Commentario del 25.10.2015

IN PRIMA PAGINA
Il Sinodo apre sulla comunione ai divorziati (Corriere, Messaggero, Mattino). La parola chiave è "discernimento", affidato a vescovi e sacerdoti. Ma il sì passa per un voto (Stampa). Il Papa: superiamo i complotti (Repubblica). Avvenire: "Con tutte le famiglie, senza condanne". Il Giornale: divorziati sì, gay no. In primo piano anche l'economia, con la manovra promossa dall'Unità – Se 18 miliardi vi sembran pochi – e bocciata da Libero:  il governo confessa: 54 miliardi di tasse in più. Panetta (Bankitalia): "Passo positivo tagliare le tasse. Adesso il debito" (Corriere). Su Repubblica il flop della spending review e lo sfogo della Orlandi: noi isolati contro gli evasori. Sul Mattino la Lorenzin rassicura: "ticket sanità, non ci saranno aumenti". Sulla Stampa l'allarme di Rossi (Toscana): "Il governo ci ripensi". Su tutti il confronto tra giudici e governo. Alfano sfida i pm.Orlando lo gela: "Serve il dialogo" (Repubblica). Legnini: "La cultura del sospetto indebolisce magistrati e politici" (Messaggero). Scarpinato: "Questa politica aiuta i corrotti a farla franca" (Fatto). In prima pagina anche le grandi città. Mattarella sul Sole promuove Milano: capitale europea e motore dell'Italia. La Stampa promuove l'Expo: esserci stati conta di più di quel che si è visto. Roma ancora alle prese col caso Marino: il sindaco non cede, Pd pronto all'espulsione (Messaggero). A Napoli Bassolino scuote il Pd: "Senza primarie perdiamo al primo turno". Dall'Europa: Polonia al voto, destra favorita sull'onda del populismo (Unità, Stampa). Dall'estero: In Egitto le elezioni più lunghe del mondo, 47 giorni (Corriere). In Cina, i prossimi 5 anni decisi nell'hotel dell'esercito (Corriere)

ITALIA-ECONOMIA
Pensioni, Tasi, contante: i nodi della manovra approdano in Parlamento, dove martedì parte la sessione di bilancio (Sole p.2). Panetta (Bankitalia) al Corriere (p.7): "L'avvio del calo della pressione fiscale è sicuramente da condividere, in prospettiva serve ridurre il carico fiscale sui fattori produttivi. Importante l'avvio della riduzione del rapporto debito-pil". Panetta difende anche l'operato di Bankitalia sulle banche, annunciando per martedì un documento sull'azione di vigilanza degli ultimi tempi: "Siamo totalmente impegnati per la tutela dei risparmiatori e la difesa della stabilità del sistema finanziario". Su Repubblica (p.10) lo sfogo della Orlandi sempre più isolata: "Le agenzie fiscali rischiano di morire, lotta all'evasione legata solo alla dedizione dei funzionari". Il Messaggero (p.7) parla di governo sempre più freddo verso la dirigente, con Zanetti che ne ha sostanzialmente chiesto le dimissioni. Su Repubblica (p.10)il flop della spending review: previsti tali alle spese per 7 mld, oltre 3 dai Ministeri e altrettanti imposti alle Regioni (tra fondo sanitario e obbligo del pareggio). Boccia (Pd) lancia l'allarme disavanzi nelle Regioni e nei Comuni. E per gli statali si profila un congelamento del rinnovo contrattuale, con la legge di Stabilità che prevede il blocco dei fondi per il trattamento accessorio fino all'attuazione della legge Madia (Sole p.3).
Su Stampa (p.4), Messaggero (p.6) e Corriere (p.6) il dettaglio dei tagli ai ministeri, quasi 1,5 mld di spesa in conto capitale e 1,6 mld di spese correnti. A perdere di più è l'Economia (2,4 mld), per tagli largamente lineari e non mirati. Modesti gli effetti della stretta sul turnover. Il problema è in prospettiva, con le clausole di salvaguardia: 15,1 mld nel 2017, 19,5 mld nel 2018 e 2019. Per Libero (in apertura e a p.3) alla fine il governo ha confessato: a partire dal 2017 54 mld di tasse in più.  Per il Giornale (p.3) con le tasse "rinviate" tra il 2017 e il 2018, è lecito pensare ad una manovra da fine corsa ed elezioni anticipate, per poi governare con una maggioranza più solida.
Fanno discutere i tagli in sanità. Lorenzin al Mattino (p.7): "Nessuna frenata, i risparmi rimangono per intero nella sanità. Stiamo studiando meccanismi premiali per le Regioni virtuose e per quelle che si sono impegnate per uscire dal deficit. Proporrò un fondo dedicato alla stabilizzazione del personale precario, un fondo extra rispetto ai 111 mld. E i ticket non aumenteranno: le Regioni lo hanno escluso". Rossi alla Stampa(p.5): "Il governo ci ripensi. In sanità spendiamo meno che nel resto d'Europa". "Con il fondo a 111 mld invece che a 113 resta fuori il rinnovo del contratto degli operatori e gli investimenti sanitari".

ITALIA-POLITICA
Giustizia e politica, prove di dialogo (Corriere p.10). Orlando apre: non siamo avversari. Alfano: devono fare autocritica per quanto è successo a Palermo. Legnini (Csm) al Messaggero (p.3): "Corruzione priorità di tutti, un errore pensare che il rapporto tra giustizia e politica sia quello di 5, 10, 20 anni fa. La magistratura vive un suo travaglio, le divisioni ci sono ma il conflitto e l'estremizzazione indeboliscono tutti". E sui grandi eventi, a Roma come a Milano, "il malcostume si contrasta con la prevenzione". "Per Expo deliberammo la copertura degli uffici con 25 giudici. In vista del Giubileo un'operazione analoga può essere fatta a Roma". Ma sul Fatto (p.4) Scarpinato parla di "deficit democratico: la politica continua ad aiutare i corrotti". Dal Cile arriva il Renzi-pensiero: "Facciano il loro lavoro e meno politica" (Corriere p.10). Sul Corriere (p.11) i magistrati insofferenti verso Cantone. Flick al Corriere (p.11): "Basta con i giudici factotum".
Su Repubblica (p.13) le tensioni interne al Pd. Monaco lancia la provocazione della "scissione amichevole": "Nel Pd c'è una reiterata distinzione su tutti i temi del dibattito politico. Meglio dividersi tra buoni amici e domani, se ci saranno le condizioni, allearsi sulla base di un programma condiviso".
Sul Corriere (p.13) i dubbi di Forza Italia rispetto alla piazza di Salvini: "Noi diversi, un rischio". Il Giornale (p.7) parla di "trattative in corso" col Carroccio sul comizio di Bologna. Per Berlusconi vale il "mantra": il centrodestra unito vince, divisi avremo un ballottaggio Renzi-Grillo. Da Salvini bordate a Berlusconi: "Chiunque collabori con la Merkel non fa l'interesse dell'Italia" (Corriere p.13).

EUROPA
Oggi Polonia alle urne ma "il boom non convince chi vota" e si teme la vittoria di compagini sorte dal nulla, con forti venature populiste (Messaggero p.13). Pis, il partito conservatore dei gemelli Kaczynski, rimane in testa nei sondaggi, guidato dall'antropologa Beata Szydlo, ammiratrice delle politiche di Orban e decisa a difendere l'importanza del ruolo dei cattolici e dei valori patriottici dallo strapotere di Bruxelles. Ma nel Paese c'è delusione e distacco verso la classe politica, nonostante la stabilità economica e il record di successi macroeconomici (pil cresciuto del 30% dal 2007, disoccupazione crollata). Nel resto d'Europa è peggio ma i polacchi si aspettavano di più dai liberali della Piattaforma civica, e la partenza del leader Tusk per Bruxelles ha lasciato un vuoto non colmato. Per la Stampa (p.9) a mettere all'angolo i moderati al governo la campagna contro l'Europa e i migranti. Anche l'Ucraina al voto e anche queste elezioni si profilano come un test per la Ue (Messaggero p.13): dopo due anni di guerra civile, queste elezioni locali dovrebbero segnare la definitiva derussizzazione del Paese, che sotto la guida di Poroshenko si avvia ad associare l'Ucraina alla Ue.


©riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento