Commentario del 2.01.2018

IN PRIMA PAGINA
I nuovi richiami di Mattarella (Corriere). Boom in televisione e anche sui social: "La sicurezza nasce dalla convivenza. Salvini: condivido. Mattarella, affondo sulla sicurezza, appello per fermare l'odio e gli insulti (Messaggero, QN). La linea dura di M5S: tensione e 4 espulsi (Corriere). Fuori De Falco+3 e altre 2 dissezienti rischiano (Fatto). Di Battista aiuterà M5S alle Europee e poi via in Congo (Fatto). Privilegiati a 5 Stelle: Di Maio e Di Battista attaccano i "privilegiati" dalle Dolomiti, ma vivono a spese nostre (Giornale). Manovra, ora 161 decreti per attuarla (Sole). Reddito minimo agli stranieri regolari da 5 anni (Corriere). Reddito a 200mila famiglie straniere (Giornale). Pensioni, sale l'età: rischio ingorgo per "quota100" (Corriere). Pensioni, maxi-esodo degli statali (Messaggero). "Così ho vinto il braccio di ferro con Juncker". Conte parla a Panorama (Verità).
Economia; "Patto con le imprese per assumere chi esce dagli istituti tecnici". Intervista al ministro Bussetti (Messaggero). Tariffe e multe, è già stangata: un conto da 914 euro a famiglia (QN). Sanità. Scatta la guerra ai "furbetti del ticket" (QN). Esteri, folla e canti: in Brasile parte l'era Bolsonaro (Corriere e altri). Bolsonaro, il populista che sfila in Rolls Royce (Giornale). Da ieri la Romania è presidente di turno dell'Unione europea: ora dovrà affrontare la Brexit e il voto di maggio (Fatto). Fattura elettronica, l'incubo è realtà (Giornale e altri). E' iniziato l'inferno della fattura elettronica (Verità). Debutta la e-fattura per le partite Iva (Avvenire). Autostrade congela gli aumenti sul 90% della rete (Sole, Stampa). Carige, stretta finale sul commissariamento (Sole).

ECONOMIA
Manovra, reddito minimo esteso agli stranieri (Sole, Corriere e altri). L'ultimo testo in circolazione prevede che sia esteso anche agli extracomunitari con permesso di soggiorno e una residenza in Italia da almeno cinque anni, nonostante in passato Salvini e Di Maio avessero lasciato intendere il contrario. La relazione tecnica allegata alla bozza del decreto identifica 1 milione e 375 mila nuclei familiari come possibili beneficiari, secondo i requisiti fissati, del Reddito. Tra questi quelli composti da stranieri regolari in Italia da più di cinque anni sono circa 200 mila, circa un sesto. Per il 2019 varrà l'Isee del '18 e si farà riferimento all'anno scorso anche per la valutazione degli altri requisiti, una ricchezza immobiliare massima di 30mila euro, esclusa la prima casa di abitazione, e un patrimonio mobiliare, di base, non superiore a 8 mila euro.
Ma niente reddito a chi lascia il lavoro e ai finti divorziati (Messaggero e altri). Al vaglio la messa a punto delle norme anti-furbetti, per impedire che si possa approfittare del sussidio. I separati che però sono sotto lo stesso tetto, saranno considerati ancora come marito e moglie. E chi si licenzia volontariamente non potrà chiedere il contributo prima che sia passato un anno.
Sulla Verità le rivelazioni e i retroscena del premier Conte fatte e dette nella lunga intervista a Panorama in edicola oggi: "Il braccio di ferro con l'Ue s'è risolto durante una cena: a Bruxelles capii che stava per saltare la trattativa, però abbiamo insistito. Nella fase critica chiamai Dombrovskis e gli parlai, senza alzare la voce, ma con tono deciso".
Pensioni, sale l'età: rebus "Quota100". Marro, sul Corriere, sottolinea come "il governo farà bene ad accelerare su "quota 1002, altrimenti rischia che la gestione concreta della riforma che consentirà di andare in pensione a 62 anni con 38 di contributi finisca nel caos, con gravi ritardi nell'applicazione delle novità. Il fatto che il decreto legge tante volte annunciato non sia stato ancora approvato dal CdM apre già una serie di problemi, visto che siamo al 2 di gennaio e che dal momento in cui verrà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dovrà essere seguito dalle indispensabili circolari dell'Inps sulle modalità di presentazione della domanda di pensione. Scadute intanto "Opzione donna" e "Ape sociale" che il governo voleva prorogare".
Statali, è l'anno dell'esodo: più di 200mila in pensione (Messaggero, Sole, Repubblica). Secondo le stime del precedente governo nel triennio appena cominciato, ben 450 mila dipendenti pubblici raggiungeranno i requisiti per il pensionamento. A questi, adesso, si aggiungeranno coloro che potranno lasciare il lavoro con Quota 100: si tratta di una platea, per il solo 2019, di altri 140 mila statali, anche se, sempre secondo il governo, solo 120 mila di loro utilizzeranno effettivamente lo scivolo. A questi si aggiungeranno, ovviamente, coloro che nel 2019 hanno raggiunto i requisiti della legge Fornero. Si tratterebbe di altre 90-100 mila persone.
Fatturazione elettronioca al via: 2,8 milioni di imprese coinvolte (Messaggero, Fatto, Repubblica e tutti). Da ieri il 56% delle partite Iva hanno l'obbligo di rilasciare la fattura elettronica B2b e, stando alle valutazioni dei ricercatori dell'Osservatorio Fatturazione Elettronica & eCommerce B2b del Politecnico di Milano, sono 2,8 milioni le imprese coinvolte e circa 3 miliardi le e-fatture che saranno emesse nel 2019. La novità interessa anche 500 mila aziende agricole e per aiutare le imprese agricole ad adeguarsi, la Coldiretti ha predisposto una apposita task force nei propri uffici su tutto il territorio nazionale. Ma fino a luglio, niente sanzioni: partenza morbida. Intanto alcune associazioni di categoria chiedono proroghe (Stampa).

