Commentario del 27.10.2015

IN PRIMA PAGINA
Prosegue il "duello nel governo sul Fisco" (Corriere): Padoan difende Orlandi e Zanetti chiede chiarimenti. "Evasione, è scontro nel governo" (Repubblica), "Padoan difende l'Agenzia: Fiducia nel direttore Orlandi" (Sole) ma il "caso fisco scuote il governo" (Messaggero), "governo spaccato" (QN). Per il Fatto "Il governo bombarda il fisco". Altro fronte, quello dell'Italicum con ricorsi e referendum: "legge incostituzionale, va abrogata" (Repubblica), "Raffica di ricorsi contro la riforma elettorale" (Corriere). Libero e Giornale all'attacco sulle pensioni: "Tagliano ancora le pensioni", "Furto sulle pensioni", rivalutazione bloccata sopra i duemila euro. Dagli esteri, la vittoria della destra in Polonia - "La Polonia e il peso della storia" l'editoriale di Sergio Romano sul Corriere – e il primo turno in Argentina: "Così Macrì vuole archiviare l'era Kirchner" (Stampa). Su tutte le prime pagine l'allarme Oms sulla carne: "Rischio tumora da quella lavorata" (Corriere) ma gli oncologi dicono "no agli allarmismi" (Messaggero). "Il nemico nel piatto" commenta Veronesi, "Una questione di quantità" sottolinea Petrini, entrambi su Repubblica.

ECONOMIA
"Il Tesoro difende Orlandi. Ma Zanetti: serve un chiarimento" (Corriere prima e p.2 e tutti): ancora polemica nel governo dopo le dichiarazioni del sottosegretario di SC che intanto chiede un incontro a Padoan e al premier. Per il Sole (p.3) Padoan "conferma" Orlandi ma Zanetti, in un'intervista al Sole (p.3), rincara la dose: "In gioco la credibilità del Governo. Necessario chiarire che stiamo facendo morire l'evasione, non le Agenzie fiscali". Il sottosegretario, in un'altra intervista a Repubblica (p.7), aggiunge: "nessuna smentita, dare stime in una nota non è una difesa. La Orlandi è incompatibile e il ministro condivide. Ho ottenuto un chiarimento di governo. Se cambiano linea Scelta Civica uscirà". Secondo il retroscena del Corriere (p.3) Renzi ha dato il via libera alla dichiarazione del Tesoro ma "mantiene intatte le sue riserve" e ribadisce che "gli evasori si scoprono con le banche dati". Il Messaggero (p.2) parla di "rapporto incrinato" tra premier e Orlandi "ma ora gli attacchi l'hanno blindata". Per Repubblica (p.3) "Renzi pensa ad un addio soft della direttrice" anche se "Zanetti cerca solo visibilità". Il retroscena della Stampa rivela l'umore della Orlandi: "Resto, ha già parlato lui (Padoan) per me". "L'Agenzia funziona, vogliono smontarla" accusa Vincenzo Visco, intervistato dal Corriere (p.2): "Scelta civica cerca visibilità. La Orlandi applica le direttive del governo come fanno i funzionari dello Stato". "Bisogna creare le condizioni affinché l'Agenzia possa tornare rapidamente ad operare. Ma con altrettanta urgenza bisogna ridefinire ruoli e competenze" suggerisce Padula nell'editoriale del Sole (prima e p.2). "Chi incassa le imposte non può avere indipendenza" avverte però Giannino nell'editoriale del Messaggero (prima e p.22). Intanto è ancora "scontro sugli 800 dirigenti" (Messaggero p.3): prosegue il pressing dell'Agenzia sul governo per avere posizioni "speciali" per i funzionari degradati ma P. Chigi spinge per il bando pubblico e la vigilanza passerà dall'Economia a Renzi. Notizia Giornale (prima e p.2) fornisce una lettura alternativa dello scontro: "un grillino al fisco, l'ultimo passo falso della Orlandi". La nomina di un simpatizzante grillino a capo della sicurezza informatica delle Entrate "la goccia che ha fatto traboccare il vaso". Su Repubblica (p.8) l'inchiesta: "dai dirigenti in rivolta al flop di Big Data, rivoluzione a metà nella lotta agli evasori".
Intanto sulla Legge di Stabilità "un milione di assunti con gli sgravi 2016" (Sole p.11): alzate le stime per il 2015 mentre sui contanti si fa largo l'ipotesi di un ritocco a tempo. Botta e risposta tra Franceschini e Alfano sull'innalzamento del tetto del contante a 3000 euro (su tutti). Il Sole (p.11) intervista il presidente della commissinoe Bilancio al Senato, Tonini (Pd): "Serve uno stop alla pioggia di microemendamenti". Per le pensioni, "resta il taglio oltre i 2000 euro per alzare la no tax area" (Corriere p.5 e altri). E Boeri insiste: "Ci aspettavamo qualcosa di più. Nella stabilità anche elementi positivi" (Messaggero p.2 e altri). Laterza sul Sole (p.11): "Per il Sud serve un credito d'imposta sugli investimenti". Sul Sole (p.10) intervista al ministro Franceschini: "si torna a investire in cultura. Quadruplicate le risorse per Roma e Firenze e per gli istituti culturali altri 45 milioni. L'art bonus agevola le imprese, spero che crei voglia di mecenatismo".

