Commentario del 24.12.2016

IN PRIMA PAGINA
Terrorismo in primo piano. Il killer di Berlino in fuga ucciso a Milano (Corriere e tutti). Merkel: "Grazie Italia" (su tutti). "Italia 1 – Germania 0" titola Libero. "Una bestia in meno grazie alla polizia" (Giornale). Ora si indaga nel nostro Paese (Stampa). Altre tema caldo è il decreto banche, sul quale c'è il primo sì dell'Ue (Sole), ma è un sì condizionato (Stampa). Rete del Tesoro per le banche: in G.U. il piano per il salvataggio di Mps (ItaliaOggi). Il Tesoro avrà il 60%, rimborso totale ai "piccoli" (Messaggero). Il presidente dell'istituto senese Falciai al Corriere: "Bene lo Stato in Mps, è mancato l'aiuto dall'estero". E l'ad Morelli al Sole: "C'è più tempo per il rilancio. Qui per rimanere". Su QN l'ira di Etruria & Co: "Noi beffati". Resta d'attualità anche il tema Mediaset-Vivendi. Agcom pronta a bloccare l'Opa su Mediaset (Sole). Ora si studia una super Consob (Stampa). In politica è il caso Consip a tenere banco (su tutti). Lotti indagato sugli appalti. "Sentitemi al più presto" chiede il ministro (Stampa). Il "giglio magico" teme l'assedio della procure (Repubblica).

ITALIA-ECONOMIA
"Nuovo aumento al vaglio di Bce e Ue". Su Sole (in prima e a p.7) e tutti il passaggio di Mps dal piano di ricapitalizzazione "di mercato" a quello pubblico, con l'intervento del Tesoro nell'aumento. Si attende il giudizio di Commissione europea e Bce. "C'è più tempo per un vero rilancio. Qui per rimanere". In un'intervista al Sole (in prima e a p.8) l'ad di Mps Morelli spiega: "Tutti sanno che l'intervento pubblico è temporaneo, il mio impegno è che sia tale. Ora verrà presentata un'istanza alle autorità di vigilanza competenti in seguito alla quale le stesse definiranno il fabbisogno patrimoniale necessario. Poi potrà essere perfezionato l'aumento di capitale". Sul Corriere (p.40) i dettagli dell'intervento statale sulla ricapitalizzazione di Mps, un rafforzamento patrimoniale con investimento massimo di circa 7 miliardi di euro, acquisendo la maggioranza assoluta del capitale della Banca. "Bene lo Stato su Mps. E' mancato l'aiuto dall'estero". In un'intervista al Corriere (in prima e a p.41) il presidente di Mps Falciai si dice "deluso dai grandi soci esteri. Per contro  - aggiunge - è stato quasi commovente vedere come i correntisti, i clienti, le imprese, ci sono stati vicini. La struttura ha funzionato, e questo a pochi giorni dal Natale". Adesso si apre la partita del prezzo con Bruxelles - commenta Fubini sul Corriere (p.41) -: proprio quando sembra più improbabile, spesso l'Ue trovi modi di far prevalere la ragionevolezza sui dogmi. Non per questo però tra Ue, Commissione e governo tutto è risolto, o la Bce è disposta ad accettare qualunque piano su Mps. In banca l'ira dei vertici: quindici giorni di intoppi hanno affossato l'aumento rivela Greco su Repubblica (p.11), citando un retroscena per cui l'ad Morelli avrebbe detto che"sarebbe bastato anche solo che Renzi si dimettesse venti giorni dopo e l'operazione sul mercato riusciva". Sul Messaggero (p.10) il caso dello spostamento di ingenti risorse da Siena effettuato da soggetti pubblici vigilati dallo stesso Ministero dell'Economia, che si appresta a rilevare la maggioranza della banca. E' il caso di Cassa Servizi Energetici e Ambientali, che nei giorni scorsi ha spostato circa 1 miliardo di euro dai conti di Siena verso il Bancoposta. Porro sul Giornale (in prima e a p.18) si interroga su cosa rischiano i risparmiatori, ponendo "14 domande agli ex signori del Monte". Giavazzi sul Corriere (in prima e a p.29) si augura che lo Stato non compia l'ennesimo errore che consisterebbe nel non esercitare fino in fondo i suoi diritti di maggiore azionista della banca, ora che lo è diventato. Il Financial Times (p.2) pone l'attenzione sul pressing della Germania, che chiede a Bruxelles di non adottare alcuna linea morbida nei confronti dell'Italia sul salvataggio di Mps. In un commento a margine (p.6) si dice chiaramente: "Il salvataggio di Mps non è sufficiente". Per il Frankfurter Allgemeine Zeitung (p.19) è iniziato "l'autunno di Mps".

ITALIA-POLITICA
Il M5S, dopo i fatti di Roma, registra una flessione dell'1,5% e si attesta al 30%. Il sondaggio di Pagnoncelli sul Corriere (p.13) vede una sostanziale parità con il Pd (30,3%), poco dietro c'è l'area di centrodestra, nel caso andasse al voto unita: Fi al 12,7%, Lega al 12% e FdI al 4,5%. Intanto Berlusconi fa proseliti con la svolta governativa: dopo aver ammiccato a Gentiloni ed elogiato Mattarella, si allontana dalla linea di Lega e FdI - "con loro non si va oltre il 20%" - ed è pronto a riabbracciare molti parlamentari, che erano "fuggiti" dopo la fine del Nazareno (Stampa p.9). Damilano sull'Espresso (p.28-30) vede in Berlusconi, Renzi e Grillo "tre leader all'anno zero": come 25 anni fa (all'epoca di Mani Pulite) il presidente di Fi gioca in difesa sulle sue aziende, soprattutto Mediaset alle prese con l'assalto di Vivendi, Grillo assapora quanto siano schifosi i partiti nuovi, cioè il suo, rispolverando gli attacchi che faceva ai tempi di Mani Pulite nei suoi spettacoli, e Renzi si muove nel Pd come il concorrente di un quiz, alla pari di quanto fece partecipando alla Ruota della Fortuna di Mike Bongiorno. Sono tre leader sotto botta.
Nel frattempo, è il caso Lotti a vivacizzare la politica. Indagato per "fuga di notizie" sugli appalti: i pm di Napoli accusano il ministro di aver rivelato l'indagine all'ad di Consip. "Assurdo, voglio essere sentito" dice Lotti (su tutti). Il governo lo blinda e Gentiloni parla di  "difesa garantista degli uomini delle istituzioni sotto inchiesta". Ma nel "giglio magico" temono si tratti di una assedio giudiziario (Repubblica p.13). Pioggerellina o inizio della tempesta? Si chiede la Stampa (p.8). Gotor, minoranza dem, a Repubblica (p.13): "Ha fatto bene a chiedere di essere sentito subito, ma uno dei problemi del renzismo è sempre stato che il potere è concentrato in un recinto troppo stretto". Poi attacca: "Sorpreso che la magistratura abbia atteso il referendum per agire". Per Giornale (p.16) se Lotti saltasse, il futuro dell'esecutivo sarebbe già segnato. E Verderami (Corriere in prima e p.11) evidenzia come la politica abbia delegato alla magistratura il compito di gestire in modo ordinario i vuoti di potere di Palazzo.

EUROPA
Ucciso in Italia il terrorista del camion di Berlino (su tutti). Nella stazione di Sesto San Giovanni a Milano conflitto a fuoco con due poliziotti che stavano eseguendo un controllo. "Grazie Italia, la lotta non è finita" dice la Merkel, che vara la stretta sulle espulsioni (Stampa p.7). Ma la ministra Pinotti ad Avvenire (in prima e p.9) precisa: "E' un terrorismo insidioso perchè imprevedibile, ma l'Italia c'è. Però dobbiamo evitare l'equipaeazione immigrati-terroristi". "Diversamente dalla Francia, Italia e Germania non sono abituate agli attentati, per questo sono considerate il ventre molle dell'Europa – dice l'esperto islamista Gilles Kepel alla Stampa (p.5) -: sono i due Paesi le cui intelligence sono state messe meno alla prova ma dove i terroristi vogliono scatenare la guerra civile". In Italia è polemica per aver reso noti i nomi dei due poliziotti: allarme ritorsioni per le forze dell'ordine (Messaggero p.6 e tutti). Nordio, nell'editoriale del Messaggero (in prima e p.18) ricorda come i due agenti – senza particolari qualifiche – abbiano fatto quello che i servizi segreti di mezza Europa non erano riusciti a fare. Intanto proseguono le indagini sulle cellule tra Italia e Francia che hanno aiutato il terrorista (Sole p.2). Nel mirino la Sicilia, dove l'uomo si sarebbe radicalizzato. L'inchiesta si concentra sul triangolo del terrore che ha il centro in Lombardia, considerata una regione critica (Giornale p.6). Per la Stampa (p.5) anche Veneto e Puglia restano osservati speciali: la rete salafita fa paura. Torna l'allerta foreign fighters: un "esercito" libero di attraversare l'Europa: sono circa 4 mila quelli presenti in Ue (Sole p.3). "E' meglio chiudere le frontiere" titola Libero (p.7), che torna ad attaccare il trattato di Schengen, che insieme alla globalizzazione ha favorito il terrorismo. Nel mirino torna anche l'accordo di Dublino, mentre in Italia si torna a parlare della questione rimpatri: sono impossibili da attuare perchè mancano gli accordi con molti dei Paesi da cui provengono i clandestini (Repubblica p.9).

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