Commentario del 04.01.2019

IN PRIMA PAGINA
Politica. Apertura di Conte ai sindaci (Corriere). Salvini ai sindaci: siete traditori (QN). Conte pronto a incontrarli (Repubblica). Conte e Salvini divisi sui sindaci: scontro su sicurezza e migranti. Il premier: vedrò l'Anci (Messaggero). Salvini spara, Conte media (Fatto). Il Quirinale prende le distanze (Stampa). Toninelli: "I Comuni ribelli sbagliani, siano gli altri ad aprire i loro porti (Messaggero). Golpe di Pulcinella: a Napoli De Magistris fuori di testa, guida la rivolta contro il decreto sicurezza e ignora le leggi (Libero).
Manovra. Statali e Quota 100, la buonuscita sarà congelata (Messaggero). La truffa a Salvini: reddito di cittadinanza anche agli stranieri, hanno vinto i grillini (Giornale). Le 36 decisioni gialloverdi: ecco le giuste e le sbagliate (Fatto). Pia illusione, il taglio alle pensioni d'oro (Libero).
Economia. Allarme debito: record a 250 mila miliardi, il triplo di 20 anni fa (Stampa). Un milione e mezzo di fatture elettroniche in meno di 3 giorni (Italia Oggi).
Televisione. Il controeditto bulgaro. Freccero: "Liberiamo la tv dalla censura" (Fatto). La "nuova" Rai di Freccero ricicla il solito Luttazzi (Giornale).
Calcio. Juve-Milan in burqa (Verità)). Donne allo stadio, calcio senza diritti? Polemiche su Juve-Milan di Supercoppa in Arabia Saudita (Corriere). Calcio vietato alle donne, bufera sulla finale (Messaggero). Palla avvelenata (QN).
Esteri, Beffa a Kim, fugge l'ambasciatore nordcoreano in Italia (Repubblica). Diserta l'ambasciatore nordcoreano a Roma e chiede asilo politico (Stampa).
Carige, pronto l'intervento del Tesoro (Messaggero). Ora Malacalza si piega all'aumento (MF).
Apple. Meno iPhone e crisi cinese, si ferma la corsa di Apple: a Wall Strett -10% (Repubblica). L'iPhone fa crollare le Borse: Apple brucia 400 miliardi (Giornale).

ECONOMIA
Manovra, Statali e Quota 100, la buonuscita sarà congelata (Messaggero). Liquidazione rinviata fino a 8 anni ai dipendenti che anticipano la pensione: è una delle norme inserite nel Dl per la riforma delle pensioni e per il reddito di cittadinanza che il governo approverà probabilmente in  CdM il prossimo 14 gennaio. E sul taglio alle pensioni d'oro, Libero titola: "E' soltanto una pia illusione". Mascherata come un'operazione equità, la sforbiciata voluta dai grillini toglierà solo quattrini a chi ha sempre versato i contributi: la Consulta non lo permetterà.
Reddito di cittadinanza anche agli stranieri, hanno vinto i grillini (Giornale, Messaggero, Stampa e tutti). Il vincolo di residenza salirà a 10 anni, ma la regola dovrà valere anche per i cittadini italiani, così  niente sussidio per chi rientra dall'estero. Di Maio, però, fa mezzo passo indietro e dice: "!Il reddito andrà solo agli italiani: la norma sul soggiorno da 5 anni verrà cambiata". Intanto parte la corsa contro il tempo per versare i primi soldi ad aprile, ma c'è il rischio di uno slittamento.
Per il pubblico impiego prima finestra a luglio, azzerati inoltre i vertici di Inps e Inail: la misura cancella dieci anni di gestione semicommissariale e reintroduce il cda composto da quattro consiglieri e dal presidente. Sarà nominato con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri.
Sulla Stampa intervista a Vincenzo Colla, sfidante di Maurizio Landini alla poltrona della Cgil. "Dentro la manovra c'è un rischio occulto, la trasformazione dei dipendenti in partite Iva" dice. Secondo Colla, infatti "questa è una manovra che guarda fino a maggio, non guarda al Paese, al futuro: c'è un aspetto strutturale che non è ancora stato capito in tutta la sua pericolosità".
L'economia va male per 3 italiani su 4: il lavoro resta priorità (Corriere). Secondo il sondaggio di Pagnoncelli, le opinioni sull'andamento del Paese, dicono che il 39% degli italiani ritengono che l'Italia stia andando nella direzione sbagliata, mentre il 35% è del parere che si sia imboccata la giusta strada. Gli italiani si mostrano divisi, ma un anno fa i pessimisti prevalevano sugli ottimisti di 53 punti. E sulle priorità del Paese, invece, i risultati sono i seguenti:  tre italiani su quattro indicano spontaneamente il lavoro e l'economia (75%, in flessione del 5% rispettoaun anno fa), seguiti da welfare (38%, + 9%) e immigrazione (37%, +5%), quindi da funzionamento delle istituzioni (33%) e sicurezza (24%). Chiudono la graduatoria, assai distanziati, ambiente (8%) e mobilità (5%).
Allarme debito: record a 250 mila miliardi, il triplo di 20 anni fa (Stampa). E' questa, secondo un o studio effettuato da Citigroup, realizzato sulla base dei dati raccolti dall'Institute of International Finance, l'esposizione complessiva del Pianeta, ovvero tre volte tanto i livelli di venti anni fa. Lo studio, inoltre, mette in luce un'altra possibile fonte di rischio legata all'universo obbligazionario. Sui principali debitori, Stati Uniti, Cina, Eurozona e Giappone, gravano oltre i due terzi del totale dell'indebitamento delle famiglie, tre quarti di quello delle imprese e l'80% del debito pubblico globale.

