Commentario del 05.10.2015

IN PRIMA PAGINA
Il Papa: la Chiesa con le porte chiuse tradisce se stessa (Corriere, QN). Ma sul sinodo pesa la questione gay (Messaggero). L'allievo del Papa sfida il teologo: "Danneggia la Chiesa e noi omosex" (Repubblica). Sul Fatto i preti che dicono no al Papa: "Francesco, io non ci sto". In primo piano su tutti anche la Costa Azzurra sommersa da acqua e fango. Una tempesta fa 17 vittime (Corriere). "Non hanno neppure dato l'allarme" (Repubblica). Su tutti l'annuncio di Renzi: il canone ridotto e nella bolletta - "Così pagheranno tutti" (Corriere, Messaggero, Stampa, QN) – e i tagli Ires dal 2016 (Repubblica). E su Verdini: "Il suo sostegno alle riforme aiuta l'Italia". Renzi-Verdini fidanzati in tv (Fatto). Sul Messaggero Expo, visitatori vicini a 20 milioni ma aumentano i dubbi sul futuro (Messaggero). Su A&F in apertura i progetti per il dopo: start up, scienza e fondi Cdp. Martina: "Servirà un commissario". Dall'Europa la vittoria in Portogallo del partito della troika e dell'austerity (Repubblica). Sulla Stampa Gentiloni torna sul caso Siria-Ucraina: "Con la Russia nessuno scambio". Ancora polemiche a Roma per le spese di Marino. Feltri sul Giornale: ma quale Giubileo, a Roma serve solo un sindaco normale. A Napoli da De Luca, stop a Bassolino (Mattino). "Serve un candidato unitario della società. Primarie? Dirò cose dure". 

ECONOMIA
"Il pil arriverà all'1%" dice Renzi in tv alla Annunziata (Stampa p.6 e su tutti), annunciando l'Ires ridotta già nel 2016 (non solo per il Sud) e il canone Rai a 100 euro nella bolletta della luce (Repubblica p.6 e su tutti). Quanto agli sgravi contributivi per le nuove assunzioni, saranno riconfermati in pieno solo per i nuovi assunti al Sud e dimezzati nelle altre zone del Paese (Messaggero p.4). Il Giornale (p.3) parla di "telepromozione del governo". Imprese elettriche sul piede di guerra. L'Istituto Bruno Leoni: "Il canone Rai in bolletta è un mostro giuridico". Assoelettrica: "Un pasticcio, così la bolletta diventa un vagone di cianfrusaglie" (Stampa p.7, Corriere p.8 e altri). Nulla ha detto Renzi sulle risorse per finanziare le misure, ma l'obiettivo del governo è fare in modo che sulla tassazione del reddito di impresa si possa fare meglio della Spagna, dove le imprese versano il 25% a fronte del 31,4% dell'Italia. Stop invece alla digital tax. Resta il tema della spending review. Renzi, in tv, nega rallentamenti. "Con Iva e rientro di capitali spunta un tesroretto fino a 8 miliardi" (Stampa p.7). La Guidi a Repubblica (p.7): "Nessuna retromarcia sulla spending review. Risparmi per 10 miliardi". Per i Ministeri si userà il metodo del 3% usato l'anno scorso. Su A&F (in prima e a p.8) "laboratorio pubblico impiego": l'apertura delle trattative per il rinnovo del contratto riguarderà solo quattro categorie, scuola, sanità, regioni e ministeri. L'obiettivo è bloccare il potere di interdizione dei sindacati minori. Barbagallo: "La riforma Madia è un disastro annunciato. Si deve trovare una soluzione equilibrata. La filosofia di fondo deve essere come rendere più efficiente la pubblica amministrazione evitando i ridurre i servizi per i cittadini attraverso un taglio dell'occupazione. Se davvero la dotazione fosse di 400-500 milioni ci sarebbe un aumento medio di 20 euro. Una cosa ridicola". Sul Corriere (in prima e a p.33) la proposta di Giavazzi: usare i soldi della Cdp non per salvare aziende decotte ma per rinnovare le 33 mila scuole italiane. Su CorrierEconomia (p.7) intervista all'ad del fondo di Putin, Kirill Dmitriev: "Lasciateci investire in Italia, abbiamo un miliardo per le imprese italiane". L'interesse russo è su Sia e Valvitalia: "Possiamo portare occupazione". Ma c'è l'ostacolo delle sanzioni. 

