Commentario del 22.04.2017

IN PRIMA PAGINA
Ciclone Le Pen sul voto (Stampa). La paura degli attentati fa salire Le Pen. Ma Macron resta favorito (Sole). La Francia, tra elezioni e terrorismo, in apertura su tutti. Fillon: "Chiudere le frontiere". Le Pen: "Espellere i sospetti". Trump: "L'attacco può favorirla".
Sul fronte interno economia in primo piano, con Fitch che declassa l'Italia a BBB (Sole) e la manovrina che non arriva (Giornale). "Crescita debole e instabilità politica, l'Italia rischia" (Repubblica, Corriere).
Il Corriere rilancia l'ipotesi di elezioni anticipate, Lombardia e Veneto fissano al 22 ottobre il referendum per l'autonomia (Libero). Sala: "Non serve ma voterei sì" (Corriere).
Sul Sole parla Tajani: "Serve più Italia a Bruxelles e in Europa". Gentiloni: "La Ue sui migranti impari dal Canada (Messaggero). Trudeau alla Stampa: "Gli stranieri fanno più ricco il mio Canada" (Stampa).
In cronaca, a Treviso radiato un medico anti-vaccini (Repubblica), a Roma la guerra degli incassi del Colosseo: è scontro tra Raggi e Franceschini (Messaggero).

ITALIA-ECONOMIA
Crescita debole, rischio di instabilità politica, fallimento nella riduzione del debito, fragilità del sistema bancario: l'Italia esposta a potenziali shock sfavorevoli. Su Repubblica (in apertura e a p.10) e su tutti lo "schiaffo inatteso" di Fitch, che ha declassato il rating di Roma da BBB+ a BBB. E la "manovrina" ancora non c'è. Nonostante promesse e rassicurazioni un testo definitivo ancora non c'è: ballano le coperture. Repubblica parla di tecnici della Ragioneria furibondi con Palazzo Chigi, bozze che vanno e che vengono dal Mef al governo e Quirinale sempre in attesa. Imbarazzo di Padoan, da ieri a Washington per il meeting del Fmi, senza ancora il testo del decreto atteso da settimane dalla Ue (Repubblica p.11): "Sono misure complesse, è quasi una Finanziaria". E ora col ponte del 25 aprile incombe un altro rinvio (Stampa p.10). Ma a Bruxelles e Berlino si teme per il consueto "assalto alla diligenza" e per i ricatti dei partiti. Per Giannini (Repubblica p.11) questo scontro tra tecnici e politici è solo l'antipasto di quello che succederà in autunno, con una legge di Bilancio che viaggia verso i 45 miliardi. "Sarà il settembre nero dei conti, e Palazzo Chigi non riesce a decidere". Preoccupato anche il Sole, che in un corsivo in prima parla di manovrina scomparsa: una situazione che certo non aiuta a rassicurare mercati e agenzie di rating sul rischio politico italiano. Padoan difende l'Italia – "non sono convinto che sia in una situazione peggiore della Francia" – e rilancia sull'euro: "Senza senso l'ipotesi di una uscita. L'hanno prossimo non avremo un governo che farà un referendum sull'euro". Idem Tajani, che al Sole dice: "uscire dall'euro sarebbe un errore gravissimo, che provocherebbe danni enormi a cittadini e risparmiatori italiani, perché manterremmo i nostri debiti in euro ma dovremmo pagarli in lire". Questo non vuol dire che tutto va bene: "si poteva trattare il cambio euro-lira in maniera diversa, e certamente serve una banca centrale veramente tale. Ma ora occorre completare l'unione bancaria e implementare l'unione politica".

ITALIA-POLITICA
"Manine e manone" all'opera per tenere in fibrillazione il quadro politico e preparare elezioni anticipate in autunno: lo scrive Verderami sul Corriere, dopo il caso Anac e dopo che il renziano Fiano che con la sua proposta di legge elettorale volutamente ha rovesciato il tavolo per dimostrare che non c'è possibilità di intesa in questo Parlamento. Per Giannini (Repubblica) molto dipenderà anche dal voto francese: se vincono Macron o Fillon, fermando l'onda sovranista, Renzi andrà dritto a elezioni anticipate per poi formare un "governo nazareno", Pd-Fi. Se invece vince la Le Pen allora l'Europa chiude i battenti e l'Italia apre le porte a un governo "grillo-leghista". Anche per Magri (Stampa) Renzi smania per votare ma non trova sponde al Quirinale, non solo per la mancanza di una legge elettorale davvero agibile ma anche per il rischio mercati. E poi Mattarella, come Grasso, non vede in che modo dalle urne possa uscire un vincitore e quindi quale trama di alleanze può seguire le elezioni.
Lombardia e Veneto al referendum per una maggiore autonomia fiscale: fissata la data, 22 ottobre. "Referendum inutile, perché il governo ha già dato aperture, ma il tema è giusto e non va lasciato alla Lega – dice Sala – Se si farà voterò e consiglierò di votare sì". Idem Gori a Bergamo. Il Giornale: toh, anche la sinistra in campo per la Lombardia autonoma. Pronti a votare sì anche i 5Stelle. Maroni al Corriere (p.10): "Dopo la vittoria le nostre Regioni non potranno essere ignorate. Andrò a Roma e chiederò che venga mantenuto in Lombardia la metà del residuo fiscale che oggi prende la strada di Roma, almeno 25 mld". Per Maroni "il referendum entra a gamba tesa nel sistema e costringe ciascuno a prendere posizione. E dopo l'8 maggio (il ballottaggio francese) comincerà la partita vera. Perché è chiaro che se vince o perde la Le Pen il rapporto tra Lega e FI cambia".

EUROPA
Francia, ciclone Le Pen sul voto (Stampa in apertura e a p.2 e su tutti). Dopo l'attentato di Parigi la leader del Fn soffia sul fuoco – "Cacciamo i sospetti, chiudiamo le frontiere" – e guadagna un punto nei sondaggi. "Le Pen senza vergogna, sfrutta paura ed emozione" la reazione del premier Cazeneuve. Per Trump il blitz può favorire la candidata del Front National. Anche Fillon scende in guerra contro il "totalitarismo islamico": "Chiudere le frontiere, rivedere Schengen" (Stampa p.2). Macron resiste: "Non cedete alla paura: compito del presidente è proteggere i francese e io sno pronto". Nei sondaggi resta in vantaggio ma di poco. Molte le analisi e le interviste. "L'ascesa della Le Pen è il risultato della debolezza dell'Europa. Dovete assumervi responsabilità, nel Mediterraneo e in Medio Oriente", dice Abram Yehoshua al Corriere (p.2). "Il futuro dell'Europa è appeso al voto francese" dice ad Avvenire Heisbourg (Gcsp): "Ancora una volta il Daesh vuole provocare dissenso e divisione, il tutti contro tutti. Non bisogna cadere nella trappola. La Francia è a un bivio da cui dipenderà il futuro dell'Europa". "Questo attacco non cambierà le intenzioni di voto, i francesi hanno buon senso" dice il politologo Guetta alla Stampa (p.6). Bonino tifa Macron, l'unico a sventolare la bandiera Ue: "Senza Europa siamo 28 paeselli alla deriva. Ma l'unica a rendersene conto è la Germania".

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