Commentario del 26.10.2015

IN PRIMA PAGINA
In primo piano su Corriere e Messaggero il caos all'Agenzia delle Entrate: dirigenti "illegittimi" in rivolta contro Palazzo Chigi, la direttrice Orlandi sotto assedio: "Resisto". Ma Zanetti su Repubblica torna a chiederne le dimissioni. Ieri Mattarella ha firmato la manovra, che da oggi inizia l'iter al Senato: sul Messaggero tutti i tagli a ministeri, partiti e sindacato. Sul Sole le novità per autonomi e Partite Iva. Sull'Unità la prossima mossa del governo: e ora tocca alle Regioni. C'è una mozione per ridurle a 12, per eliminare burocrazie e sprechi e migliorare i servizi. Su tutti il caso Roma, con Marino che ai sostenitori in piazza dice: "Non vi deluderò". Sul Messaggero lo stop di Renzi: "Deve lasciare". Ma Repubblica parla di uno scontro nel Pd, con Marino pronto a restare sindaco. Sul Corriere gli scenari di Pagnoncelli su Milano: Sala davanti a Del Debbio, milanesi spaccati sul giudizio di Pisapia. Su QN novità sull'inchiesta sui Marò: gli indiani hanno imbrogliato sulle rotte. Sul Giornale parla il "pensionato-simbolo": "Perché ho sparato al ladro". Su Repubblica intervista ai genitori del ragazzo ucciso: "Rubare è sbagliato ma chi ha ucciso nostro figlio ha sbagliato di più". Su tutti la vittoria dei nazionalisti anti Ue in Polonia: Beata Szydlo sarà premier, crolla la sinistra (Corriere, Stampa). E sui migranti l'Europa prende tempo (Stampa): un piano per accogliere altri 100 mila profughi spacca l'Unione.

ITALIA-ECONOMIA
In primo piano sul Corriere il caos all'Agenzia delle Entrate, scossa dal caso dei dirigenti declassati e dall'assedio alla direttrice Orlandi. Quattrocento su ottocento dirigenti declassati  hanno fatto ricorso contro la sentenza della Consulta che ne dichiarò illegittime le promozioni citando in giudizio Palazzo Chigi e la direttrice Orlandi: chiedono il riconoscimento dello status di dirigente a tempo indeterminato o un risarcimento danni (valore, 60 milioni ). Orlandi finita nel mirino anche del governo. "Orlandi si deve dimettere – dice a Repubblica il sottosegretario Zanetti – e il governo è con me". "Non può continuare a dire che l'Agenzia muore: sono parole incompatibili con qualsiasi collaborazione col governo che l'ha nominata. Se si sente messa all'angolo è solo perché vuole risolvere in un altro modo il nodo dei dirigenti illegittimi. Ma lei difende i suoi uomini più fidati, non l'istituzione. Faccia i concorsi e se non si sente in grado lasci". "Nel governo qualcuno vuole che io faccia un passo indietro ma sono tranquilla e resto al mio posto" la posizione della Orlandi (Corriere p.3) che ieri sarebbe stata rassicurata da Padoan ma non da Palazzo Chigi. Anche le Regioni in fibrillazione per una sentenza della Consulta (quella sui prestiti usati per fare debito): a fronte di un buco potenziale tra i 9 e i 20 mld di euro il governo prepara una sanatoria ma per decreto (Corriere p.5). Ieri intanto Mattarella ha firmato la legge di Stabilità e la manovra arriva in Senato: contanti e Tasi già nel mirino di minoranza dem  e opposizioni (Messaggero p.4). Ma la manovra divide anche gli economisti alla Bocconi (Corriere p.5). Sul Messaggero (p.5) il quadro dei tagli alle spese di ministeri, sindacati e partiti. Sul Sole (in apertura e a p. 2 e 3) le misure per partite Iva, autonomi. Novità rilevanti anche per i Comuni, per i quali si profila l'addio al Patto di stabilità (pur nel pareggio dei conti): si va verso lo sblocco di pagamenti per almeno 2,2 mld (Sole p.9). Sul fronte del contratto agli statali interviene Barbagallo sulla Stampa (p.9): "I 300 milioni di euro che il governo vuole stanziare sono una mancia più che un rinnovo. Ci offrono le caramelle. Sul triennio andrebbero recuperati 7 miliardi". Qn (p.4) torna sui "furbetti del cartellino": da gennaio solo 15 segnalazioni. Brunetta : "La legge c'è, tacere fa comodo, Cgil e sinistra complici" (QN p.5).

