Commentario del 19.04.2017

IN PRIMA PAGINA
Londra al voto l'8 giugno. L'annuncio a sorpresa della May "per dare più forza a Brexit" (Repubblica, Messaggero). Un'accelerazione impressa dalla City, per il Sole, ma a pagare il conto è la Borsa (MF): ieri Londra a -2,5%, Milano -1,7%. Blair: i rischi sono seri, lei li sottovaluta (Corriere). Il Giornale: contro l'Europa si torna a votare.
In Francia si vota tra 4 giorni: "Attentato sventato". Candidati nel mirino jihadista (Messaggero, Repubblica). Il risultato resta un rebus (Corriere). Grillo prenota invece la vittoria in Italia: "Vinco, non per strategia" dice ad Avvenire.
Dall'Fmi schiaffo all'Italia (Stampa): Roma non aggancia la ripresa mondiale (Sole). Ma il caso del giorno è la trasmissione di Report sui vaccini (su tutti). Lorenzin accusa: disinformazione. Il M5S fa muro (Corriere). Bruciati 10 anni in 30 minuti (Repubblica). La "bufala" di Report affonda la Rai di Dall'Orto (Giornale). Gli Usa: Italia in black list per il morbillo (Messaggero).
Dalla Rai ad Alitalia. Sul Messaggero l'avviso di Calenda: "Con il no al referendum c'è il fallimento". Intanto nel governo è scontro sull'aumento dell'Iva (Sole).
In cronaca il crollo in Piemonte di un altro cavalcavia (Sole e tutti). Delrio: pochi controlli col federalismo fiscale (Messaggero).

ITALIA-ECONOMIA
L'Fmi taglia le stime sull'Italia: "Ultima nella Ue per crescita" (Stampa p.2 e tutti). Con il pil a un modesto +0,8% nel 2017 e 2018 resta in ultima posizione non solo in eurozona ma anche nell'Unione. Stime peraltro inferiori a quelle indicate dal governo nel Def. Per il Fmi "uno sviluppo nettamente al di sotto del potenziale". Pesano l'alto debito pubblico, la crisi delle banche e l'instabilità politica (Stampa p.2). Dal Tesoro nessuno stupore: "Problemi noti che il governo cerca di affrontare con le riforme" (Stampa p.3). Oggi dovrebbe finalmente vedere la luce la "manovrina" ma è scontro sulla manovra 2018 e sull'aumento dell'Iva paventato da Padoan domenica al Messaggero. "L'Iva non aumenterà mai, il governo è con me" la linea di Renzi: "Il Pd le tasse non le aumenta, abbiamo rottamato Dracula" (Messaggero p.6). Sul fronte opposto Confindustria, che ieri in audizione alla Camera ha presentato le sue stime: "Dalle simulazioni emerge che lo scambio Iva-cuneo fiscale determina un forte stimolo alla crescita anche in una situazione di debolezza dei consumi" l'analisi di Luca Paolazzi (CsC). Boccia: "Bene lo scambio fra abbassamento del cuneo fiscale e l'aumento Iva, ma meglio far pagare i colossi del web" (Corriere p.9). Confcommercio parla invece di "clamoroso errore": "Serve una riduzione complessiva del carico fiscale su famiglie e imprese". Critica anche la Cgil: "L'aumento dell'Iva comprimerebbe ancora il potere di acquisto di lavoratori e pensionati – ha detto la Camusso . Meglio una vera riforma fiscale" (Messaggero p.6). Verderami sul Corriere (p.9) si chiede perché Padoan abbia scelto di aprire il fronte Iva pur sapendo dell'opposizione di Renzi. Forse è stato un modo per far capire che per la legge di Stabilità i soldi andranno trovati, e se non sarà con l'aumento dell'Iva potrebbe essere con le privatizzazioni o con la riforma del catasto. Per Repubblica (p.13) è la "manovrina" ad essere ancora in alto mare, per via dei contrasti in maggioranza e in attesa della bollinatura della Ragioneria.

