Commentario del 29.12.2016

IN PRIMA PAGINA
La crisi del Mps sempre in primo piano. Padoan al Sole: "Basta con l'opacità della vigilanza Bce". Ma la Germania attacca l'Italia: "Rispettate le regole" (Corriere). Gelo anche da Bruxelles: "Nessuno sconto" (Messaggero). Su MF le dieci domande sul caso Montepaschi. Sul Fatto sei medi di bugie, dal bluff di Morelli alle colpe di Padoan. In primo piano anche il lavoro: più posti ma meno stabili (Repubblica). Sale l'occupazione ma non per i giovani. Boom dei voucher (Avvenire). Un falso problema, i voucher per QN. Repubblica: meglio l'odiato "buono" che l'impiego in nero. Sul fronte politico lo scontro è sulla legge elettorale. Prodi al Corriere: "Ora serve il Matterellum". Orlando: "Meglio il proporzionale" (Messaggero). Appello Pd: basta perdere tempo (Unità). Intanto Gentiloni silura De Luca e ridimensiona la Boschi (Giornale). E il Pd vuole già mandarlo a casa (Libero). Su tutti la rete italiana dello stragista di Berlino: "Per mesi fu vicino Roma" (Corriere). Scoperta la base a Latina (Messaggero). Dagli esteri. Negli Usa affondo di Obama contro Israele e Russia (Stampa). Trump: resisti Israele, arrivo io (Corriere). Mosca confessa: doping di massa (Corriere, Messaggero). Sul Sole l'accordo che spartisce la Siria fra Russia, Turchia e Iran. In cronaca la fuga di gas ad Acilia (Giornale): "Un boato e la casa è venuta giù". Mamma e figlia uccise dal crollo (Messaggero).

ITALIA-ECONOMIA
Italia sotto schiaffo per il salvataggio di Mps. Da Berlino richiamo sul rispetto delle regole (Corriere p.2). Gelo anche a Bruxelles: "Nessuno sconto sull'aumento Mps" (Messaggero p.6). Se il conto della ricapitalizzazione presentato dalla Bce è salito è per le scelte politiche di Roma: gli 8,8 mld serviranno a restaurare la fiducia nella banca. In una lunga intervista al Sole (in apertura e a p.2-4) Padoan si difende e attacca: "Basta con l'opacità della vigilanza Bce". "Sarebbe stato utile conoscere i criteri di valutazione su Mps sul capitale aggiuntivo, perché può dare indicazioni anche per altri istituti e altre Autorità. La mancanza di informazione si traduce in opacità e questo porta a interpretazioni sbagliate. Vogliamo discutere su tempi e modalità delle richieste: da Mps passa il rilancio della stabilità finanziaria europea". Padoan duro anche con i banchieri italiani: "Sulla commissione d'inchiesta decida il Parlamento ma ci sono state responsabilità di singoli manager che hanno prodotto danni rilevanti a investitori, azionisti, risparmiatori e imprese. Queste responsabilità vanno sanzionate e non è stato ancora fatto abbastanza". Padoan ricorda anche la mission del governo: "implementazione delle riforme e miglioramento delle misure su Pa, giustizia e Jobs Act, il cui impianto va assolutamente difeso. Gli investimenti pubblici richiedono una Pa che funzioni e una ricalibrazione di strumenti di sostegno fiscale alle imprese. Se gli investimenti ripartono il reddito nazionale può aumentare di uno 0,5%". Ma la polemica su Mps infuria. Boccia (Pd): "I vertici del Monte rimettano le deleghe e Padoan riferisca in aula" (Corriere p.2). Per il Fatto (p.2) si è ormai in piena crisi istituzionale che solo un intervento del presidente Mattarella può risolvere. Il Giornale (in apertura e a p.6) parla di rischio stangata sui conti: i 20 mld necessari per salvare Mps e altre banche si rischia l'aumento dell'Iva. In primo piano anche il lavoro: i dati – per la prima volta congiunti Istat, Inps e Inail – danno l'occupazione in aumento ma solo per gli over 50 (Sole p.10). 239 mila gli occupati in più su base annua grazie agli incentivi alle assunzioni a tempo indeterminato. Ma l'effetto sgravi va affievolendosi, e infatti si registrano –14 mila occupati rispetto al trimestre precedente. Boom dei voucher, che toccano i 109,5 milioni di buoni venduti (+34,6% rispetto al 2015) ma riscossi "solo" 88 milioni, corrispondenti a 47 mila lavoratori full time. In miglioramento anche la fiducia delle famiglie (Sole p.14), con l'indice Istat a quota 111,1 da 108,1; bene anche la fiducia di imprese manifatturiere e commercio al dettaglio, in peggioramento il clima nei servizi e nelle costruzioni. Baban (Confindustria) alla Stampa (p.10): "Siamo in un momento di svolta, l'essenziale è essere capaci di cogliere le occasioni. Ora il governo deve attrarre capitali privati e stranieri".

