Commentario del 7.10.2015

IN PRIMA PAGINA
Iraq, scontro sui raid italiani (Corriere): decide il Parlamento (Sole). Pinotti: valutiamo nuovi ruoli per gli aerei (Messaggero). Gentiloni: per ora è escluso. Mattarella: no a scelte unilaterali (Repubblica). Sulla Stampa i piani dell'Italia: il sì di Renzi agli Usa maturato al summit Onu, ma il Pentagono è arrabbiato per la notizia anticipata dal Corriere: il sospetto è che sia uscita per evitare l'intervento. Intanto sugli attacchi in Siria è scontro tra Nato e Putin (Repubblica). In primo piano anche l'altolà della Corte Ue a Facebook: "Privacy non garantita negli Usa". Bocciato lo scambio dei dati (Sole). Dal Fmi allarme per la frenata della ripresa mondiale (Sole, Stampa). Italia in controtendenza, c'è la rimonta su Berlino (QN). Renzi: è solo l'inizio. Sul Messaggero il maxi taglio delle tasse in arrivo: operazione da 17 mld. Sul Corriere il taglio di mille poltrone in arrivo nelle società pubbliche. Sul Giornale le ipotesi in campo sulle pensioni. Su tutti lo scontro Squinzi-sindacati: "Sui contratti il capitolo è chiuso" (Sole). Il governo: servono norme nuove (Messaggero). Su Libero il piano di Renzi per "spianare" i sindacati.  Su tutti il Nobel per la fisica ai due scienziati che hanno svelato i segreti del neurino (Messaggero): l'eredità di Pontecorvo (Corriere). A Roma la Procura indaga sulle cene di Marino (Libero, Tempo). La comunità di Sant'Egidio smentisce il sindaco: "La cena? Mai stata" (Messaggero). Sul Foglio il piano per commissariare Marino.

POLITICA
Le rivelazioni del Corriere sull'impiego dei Tornado per bombardare l'Isis in Iraq squassano la politica italiana. La Pinotti in aula conferma: "Valutiamo ulteriori ruoli per i nostri aerei. Quando avremo un preciso orientamento riferiremo in Parlamento" (Corriere p.2 e su tutti). Gentiloni frena. Paletti anche da Mattarella, che alla Tass dice: "Serve la collaborazione di tutti. Iniziative unilaterali non risolvono il problema" (Messaggero p.7). Renzi: "L'Italia pronta a fare la sua parte", ma prima si vuol capire quale sia l'obiettivo politico il retroscena del Messaggero (p.7). La Stampa (p.3) parla di un impegno sostanziale già preso dal premier con Obama; una svolta maturata al summit Onu, sebbene condizionato dal voto del Parlamento. Ma la notizia anticipata dal Corriere ha creato problemi a Renzi e ha irritato il Pentagono: il sospetto è che sia uscita per evitare l'intervento. Grillo insorge: "L'Italia non può entrare in guerra senza dibattito in Parlamento. Mattarella dove sei? E dove sono i pacifisti?". Latorre (Pd) alla Stampa (p.5): "Più che sull'Isis in Iraq credo che l'Italia dovrebbe concentrare sforzi e risorse sull'Iraq".
Intanto in Senato continua la maratona sulla riforma: il governo supera i voti segreti ma la maggioranza cala a 153 (Repubblica p.6). Per il Giornale (p.6) decisivo l'aiuto di Verdini. Opposizioni all'attacco di Grasso – "è come l'arbitro Moreno" – e optano perla "resistenza passiva". Romani a Repubblica (p.7): "Hanno ignorato ogni nostra richiesta. E' arrivato il momento che Mattarella alzi il livello di attenzione sul Senato. Se non ci ascoltano alzeremo il livello dello scontro". Intanto a destra si discute sui rapporti tra Berlusconi e Salvini. Smentite le voci di dissapori dopo l'incontro segreto di domenica: "Fi e Lega devono correre insieme, dalle comunali alle politiche passando per i referendum" la posizione di Berlusconi (Corriere p.12). Salvini al Corriere (p.12): "C'è piena sintonia sulle tasse e sulla pericolosità dell'Europa. Ma io non mi candiderò a sindaco di Milano: ci vuole qualcuno migliore di me".

