Commentario del 1.11.2015

IN PRIMA PAGINA
Tronca a Repubblica: "Milano e l'Expo, un modello anche per Roma". In primo piano su tutti i giornali la sfida dell'Expo vinta a Milano (Corriere, Stampa) e l'avventura che comincia a Roma verso il Giubileo. Renzi: la città non funzionava (Sole). Ora un decreto da 300 milioni e uomini per il Giubileo (Messaggero). Ma è già scontro sul toto-sindaco. Marchini in campo "ma corro con il mio simbolo" (Corriere): "Mi appoggino destra e sinistra" (Repubblica). "Serve un progetto civico" (Messaggero). Guerini gela il centro sinistra: "Primarie premature, dobbiamo ricucire con la città" (Messaggero). E spunta il nome di Barca (Repubblica). Anche Milano cerca il candidato sindaco. Salvini a QN fa il nome di Scaroni. Nel centrosinistra avanza Sala: "Io sindaco? Deciderò" (Messaggero).  Dall'estero il mistero dell'Airbus russo esploso sui cieli d'Egitto. Isis:siamo stati noi (Messaggero). Il Cairo e Mosca: è stata un'avaria (Stampa). E le compagnie cancellano il Sinai (Corriere). Oggi al voto una Turchia spaventata e divisa (Sole) mentre Israele ricorda Rabin, ucciso vent'anni fa. Peres: "i tuoi assassini non hanno vinto" (Repubblica). Sulla Stampa l'Italia che risale la classifica della giustizia civile: tempi più brevi. Orlando: "La vera sfida è smaltire l'arretrato al Sud". Sul Sole la Bce alle prese con i "qe due": taglio dei tassi e più liquidità. Su tutti il "riscatto" di Palenzona: il Riesame annulla i sequestri, Unicredit gli conferma la fiducia.

ITALIA-ECONOMIA
"Telecom, no a speculazioni. Quello che conta non è la bandierina ma il piano industriale che c'è dietro e gli investimenti": così la ministro Guidi al Corriere (p.29) sulla scalata del francese Niel al colosso italiano. "Telecom opera in un settore strategico ma bisogna aspettare", dice la Guidi frenando su un possibile ricorso del governo alla golden power. "Finalmente il Paese è diventato attrattivo per gli imprenditori stranieri, la scelta non deve essere tra un italiano e uno straniero ma tra un piano industriale vero e uno che non funziona". Intanto la Bce studia il "Qe 2" e il taglio dei tassi: così il Sole (p.3) torna sulla lunga intervista di ieri a Draghi, anticipando le mosse sulla politica monetaria del 3 dicembre. La priorità è far risalire l'inflazione, almeno nel target. Sul Fatto (p.10) "Draghi tradotto per il premier", ossia i messaggi in codice per l'Italia nelle parole del governatore della Bce. Niente entusiasmi per gli zero virgola, guai a usare i risparmi sugli interessi per la spesa corrente, usare la forza politica del governo e le condizioni generali positive per fare riforme anche impopolari invece di chiedere flessibilità per aumentare il deficit. Analisi critica dei conti italiani anche sul Corriere (p.17): da luglio 2014 il deficit italiano nel sistema dei pagamenti Ue è di nuovo in peggioramento. Nell'ultimo anno deflussi netti di capitali per 105 mld di euro: a Berlino accade il contrario, gli afflussi sono superiori alle uscite. Brunetta sul Giornale (p.6): la manovra è tutta in deficit, non avrà effetti positivi sull'economia. Su Repubblica (p.24) focus sul welfare aziendale in manovra: mini-tasse per le aziende che scelgono di condividere gli utili con i dipendenti. La Camusso: "Il lavoro significa dignità. Renzi lo capisca" (Repubblica p.17). Landini al Fatto (p.8): "E' più socialdemocratica la Merkel che a Renzi. Al congresso della IG Metall ha detto non solo di aver bisogno del sindacato ma che è giusto estendere i diritti a tutti. Renzi invece è peggio di Berlusconi". E lancia la campagna referendaria contro Jobs Act e riforma della costituzione: "La mia ambizione è raccogliere un milione di firme".

ITALIA-POLITICA
In primo piano su tutti la staffetta Milano-Roma, Expo-Giubileo incarnata dal prefetto Tronca, scelto da Renzi per guidare il Campidoglio nella fase del commissariamento. "Porterò a Roma il modello Expo, adattandolo alla Capitale", dice Tronca a Repubblica (p.6) e a QN (p.5). "Qui servono capacità e coraggio istituzionale". Contatti con Palazzo Chigi ma non con Marino. Oggi l'esordio, con il Papa al Verano per la festa di Ognissanti. "Scopriremo solo vivendo se Tronca reggerà l'impatto con Roma", dice Gabrielli, al Corriere (p.8). A Milano lascia un'edizione trionfale dell'Expo. Mattarella: "Vinta la sfida, è un nuovo inizio. Segnale che l'Italia unita vince" (Su tutti). 21,5 mln di visitatori in 6 mesi "orgoglio di chi ha vinto una sfida che sembrava impossibile" dice Renzi (Sole p.7 e tutti). Soddisfatto anche Sala che al Messaggero (p.9) dice "resteremo nella storia italiana: è stato un modello di funzionamento quasi perfetto". Pisapia, al Corriere (p.3): "L'ottimismo della ragione ha abbattuto dubbi e divisioni. Il segreto del successo è stata la leale collaborazione tra istituzioni e tra pubblico e privato. Expo ha fatto bene a Milano e viceversa". Intanto a Roma prima del Giubileo è partito il toto-sindaco. Il nome caldo, sia a destra che a sinistra, è quello di Alfio Marchini che dopo l'investitura di Berlusconi di ieri a Corriere (p.11) e Repubblica (p.10) dice: "Sono oltre i partiti. Ben vengano i voti di Berlusconi ma io sto con la mia lista. Ho già pronta la squadra per il Campidoglio". Salvini a QN (p.6) annuncia un incontro con l'esponente del movimento civico ma precisa: "Anche Meloni per me è un ottimo candidato". Sull'appoggio a Marchini infatti il centro destra rischia la spaccatura con la Meloni che attacca il Cavaliere: "Non appoggeremo mai Alfio" (Repubblica p.11 e tutti). Nel Pd restano abbottonati su Marchini: "Lavoriamo non sulla candidatura ma su altre emergenze" spiega la Serracchiani.  
A Milano è Scaroni il candidato in pectore del centrodestra. Salvini a QN (p.8): "Per ora non dico né sì né no. Vedrò sia lui che Marchini: vediamo se i loro progetti sia di Milano che di Roma coincidono con le mie idee di città e di Italia". Ma tutto è rinviato a dopo l'8 novembre a Bologna. Berlusconi tiene il punto: "Il nodo non è Marchini ma il centrodestra unito". I modelli sono Brugnaro a Venezia e Toti in Liguria (Giornale p.4).

EUROPA
La Turchia spaccata va al voto: Paese polarizzato e spaventato da un'ondata di violenza senza precedenti (Sole p.10 e tutti). Il partito di Erdogan rischia nuovamente di non avere la maggioranza. Per il Corriere (p.15) è un test cruciale per il leader: l'Europa critica la deriva autoritaria ma l'emergenza migranti rimescola le carte e permette al Sultano di avere una carta in più da giocare. Tensione alle stelle (Repubblica p.4): Erdogan replica agli stampa internazionale: "Pensate ai vostri Paesi". Polemiche per il divieto di accesso agli osservatori anti brogli e per il commissariamento dei giornali. La scrittrice Esmahan Aykol a Repubblica (p.4): "Vogliono schiacciare la libertà ma non riusciranno a spaventarci". La Stampa (p.19) cita le polemiche per l'apertura al voto ai profughi siriani. Distribuite migliaia di carte d'identità: è l'ultima mossa di Erdogan  che punta alla maggioranza dei seggi mancata a giugno.
Ue alle prese con le preoccupazione per una possibile Brexit. Romano Prodi nell'editoriale del Messaggero (in prima e p.27) parla di un referendum che "cambierà per sempre la Ue: qualsiasi sia l'esito le ferite provocate renderanno più probabile un cammino verso un'Europa a più velocità, con alcuni Paesi che la concepiscono come un'Unione più stretta mentre per altri sarà poco più di un'unione doganale".
Avvenire (p.14) intervista Tibor Navracsics, commissario Ue all'Educazione: "Per un'Europa tollerante investiremo sui giovani, la scuola è il balurdo contro radicalismo e a favore dell'integrazione".

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