Commentario del 13.04.2017

IN PRIMA PAGINA
Dopo la manovrina ecco il Def: meno imposte sul lavoro ma niente taglio Irpef (Corriere, Messaggero), spending review e blocco dell'aumento Iva (Sole). Conti provvisori, per il Corriere. Quelli veri in autunno, per Repubblica. Boccia (Confindustria): manca un vero piano competitività (Mattino). Intanto per i professionisti arriva la stretta sull'Iva (Italia Oggi), per i poveri il reddito di inclusione: 300-500 euro al mese a 600 mila famiglie (Stampa). Libero: chi paga? 
Politica ancora segnata dagli sviluppi dell'inchiesta Consip. Renzi all'attacco di Travaglio: "Dirige il Falso quotidiano" (Giornale). Il Fatto: Renzi mente a colpi di insulti e minacce. Piovono nuove accuse anche sul Noe, per la conduzione delle indagini (Corriere, Messaggero). Su Repubblica la difesa del pm Woodcock: "Un grave errore, ma nessun complotto". L'Anm contro i "pm pavoni": "Basta processi mediatici" (Foglio). Sulla Stampa il sondaggio sulle Amministrative: il M5S vola nelle aspettative, male dem e centrodestra. Sul Foglio Zanda evoca un fronte anti Grillo. Grillo "picconatore" in copertina su Panorama: "Come sfasciare quel che resta dell'Italia".
Esteri, tra Trump e Putin scontro sulla Siria (Corriere e altri). "Rapporti peggiorati". "Assad è un malvagio" (Stampa). Papa Francesco a Repubblica: "Il mondo fermi questa guerra a pezzi". La Pinotti al Mattino: "In Siria non c'è pace senza Usa e Russia " (Mattino).
Ue, Germania alle prese col terrorismo: di matrice jihadista le bombe contro il calcio. (Corriere). "I calciatori dovevano morire" (Repubblica). Francia sotto pressione per le elezioni: Mélenchon e Le Pen, il duello tra populisti (Stampa). Il rebus francese spinge a 208 lo spread BTp-Bund (MF).

ITALIA-ECONOMIA
Meno imposte sul lavoro ma niente taglio Irpef (Corriere, Messaggero), spending review e blocco dell'aumento Iva (Sole). In primo piano su tutti i giornali il Def approvato ieri dal consiglio dei Ministri: cade la promessa di Renzi di taglio dell'Irpef, il governo promette piuttosto il taglio del contributi sociali a partire da giovani e donne (Corriere). Nel Def anche il riordino delle spese fiscali, la terza fase della spending review e la sterilizzazione dell'aumento dell'Iva. Per il Sole (p.2) così si prospetta una legge di Bilancio da minimo 17 mld, purché Bruxelles conceda a Roma più deficit del previsto. Ma resta il problema dell'enorme debito pubblico e dei target europei da rispettare, primo fra tutti il pareggio di bilancio nel 2019. Repubblica (p.10) parla di 35 mld necessari per non aumentare l'Iva e per spingere lo sviluppo. Ma per il governo sembra complicato anche definire la "manovrina" da 3,4 mld, per la quale si profila uno slittamento a dopo Pasqua. "Manovrina" che per il Messaggero è praticamente un anticipo della maxi-manovra autunnale, con Roma di nuovo a caccia di flessibilità.Gentiloni: "Le regole del Patto di Stabilità non siano una camicia di forza". Boccia (Confindustria) al Mattino: "Bene il rilancio degli investimenti ma serve un piano competitività". Sangalli (Confcommercio) alla Stampa: "Bene la scelta di bloccare i rincari Iva. Ma per ripartire occorre ridurre le tasse". Intanto il governo accelera sul reddito di inclusione per i poveri: 1,2 mld le risorse stanziate nel 2017, 1,8 mld nel 2018. La Stampa parla di 600 mila famiglie destinatarie di un assegno tra i 300 e i 500 euro al mese; il Messaggero (p.4) di 400 mila famiglie, e un importo massimo di 480 euro al mese. Libero (p.3): promettono soldi ai poveri senza averli. Polemica anche sulla sanatoria sulle liti tributarie. Il Fatto (p.4): per i ladri il condono fiscale, per gli onesti niente tagli Irpef.

ITALIA-POLITICA
Con una manovra d'autunno che si annuncia pesante e per niente "elettoralistica", si riaffaccia l'idea di voto anticipato. Il sottosegretario Pizzetti parla di legislatura chiusa il 4 dicembre, col referendum (Stampa). Renzi: "Non lo chiederemo noi, ma la verità è che tutti gli altri hanno paura delle urne". Ma in tv dalla Gruber lancia un avvertimento a Gentiloni e Padoan: "Bravi, le tasse non aumentano, ma ora il tema è come andare avanti, perché l'economia sta ripartendo ma noi andiamo ancora piano".
A segnare l'agenda politica sono però ancora gli sviluppi dell'inchiesta Consip. Renzi, attacca Travaglio - "Dirige il Falso quotidiano" (Giornale) – e minaccia querele. Il Fatto contrattacca: Renzi mente a colpi di insulti e minacce. Piovono nuove accuse anche sul Noe, per la conduzione delle indagini (Corriere, Messaggero). Su Repubblica la difesa del pm Woodcock: "C'è stato un grave errore sulle intercettazioni, ma nessun complotto: sarebbe folle". Sul Foglio intervista al nuovo presidente dell'Associazione nazionale magistrati Albamonte: "In Italia abbiamo un mostro chiamato processo mediatico: credo sia giusto che si lavori per sgonfiare questa bolla pericolosa"
Sulla Stampa il sondaggio sulle Amministrative: il M5S vola nelle aspettative, male dem e centrodestra. Sul Foglio Zanda evoca un fronte anti Grillo. Alle prossime elezioni lo scontro sarà tra partiti democratici e forze antisistema e sembra fare il tifo per Berlusconi: "Dobbiamo sostenere Forza Italia a progredire sempre di più verso un livello di democrazia liberale europea". Poi è opportuno che i partiti democratici facciano fronte comune. Contro Grillo "picconatore" anche Panorama: "Come sfasciare quel che resta dell'Italia". "Se dem e M5S continuano a manganellare sulle tv sarà Berlusconi a vincere" avverte Mentana su Repubblica.

EUROPA/MONDO
Usa-Russia, il dialogo non decolla: "Basso livello di fiducia", dice il segretario di Stato Usa Tillerson dopo quattro ore di colloquio con l'omologo Lavrov  (Corriere p.4 e tutti). A dividere Mosca e Washington principalmente la Siria, con Trump che ieri ha definito Assad "un macellaio", "un animale, un uomo malvagio". Pinotti al Mattino (p.3): "Per stabilizzare la Siria occorre un accordo tra Russia e Usa. Assad non può essere il futuro della Siria ma in questo momento c'è e bisogna tenerne conto". "Oggi siamo alle prese con una terribile guerra mondiale a pezzi – dice Papa Bergoglio in una lunga intervista a Repubblica – A che scopo? La violenza non è la cura per il nostro mondo frantumato".
In Germania, per l'attacco al Borussia si segue la pista dell'Isis: preso un iracheno (Messaggero p.2 e tutti). Tre gli ordigni azionati a distanza: "I calciatori dovevano morire". Ma la reazione di Dortmund spiazza tutti: si rigioca la partita, festa tra i tifosi francesi e tedeschi (Corriere p.2).
In Francia, a pochi giorni dal voto, i sondaggi vedono la risalita di Jean Luc Mélenchon, il leader dell'estrema sinistra e ora gli investitori temono l'indicibile, ovvero un ballottaggio tra Mélenchon e la Le Pen. Un duello populista tra due personaggi che hanno molto in comune: entrambi vogliono rinegoziare i trattati Ue e euro, entrambi vogliono agire sulla leva della spesa pubblica, entrambi vogliono mantenere la patrimoniale sui ricchi, entrambi vogliono abbassare l'età pensionabile, entrambi guardano con favore a Putin (Stampa p.11). Un "mal francese" che intanto colpisce l'Italia, con lo spread che risale a 208 punti (MF p.2).

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