Commentario del 27.11.2015

IN PRIMA PAGINA
Merkel invia i Tornado in Siria. Putin e Hollande alleati anti-Isis (Sole e tutti). Si allarga la coalizione anti-Isis (Messaggero). Siria, si sfila solo Renzi (QN, Fatto, Libero). Non mettiamo l'elmetto (Unità). In Italia, controlli su chat e playstation (Repubblica, Messaggero). Jean a QN: "Così l'Italia resta isolata". Bertinotti a l'Unità: "Bene il governo". Sul Corriere le diplomazie di Renzi, le timidezze dei magistrati. Sulla Stampa le pagelle ai grandi: nella battaglia contro il Califfato Parigi promossa, Washington no. Sull'Espresso chi combatterà, cosa fa l'Italia (Espresso). Sull'Unità il sondaggio su italiani e Islam. Intanto Francesco in Africa lancia l'appello in vista della conferenza sul clima: salvate il Pianeta (Stampa). Sul fronte interno si riaccende l'attenzione della Ue sui conti italiani. Dijsselbloem al Sole: "Da Roma troppe richieste di flessibilità". Su debito e lavoro, "troppi squilibri" (Repubblica).Ma Trichet promuove le riforme. Sul Messaggero il lancio di "Italia spa" al cospetto degli investitori stranieri. Su tutti il cambio al vertice Fs. Si dimette il consiglio (Sole). Arriva il nuovo cda per la privatizzazione (Messaggero). Anche per MF e QN un ribaltone pro Ipo. Ma resta il nodo dei binari (Stampa). Delrio al Sole: "Privatizzazione? Più servizi e concorrenza". Giornale e Libero: dalla Rai alle Fs, Renzi pigliatutto. E guai a contraddirlo. Sul lavoro la provocazione del ministro Poletti: "Laurea con lode inutile a 28 anni". Gli studenti: "lui senza titoli" (Repubblica, Fatto). A Milano ultimo assedio Pd a Pisapia (Repubblica). Santanché punta su Torino, Sallusti resta al Giornale (Italia Oggi), Fassina si candida a Roma (Fatto).

ITALIA-ECONOMIA
Ferrovie, si dimette tutto il cda (Sole in apertura e a p.3): dura un anno l'era Messori-Elia, da tempo in rotta sulla privatizzazione di Fs. Per indurli al passo indietro, il Tesoro ha spinto alle dimissioni l'intero cda, che a brevissimo sarà rinnovato. In pole due "fedelissimi" del premier (Fatto p.8), Renato Mazzoncini e Simonetta Giordani. Un "ribaltone pro Ipo" per MF (in apertura e a p.2). Ma resta il nodo della rete, e più in generale la posizione del governo sulla cessione delle Ferrovie, con Delrio che vuole una rete pubblica e scorporata dalle Ferrovie da privatizzare e Padoan che vorrebbe tenere la rete dentro la società e affidarla alla Borsa (Stampa in prima e a p.25). Delrio al Sole (p.2): "La rete resterà pubblica: servono investimenti, non dividendi. Con la privatizzazione puntiamo a più servizi e più concorrenza. Da potenziare il trasporto locale, riducendo il gap con gli altri Paesi europei. Ma su questo ci sono responsabilità anche delle Regioni". Sul Sole (p.36) primo bilancio della privatizzazione di Poste: l'incasso totale del Tesoro si ferma a 3,1 mld contro i potenziali 3,4. Intanto Bruxelles accende un faro sui conti italiani, troppo fragili per via del peso del debito pubblico e della bassa competitività (Sole p.8, Messaggero p.18). "Da Roma troppe richieste di flessibilità" dice il presidente dell'Eurogruppo Dijsselbloem al Sole (in prima e a p.8). "Alla Commissione, in primavera, il compito di scegliere ma la flessibilità dovrebbe essere usata come una eccezione, non come una regola". Più generoso col governo l'ex governatore della Bce Trichet: "L'Italia con le riforme farà ripartire la crescita" (Repubblica p.19). Dal Centro studi Confindustria "segnali di incertezza sulla ripresa" (Sole p.10): pesano la frenata degli emergenti e la paura innescata dagli attacchi terroristici. Ma la domanda interna è più vivace e ora si aspettano gli effetti della manovra. Squinzi: "La paura del terrorismo peserà anche sull'economia italiana ma bisogna dare importanza ai dati positivi: l'impresa unica forza che può portare il Sud e il Paese fuori dalla crisi" (Sole p.10). Fitch boccia il piano salva-banche del governo: troppo costoso, per salvare "appena l'1% del credito italiano" (Sole p.35). Proteste contro il salva-banche anche dalle associazioni dei consumatori: in 150 mila senza garanzie con danni e perdite fino a 1,2 mld (Repubblica p.34).

