Commentario del 4.08.17

IN PRIMA PAGINA
Alta tensione tra Roma e Tobruk per le navi italiane nelle acque libiche. Haftar minaccia, l'ambasciatore Perrone: L'Italia va avanti (Corriere). Dietro il generale il sostegno di Russia e Francia (Foglio). Il generale Tricarico: "Non si abbandoni la via diplomatica" (Messaggero). Intanto l'intervista di ieri a Napolitano riaccende la polemica sull'attacco alla Libia nel 2011. Destra all'attacco. Il Giornale: Napolitano coniglio. Libero: Napolitano fa l'indiano. Frattini al Fatto: "Impose lui le bombe su Gheddafi". L'ex presidente: falsità inaudite (Repubblica).
Sempre in primo piano anche l'inchiesta sulle Ong. Sulla Stampa le telefonate con gli scafisti: "Salvataggio a mezzanotte". Sul Corriere parla l'infiltrato a bordo: "Così ho scoperto i contatti con i trafficanti". Sul Fatto il "lato B" delle Ong: "Più migranti abbiamo e più soldi facciamo". Il Viminale negherà il porto alle Ong fuori dal Codice (Sole).Bruxelles appoggia l'Italia (Repubblica).
Sul fronte interno, Renzi insiste sul deficit e a QN dice: "Rilancio dell'economia e una scure sulle tasse". Berlusconi torna moderato e alla Stampa dice: "Macron non è un liberale, Merkle è l'unica statista in Europa". Sul Fatto il vertice clandestino tra Renzi e Gianni Letta su voto e Mediaset: larghe intese in arrivo. Sul Corriere la Boldrini richiama la sinistra: "Pisapia è il leader, ora discontinuità dalle politiche Pd". Sul Foglio la Carfagna fa lo stesso con la destra: "Berlusconi è il leader ma pax con Salvini". 
In cronaca il caso dell'infermiera di Verona: sedava i bebè "rognosi" con la morfina. "Così si calma" (Mattino, QN e altri). Sul Mattino il rapporto 2017 sulle tossicodipendenze: droga e minori, boom di ricoveri. Su QN Sos studenti: "prendono di tutto".

ITALIA-ECONOMIA
"Il debito siamo pronti ad abbassarlo ma l'unico modo per rilanciare l'economia in Italia è abbassare le tasse, sennò non si va da nessuna parte": Renzi, in un'intervista a QN (p.2), replica a distanza a Padoan, che ieri al Sole ha escluso il taglio dell'Irpef per mancanza di risorse. "Con lui abbiamo sempre discusso ma poi trovato un punto di sintesi". Ma la linea di Renzi è di riportare il rapporto deficit pil al 2,9% e ridiscutere il Fiscal Compact: "Scommetto che chiunque guiderà il prossimo governo dovrà arrivare a questa proposta. Anche Macron punta al 3%".
Sul Sole (in apertura) il punto sulla manovra d'autunno: si parte da 15 miliardi. 9 serviranno per neutralizzare le clausole Iva, altri 3-4 mld per le misure per la crescita concentrate su giovani e lavoro, come ribadito ieri da Padoan nell'intervista al Sole. Le coperture dalla lotta all'evasione e dalla spending review. Sulle cifre finali incideranno anche le previsioni sul pil 2018 (in possibile miglioramento) e le richieste di Bruxelles sull'aggiustamento dei conti. Per Pesole (Sole) va garantita una più marcata discesa del debito in rapporto al pil, per questo serve un piano dettagliato di dismissioni con relativa quantificazione annua. Ma il rischio di misure elettorali porta-consenso è altissimo.
"Una ripresa che non dà garanzie", quella in atto nel Paese secondo Di Vico (che firma l'editoriale del Corriere): non c'è l'inflazione che ci saremmo aspettati, non c'è la crescita dell'occupazione che avremmo sperato, non c'è una dinamica dei salari che possa sostenere i consumi. Ma non sembra che il governo abbia una strategia d'attacco per l'autunno. Da una parte è come appagato dalle stime sul pil 2017, dall'altra rassegnato a una lunga campagna elettorale. Padoan ha confermato gli incentivi alle assunzioni di giovani ma se ne parlerà dopo l'approvazione della legge di stabilità Fino ad allora galleggeremo.

