Commentario del 6 novembre 2015

IN PRIMA PAGINA
L'industria riparte (+2,3%). Squinzi: usciti dalla crisi (Sole). Anche l'Europa ci promuove: bene lavoro e Pil (QN). Faro sul deficit al 2,3% (Sole). Ma è scontro tra governo e Inps per il piano Boeri:pensioni d'oro ridotte in cambio del reddito minimo garantito.  Una rapina di Stato per il Giornale. Ma Renzi dice no (Repubblica). In primo piano su tutti anche l'avvio del processo a Mafia Capitale. Il Messaggero: serve pulizia ma senza usare la clava politica. Per il Corriere è la sfida finale tra chi crede nella mafia a Roma e chi propende per la sola corruzione. Su tutti gli sviluppi della nuova Vatileaks. Sull'Espresso la verità sul libro che fa tremare il Vaticano. Bagnasco al Corriere: "Il Papa non è solo". Dalla politica la scelta di Berlusconi: sarà in piazza a Bologna con la Lega (Sole, QN): scelta obbligata per l'unità (Giornale). Un cedimento per Repubblica. Dall'estero il caso Sharm el Sheik: Obama: Possibile che ci fosse una bomba sull'aereo russo (Sole). Voli bloccati (Corriere, Repubblica, Avvenire), l'incubo di Sharm contagia l'Europa (Messaggero).

ITALIA-ECONOMIA
La Ue alza le stime di crescita dell'Italia, idem l'Istat: pil allo 0,9% nel 2015 e 1,5% nel 2016 (Sole p.5). Faro di Bruxelles sul debito pubblico e deficit, plauso per il calo della disoccupazione. Anche dalla Bce monito sui conti: "La flessibilità va usata con cautela per preservare l'equilibrio di bilancio" (Sole p.6). Per Libero (p.2) Renzi scherza col fuoco: sale il pil ma anche il deficit. Moscovici: "In Italia si registra una ripresa che dovrebbe tradursi in ulteriori aumenti dell'occupazione". A metà novembre il giudizio sulla legge di Stabilità. Resta l'incognita della clausola migranti, cui è legato il taglio dell'Ires: per Repubblica (p.4) il via libera ci sarà ma per solo 1,5 mld. Renzi: "Per l'Italia sta finendo la dittatura dello zero virgola" (Sole p.7). Mattarella: "La ripresa è una prospettiva concreta" (Sole p.7). Buone notizie anche dall'industria: la manifattura risale la china, + 2,3% tra settembre 2014 e agosto 2015. Le stime del Centro Studi Confindustria rimandano però ad una ripresa disomogenea tra comparti e asimmetrica tra Nord e Sud (Sole p.3). Squinzi: "L'Italia è finalmente e faticosamente uscita dalla recessione". Bene il governo su riforme e legge di Stabilità: ora "rilanciare la politica industriale ma senza ingerenze dello Stato sulle imprese". Ma restano "dubbi da fugare", scrive Gentili sul Sole (p.2), a cominciare dal basso tasso di occupazione e dal gigantesco divario tra Nord e Sud. Da Draghi, ieri alla Cattolica di Milano, richiamo sulla disoccupazione – "ancora a livelli inaccettabili"– e più in generale sul rafforzamento dell'Unione: "Serve un nuovo patto per rafforzare l'architettura dell'euro" (Corriere p.6). Sul fronte interno si riaccende lo scontro tra Inps e governo. La proposta di Boeri rilanciata via web – in pensione anticipata a 63 anni e 7 mesi, reddito minimo per gli over 55, ricalcolo delle pensioni retributive sopra i 3500 euro e per i vitalizi – già bocciata dal governo "per motivi politici, economici, giuridici e di opportunità" (Corriere p.9 e su tutti). Da Palazzo Chigi smentiscono scontri tra Renzi e Boeri: la pubblicazione del piano era concordata, ma poi ha coinciso con le anticipazioni delle dichiarazioni di Renzi a Vespa: "Non è il momento, dobbiamo dare fiducia agli italiani". Per Repubblica (p.2) in realtà il piano Boeri è solo congelato, almeno per quel che riguarda le pensioni, che saranno oggetto di una "delega lunga" che il governo eserciterà nel 2016 e resa operativa nel 2017. Idem il Giornale (p.2), che grida alla "rapina di Stato": "Renzi manda avanti Boeri poi finge di bocciarlo. La sforbiciata è solo rinviata". Taddei (Pd) a Repubblica (p.3): "Buone proposte ma non vogliamo drammatizzare". Ma una nuova tegola sui conti può arrivare dalla sentenza della Consulta sulla vecchia lira: "Illegittimo rottamarla in anticipo" come fece Monti a fine 2011 (QN p.4 e su tutti). Una sentenza che vale 1,3 mld. Il governo: "Se ne occupi Bankitalia" (QN p.5).

