Commentario del 02.04.2017

IN PRIMA PAGINA
"Meno tasse per la crescita": su Repubblica anticipazioni della "manovrina", che scende a 2,5 mld e che porterà aumenti su giochi e sigarette. Nella prossima legge di Bilancio maxi-tagli al cuneo fiscale per giovani e redditi sotto i 40 mila euro. Gentiloni da Cernobbio promette: "Tagliamo le tasse" (Mattino). Sul Messaggero il via alle grandi opere, con lo sblocco di 47,5 mld. Sul Sole gli sgravi promessi alle imprese sui premi di produttività. Su Libero la "leccata" agli Statali: 85 euro ai dipendenti pubblici. Sul Corriere anticipazioni sui nuovi voucher: lavoro a chiamata senza limiti di età. Avvenire torna invece sul lavoro nei festivi. La Furlan (Cisl): "Stop shopping, rispettare Pasqua".
Spazio anche alla politica. Sul Mattino parla Berlusconi: "Grillo è un pericolo ma dico no alle grandi alleanze". Sul Giornale i piani di Parisi: sogna il 10%, le primarie, poi la Costituente.  Resta il rebus legge elettorale: senza un accordo verrà cambiata con un decreto (Messaggero). Da Cantone un richiamo alla politica: "Rischio nuova tangentopoli con una politica così debole" (Repubblica). Sul Fatto affondo contro governo, authority e aziende di Stato: comandano gli incompetenti. Su QN gli umori degli italiani: solo 2 su 10 vedono la ripresa.
Sul fronte immigrazione-integrazione, Minniti torna sul caso della ragazza che non voleva il velo: "Niente imposizioni, gli islamici rispettino le leggi". Sulla Stampa il patto tra Italia e tribù: "Fermeremo i migranti in Libia". Gli svizzeri "fermano" invece i ladri chiudendo tre valichi con l'Italia (Giornale, QN).
In cronaca le proteste e il nuovo stop alla Tap (Messaggero): anche i bambini arruolati nella protesta (Repubblica). In piazza anche i terremotati: "Finora solo 60 casette" (Sole).

ITALIA-ECONOMIA
"Giù le tasse e il costo del lavoro" promette il premier Gentiloni agli imprenditori di Confcommercio riuniti a Cernobbio (Corriere p. 2 e tutti), annunciando tagli al costo del lavoro, un nuovo strumento al posto dei voucher e impegno massimo sulla ricostruzione post-terremoto (Repubblica p.2 e su tutti). Impegni "spalmati" tra manovra di aprile e legge di Bilancio di ottobre. Su Repubblica anticipazioni della "manovrina", che sarà varata in concomitanza del Def ma che scende dai 3,4 mld chiesti dalla Ue a 2,5 mld, perché il miliardo previsto per il terremoto non pesa sul deficit nominale e per l'aumento del pil all'1% che presenterà il Def. Tra le misure previste aumenti su giochi (100 milioni) e sigarette (300 milioni). Iva e benzina esclusi dai ritocchi; 1,5 mld attesi dalla lotta all'evasione fiscale. Su Repubblica (p.3) anticipazioni anche della legge di Bilancio, che dovrebbe prevedere un taglio del cuneo fiscale per neo assunti sotto i 35 anni e redditi fino a 40 mila euro. Ma bisognerà trovare 10 miliardi di coperture. Sul Messaggero il via alle grandi opere, con lo sblocco di 47,5 mld. Sul Sole gli sgravi promessi alle imprese sui premi di produttività. Su Libero la "leccata" agli Statali: 85 euro ai dipendenti pubblici. L'ex ministro Giovannini: "Bene la proposta di meno tasse, ma bisogna capire dove concentrarsi e quali coperture reali esistano. Le assunzioni si sono fermate, non so se un taglio dei contributi sarebbe sufficiente a rilanciarle". Gay (Giovani Confindustria): "Apprezziamo l'impegno del premier sul taglio del cuneo: lo shock fiscale serve alle imprese ed è una iniezione di fiducia per i giovani" (Repubblica p.2). Sangalli (Confcommercio): "Evitare l'aumento dell'Iva: non c'è ripresa senza domanda interna" (Corriere p.2). Intanto l'Istat annuncia un aumento del 5,7% di licenziati nel 2016, 900 mila contro i 700 mila occupati in più (Corriere p.2). Sul Corriere (p.3) anticipazioni sui nuovi voucher: sarà un restyling del lavoro a chiamata. Per le aziende sopra dieci dipendenti il job on call sarà a giorno (e non a ore) e senza limiti di età per un massimo di 400 giornate in tre anni. Per le piccole aziende saranno previste procedure semplificate. Avvenire torna invece sul lavoro nei festivi. La Furlan (Cisl): "Stop shopping, rispettare Pasqua".

ITALIA-POLITICA
"Grillo è un pericolo ma dico no alle grandi alleanze": così Berlusconi in un'intervista al Mattino rilancia l'alleanza di un "centrodestra forte, credibile e liberale", nel quale non c'è posto per Alfano ma può essercene per le istanze di Salvini e Meloni. "Guai a parlare con sufficienza del populismo – dice Berlusconi – ma in Europa questi movimenti non vincono mai, anzi, fanno vincere la sinistra". Berlusconi bolla Grillo come "forza veramente pericolosa" e delle prossime elezioni dice: "Le vinceremo noi, il centrodestra unito è la prima forza del Paese. Una innaturale alleanza tra destra e sinistra per combattere Grillo sarebbe il modo migliore per fargli avere nuovi consensi". Berlusconi nega staffette con Salvini - "Un'idea assolutamente fantasiosa" – nega pure liason con Calenda – "Rispetto il suo stile ma è al governo in una squadra opposta" - e di Parisi dice: "Non vedo l'utilità di una ulteriore frammentazione del centrodestra".
Ma Parisi va avanti col suo movimento Energia per l'Italia: vuole primarie per la leadership del centrodestra e poi l'assemblea costituente. Anche per lui il pericolo numero uno è il M5S: "Attenti a Grillo o esproprierà le aziende. Gli imprenditori ci diano una mano" (Corriere).
Separati in casa anche i leghisti Salvini e Maroni (Repubblica): per la candidatura a premier Maroni stoppa Salvini: "Meglio Zaia".
Da Bersani e Speranza, ieri a Napoli per l'assemblea di Md, avviso a Gentiloni: "Il nostro sì non è senza condizioni" (Corriere) – e attacco a Renzi: "Fa l'alleanza con Berlusconi e apre la strada ai barbari" (Stampa).
Il Messaggero intanto sposta il calendario del voto di nuovo al maggio del 2018. Col Quirinale che ha alzato un nuovo stop al voto con due sistemi elettorali diversi, in mancanza di un'intesa in Parlamento, l'epilogo più probabile sarà un decreto tecnico varato dal governo Gentiloni in gennaio. Di qui la "frustrazione" di Renzi che però punta a blindare i capilista bloccati e il premio di maggioranza alla lista.

EUROPA
"Le Pen può davvero vincere in Francia" scrive Libero riprendendo i calcoli del "sociofisico" Serge Galam, tra i pochi ad aver previsto la vittoria di Trump sulla Le Pen. A sostegno della sua tesi (per cui la vittoria al secondo turno della Le Pen non è solo possibile ma anche probabile) ci sono i sondaggi segreti citati da Le Figaro e quelli di Hollande, che la danno sopra al 30%. Al secondo turno la Le Pen potrà contare su un elettorato fedele e compatto che i suoi competitori non hanno e soprattutto sulle divisioni a sinistra. Su l'Espresso la parabola di Emmanuel Macron, il Piccolo principe in lotta contro il popolo dei sovranisti, vera minaccia anti-sistema che ha il suo cuore in Russia. E' a Macron che l'Europa si affida per difendersi dall'attacco concentrico di Putin, Erdogan e Trump. Ed a Macron che guarda anche Renzi: una sua vittoria avrebbe effetti anche in Italia, riaprendogli la strada verso il governo. Sul Corriere Galli della Loggia torna invece sull'antisemitismo strisciante in Francia: per gli studenti ebrei le scuole di periferia sono diventate off limits, essendo oggetto sistematico di manifestazioni di razzismo dai compagni musulmani. Al punto di nascondere la propria religione o trasferirsi in quartieri più sicuri.
Lo Zar, il Sultano e noi: il servizio di copertina dell'Espresso è su Putin e Erdogan, che con il favore di Trump minacciano l'Europa.Ma al tempo stesso la seducono, per tenerla debole e divisa. Washington vuole parlare solo con Berlino. Mosca finanzia i nazionalisti. Ankara interferisce nelle elezioni. Solo uniti gli europei potrebbero rispondere alla sfida. Ma le ambiguità non mancano, scrive Caracciolo, a cominciare dalla Germania, con la Merkel che detesta Putin (ricambiata) ma in pieno regime di sanzioni benedice il formidabile accordo energetico per il raddoppio del Nordstream.

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