ITALIA-POLITICA
"Noi al governo, non c'è una strategia, sarà naturale": su Avvenire (in prima e a p.9) intervista a tutto campo a Beppe Grillo. "Un comico può permettersi di fingere, un politico no". Di Berlusconi dice: "E' stato il tranviere più noto tra quelli che hanno portato l'Italia verso il precipizio. Vedo che è ancora lì ad allattare agnellini". Del "bugiardo" Renzi: "Il super personalismo alla Nembo Kid dei leader politici ci ha quasi ammazzati. E del M5S: "Non esistono energie esterne al M5S, il suo governo avrà ciò che all'Italia manca da troppo tempo: onestà e competenza al servizio dei cittadini. Per noi conta il ripristino della democrazia in Italia che oggi è sospesa". Quanto alla Ue "è un sacco con 27 popoli che si chiedono come ci siano finiti dentro. E' un blocco dalla natura indigeribile, regolamentato dalle banche. Questa Ue non è nulla, quest'Europa non ha futuro perché è una sorta di nave dei folli".
Ieri dal M5S i piani sulla politica estera: fuori dalla Nato "se non cambia", via subito dall'Afghanistan e sull'Europa giudizio sospeso: "Si sta smantellano da sola". Il tema dell'euro rinviato al capitolo economico: (Corriere). Il Sole parla di svolta sovranista, Repubblica evoca la politica democristiana dei due forni: "Né con la Russia né con gli Usa, stiamo col popolo italiano"
La linea di Di Battista, anche se il Movimento lavorerà per il ritiro immediato delle sanzioni imposte a Mosca e il rilancio della cooperazione con un partner considerato strategico.
Sul Corriere il flirt dei grillini con i cattolici. "Con il M5S molte sensibilità in comune" dice il direttore di Avvenire Tarquinio. "Abbiamo sollevato noi il caso dell'outlet di Serravalle aperto a Pasquetta: sintonia con Di Maio, penso che la sua sia una posizione in buona fede di un politico che ha preso coscienza di un problema reale. Siamo vicini su tre quarti dei grandi temi".
"Vinco le primarie, poi al voto": per Repubblica Renzi coglie al balzo il voto anticipato inglese e rilancia sul voto in autunno. Teme un logoramento che avvantaggia solo i 5Stelle, ma dagli interlocutori arrivano solo "no".

EUROPA
Sorpresa Brexit, Londra alle urne l'8 giugno (Sole e tutti): la May convoca elezioni anticipate per rafforzarsi nei negoziati con Bruxelles. "Serve un'elezione generale e subito. Sono arrivata a questa decisione con riluttanza ma è l'unico modo per garantire stabilità negli anni a venire", la linea della May. Un blitz dettato da sondaggi favorevoli (Messaggero) ma che spiazza i mercati (Sole): il rafforzamento della sterlina impatta su export e bilanci delle big e manda in rosso Londra (-2,46%). La leader dei Tories, che fin qui aveva sempre escluso elezioni anticipate in nome della stabilità, punta a sfruttare la debolezza dei laburisti all'opposizione per ottenere una maggioranza più forte in Parlamento. Giddens a Repubblica: "Ha ereditato un pasticcio, ora vuole distruggere i laburisti e fare una hard Brexit". Corbyn accetta la sfida: "Siamo pronti" (Messaggero). Tusk: "Una trama degna di Hitchcock (Sole). La premier scozzese Sturgeon: "Vuole una svolta a destra, punta alla hard Brexit" (Giornale). Blair al Corriere: "I rischi sono seri, lei li sottovaluta. Il Paese non è per niente unito, le trattative per Brexit si annunciano difficili e imporranno scelte dolorose, i danni al Paese saranno enormi con una maggioranza incontrollata pronta a puntare su una Brexit a ogni costo". Tajani al Messaggero: "Una mossa intelligente della May per rafforzarsi al proprio interno. Brexit sarà tutt'altro che facile e indolore: altrimenti avrebbe lasciato che la legislatura si concludesse nel 2020. Con il voto anticipato si cerca di raccogliere consenso prima che l'elettorato subisca le conseguenze della scelta". Sul Giornale l'analisi di Parsi su voto e Ue: "Nei prossimi mesi si voterà in Francia, Gran Bretagna e Germania, saranno elezioni importanti per rifondare l'Europa ma non credo che segneranno la vittoria dei populisti. Credo che le formazioni anti-euro abbiano più chance nel 2018, quando a votare andranno gli italiani".

MONDO
Turchia, protesta dopo il referendum. Piazze in rivolta: "Voto irregolare". Su Corriere (p.16) e altri la ribellione di giovani, donne e oppositori del governo contro l'esito del voto. Ma le telefonate di congratulazioni di Putin e Trump a Erdogan sembra chiudere ogni possibilità di revisione del risultato, anche se ieri il Chp, il principale partito di opposizione, ha presentato formale ricorso alla Commissione elettorale per l'annullamento del voto. Dall'Europa l'invito ad indagare sulle "presunte irregolarità". Il ministro degli Esteri Celik: "L'Europa rispetti i processi democratici in Turchia". Repubblica (p.8) parla di 2,5 milioni di schede sospette. "Ma questo per Erdogan è l'inizio della fine" dice l'ex giornalista Dundar, costretto a lasciare il Paese. "Nonostante una campagna per il sì schiacciante la maggioranza è risultata esigua. Ed è significativo che le città abbiano voltato le spalle a Erdogan".
Corea del Nord, dalle minacce alle manovre diplomatiche: sul Corriere gli sviluppi della crisi nordcoreana. Nessuno vuole infilarsi in un conflitto ma i rischi di incidenti sono possibili (Corriere p.16).
"Allah è grande": e uccide tre persone in California. Su Corriere (p.6) e tutti l'assalto di un afro americano senza casa e senza lavoro ad un istituto di beneficenza cattolico di Fresno. Preso: "Odio tutti i bianchi".

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