Commentario del 15.11.2015

IN PRIMA PAGINA
Hollande: "Siamo in guerra, non avremo pietà" (Stampa e tutti). Il giorno dopo l'attacco di Parigi (129 vittime, 352 feriti) si delineano i contorni dell'attentato: sei attacchi in 33 minuti, da un commando di 40 persone; 7 terroristi morti, altri in fuga. "Uno dei kamikaze era un rifugiato" (Libero). QN: sbarcati per uccidere. Il Giornale: non ci arrendiamo. E' una guerra contro il nostro stile di vite e per difenderci dobbiamo attaccare. Allerta massima in Italia (Sole). Ora il timore è un attacco al Giubileo" (Stampa). Fisichella: "Giubileo, niente rinvii" (Messaggero). Bagnasco al Secolo XIX: "Non c'è una guerra di religione. Dall'Islam vorrei una condanna decisa". Renzi: è l'ora di restare uniti (Avvenire). Terrorismo internazionale all'esame dei Grandi al G-20 (Sole). Ora Usa e Russia cercano l'intesa per sconfiggere l'Isis (Unità). Prodi: "La Francia paga la sua azione di frontiera" (Messaggero). E al Sole: "L'intesa Usa-Russia è l'unica via d'uscita". Gentiloni: "Contro la jihad azioni più dure in Siria" (Messaggero). E sull'Unità: basta con le ambiguità. Letta: "Attacco all'Europa, fermiamolo" (Avvenire). Napolitano al Sole: "E' l'ultima chiamata per i leader Ue". Timori per la riapertura dei mercati e l'economia (Sole, Giornale).

ITALIA-ECONOMIA
Mercati sotto pressione, timori per la riapertura delle Borse dopo l'attacco a Parigi (Sole p.11). Si guarda al G-20 per capire le reazioni dei Grandi. Si teme una scivolata e che l'euro possa rompere al ribasso la soglia di 1,07 dollari e più in generale una frenata alla ripresa europea in atto. Squinzi: "La preoccupazione c'è tutta, sia sulla crescita sia per le Borse e i mercati finanziari" (Avvenire p.10). Anche sul Giornale (in prima e a p.25) timori per le ripercussioni dell'attentato sull'economia: a rischio ripresa e turismo. Imprese in allarme: a rischo l'export made in Italy (Sole p.12). Salmoiraghi (Federmacchine): "L'incertezza blocca il business. Un mondo in subbuglio non favorisce gli investimenti". Brunetta ad Avvenire (p.10): "L'Ue receda da sanzioni alla Russia".
Continua intanto al Senato il lavoro di modifica alla legge di Stabilità: possibile esenzione Imu per le case in comodato ai figli ma solo se nello stesso Comune. Dallo stop alla Tasi, stima l'Ufficio parlamentare di Bilancio, spinta ai consumi per 1,5 miliardi (Messaggero p.21). Discussione aperta fino a venerdì poi probabile maxi emendamento per recepire le modifiche introdotte in Commissione Bilancio (Repubblica p.32). Ieri Mattarella ha firmato il decreto salva Regioni. Da Confesercenti e Cgia ottimismo sui consumi, grazie anche alla spinta della tredicesima che riceveranno in 33 milioni tra pensionati e lavoratori dipendenti: un volume di 30 miliardi. Su Libero (p.22) Boeri che rilancia il suo piano e "smaschera Renzi": "taglierà le pensioni". In un'intervista al Gazzettino il presidente dell'Inps ha ribadito punto per punto il suo studio – "Non per cassa ma per equità" – a cominciare dall'affondo contro i politici: "Devono avere la pensione come gli altri, niente di più, niente di meno".

