Commentario del 25.04.2017

IN PRIMA PAGINA
Vince il no, Alitalia in vendita (Messaggero). In apertura su tutti il no dei dipendenti al piano di salvataggio. Vicino il commissariamento (Sole). Palazzo Chigi: esclusa l'ipotesi di salvataggio (Messaggero). UniCredit e Intesa fermi sul "no" a nuovi sostegni (Sole). Per il Messaggero e i Giornale una Caporetto sindacale senza appello.
In primo piano anche il voto francesi, con i mercati che già puntano su Macron (Sole). Lui sfonda nei sondaggi (Fatto) ma la Le Pen non arretra: "Lascio la guida del Fn, votatemi tutti" (Corriere). Il padre, Jean Marie, al Tempo: "Marine vincerà grazie ai compagni". Moscovici alla Stampa: "Il ballottaggio sarà un referendum sulla Ue. Uno choc il Fn al 40%". Prodi al Messaggero: "Macron per vincere resti coerente". "E' l'europeista perfetto" dice Monti al Foglio. Renzi sta con Macron: "Avevo ragione io, si vince al centro" (QN). Padoan: adesso l'Europa può cambiare (MF).
Ma dalla Ue faro su manovra, investimenti e banche italiane (Sole). Anche Trump presenta il conto all'Italia, su Nato e difesa (Corriere e tutti).
Su tutti la liberazione di Del Grande dalle carceri turche: "E' stata violenza istituzionale" (Sole). Su Avvenire la Liberazione festeggiata divisi: a Roma cortei distinti per partigiani ed ebrei. E il Giornale ripubblica il discorso di Berlusconi a Onna il 25 aprile 2009: "Grazie ai liberatori ma rispetto per tutti".

ITALIA-ECONOMIA
La "manovrina" è (decreto) legge: nel testo firmato dal Colle correzione dei conti da 3,4 mld ma da 3,1 mld ai fini dell'indebitamento. Salta il "salva-trivelle", che avrebbe condonato alle società petroliere gli arretrati di Ici, Imu e Tasi (Sole p.6), confermato il resto dell'impianto: rimodulazione dell'Iva per sterilizzare le clausole di salvaguardia, spending review, rottamazione delle liti fiscali, fondi per il terremoto, più soldi alle Province (Stampa 22). Faro Ue su riforme, investimenti e banche (Sole p.6, Messaggero p.14, Corriere p.33): per la Stampa (p.7) c'è un altro buco di 2 miliardi nei conti italiani. Il riferimento è alla flessibilità per investimenti ottenuta nel 2016, 4 mld di bonus concessi a condizione che l'Italia investisse. Ma la spesa nel 2016 è scesa da 37 a 35 mld: la questione è oggetto di valutazione, l'Italia rischia una procedura di infrazione. Ora si aspetta il verdetto di Bruxelles: l'11 maggio le previsioni economiche della Commissione, il 17 le raccomandazioni specifiche ai Paesi dell'eurozona. Padoan: "Intanto godiamoci l'ottima notizia di Macron al ballottaggio: dice quello che il governo italiano chiede da anni. Adesso è necessario che l'Europa acceleri la creazione di posti di lavoro e misure per la crescita" (MF p.3).
Sul Corriere (in prima e a p.35) allarme pil: i tanti "ponti" del 2017 rischiano di erodere il tasso di pil atteso. Tre giorni lavorativi in meno valgono fino allo 0,1% di crescita. Un problema in più per le stime Istat.
Padoan vola a New York, missione privatizzazioni (Corriere p.33). A Padoan il compito di convincere banchieri, finanzieri e analisti ma il downgrading di Fitch non aiuta. L'agenda delle riforme non è cambiata, e si va avanti fino a febbraio. Ma sulle elezioni non si sbilancia: "Il governo conta di concludere il suo lavoro nel 2018 ma non si può mai dire". E sulle privatizzazioni: il programma va avanti ma ciò non implica "che lo Stato rinunci al controllo delle società".

ITALIA-POLITICA
Politica italiana "travolta" dal voto francese. Renzi sta con Macron: "Il suo successo è la conferma che avevo ragione io: vince chi è in grado di rinnovarsi e soprattutto che le elezioni si vincono al centro" dice a QN. "Macron lo conosco, non è affatto supino all'Europa tecnocratica". Quanto a lui chiuderà la campagna delle primarie a Bruxelles. Calenda: "Bene il risultato di Macron per la tenuta della Ue, ma la gara italica a chi è più Macron è sinonimo di debolezza e provincialismo" (Stampa e altri). Frecciata a Renzi anche da Napolitano, che a Repubblica dice: "Da noi c'è chi insegue i populisti ma il voto francese dimostra che si battono rilanciando la Ue". Veltroni alla Stampa: "Eviterei trionfalismi sulla vittoria di Macron, se sommiamo i voti anti-Europa sono oltre il 40%. Se si vuole sconfiggere davvero il populismo bisogna recuperare il rapporto con il popolo". Dal voto francese lezione anche su primarie e sistema elettorale: "Il doppio turno con il collegio uninominale è il sistema che dà più stabilità". Anche Gentiloni tifa Macron: ieri una telefonata tra i due, per ribadire l'obiettivo comune di lavorare per un Europa più attenta alle domande dei cittadini
Il ciclone Le Pen allarga il solco tra Lega e Forza Italia (Corriere). Parisi: "Basta ambiguità, la vittoria di Le Pen per l'Italia sarebbe una tragedia perché noi dalla fine della Ue abbiamo solo da perdere" (Sole). Meloni al Messaggero: "Berlusconi dica che Fillon sbaglia a votare Macron, perché Macron è la restaurazione e Le Pen il cambiamento. Diversamente vuol dire che preferisce l'inciucione". Berlusconi al bivio: sondaggi riservati danno Fi, Lega e Fdi separati al 29,4% complessivo, in una lista unica al 23,4%. Sei punti in meno che potrebbero andare ai centristi (Corriere).M5S in imbarazzo sul ballottaggio: "Siamo lontani sia da Macron che da Le Pen" (Repubblica). La linea è "lavoreremo con chiunque vinca".

EUROPA
Il voto francese, salutato dal rally dei mercati, ancora in primo piano su tutti. I primi sondaggi danno Macron vincitore al ballottaggio col 60%. Le Pen parte subito all'attacco: "E' il candidato del sistema" (Sole p.2), "ci criminalizzano ma vinceremo noi" (Repubblica p.8). E a sorpresa si sospende da presidente del Fn: "Sono la candidata di tutti, votatemi" (Corriere p.4). In realtà il candidato "di tutti" è Macron: ieri è arrivato anche il sostegno di Hollande. Ora il rischio è che sentendosi già la vittoria in tasca faccia passi falsi. Il primo, la cena radical chic in un ristorante di lusso. Prodi al Messaggero (p.5): "Ora deve restare coerente: la spinta innovativa di Macron è stata più forte della crisi di fiducia. Se vince dovrà unificare la Francia". Moscovici alla Stampa (p.10): "Il ballottaggio sarà un referendum sulla Ue: uno choc se Le Pen arrivi al 40%. Sarebbe il segnale di un Paese in sofferenza". Tajani ad Avvenire (p.6): "Sommando i voti di Macron e Fillon l'ipotesi di una Frexit diventa irreale però c'è ancora molto da fare. Partiti puniti per la crisi economica, gli immigrati e il terrorismo". Bonino a l'Unità (p.4): "Il voto in Francia ci dice che il vento antieuropeo e razzista può essere sconfitto".
"Mia figlia vincerà grazie ai compagni" dice Jean Marie Le Pen al Tempo (p.4). "Non ha appoggi dalla finanza, dai giornali, dall'imprenditoria e soffre per le divisioni del partito, ma ha una grande occasione: il dibattito tv con Macron. Macron è un fantasma, Marine lo deve stanare. E dall'elettorato di sinistra verranno sorprese. E voti". Marc Lazar su Repubblica (p.6): "Macron beneficia di un voto utile ma deve convincere l'altra Francia e uscire dall'ambiguità". Frédèric Mitterand al Corriere (p.9): "E' un tipo che vince senza dire nulla ma è stato capace di capovolgere molte opinioni diffuse. Ha lacune importanti e un notevole narcisismo ma i francesi e il mondo impazziranno per lui. Sarà come Trudeau in Canada". 

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