ITALIA-POLITICA
Legge elettorale in primo piano. "Ora serve un Mattarellum rivisitato, no a un sistema anti Grillo: si rischierebbe di fargli un favore", così Romano Prodi al Corriere (in prima e p.5). Il Pd incalza: "Basta perdere tempo, subito il confronto" (Unità in prima e p.4 e tutti): dem in pressing sul Mattarellum. Per Libero (in prima e p.9) è un ultimatum: Mattarellum o voto subito, così il Pd vuole staccare la spina a Gentiloni. Ma secondo ItaliaOggi (in prima e p.6) la proposta di Renzi del Mattarellum è solo un pretesto per farlo bocciare: preferisce andare a votare dopo le modifiche della Consulta. Rosato all'Unità (p.5) ribadisce la preferenza dem per il Mattarellum, anche se il No al referendum spinge il proporzionale: "Ora confronto con i gruppi parlamentari, ma solo Salvini per ora è disposto a discutere un ritorno del Mattarellum". Il ministro Orlando al Messaggero (in prima e p.9): "La maggioranza del Pd crede che si possa stabilire un confronto sul Mattarellum, ma se non fosse così credo che il sistema migliore sia un proporzionale con collegi uninominali e premio di maggioranza". Sulla linea del proporzionale resta Fi: "E' l'unica soluzione" dice Berlusconi (Mattino p.13). Mara Carfagna al Giornale (in prima e p.9): "Il Mattarellum non funziona in un sistema tripolare e frastagliato: meglio un proporzionale con premio di maggioranza". Ma la Lega non ci sta, Fedriga a Libero (p.9): "Vogliamo riconsegnare ai cittadini la possibilità di scegliere da chi essere governati, il modo migliore e più veloce è il Mattarellum". E Calderoli al QN (p.7) rilancia: "Dire sì al Mattarellum per il centrodestra significa dire sì all'unica strada per vincere. Sono stupito che Fi punti sul proporzionale". Ma Cazzullo sul Corriere (in prima e p.31) sottolinea l'immobilismo dei partiti: sembra esserci una coltre di neve sotto la quale i teorici riformatori si sono riparati (su tutti). Per Repubblica (p.13) è il tramonto di Verdini, scaricato da Renzi: "Ora c'è Berluconi". Il leader di Scelta civica Zanetti abbandona il posto di viceministro dell'Economia, e al Corriere (p.7) dice: "E' un Renzi-bis senza Renzi, sono orgoglioso di stare fuori".

EUROPA/ESTERI
Sulla Stampa in apertura (e a p.2) la battaglia finale di Obama: dopo lo schiaffo a Israele cavalcando la causa dei "due popoli, due Stati", ora l'affondo contro la Russia. Il presidente uscente pensa a sanzioni contro Mosca per le presunte ingerenze del Cremlino nelle elezioni presidenziali americane. Sulla vicenda è in corso un'inchiesta bipartisan del Congresso dalla quale sarebbero emerse prove inconfutabili delle ingerenze; la Cia in particolare è arrivata alla conclusione che la Russia abbia voluto favorire l'elezione di Trump. Intanto Putin si accorda con Erdogan per dividere la Siria in tre regioni, controllate da Assad, turchi e sciiti (Stampa p.2). L'accordo fra "i tre ex imperi" anche sul Sole (in prima e a p.18): non è la fine della guerra in Siria, scrive Negri, ma la spartizione in zone di influenza da cui Erdogan esce ridimensionato e con lui la politica occidentale. Putin  si è invece piazzato nel cuore del Medio Oriente rilanciando Mosca come superpotenza eurasiatica. "Italia, Europa e resto del mondo dovranno guardare a grandi equilibri – dice Baban (Confindustria) alla Stampa p.10 – Ci sarà un disgelo Usa-Russia? Sarà gelo tra Usa e Cina? Questi tre fattori messi insieme danno da pensare.Pechino vuole lo status di economia di mercato gli Usa fanno orecchie da mercante. L'Italia deve decidere che ruolo giocare e deve farlo prima. Non è più tempo in cui si potevano attendere i cambiamenti per poi passare all'azione".

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