ITALIA-POLITICA
Renzi sotto assedio, per il "peso leggero" dell'Italia sul piano internazionale e per le difficoltà a livello locale di trovare candidati "nuovi" (Corriere p.14). Giornale, Libero, QN e Foglio, pur con toni diversi, parlano di tentennamenti pericolosi di una nazione stanca. Il Corriere (in prima e a p.22) parla di irritazione francese per l'atteggiamento di Renzi. La Stampa (p.3) gli dà 5 nelle pagelle dei Grandi alla prova del terrore: fa piccolo cabotaggio internazionale. Sull'Unità, difendono il premier Castagnetti (p.2) e Bertinotti. Ma il vero banco di prova, a sinistra come a destra, sono le amministrative. Renzi prepara il rimpasto al partito (Corriere p.15): Guerini e Serracchiani resterebbero al loro posto ma a dicembre la squadra del leader sarà rivoluzionata. A Napoli l'impasse maggiore, con la voce di un'apertura delle primarie al Ncd ora smentita (Repubblica p.20). Ma anche a Milano la confusione è totale, col Pd che ora chiede a Pisapia di ripensarci (Repubblica p.22). A Roma Fassina apre i giochi: "Mi candido a sindaco. Periferie e debito le priorità" (Fatto p.5). Violante al Corriere (p.15): "Stop al doppio ruolo premier-segretario. Pd da ricostruire, dirigerlo non basta più". "Non riuscire a trovare candidati è la dimostrazione della debolezza di partiti prevalentemente elettorali". Prende tempo sulla scelta dei candidati-sindaci anche Berlusconi (Giornale p.5). Sul Corriere (p.14) il sondaggio che frena Sallusti: al ballottaggio indietro di 20 punti, con Sala che farebbe il pieno, intercettando anche voti leghisti e azzurri. Per i partiti, la Ghisleri dà la Lega al 22%, FI al 14,8%. Dunque, meglio "raffreddare la partita" e aspettare le mosse del Pd.
Intanto Grasso prova a sbloccare l'impasse della Consulta: da martedì voto a oltranza per individuare i giudici da mandare alla Corte Costituzionale (Stampa p.14).

EUROPA
Hollande e Putin: patto contro l'Isis: il capo del Cremlino pronto a cooperare anche con un'alleanza guidata dagli Usa (su tutti). Intanto si allarga la coalizione (Messaggero in prima e p.2): anche la Germania annuncia raid in Siria e Cameron chiede l'ok del Parlamento ai bombardamenti (Messaggero p.2). L'Italia però si sfila e guarda all'emergenza in Libia (Stampa p.2). L'asse tra Russia e Occidente resta però appeso alle divisioni su Assad (Repubblica p.3). "Alleanza sta nascendo su basi fragili" commenta Orsini (Messaggero in prima e p.22), mentre per Negri (Sole in prima e p.5) è "una coalizione a due teste con obiettivi diversi ma per funzionare avrebbe bisogno di trovare una spartizione di compiti e di territorio che potrebbe preludere alla divisione di Siria e Iraq". Nello scacchiere geopolitico preoccupano tensioni Russia-Turchia. Mosca avvia la stretta su gas e turismo come rappresaglia contro Erdogan (QN p.5 e tutti). Intanto la Stampa (p.3) stila le "pagelle" dei big mondiali: promossi Hollande (9) e Merkel (7). Sufficienza a Cameron e Putin. Voti negativi per Nato (4), Erdogan (4), Obama (5), Ue (5) e Renzi (5). A pesare sul premier italiano la decisioni di sfilarsi dall'intervento militare e di puntare "sull'emergenza Libia", una strategia che il generale Jean, a QN (p.2-3) definisce "ambigua" e che "rischia di isolare l'Italia, con conseguente emarginazione sulla Libia" ma il Messaggero (p.4) guarda alle missioni militari Ue: Italia prima per partecipazione con 5.700 uomini. Intanto il Patriarca di Baghdad, Raphael I Sako, al Foglio (p.1): "Per sconfiggere il Califfato servono le truppe di terra, che avrebbero la meglio in poco tempo". Guardando all'Europa dice "create troppe società parallele, accogliete troppi musulmani". Mentre si cercano gli ultimi membri del commando di Parigi (su tutti), a preoccupare è la presenza di foreign fighters. Il premier olandese Rutte alla Stampa (p.5): "Meglio morti in Siria che vivi qui".

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