ITALIA-POLITICA
Berlusconi a tutto campo sulla Stampa, boccia Macron per lo stop a Fincantieri –"Un atteggiamento né liberale né europeista" – e "riscopre" la Merkel, a cui augura di vincere le elezioni di settembre: "Oggi in Europa è forse l'unica statista con una visione all'altezza dei tempi. I miei rapporti con lei sempre eccellenti, mai scalfiti né da una battuta volgare che non ho mai pronunciato né dalla trappola di Sarkozy contro l'Italia del 2011". Sul fronte interno, Berlusconi minimizza la portata del voto in Sicilia e chiude al rientro di Alfano nel centrodestra: "Vanno bene accordi locali, già in Lombardia e Liguria governiamo bene insieme, senza che questo preluda ad alleanze nazionali, impossibili con chi fino ad oggi ha sostenuto la sinistra". E su voto e sistema elettorale: "Il sistema proporzionale non funziona così male. Le difficoltà a formare un governo non dipendono dalla legge elettorale. Ma non voglio neppure prendere in considerazione l'ipotesi che l'appello di Mattarella a modificare la legge elettorale cada nel vuoto".
Renzi parla invece su QN, su migranti, economia e naturalmente politica. "Nei sondaggi che vedo io il Pd è il primo partito. Se Berlusconi si accorda con Salvini e fa una scelta populista fa un regalo al Pd". Sul sistema elettorale ribadisce la disponibilità "più ampia, sia per il Mattarellum che per il sistema tedesco", con Gentiloni "sostegno fino a fine legislatura per continuare bene il lavoro", con Franceschini ammette "fibrillazioni", con Gianni Letta nessun incontro.
Ma il Fatto (in apertura) rilancia sul vertice clandestino tra Renzi e Letta-zio su voto e Mediaset che si sarebbe svolto nei giorni scorsi al Nazareno. Sul tavolo l'interesse principale di Berlusconi (le sorti di Mediaset) e quello di Renzi (una legge elettorale proporzionale).
Sul Corriere il richiamo della Boldrini alla sinistra: "Pisapia è il leader, assurdo boicottarlo". Quanto al rapporto col Pd "serve discontinuità sui programmi, non sui nomi".
Sul Foglio è la Carfagna che parla e che suggerisce una lista delle cose da fare al centrodestra: "Oggi soltanto Berlusconi ha la fiducia e il consenso per guidare il centro destra". E sulla Lega: "Una cosa sono i toni, una cosa i fatti. Con la Lega abbiamo sempre governato bene insieme.

ESTERI
Alta tensione tra Roma e Tobruk per le navi italiane nelle acque libiche. Haftar minaccia di bombardare le navi. Sulla scena ricompare anche il figlio di Gheddafi Saif che attacca Roma: "Torna il colonialismo fascista". Mosse che mirano a indebolire il premier Sarraj, più vicino all'Italia (Corriere). L'ambasciatore italiano a Tripoli Perrone: "Le parole di Haftar non fermano la missione italiana, concordata con le legittime autorità libiche e frutto di una loro richiesta. Cercheremo il confronto anche con Haftar per spiegare i veri obiettivi di una missione che non è militare ma di assistenza alle autorità libiche perché possano esercitare la sovranità in tutto il Paese. Vogliamo rafforzare la sovranità libica, non indebolirla". Per il Foglio dietro la retorica bellica anti-italiana di Haftar c'è il sostegno di Russia e Francia. La sua minaccia di colpire le nostre navi non è credibile ma le alleanze legittimano la spavalderia del generale. Intanto però la missione si rafforza: parte una nave in più, scrive il Messaggero. Il generale Tricarico: "Mandare la flotta non ci aiuterà,servono diplomazia e intelligence. L'ingresso in acque libiche potrebbe provocare incidenti"
Sempre in primo piano anche l'inchiesta sulle Ong. Sulla Stampa le telefonate con gli scafisti: "Salvataggio a mezzanotte". Sul Corriere parla l'infiltrato a bordo: "Così ho scoperto i contatti con i trafficanti". Sul Fatto il "lato B" delle Ong: "Più migranti abbiamo e più soldi facciamo". Il Viminale negherà il porto alle Ong fuori dal Codice (Sole).Bruxelles appoggia l'Italia (Repubblica).

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