondaggi siano ancora ampiamente favorevoli a Macron, la sa vittoria non è scontata: l'astensionsimo favorisce la le Pen.


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