ITALIA-POLITICA
"L'Italia sia unita, riscopriamo il dono dell'Europa" l'appello di Renzi al Paese (Corriere p.14). "Sarà una sfida lunga e difficile, occorre l'impegno di tutti" (Messaggero p.15). Ma dice no all'intervento militare o a un inasprimento dell'azione contro l'Isis:"Non possiamo rischiare il bis della Libia" (Repubblica p.18). Gentiloni al Messaggero (p.13): "Contro l'Isis azioni più dure in Siria. Roma? La propaganda dei terroristi la usa più come simbolo che come obiettivo". Salvini attacca Alfano –"Sei complice" – Berlusconi sollecita un intervento militare immediato contro l'Isis insieme alla Russia e boccia l'Europa: "La Ue è uno zero assoluto" (Giornale p.10). In fibrillazione anche il fronte della sicurezza interno. Padellaro sul Fatto (p.12) "Non siamo pronti, rinviamo l'Anno Santo". Monsignor Fisichella al Corriere (p.16) e al Messaggero (p.17): "Il Giubileo ci sarà. Ne abbiamo bisogno ora più di prima". A Roma schierati 700 militari. Alfano al Corriere (p.15): "Pronti a qualsiasi passo per fermare i terroristi. La Costituzione ripudia la guerra ma non ci si può sottrarre se la pace è minacciata". Intervista ad Alfano anche su Repubblica (p.19): "La minaccia è grande e il rischio zero non esiste ma vinceremo noi". Meloni a Parigi: "Buonismo finito, lo dicono anche i francesi. E quello che è successo qui rischia ora di arrivare da noi" (Corriere p.15). Letta sulla Stampa (in prima e a p.16) e ad Avvenire (in prima e a p.12): "Siamo in guerra, tutti. Potremo vincere soltanto difendendo i nostri valori". Sul Corriere (in prima e a p.31) l'editoriale di Fontana: "C'è bisogno di una svolta che coinvolga pienamente gli Stati della regione nella lotta all'Isis, che va isolato e colpito. Una svolta che non può non riguardare anche il nostro governo, che finora si è impegnato solo parzialmente nel sostegno alle forze alleate sul campo". Su Libero (in prima e a p.3) Belpietro ammette di aver esagerato col titolo di ieri – Bastardi islamici – criticato anche dagli azzurri. Ma Giampaolo Pansa insiste: "Vogliono sterminarci e il primo alleato siamo noi, così divisi, incerti e pavidi" (Libero in prima e a p.5). Su QN (p.12) l'effetto Parigi sugli italiani: due su tre temono attentati nei prossimi mesi. Per il 62% si tratta di assalti difficili da prevenire. E il 46% vorrebbe ripristinare i controlli alle frontiere.

EUROPA
Hollande: "Siamo in guerra ma la Francia trionferà sulla barbarie" (Corriere p.8 e su tutti). Sarkozy è con lui, la Le Pen no: "Chiudiamo le moschee radicali, cacciamo i predicatori dell'odio". Il giorno dopo l'attacco di Parigi la differenza col dopo-Hebdo è marcata. Dalla galassia della destra arrivano invettive contro una Francia islamizzata e "abbandonata all'utopia multiculturale". Il Sole (p.2) parla di guerra impossibile con un nemico interno, sparso nelle periferie urbane, nei piccoli paesi dell'interno, nelle carceri. Dai capi di stato e di governi europei, dichiarazione comune: "E' un attacco contro tutti noi. Affronteremo insieme questa minaccia insieme, con tutti i mezzi necessari e una determinazione incondizionata" (Sole p.4). Sul Sole (p.4) il dossier sull'Esercito europeo, aperto da anni ma mai decollato: la Mogherini ha mandato di definirne i contorni entro giugno 2016. Irrisolto anche il nodo dell'intelligence condivisa e ora la Commissione Ue rilancia il coordinamento interno per le emergenze Argus (Sole p.5). Ma l'establishment è incerto se gli attacchi saranno il pungolo per una maggiore integrazione o piuttosto l'ennesima occasione per politiche più nazionalistiche. E il dibattito sui migranti si infiamma (Sole p.5): Polonia pronta a rimettere in discussione gli impegni sulle quote, partiti nazionalisti e populisti all'attacco ovunque, Merkel sotto pressione.

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