POLITICA
I consiglieri Pd scaricano Marino (Sole p.25 e tutti): firmata una nota in cui si parla di "unità e sintonia con il partito" . Dubbi sulla sfiducia. Il sindaco pronto alla conta ma non ha i numeri (Messaggero in prima e p.8). Dem divisi chiedono a Renzi di "metterci la faccia". Per Meli "il premier non vorrebbe intervenire" (Corriere p.15) mentre Franco parla di "ombre sul Pd nazionale" (Corriere in prima e p.6). Il Fatto (p.5) parla di un colloquio Marino-Bersani: "Fai quello che senti - ha detto l'ex segretario - ma non dare al caso peso nazionale". Marino ha deciso: "Ritiro le dimissioni, solo così è possibile una vera discussione" titola Repubblica (p.13) ma Orfini è convinto che non lo farà. Barca all'Unità (p.6): "Spetta a Marino decidere ma basta confusione". All'attacco Esposito a QN (p.14): "Partito innocente, sindaco incapace". Intanto Marcello de Vito (M5S) annuncia: "Pronti alla sfiducia e a fare una mozione con Pd" (Repubblica p.13). E alla Stampa (p.13) dice: "Contiamo al 100% di conquistare Roma".
"Referendum e ricorsi, offensiva anti Italicum" (Corriere p.6 e tutti): tra i sostenitori del "comitato di giuristi" anche esponenti della sinistra Pd mentre il M5S rivendica la paternità dell'idea. Renzi difende la legge: "serve per dare stabilità e certezza". L'avvocato Pellegrino, tra i promotori dei ricorsi: "Creare un votificio. Ma la Corte non può stravolgerlo" (Corriere p.6). Il costituzionalista Barbera al Messaggero (p.11) replica: "non vedo incostituzionalità, il premio è ben definito e solo i capilista sono bloccati". Altre interviste su Repubblica (p.11): il giurista Besostri definisce l'Italicum "pericoloso" mentre il costituzionalista Cecanti lo difende e sostiene che "le Corti d'Appello non possono intervenire ora" che le elezioni sono lontane. In ogni caso, secondo Repubblica (p.10) Renzi ha un piano B: "la legge può cambiare ma dopo le comunali".
Novità in vista per gli Enti Locali. Il Corriere (p.16) pubblica il "taglia Regioni" proposto dal Pd che ne ridurrebbe il numero da 20 a 12 "ma c'è subito lo stop di Serracchiani". "Io per primo direi sì, loro non avranno il coraggio. Una farsa senza federalismo" attacca il governatore Zaia e sottolinea il fatto che "le competenza contano più del numero" (Corriere p.16).
Nel centrodestra Del Debbio "pronto a correre per Palazzo Chigi" (Repubblica p.12): il giornalista insiste sul no alla candidatura per Milano nella convinzioni di poter essere in corsa per la presidenza del consiglio nel 2018. "Se mi devo sacrificare e lasciare la tv, allora lo faccio per la premiership". In vista della manifestazione della Lega a Bologna, Calderoli lancia l'ultimatum agli alleati in un'intervista sul Tempo (p.8): ""Chi non vuole Renzi venga a Bologna. Ultima chiamata per ex Ncd e FI. Per Roma la Meloni candidato migliore". E secondo la Stampa (p.15) Berlusconi è "tentato" di condividere il palco con Salvini e Meloni l'8 novembre "ma non si fida".
"Nozze gay, i giudici bocciano i sindaci. 'Le loro trascrizioni sono illegittime" (Corriere p.21 e altri): così il Consiglio di Stato sui matrimoni celebrati all'estero.

EUROPA
Polonia, dopo la vittoria del partito euroscettico Pis, Kaczynski e Beata Szidlo, preparano la svolta (Corriere p.10). Il nuovo governo chiederà a Bruxelles più autonomia, il rafforzamento Nato sul territorio nazionale in funzione antirussa e la riduzione dei limiti alle emissioni inquinanti per rilanciare il carbone. Mosca e Berlino preoccupati. La Merkel però assicura: "Restiamo alleati" mentre Putin si rammarica dei pessimi rapporti "ma non possiamo costringere nessuno all'amore". Il vicepresidente dell'Europarlamento, Ryszard Czarnecki a Repubblica (p.15): "Sbagliati i pregiudizi, resteremo affidabili. Siamo grandi fautori dell'idea di Ue, non abbiamo niente a che fare con altre forze euroscettiche e filorusse. Chiediamo un ruolo più importante ma siamo contrari agli Stati Uniti d'Europa. Vogliamo una Ue delle Patrie". Timothy Garton Ash su Repubblica (p.14) avverte: "E' la destra populista, ma l'Europa sbaglia a isolare Varsavia. E' la prima potenza regionale tra la Germania e una Russia dilagante. Eppure parte del Paese è rimasta estranea ai benefici della democrazia di mercato". A spiegare l'ascesa dei populismi in Ue è Jan Zielonka, docente di Politiche europee a Oxford che al Corriere (p.10) dice: "L'Europa finto super-Stato li favorisce. Finchè l'Ue non reagirà, questi movimenti continueranno a capitalizzare il vuoto d'iniziativa e a bollare qualsiasi cambiamento come un'imposizione. L'Ue va ripensata con uno sforzo che coinvolga tutti: serve una integrazione polifonica e decentralizzata". Preoccupato Manfred Weber, capogruppo Ppe all'Europarlamento, che al Messaggero (p.13) dice "C'è un vento di estremismo che mette a rischio l'Europa. In discussione quello che abbiamo costruito per 60 anni ma niente paragoni con il leader ungherese Orbàn". Sergio Romano sul Corriere (in prima e p.29) intanto analizza la vittoria del Pis sottolineando come "la storia abbia un peso decisivo nella vittoria dei nazionalisti per un desiderio di rivalsa dal passato che non si è mai sopito".

©riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento