Commentario del 23.04.2017

IN PRIMA PAGINA
La Francia alle urne, l'Europa in bilico (Stampa): in apertura su tutti il voto "blindato" francese, stretto tra due paure, le minacce dell'Isis e l'avanzata populista di Le Pen (Repubblica). Macron in testa, ma l'esito è incerto. Sull'Espresso l'ultimo voto: da Francia a Italia, passando per Gran Bretagna e Germania, l'Europa si gioca il futuro. Su Stampa e Sole la grande paura dei mercati.
Sul fronte interno ira di Padoan contro Fitch: "Fallimento? Non esiste" (QN). Il ministro si promuove ma il debito fa paura: Italia unico "Piigs" bocciato (Avvenire). Intanto cambia ancora la  "manovrina": "sconto" da 5 mld sulle clausole dell'Iva (Sole), stangata Iva sulle quotate e meno tagli ai ministri (Repubblica), stretta sui fondi per il trasporto pubblico (Messaggero). Su tutti l'avvertimento di Gentiloni su Alitalia: morirà se verrà bocciato il piano (Corriere e tutti). Ma il no è avanti (Messaggero). Politica, Pd alle prese con le primarie del nulla (Repubblica) e Grillo corteggia la Chiesa: "Dove ci sono i radicali solo disgrazie" (Stampa). Su Corriere e tutti l'allarme di Papa Francesco: "I centri per i rifugiati sono come lager". Sulla Stampa l'accusa del procuratore di Catania: "Contatti tra ong e criminali libici sul traffico dei migranti". In cronaca, la morte di Michele Scarponi, travolto da un furgone: l'ultima corsa di un campione (Corriere).

ITALIA-POLITICA
"Io sto con Le Pen, Forza Italia si svegli" dice Salvini a La Verità. "Abbiamo programmi comuni su moneta, sicurezza e pensioni. Distanti solo sul centralismo. Ma della Le Pen sottoscrivo in pieno la reintroduzione di banca e divisa nazionale. Una fake news la stima Bce che per lasciare l'euro dobbiamo pagare 400 mld". E sulle alleanze: "Con Fdi siamo in condivisione quasi su tutto, mentre FI deve decidere. Calenda candidato del centrodestra? Per carità di Dio, un altro euroburocrate". Salvini esclude anche alleanze di scopo con i grillini – "cambiano idea ogni quarto d'ora" – e un listone unico a destra: "Collaborare sì, ma con una federazione. E gli accordi si fanno con chi vede nel Pd una calamità e nell'euro un disastro".
Salvini tifa Le Pen, Berlusconi invece spera che perda, scrive la Stampa. Non lo dice brutalmente ma lo fa capire: "Se anche Parigi decidesse di uscire dalla Ue, l'Europa andrebbe verso la fine". Ma guai a demonizzare i populisti: "Le destre europee non possono essere catalogate tutte così". In ogni caso se la legge elettorale rimarrà questa, scrive la Stampa, le distanze tra Fi, Lega e Fdi si colmeranno e si andrà a un listone comune che gli consentirà di agguantare il premio di maggioranza. Per il Tempo invece, la paura del Front National resusciterà il Nazareno.
Pd-M5S, voci di una possibile alleanza per il post voto (Corriere). Dal Movimento smentiscono, anche se non mancano le voci di coloro che aprirebbero il dialogo. "Noi dobbiamo andare da soli e puntare al 40% - dice il sindaco Pd di Firenze Nardella al Corriere. "No alle alleanze che ti fanno prendere un voto in più ma si spaccano il giorno dopo". Intanto, Pd e M5S hanno votato insieme sul biotestamento. "Non parliamo di alleanza, se no votano contro in Senato" dice Rosato a Repubblica. Grillo sul blog spiega il sì dei suoi alla Camera alla legge sul fine vita: "Siamo liberi, ma non siamo pro morte" (su tutti). Poi attacca i Radicali: "Dove ci sono loro ci sono disgrazie, sono ideologi della morte".
Sull primarie Pd, spettro del flop affluenza (Repubblica): il timore è non superare 1 mln di votanti. Rosato a Repubblica: "Orlando ed Emiliano sperano nella scarsa affluenza per giustificare un risultato modesto". Intanto Prodi sceglie Orlando, i due pranzano insieme, ma dall'ex premier nessun endorsement ufficiale (su tutti).