ITALIA-POLITICA
Berlusconi salta sul Carroccio (QN p.8), dice sì a Salvini e va in piazza (Messaggero p.17). "Se vogliamo ricostruire il centrodestra io in quella piazza devo esserci". Berlusconi aprirà il comizio, Salvini lo concluderà; sul palco anche la Meloni. Salvini alla Stampa (p.12): "Berlusconi è il benvenuto, sarà una festa, la festa della liberazione da Renzi con i tre leader dell'opposizione sul palco. Ma alla fine chiuderò io". Forzisti spaccati. Alfano: "E' la totale subordinazione alla Lega". Ferrara: "Se Berlusconi va è la fine della sua parabola" (su tutti). Sulla Stampa (p.12) le mosse di Della Valle, che si lancia come alternativa alla deriva leghista e guarda a Marchini e Fitto. Toti al Corriere (p.14): "Sono cambiate le condizioni, essere a Bologna è una tappa fondamentale per il rilancio del centrodestra". Franco sul Corriere (p.15): Renzi ha tutto da guadagnare se Berlusconi va a Bologna. Fi gregaria condanna il centrodestra alla sconfitta. In fibrillazione anche il Pd. Minoranza in manovra sulla legge di Stabilità: dieci gli emendamenti presentati da Cuperlo e Speranza per chiedere Imu per i ricchi e più equità (Unità p.3). Bersani a Repubblica (p.6): "Nella manovra errori ma anche del buono". E prende le distanze dagli scissionisti: "Chi se ne va sbaglia, senza Pd addio sinistra". Idem Guerini alla Stampa (p.13): "Chi esce dal Pd fa il gioco della destra. Ma l'Italicum non cambia". In primo piano su tutti l'avvio del processo al "Mondo di mezzo", con la richiesta di rinvio a giudizio per corruzione per Alemanno e la lettera di Buzzi a Formigli: "Con noi volevano colpire Bersani" (Fatto p.4). Ma il cuore della disputa – scrive Bianconi sul Corriere (in prima e a p.11) – è la divisione tra chi crede nella tesi di "Mafia Capitale" e chi derubrica tutto a una banda di "cravattari" romani. Un'idea pericolosa, quella di definire Roma "solo" corrotta e non mafiosa, per il Sole (in prima e a p.25): corruzione e metodo mafioso sono una miscela distruttiva, negarlo è un passo indietro di decenni. Ieri l'avviso di Grillo ai romani: "Se vinciamo noi azzeriamo tutto, ci saranno scioperi, proteste e repulisti nell'amministrazione" (Messaggero p.17).

EUROPA
"Nessun vincolo al Qe2" (Sole p.10 e su tutti): intervenendo ieri a Milano all'inaugurazione dell'anno accademico della "Cattolica", Draghi è tornato per la terza volta in pochi giorni sulle prossime mosse della Bce, pronta a intensificare lo stimolo monetario per far risalire l'inflazione e rilanciare l'economia. "Non siamo vincolati nella nostra capacità di intervento, abbiamo molti strumenti a disposizione". Draghi ha difeso l'azione della Bce per preservare l'integrità della moneta ma ora l'Europa ha bisogno i "un nuovo patto" che rafforzi l'architettura istituzionale dell'euro.

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