POLITICA
I nuovi richiami di Mattarella (Corriere, Messaggero e altri). Per il quarto discorso del suo mandato, il Presidente Sergio Mattarella ha scelto lo studio personale. E un tono diretto, intimo, che ha fatto registrare un vero boom di visualizzazioni sui social, oltre tre milioni, e ha tenuto più di 10 milioni di italiani davanti alla tivù. Il presidente ha parlato di "politica buona, responsabile e lungimirante, che non alimenta le paure e non da spazio alla logica del nazionalismo, della xenofobia, della guerra fratricida". Poi "bacchetta" il governo sottolineando di aver firmato la manovra per evitare l'esercizio provvisorio, auspicando una discussione costruttiva che assicuri in futuro "un confronto adeguato". Non nasconde il suo scetticismo per il raddoppio dell'Ires paventato in manovra, poi richiama gli italiani a "rifiutare l'astio, l'insulto, l'intolleranza, che creano ostilità e timore: non sono ammissibili zone franche". E chiede di "non snaturare le Forze Armate" con chiaro riferimento al caso-buche a Roma.
Le parole di Mattarella sono state "condivise" da Salvini, che non si sente sotto accusa (Corriere, Stampa e altri). Secondo l'opposizione, il discorso del presidente della Repubblica è stato un concentrato di "botti" verso il governo, tant'è che dal Pd dicono che "gliele ha cantate", ma il vicepremier ha replicato fulmineamente su Facebook: "Condivido le riflessioni del presidente e le faccio mie, col lavoro che ho già fatto e quello che farò: io non mollo". Per Forza Italia "Mattarella col consueto stile sobrio ha indicato la rotta da seguire" ha detto la Gelmini. Per la Meloni (Fdi) "è stato un discorso equilibrato e ampiamente condivisibile: benissimo il plauso ai nostri uomini in divisa e a chi fa vera soldiarietà".
Di Maio e Di Battista (che dopo aver sostenuto il M5S per le europee partirà per il Congo, dice il Fatto), da Moena mandano un videomessaggio promettendo per il 2019 il taglio per gli stipendi dei parlamentari, considerati "classe privilegiata". Ma Salvini ha replicato: "«Giusto tagliare sprechi e spese inutili, è nel contratto di governo e lo faremo. Ma per la Lega le priorità sono altre: il taglio delle tasse, l'estensione della flat tax e della pace fiscale, la cancellazione definitiva della legge Fornero, l'approvazione dell'Autonomia e una legge nuova che garantisca il diritto alla legittima difesa".
Le espulsioni spaccano i 5 Stelle, fronda di 40 parlamentari: si restringonon i numeri al Senato (Corriere e altri). Il Movimento ha scelto la linea dura con i dissidenti: il 31 dicembre con un post sul blog sono state annunciate le espulsioni di due senatori: Gregorio De Falco che, su QN (e altri) parla di "mancanza di attitudine democratica nei 5Stelle, solo ordini da seguire" e Saverio De Bonis convinto che "la Casaleggio non è più uno vale uno" e di due eurodeputati, Giulia Moi e Marco Valli. Per il senatore Lello Ciampolillo un richiamo, mentre il procedimento per Elena Fattori e Paola Nugnes è pendente. Archiviati invece i casi di Mantero e La Mura. Una soluzione decisa che ha scatenato una discussione in seno ai pentastellati, sia sul blog sia tra gli eletti. Intanto, la decisione dei probiviri rischia anche di avere ricadute politiche, con la maggioranza che perde due pedine e al momento può contare solo su un scarto risicato (165 parlamentari tra Lega e M5S, quando l'asticella del quorum è a quota 161).