POLITICA
Assist di Renzi a Verdini: "Chi sostiene le riforme dà un aiuto all'Italia" dice all'Annunziata (Repubblica p.10). Verdini alla Latella: "Al Senato la maggioranza non c'è" (Corriere p.9), noi "decisivi per la vita del governo" (QN p.9), "vogliamo completare le riforme del fisco e della giustizia". Il Giornale (p.2): "la coppia Renzi-Verdini esce dalla clandestinità". Verdini chiarisce: "col Pd non abbiamo nulla a che spartire", ma resta ambiguo sulla possibilità che il suo gruppo possa entrare stabilmente in maggioranza. Poi il siparietto su Lotti e la minoranza Pd sulle note de "La lontananza". Gotor al Corriere (p.9): "Verdini è intonato ma la "lontananza" resti tra lui e il Pd". La minoranza Pd lo sfida: "Provoca, ma non ci ha sostituito" (Repubblica p.10). Rosato all'Unità (p.4): "Verdini era un pezzo della maggioranza quando Speranza era capogruppo". Intanto col Ncd si apre il caso coppie gay. Schifani: "Se ne parla nel 2016, ora non c'è tempo di metterle in calendario, c'è il bilancio" (Repubblica p.11). Rosato all'Unità: "Sui diritti civili c'è un ritardo enorme del Paese che colmeremo con equilibrio e i tempi che ci siamo dati. Il Pd non torna indietro".
Sul Corriere (p.11) il duello Salvini-Maroni, rinfocolato del rinnovato protagonismo del governatore lombardo. Oggi sarà a Palazzo Chigi per discutere con il governo del residuo fiscale lombardo e dell'inserimento dei costi standard in Costituzione. Salvini non vuol saperne di trattare con Renzi. Maroni in campo anche per la scelta del sindaco di Milano: oggi l'incontro con i segretari regionali del centrodestra, e anche questo a Salvini non piace. Sul Messaggero (p.9) il contropiano di Berlusconi: "Del Debbio leader di Forza Italia". Ieri sera l'incontro col giornalista. "Io farò il regista, lui è l'unico in grado di ascoltare la gente". Tra i progetti di rilancio un governo ombra e la sfida a Renzi a un faccia a faccia in tv. 

EUROPA
Il centrodestra di Coelho vince in Portogallo col 36,9%. Sfiorata la maggioranza assoluta (Repubblica p.9). Ora il rebus delle alleanze (Corriere p.17). Sconfitti i socialisti (32,4%: noi contrari a un governo di coalizione. Dopo lo spettro della bancarotta il governo portoghese vince anche la sfida delle urne; un successo impensabile fino a pochi mesi fa in una battaglia giocata tutta sull'economia, con dati macro di segno positivo controbilanciati da un debito al 128% del pil. Daniel Gros a Repubblica (p.9): "Lisbona ha saputo coniugare export e rigore. E quando succede, ed è un caso quasi unico, il partito che ha imposto l'austerità vince le elezioni". 
Sulla Stampa (p.11) intervista a Gentiloni sulle crisi del momento. "Sulla Siria non basta qualche strike aereo, serve un disegno di transizione politica che porti all'uscita di Assad ma senza vuoti di potere che sarebbero riempiti dal terrorismo. Il coinvolgimento della Russia può essere molto utile per la transizione ma non con bombardamenti su obiettivi controversi". Ma non c'è possibilità di scambio tra Siria e Ucraina.

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