Commentario del 28.11.2015

IN PRIMA PAGINA
Terrorismo, ecco il piano Ue: schedati viaggiatori e il web (Repubblica). Orlando a Repubblica: "Ma l'Italia non sarà uno stato di polizia". Pinotti a QN: "Raid in Siria? L'Italia ha altri fonti aperti". Prodi al Corriere: "Non sbagliamo come in Libia. Serve un'intesa Usa-Russia anti-Isis". Sempre in primo piano la lotta al terrorismo, tra scenari internazionali e piano interno. Tra Mosca e Ankara è guerra fredda: tornano i visti (Corriere e tutti). Hollande ricorda le vittime della strage (Messaggero) e dopo gli alleati cerca una strategia (Stampa). Renzi tentenna, in cerca di un rango internazionale (Corriere) e lancia "Italia, coraggio", una due-giorni del Pd in mezzo alla gente (Unità). De Bortoli sul Foglio lo stronca – "Andreottiano, la guerra non si nasconde" -  Mieli sull'Unità lo difende: "La battaglia è culturale". Giornale, Libero e QN cavalcano il caso della scuola milanese che ha cancellato la festa di Natale in nome della laicità: "Più presepi, meno Imam". Altro fronte di scontro, stavolta economico, acceso da Poletti: "Basta con l'orario di lavoro", un attrezzo vecchio che frena l'innovazione (Repubblica, Stampa e tutti). Camusso: "Basta scherzare sul lavoro". Sul Messaggero il piano del governo per gli statali: più facile licenziare malati seriali e assenteisti. Imprese in allarme per le mosse della Ue, pronta a rivedere il sistema antidumping. Confindustria: "Mantenere i dazi sulla Cina" (Sole). E dalle sanzioni alla Russia conto da 3 miliardi per il made in Italy (Sole). Su tutti il cambio al vertice delle Fs, con Mazzoncini ceo e la Ghezzi presidente (Sole). Messori al Corriere: "Che errore dal governo".

ITALIA-ECONOMIA
"L'orario del lavoro è un attrezzo vecchio, che non permette l'innovazione. Servono contratti che non abbiano come unico riferimento la retribuzione oraria", dice il ministro Poletti scatenando un nuovo caso (Repubblica in prima e a p.14 e su tutti). Camusso: "Basta scherzare sul lavoro, l'orario è fondamentale per salvaguardare chi sta in catena di montaggio, o sui campi, o in ospedale". Barbagallo: "Questo è liberalismo sfrenato spacciato per modernità". Idem il Fatto (p.5): "l'idea di Poletti – pagare non a tempo ma a risultato – è una cosa modernissima, si chiama cottimo". Ma Del Conte, consulente di Renzi, insiste: "Il governo guarda al lavoro agile, quello fuori dal tempo, dai luoghi, dal cartellino e per questo pensa di incentivarlo fiscalmente " (Repubblica p.15). Se ne parlerà nel Jobs Act degli autonomi. Fa discutere anche il ribaltone pilotato dal governo al vertice delle Ferrovie con Gloria Ghezzi presidente e Renato Mazzoncini ad con ampi deleghe su un consiglio ridotto (Corriere p.44 e su tutti). Alfano irritato per l'improvvisa svolta e per la conquista renziana del cda. Anche per il Fatto (p.2) il nuovo cda "è di Renzi" con Lotti che detta la linea a Delrio. L'ex presidente Messori, in un'intervista al Corriere (p.45) rilancia la sua tesi: "Per privatizzare le Fs bisogna separare la rete".
L'Autorità sui conti pubblici demolisce il bilancio di Padoan (Fatto p.4 e altri): manovra a deficit nel 2016, "scoperta" a partire dal 2017. Da rivedere perché troppo ottimistico anche il dato del Pil, come la prassi di chiedere flessibilità su tutto. Spinta al governo invece dall'Istat, che registra il miglioramento della fiducia delle imprese e dei consumatori (Sole p.14): indice della fiducia al massimo storico, dimezzati i "pessimisti".Più ottimistiche anche le previsioni sul mercato del lavoro. Sul Sole (p.6) il conto italiano della crisi russa, tra recessione, sanzioni e crollo del rublo: 3 miliardi persi per commesse ridotte di oltre un quarto. A breve la Ue tornerà a pronunciarsi a riguardo, con la Francia che preme per una revoca, ma l'orientamento prevalente sembra quello del rinnovo per altri sei mesi (Sole p.6). Ora per il made in Italy si aprono le porte del mercato iraniano (Sole p.13): in missione a Theran una delegazione Mise-Confindustria per arrivare a un export di 3 mld prima del 2020, spingendo su edilizia, macchinari, biomedicale e beni di consumo.