ECONOMIA
Fmi: il Pil mondiale rallenta, ma l'Italia cresce un po' di più (Stampa p.6 e su tutti). Può fare meglio della Germania (Messaggero p.3). A sorpresa, riviste al rialzo le stime di crescita (+0,8% quest'anno, +1,3% nel 2016). Meglio del previsto anche deficit e debito. Renzi: "L'Italia è tornata, ed è solo l'inizio" (Sole p.2). Anche S&P's "intercetta" la ripresa in arrivo (pil a +0,7%) ma non per tutti: a molte aziende non basterà per riprendersi, troppo forte l'indebitamento (Sole p.2). Almeno tre le incognite con cui fare i conti:il rallentamento della crescita in Cina, il crollo dei prezzi delle materie prime e i tassi Usa (Stampa p.6). Cottarelli alla Stampa (p.7):"Sulla ripresa sono ottimista più del Fmi ma il merito non è solo del governo". Decisiva la spinta di petrolio e Bce, "ma le riforme funzionano". Continuano intanto le anticipazioni sulla legge di Stabilità. Sul Messaggero il maxi taglio delle tasse alle imprese già dal 2016: si ipotizza la riduzione dell'Ires dal 27,5% al 24, 25%. Ma è caccia a 17 miliardi. Sulla Stampa (p.8) lo scontro alle imprese che investono in macchinari e tecnologia. Sul Sole (p.3) gli incentivi per il welfare aziendale e la conferma della decontribuzione sulle nuove assunzioni sebbene con un tetto più basso (4 mila euro nel 2016, 2 mila nel 2017). Sul Giornale (p.7) l'ultima ipotesi sulle pensioni: via dal lavoro quattro anni prima con un taglio della pensione del 30%. Ma è polemica sui "prestiti" delle imprese: per Libero (p.2) la pensione "privatizzata" è un regalo alle grandi aziende, che penalizzerebbe le piccole. Sul fronte tagli il Corriere (p.9) annuncia il tetto ai cda delle società pubbliche: con il limite a cinque consiglieri si va al taglio di mille poltrone. Il testo unico che a breve approderà in consiglio dei ministri prevede anche la soppressione dei gettoni di presenza e i bonus di fine mandato. Intanto Delrio rilancia sull'ipotesi di far uscire l'Anas dal perimetro della pubblica amministrazione: "Avrà autonomia di risorse e piani di investimento e di manutenzioni credibili". Anas si finanzierebbe con parte delle accise sui carburanti. Per lo Stato il risparmio sarebbe di 2 mld l'anno. Il presidente Armani all'Unità (p.3): "Non abbiamo bisogno di nuove opere ma di mantenere il patrimonio viario e completare le opere lasciate a metà. Da qui al 2019 abbiamo investimenti per 20%, l'80% dei quali sarà destinato a manutenzione e completamento".

EUROPA
"Tagli dolorosi" annuncia il numero uno di Volkswagen Muller (Sole p.5 e su tutti). "Impossibile stimare le conseguenze economiche e finanziarie dello scandal. Per questo rimetteremo in discussione tutti gli investimenti previsti e ciò che non è essenziale sarà cancellato o rinviato". C'è l'impegno a mantenere l'occupazione "ma i 6,5 mld già accantonati non basteranno". Tra gli investimenti a rischio oltre la metà era destinata alla Germania. Valvassori (Anfia): "Finora in Italia nessun impatto. Ma la prima cartina di tornasole l'avremo con il mese di ottobre" (Sole p.5). Su Repubblica (p.26) la mossa dell'Italia a Bruxelles: "Basta regole Ue dettate da Berlino". Durante una riunione informale Roma avrebbe chiesto una radicale revisione delle regole, per avere controlli più stringenti sulle emissioni. L'Italia sostiene l'introduzione dell'Rde, già dal 2017.

©riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento