Commentario del 26.04.2017

IN PRIMA PAGINA
In primo piano su tutti il "delitto"Alitalia (Unità). Ora prestito ponte e un pool di commissari (Sole). Calenda a Corriere e Messaggero: "Ultimo prestito, poi la vendita. Non si torna indietro". Sulla Stampa parla Delrio: "Non la salveremo, sarà venduta al miglior offerente". Ma Renzi non ci sta (Repubblica). "Siamo stanchi di pagare, facciamola fallire" titola Libero. I soci fuggono, ecco tutti i colpevoli: da Berlusconi a Renzi agli arabi (Fatto). Per Giornale e Messaggero sono sindacati e politici i killer di Alitalia. E i concorrenti brindano al suicidio (MF). Ancora ampio spazio alle analisi sul voto francese. I grandi fondi tornano in Europa (MF). Macron in un intervento sulla Stampa: "Fatemi costruire la Francia unita". L'avvertimento di Hollande: "Non hai ancora vinto" (Messaggero e tutti). L'ex ministra Royal a Repubblica: "Macron sarà presidente, ma guai se sbaglia". In evidenza dagli esteri anche la rivoluzione Trump: pronto il maxi-taglio di tasse alle aziende (Messaggero). Scende dal 35% al 15% l'aliquota per le aziende (Sole). Tra le notizie italiane tiene banco la polemice Anpi-ebrei sul 25 aprile. Mattarella: "Ricordi senza odio" (Messaggero e altri). Caso Consip, sul Fatto parla il guardasigilli Orlando: "Contro i pm, Renzi si cerchi un altro ministro". Su Repubblica parla Pisapia: "Renzi, il tempo è scaduto: devi unire ora la sinistra o rischi la sconfitta storica". Intanto, Fubini sul Corriere: Ue valuta azioni contro l'Italia sui conti pubblici (Corriere).

ITALIA-ECONOMIA
Alitalia, dopo il no dei dipendenti al piano, prestito-ponte e un pool di commissari (Sole in prima e p.2-3). Calenda a Corriere e Messaggero: "Il piano era credibile, ha vinto il no perchè si è diffusa l'idea sbagliata che possa essere nazionalizzata. Ma siamo stati chiari e non si torna indietro. Ora concederemo il minimo prestito-ponte per garantire i voli. Sei mesi ai commissari per la cessione degli asset. Spero non finisca come Almaviva". Libero in apertura: "Stanchi di pagare, fatela fallire". I concorrenti brindano, pronti  a spartirsi aerei, slot, piloti e ricambi (Repubblica). Lufthansa e Ryanair alla finestra (MF). Delrio, alla Stampa (in prima e p.2): "Se Lufthansa è interessata, da noi niente preclusioni ma dipende dagli azionisti". Poi, sull'accusa di non aver fatto abbastanza contro lo strapotere delle low-cost, risponde: "Noi tuteliamo l'interesse del Paese". Renzi si smarca dalla linea del governo: "Bisogna pensare a tutte le soluzioni possibili" (Repubblica p.5). L'ex premier è convinto che l'azienda non può essere liquidata su due piedi. Poletti a Repubblica: "A rischio 20mila posti di lavoro, questa scelta dei lavoratori rischia di danneggiarli di più. Credo che per scongiurare la liquidazione sia necessaria la vendita". Se l'Unità parla di "delitto Alitalia", per Giornale e Messaggero sono sindacati e politici i killer. Porro sul Giornale (in prima): "Non un euro dallo Stato, 7,4 miliardi in 40 anni sono già troppi", per Cusenza (Messaggero) si tratta di un suicidio collettivo, ultimo anello di una catena di errori che avrà conseguenze sulla Capitale, di cui era un punto di forza. Sul Corriere Alesina e Giavazzi: "Se pochi decidono per tutti, comunque vada i costi saranno a carico della collettività. Il Financia Times: "Il personale rifiuta l'accordo, Alitalia verso i titoli di coda". E a pagina 10 il Ft mette in parallelo la vicenda Alitalia con quella della compagnia svizzera Swissair, che nel 2001 fu investita da "un umiliante collasso", prima di essere salvata e poi venduta.
Conti pubblici: Ue valuta azioni contro l'Italia: sul Corriere (in prima e p.11) Fubini annuncia un esame "delicatissimo" a Bruxelles sul Pnr presentato dall'Italia. Bruxelles solleva dubbi sulla manovrina: doveva essere una misura in più oltre all'intervento previsto per l'anno prossimo, invece sta passando come un anticipo della prossima manovra, Bruxelles potrebbe avviare una procedura "per squilibri economici eccessivi". 

ITALIA-POLITICA
Celebrazioni per il 25 aprile, cortei divisi e polemiche. Mattarella: "Basta rancori, ricordare senza odio" (Messaggero p.9 e tutti). A Milano contestata la brigata Brigata ebraica, ma il Capo dello Stato la elogia "Grati ai nostri fratelli" (Stampa p.10 e tutti). Intanto a Roma due manifestazioni separate, resta il gelo tra ebrei e Anpi (Messaggero p.9). Il rabbino Laras al Corriere (p.6): "Troppa ignoranza, se continua la non conoscenza si rischia che l'antisemitismo trovi ulteriore alimento". Boldrini all'UNità: "Via dal web chi inneggia al nazi-fascismo".
Intanto in occasione del corteo per il 25 aprile, Pisapia e gli scissionisti del Pd (Mdp-Articolo uno) marciano uniti (Corriere p.7). Corteo a Milano con D'Alema, Bersani e Pisapia. Secondo il Corriere non c'è ancora una accordo elettorale tra i due movimenti, ma qualcosa si è mosso. L'ex sindaco di Milano, Pisapia, a Repubblica (in prima e p.11) lancia l'ultimo appello a Renzi: "Il tempo è scaduto, unisci la sinistra o è la fine. Cambi la legge elettorale e costruisca una coalizione, altrimenti si prospetta la peggiore sconfitta degli ultimi decenni". E Speranza al QN (p.7): "Il Pd sembra più orientato verso Berlusconi e Alfano che verso la sinistra. Noi invece lavoriamo per ricostruire il centrosinistra". Intanto domenica si votano le primarie Pd: polemiche sull'affluenza, nel mirino la data scelta "a cavallo di due ponti" dice Renzi, al quale replicano gli avversari: "hai scelto tu" (su tutti). Orlando al Fatto (in prima  e p.6): "Se è una conta per rilegittimare il leader si corre il pericolo che siano morte. Se si vincono le primarie senza garantire una competitività elettorale si fa la fine di Hammon in Francia". Stasera confronto su Sky per i tre candidati.

ESTERI
24 ore di Guerra Fredda (Repubblica p.6): la Corea torna ad essere l'epicentro del revival di tensione globale, che coinvolge anche la potenza cinese. L'America ha posizionato un sommergibile nucleare in Corea e inviato i caccia sul confine russo, mentre veivoli di Mosca sono stati rilevati nello spazio aereo americano. E le voci di un intervento dello spionaggio russo sui fatti occidentali avvelenano il clima. Il capo della Cia, generale Petraeus, a Repubblica (p.7): "La Corea del Nord è la questione più pressante, è possibile che durante questo mandato acquisisca la capacità di colpire gli Usa con un'arma nucleare, Trump ha detto che non possiamo permettere che accada. Per ora tutte le opzioni sono sul tavolo, meno quella militare. Secondo me, la strada da percorrere è convincere la Cina a tagliare il cordone ombelicale con la Corea del Nord". Elogiando il lavoro dei carabinieri italiani nella formazione militare, Petraeus vede nelle ultime mosse di Trump rassicurazioni per l'Ue: "Ha riaffermato l'impegno nella Nato, l'Ue dovrebbe essere rassicurata dal ritorno alla realtà della politica estera americana". Intanto, Trump vara la riforma fiscale: tasse dimezzate sulle imprese (su tutti). Scende dal 35 al 15% l'aliquota per le aziende (Sole in prima e p.7): prevista anche una riduzione dell'aliquota massima Irpef dal 39 al 33%. Ma il Congresso annuncia battaglia, polemiche sul possibile "buco" decennale di 7.200 mld.
Elezioni francesi, La Stampa (in prima e p.22) pubblica un brano tratto dal libro di Macron nel quale spiega la sua sfida per unire la Francia. Dopo il primo turno, però, Hollande avverte: "La vittoria non è scontata" (su tutti). Mentre l'ex ministro Royal a Repubblica (in prima e p.9): "Dobbiamo lottare fino alla fine, nulla è scontato. Macron renderà il Paese più moderno. La Le Pen non può presentarsi come il candidato del popolo, su di lei converge il voto di protesta, ma lei è cresciuta in una villa, servita da maggiordomi. E ha ereditato il partito dal padre". Intanto, è effetto Macron in Borsa: continua il rialzo dei listini sull'onda lunga del risultato elettorale di Parigi (MF p.2). Sul Sole (p.7) incertezza politica ridotta dal successo di Macron alle presidenziali, ma la Bce resta cauta: scongiurata la doppietta Le Pen-Mélenchon, nel consiglio che si riunisce domani non sono attesi cambiamenti nella posizione della Bce, rinviati probabilmente alla prossima riunione di giugno. Sul Sole (p.20) intervista a Vncet Reinhart: "Elezioni francesi? Nulla è scontato, come con Trump; saranno le zone rurali a determinare il vincitore, non i sondaggi. Ci attendiamo volatilità fino al prossimo turno elettorale, comunque vada ci sarà ingovernabilità".

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