EUROPA/ESTERI
L'Ue alla prova della Romania, nei 6 mesi di elezioni e Brexit (Fatto). Dal 1° gennaio al 30 giugno Bucarest assume la rappresentanza di turno: scettici sia Tajani, che Jean-Claude Juncker nei confronti di un Paese esordiente alla guida dell'Unione europea in un semestre crocevia di eventi e dossier. Per Juncker, la Romania non avrebbe "la competenza tecnica e neppure l'affidabilità politica" perchè "non ha ancora pienamente compreso cosa significhi presiedere una riunione dei Paesi dell'Ue". E Tajani rincara: elogi per il presidente romeno Klaus Iohannis, il cui partito è nella famiglia politica europea liberale, "ma grosse riserve sul governo, che è nella famiglia politica europea socialista, ma il cui operato desta diffuse perplessità".
Discorsi di fine anno in tutta Europa, sulla Stampa in evidenza quelli di Macron e della May. Il presidente francese si è detto ricettivo nei confronti della "rabbia dei gilet gialli", per poi procedere al consueto esercizio dei discorsi. Ha insistito molto sulla rabbia, ma ha pure puntato il dito contro una "folla piena di odio" non promettendo alcunchè di concreto, ma assicurando che "tra qualche giorno scriverò ai francesi fettando le basi di quel dibattito nazionale già promesso per rispondere alle proteste". Sul fronte britannico, invece, la May ha rivolto un appello ai deputati per dire "sì" alla Brexit e "realizzare quanto votato dal popolo: il referendum del 2016 è stato divisivo, ma tutti noi vogliamo il meglio per il nostro Paese e il 2019 può essere l'anno in cui ci lasciamo alle spalle le divisioni" ha detto.
Il Brasile scorretto di Bolsonaro (Corriere). "Cambio il Brasile, sono l'uomo del destino" (Stampa).  Da ieri è il nuovo presidente del Paese sudamericano: l'ex capitano si inedia, 7 militari tra i suoi ministri (Messaggero). Sfilata a bordo di una Rolls Royce e durante la cerimonia fa appello all'unità e rilancia le riforme liberiste assicurando che "il Paese sarà liberato da restrizioni ideologiche e ricostruirà li rispetto della sua tradizione giudaico-cristiana". Bolsonaro inizia il suo mandato con una popolarità oltre il 60%, ma nei prossimi mesi dovrà affrontare il tema spinoso della riforma della previdenza pubblica, possibile solo con l'appoggio del Parlamento, dove dovrà cercare i voti dei partiti di centro.

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