Commentario del 4.11.2015

IN PRIMA PAGINA
Corvi in Vaticano, nuovi indagati (Messaggero), altre carte rubate (Corriere). Il Papa: "Serpenti velenosi" (Stampa). Avvenire parla di pontefice sereno e determinato ad andare avanti. Su tutti i giornali anticipazioni dei libri di Nuzzi e Fittipaldi: spese fantasma per milioni (Repubblica). In Vaticano han rubato pure i soldi delle messe (Libero). Casta vaticana spa: attrici e viaggi d'oro, sartorie e tv porno (Fatto). Galantino: "Non riusciranno a destabilizzarci" (Corriere). Coccopalmerio: "Il Papa dà fastidio, i nemici non sono solo nella Curia" (Repubblica). Patriciello: ho detto no a Nuzzi (Avvenire). Il Sole: sulle finanze la guerra alla riforma di Francesco. Fa discutere anche la "finanziaria" italiana: ieri i dubbi di Bankitalia e Corte dei Conti su Tasi e coperture (su tutti). Renzi nei guai, i suoi conti non tornano (Giornale). Il premier a Bankitalia: giusto tagliare l'Imu (Repubblica). Acceso anche lo scontro governo-Regioni su tasse e ticket (Messaggero). E la Madia avverte gli statali: "Pronti a licenziare gli assenteisti" (su tutti). Intanto a Roma via al superprocesso, già quattro condanne (Repubblica). Per il giudice è Mafia Capitale (Corriere). L'ex sindaco Marino attacca Renzi: "Voleva Roma e l'ha presa" (Sole). Ma Corriere, Messaggero e Stampa mettono in prima pagina Fontana di Trevi restaurata:  la bellezza come anticorpo (Messaggero). Dall'estero: indizi di bomba sull'aereo russo caduto in Egitto (Avvenire). Lampo di calore rinforza l'ipotesi attentato (Messaggero). La Cina apre ai capitali esteri, yuan convertibile entro il 2020 (Sole). Moderatamente prosperi: la promessa della nuova Cina (Corriere).

ITALIA-ECONOMIA
Attesa per le stime economiche d'autunno della Ue previste per domani: secondo i tecnici della Commissione – anticipa Repubblica (p.4) - l'Italia crescerà dell'1,5% e registrerà un deficit del 2,3%, con scostamenti in negativo rispetto alle previsioni del governo. Ma questo non dovrebbe pregiudicare il via libera seppur condizionato da critiche alla manovra e dal monitoraggio sui conti, per mettere sotto pressione il governo. Critiche alla manovra anche dalla Faz (Giornale p.3), da Bankitalia e Corte dei Conti (Repubblica p. 4)."Cruciale ridurre il debito già a partire dall'anno prossimo", il richiamo di via Nazionale al governo (Sole p.5). Bankitalia critica anche sulla Tasi – effetti derivati limitati, meglio ridurre il carico fiscale sulla produzione – e sull'uso del contante: il tetro era da mantenere basso (Corriere p.2). La Corte dei Conti preoccupata invece per le coperture - "La manovra in deficit lascia nodi irrisolti" – e per gli enti locali: "Rischiano una batosta" (Stampa p.6 e tutti).  Per Libero (p.10) è la prova di una manovra elettorale. Altri richiami dall'Ufficio parlamentare di Bilancio: i tagli di Tasi e Ires del 2016 finanziati da risorse temporanee; a partire dal 2017 potrebbero essere finanziate con un aumento dell'Iva (Sole p.5). Upb critico anche sul taglio della Tasi, ma stima una ricaduta positiva sui consumi per 1,1-1,5 mld. Ma davanti ai parlamentari del Pd Renzi difende la legge di Stabilità – "è la botta definitiva per rilanciare l'Italia"– e attacca governatori – "guadagnano più del presidente del Consiglio" – e Regioni: "Troppe Asl, troppi sprechi, nessun costo standard applicato" (Corriere p.3 e su tutti). Sull'Unità (p.2) "il fiume di spesa delle Regioni che scorre fra servizi e sprechi". Ma è già pronto un decreto da 500 milioni per salvare i bilanci regionali dopo l'intervento della Corte dei Conti. Oggi l'incontro con le Regioni a Palazzo Chigi, che a fronte di tagli di 4 mld nel 2016, 5 nel 2017 e 7 nel 2018 paventano aumenti di tasse e ticket (Messaggero p.11). E il 16 dicembre sciopero dei medici (Libero p.11 e altri). Sul Corriere (p.3) dossier di Sergio Rizzo sugli sprechi delle regioni in rosso e l'incapacità di sfruttare i fondi europei. Dalla Madia affondo contro gli statali: "Licenziare che falsifica le presenze" (Corriere p.6 e su tutti). Ma i licenziamenti sono una rarità assoluta: 220 i licenziati nel 2013 (la maggior parte nelle scuole) a fronte di meno di 7 mila procedimenti disciplinari. Per questo il governo prepara norme se non più severe almeno più semplici e veloci. Brunetta: "C'è già tutto, basta applicare la legge e avere la giusta volontà politica. Squinzi: "Lo Stato punisce poco, potendo, noi imprendiroti avremmo licenziato gli assenteisti molti anni fa" (Repubblica p.7). Faverin (Cisl Fp): "I furbetti? Ci risiamo. Il governo cerca solo lo scontro" (Corriere p.6)