ITALIA-POLITICA
Roma "ritrova" Marino – "Ripensarci? Non vi deluderò" (Corriere p.9 e su tutti) – Milano cerca il suo sindaco. Su tutti il bagno di folla del sindaco dimissionario ieri in Campidoglio. Orfini su Repubblica (p.3) lo attacca: "Ma quale rivolta, balletto ridicolo, lo sfiduceremo". Anche Renzi chiude tutte le porte: deve lasciare (Messaggero p.3). Ma non sarà semplice. Intanto la Meloni si affaccia sulla scena del Campidoglio: "Io candidata sindaco? Perché no, non escludo alcuna ipotesi e se Renzi perde a Milano e a Roma dovrà andare a casa" (Giornale p.6). Sul Corriere (p.10) gli scenari di Pagnoncelli su Milano: su Pisapia milanesi divisi a metà, tra soddisfatti e delusi, due su tre chiedono un cambio sostanziale di contenuti e modo di governare. Senza nomi certi in campo difficile fare previsioni ma il gradimento vede Sala in testa, seguito da Boeri, Del Debbio e Sangalli. Ipotizzando un confronto tra Sala, Lupi, Passera, Di Pietro e un candidato del M5S, Sala prevarrebbe ma tra un'alta percentuale di incerti e di astenuti. Quanto al voto ai partiti il Pd è attestato al 27,6%, M5S 23%, FI 14,1%, Lega 13,4%, Italia Unica 6,4%, FdI 4,5%.
Sul fronte giustizia-politica, ieri disgelo tra toghe e governo promosso dalla ministro Boschi (Messaggero p.7). Ma le reazioni continuano. Davigo: "La politica ha delegato alla magistratura a ripulire la classe dirigente del Paese ma a farlo dovrebbe essere la politica, selezionando i suoi uomini e chiarendo che non tutto quello che non è reato può essere accettabile" (Fatto in apertura e a p.2). Violante a Repubblica (p.4): "La politica attacca i pm ma li usa come riserva". Duro anche col premier: "Toni sbagliati per affrontare problemi seri. Ne va di mezzo la sua autorevolezza".

EUROPA
Polonia, i nazionalisti anti Ue vincono le elezioni (Corriere in prima e p.6 e tutti). Beata Szydlo sarà premier: secondo gli exit poll gli ultraconservatori di Diritto e Giustizia sarebbero al 40% e avrebbero i numeri per governare da soli. "Nonostante gli scenari apocalittici dei media occidentali, dopo questo successo non cambierà molto - spiega a Repubblica (p.11) Marek Magierowski, consulente del presidente Duda -. Non siamo contro l'Europa ma contro l'Unione perchè sappiamo che non funziona e vogliamo cambiarla". Restano fuori dal Parlamento la Sinistra Unita di Barbara Nowacke e molti partitini. Per Natale (Corriere p.6) "la sinistra è stata vittima del passato". La vittoria è soprattutto di Kaczynski, il vero candidato ombra del Pis: uomo anti Ue e anti migranti, che si ispira all'Ungheria di Orbàn. Il regista polacco Krysztof Zanussi spiega al Corriere (p.6): "L'Ungheria non è un modello. Kaczynski è un uomo abile ma non ha grandi visioni del futuro: speravo fosse costretto a fare delle alleanze". Nava sul Corriere (p.31): "l'avanzata della destra euroscettica evidenzia sia un'omologazione alle tendenze dell'Ue progredita sia a quelle dell'Europa più povera. Società polacca riassume malessere dei nuovi europei e disaffezione dei vecchi".
Emergenza migranti sulla rotta balcanica, la Ue trova l'intesa (Corriere p.13 e tutti): in arrivo 100mila nuovi posti. Si punta ad aumentare la capacità di fornire rifugio temporaneo, acqua, cibo e assistenza sanitaria a quanti ne abbiano bisogno attivando il meccanismo di Protezione Civile Ue. Juncker: "Ora si tratta di mettere in pratica l'accordo". Intanto è polemica per "l'ennesimo vertice sui migranti senza Italia" - scrive il Giornale (p.8) - e nel quale non è stata presa alcuna decisione.

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