ITALIA-POLITICA
"In piazza per dire: Italia coraggio" (Corriere p.8). Renzi prepara per il prossimo week end mille banchetti del Pd ma la prudenza in politica estera ricacciano l'Italia in un ruolo marginale sulla scacchiera internazionale. Pinotti a QN (p.6): "L'Italia non interverrà in Siria. Manca la definizione degli obiettivi militari". Prodi al Corriere (p.9): "Dobbiamo essere vicini alla Francia ma lasciando ad essa il compito che si è presa". Orlando, su Repubblica (p.2) sposta il tiro sul fronte interno: "Metteremo sotto controllo i terroristi ma senza creare uno stato di Polizia". Idem Alfano: "stop alle moschee garage: basta zone grigie" (Giornale p,6 e altri). De Bortoli sul Foglio (in prima e a p.4): "Quello di Renzi è un atteggiamento andreottiano, ambiguo. Una cautela che deriva da un calcolo di politica interna. Ma c'è una guerra in corso e Renzi non può pensare di maneggiarla con lo stesso spirito degli 80 euro". Non la pensa così un altro ex del Corsera, Mieli, che all'Unità (p.5) dice: "dobbiamo difendere i nostri valori cercando un'alleanza culturale con l'Islam moderato".  
Ma il vero terreno di scontro è quello delle amministrative. Renzi al "bivio di Milano": mercoledì vedrà Pisapia e il Ncd e poi Sala (Corriere p.16). La Lega preme perché a Milano si candidi Salvini (Corriere p.16) ma per ora il leader non è convinto. Anche Roma balla, e oggi è il giorno di Rutelli con la convention "La prossima Roma", un pensatoio dem che guarda a Marchini (Corriere p.16). Sulla Stampa (p.10) il piano Pd sulle primarie: vietate a stranieri e minori. Ammesso al voto solo chi ha la tessera elettorale. Ma nel partito è allarme rosso sugli iscritti (Repubblica p.20): in due anni chiusi un terzo dei circoli e persi migliaia di iscritti nelle Regioni rosse. Guerini: "Stiamo solo razionalizzando".

EUROPA
Ue, arriva il piano sicurezza: web sotto controllo e passeggeri schedati (Repubblica in prima e p.2-3). Costituito un team per il controllo di internet e per impedire la propaganda del terrore, siti monitorati costantemente e possibili rimozioni per i contenuti ritenuti pericolosi. Ma attraverso app e nuove chat la jihad beffa gli 007, messi in difficoltà dalla tutela della privacy (Messaggero p.8). Proseguono intanto le tensioni tra Russia e Turchia in un clima da Guerra fredda: Mosca annulla i viaggi senza i visti per i turchi dal 2016 (Corriere in prima e p.4 e tutti). Resta il muro contro muro (Avvenire p.10): Putin chiede le scuse dopo l'abbattimento del jet e rifiuta la richiesta di incontro. La replica di Ankara: "Non scherzi col fuoco". Prodi al Corriere (p.9): "Bisogna dialogare con la Turchia per abbassare la tensione e per evitare un episodio drammatico. Con Ankara servirà un negoziato lungo. Quanto alla coalizione anti Isis l'America potrebbe non vedere di buon occhio un'alleanza Ue-Russia". Intanto per Repubblica (p.10) con carichi di armi, ospedali e traffico di petrolio, Ankara aiuta le milizie del Califfato ma resta cruciale per frenare i flussi migratori e la Ue cerca un accordo (Stampa p.4). Ma Erdogan è sempre pià isolato. Ieri commemorazione delle 130 vittime a Parigi. Hollande: "Distruggeremo i fanatici" (su tutti) ma per il Sole (in prima e p.7) nonostante i suoi sforzi "un'allenza contro il terrorismo non c'è" e il Corriere (p.6) analizza tutti i diversi interessi dei Paesi coinvolti che impediscono di avere un obiettivo comune alla coalizione.

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