ITALIA-POLITICA
Fuga dal Pd: ieri via in tre, D'Attorre, Galli e Folino. Nasce la "Cosa rossa" con Vendola (Messaggero p.10). E Berlusconi prende le distanze da Salvini: "Non andrò a Bologna" (Repubblica p.9). Salvini s'infuria (Tempo p.10). Per il Giornale (p.6) resta uno spiraglio: oggi stesso Berlusconi e Salvini potrebbero vedersi e decidere. "Troppo leghista" la piazza di domenica di Bologna. Disorientata FI. Duro Salvini: "Così cambia tutto, salta l'alleanza, saltano le candidature comuni. Se Berlusconi vuole consegnarsi a Renzi lo faccia. Di questo passo perderà tutto" (Messaggero p.10).
A Roma scintille a distanza tra Squinzi e Marchini (Messaggero p.10 e altri): "Non vedo veri candidati imprenditori" ha ironizzato il presidente di Confindustria. "Sono orgoglioso di aver dato migliaia di posti di lavoro malgrado Confindustria" la replica. Milano in fibrillazione per i candidati-sindaco. Sala irritato: "Non sono io a chiedere di fare il sindaco. Se il Pd ha un suo candidato vada pure avanti" (Corriere p.15). Del Debbio a QN (p.7): "Io non sono disponibile neanche per Palazzo Chigi". E per il centrodestra immagina Draghi come premier ideale. "Ma non penso che accetterebbe". A Torino Sel volta le spalle a Fassino (Italia Oggi p.11): alle elezioni candidato condiviso con Fassino e Civati. Per la sfida a sinistra a Fassino si fa il nome di Airaudo.
Intanto l'esodo dal Pd continua. D'Attorre a Repubblica (p.3): "Il Pd ha cambiato natura. Alle amministrative in caso di ballottaggio meglio votare un grillino che un renziano". Renzi: "Io non condanno il Pd al suicidio. Se avete nostalgia della sinistra che diceva anche i ricchi piangano, non è la mia linea". Ma ora Renzi deve guardarsi dal nuovo asse minoranza-governatori (Repubblica p.2). Bonaccini (Emilia Romagna) verso la presidenza della commissione Stato Regione al posto di Chiamparino, preferito ai pur vicini Rossi (Toscana) e Zingaretti (Lazio). Sul Corriere (p.5) il distacco tra Chiamparino e il leader: "Matteo non ascolta nessuno, la squadra non esiste se non si sa mai con chi parlare". Di qui le dimissioni da presidente della conferenza Stato-Regioni "almeno torno libero di dire quello che penso". Lerner al Fatto (p.7): "Renzi è un pessimo segretario ma il Pd deve restare unito".

EUROPA
"In Turchia democrazia sotto stress ma l'Ue deve trattare con Erdogan": Martin Schulz, presidente dell'Europarlamento, a Repubblica (p.19). "Stampa libera è sempre più sola ma la grande partecipazione al voto è un segnale positivo. La visita della Merkel prima delle elezioni non credo abbia spostato voti a favore di Erdogan, visita urgente sui migranti: non si poteva attendere". Quanto alla adesione turca all'Ue, Schulz parla di "Negoziato positivo, permette all'Ue di entrare nelle questioni delicate. Ma adesione si basa su merito delle riforme, ora prematuro parlarne". Intanto nuovo attacco di Erdogan alla stampa: dopo i controlli nei giornali ostili, arresti 35 oppositori e licenziati 58 giornalisti (Stampa p.16 e altri). Intanto nuovo attacco ai curdi, bombardate postazioni del Pkk in Iraq.
Libia, Lèon avanti fino al via libera al governo di "unità" ma resta incertezza per ostilità di Tobruk e Tripoli (Stampa p.16). Nuove minacce all'Italia da Tripoli: "Riconoscete il congresso o invieremo i profughi in massa" (Giornale p.15 e altri).
Si torna a discutere anche di Brexit: la Merkel apre a Londra sulla Ue: "Condividiamo i vostri timori su competitività e istituzioni" (Sole p.17). La Cancelliera ha dato il suo appoggio alla proposta, presentata da Osborne a Berlino, sull'Ue a due velocità auspicata da Cameron. Per Maisano (Sole in prima e p.17) "in caso di Brexit la miccia della fuga dall'Ue inizierebbe a bruciare rapidamente anche in altre capitale. Inoltre l'uscita della GB avrebbe effetti devastanti economicamente. La via d'uscita è la concessione di salvaguardie per il mercato unico.

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