ITALIA-ECONOMIA
"Italia declassata? Colpa della politica", dice Padoan all'indomani del downgrading di Fitch (Stampa p.20). Il ministro "si promuove", scrive Avvenire (p.8), ma l'Italia è l'unico "Piigs" bocciato e il Paese non sa rassicurare gli investitori. "Non c'è nulla di nuovo sul piano economico e nemmeno sul debito: non accetto la parola fallimento", la difesa di Padoan. Il rischio semmai è tutto politico, e questo preoccupa tanto Padoan quanto Visco, che da Washington è tornato ad avvertire sul rischio spread. Ma per Padoan si va avanti con le riforme e fino a fine legislatura. Baretta al Corriere (p.29): "Il declassamento del rating? Giudizio politico, non economico. E' un'operazione che non mi convince, in Fitch costante sospetta". Contro Fitch anche Fitoussi: "Agenzie senza legittimità, alimentano il populismo" (Messaggero p.7). Codogno a QN (p.6): "Politica e anti-euro spaventano, ma i nostri conti di più – dice l'ex dirigente del Mef ora alla London School – Non si può non notare quanta fatica sia stata fatta per una mini manovra e quanta se ne dovrà fare a ottobre. Se poi in Francia vincono i populisti ci rimette l'Italia che in questo momento è fragile".
Su tutti l'ultima versione della manovrina, da ieri alla firma del Quirinale. Il volume scende da 3,4 mld a 3,1, scrive il Sole (in apertura e a p.3) mentre si mette nero su bianco un aumento parziale dell'Iva per l'anno prossimo. La manovra dimezza il possibile aumento dell'aliquota al 10% (non +3 ma +1,5%) spalmando l'altra dei rincari su tre anni; l'aliquota al 22% sale di 3 punti e poi solo dello 0,4 e non più dello 0,9 l'anno successivo. Così il grosso delle risorse arriverà dalla stretta dell'Iva e dallo split payment allargato ai liberi professionisti, con uno "sconto" di 5 miliardi che fa scendere la salvaguardia da 19,6 a 14,6 mld. Repubblica (p.13) sottolinea la stangata Iva sulle imprese quotate (l'estensione dello split payment è anche a loro) e sul "taglio" dei tagli ai ministeri (da quasi un miliardo a 460 milioni). Confermati tutti gli altri interventi della vigilia, dagli inasprimenti fiscali sul fumo a quelli sui giochi; confermata anche la rottamazione delle liti con il fisco, la fusione Anas-Fs, la norma pro Alitalia e pro-stadio della Roma e il miliardo all'anno per 3 anni per il terremoto.

EUROPA
La Francia vota, stretta tra le minacce dell'Isis e l'avanza populista della Le Pen (Repubblica in apertura e a p.6), l'Europa trema (Giornale in apertura e a p.2). I sondaggi danno sempre avanti Macron e Le Pen ma saranno gli indecisi (stimati al 29%) a fare la differenza. "Il voto è un salto nel buio, nessuno sarà in grado di governare il Paese. La vittoria di Macron sarebbe il male minore" dice a Repubblica il politologo francese Marcel Gauchet.
Bruxelles e mercati con il fiato sospeso, sperano in Macron (Sole .4). Mai un voto politico aveva rimesso così radicalmente in discussione l'Ue: piani "d'emergenza" non ce ne sono, ma a Bruxelles c'è grandissima preoccupazione sull'esito del voto. Bce pronta invece a intervenire con iniezioni di liquidità nel caso che alla riapertura dei mercati il voto francese provochi violente turbolenze, scrive il Sole, anche se ieri a Washington tanto Visco quanto Nowonty hanno sostenuto che non ce ne sarà bisogno. Con la vittoria di Le Pen o Melenchon la moneta unica può crollare, scrive Guerrera sulla Stampa (in prima e a p.7), tant'è che molte banche hanno chiesto ai trader lunedì di andare in ufficio all'alba per prepararsi al peggio. Parecchi investitori abbandonerebbero l'Europa se la Le Pen si ritrovasse in pole position. E il voto francese è solo il primo di una lunga serie, per non parlare dello psicodramma italiano che, scrive Guerrera, porterà nuovo caos politico-economico e finanziario. Un'elezione estera che può cambiare anche il nostro Paese, scrive Signore sul Giornale (p.3): un trionfo sovranista lancerebbe Lega e M5S, un flop ridarebbe fiducia alle forze moderate. E infatti la politica italiana si schiera.

©riproduzione riservata




Nessun commento:

Posta un commento