POLITICA
Apertura di Conte ai sindaci (Corriere, Repubblica e tutti). Continua la polemica a distanza sul decreto sicurezza, il premier si rivolge ai primi cittadini ribelli ("rispettate la legge"), ma poi apre al dialogo: "Incontreremo l'Anci ma la posizione degli amministratori locali che vogliono disapplicare la legge non è accettabile. Salvini attacca: "Certi sindaci rimpiangono i bei tempi andati sull'immigrazione, ma anche per loro è finita la pacchia" scrive su Facebook (QN). Anci divisa: "Se il ministro dell'Interno ritiene che il nostro mestiere sia una pacchia siamo pronti a restituirgli la fascia" dice Decaro (Stampa). I Comuni pro-decreto scrivono una lettera. "Un cittadino, ma soprattutto un sindaco non può mai violare una legge dello Stato" dice Guido Castelli, sindaco di Ascoli Piceno (Corriere). A far da contraltare, le parole di Massimo Cacciari, ex sindaco di Venezia, che a Repubblica dice: "Violati i diritti fondamentali, anch'io mi sarei ribellato: è in gioco la nostra anima". E consiglia ai sindaci: "Se siamo convinti che si stia andando verso un regime autoritario, non basta disobbedire, ci vuole lotta politica". Ma per l'avvocato Pellegrino "il ministro non ha armi, la soluzione è solo politica: si può alzare solo il tiro minacciando il commissariamento, ma sarebbe una dichiarazione di guerra molto grave" dice al Fatto.
Intanto si allarga il fronte contro il decreto sicurezza: in campo anche Sala che ha appoggiato ufficialmente la protesta e sui social ha scritto a Salvini: "Ci ascolti e riveda il decreto sicurezza, così non va" (Corriere e tutti). Tra i 5Stelle Nogarin non fa mistero sul fatto che quella varata dal Governo "non è una buona legge" ma obbedisce: "Le norme però vanno applicate". Mirabelli al Messaggero: "Non vige più lo Statuto Albertino, il Colle firma anche se non condivide". L'ex presidente della Consulta: "Basta tirare in ballo il Capo dello Stato nello scontro politico: non è una monarchia costituzionale e i suoi poteri non sono sostitutivi o integrativi del Parlamento". Per il Pd "la Lega vuole spaccare il Paese" dice la Serracchiani, mentre la Ravetto (Fi) fa appello al "buongusto e al buonsenso" dei sindaci che "con un po' di onestà intellettuale eviterebbero notorietà e propaganda politica sulla pelle degli immigrati". Per Baldelli, responsabile Anci di Fdi, invece, spara su Orlando: "Niente cariche Anci a Orlando" (QN e altri).
Ma il Viminale è pronto a inviare gli ispettori (Corriere). Salvini non arretra di un centimetro, vuole controllare che venga rispettato il divieto di iscrizione all'anagrafe dei richiedenti asilo e definisce "traditori" quelli che andranno contro le regole. Poi duro scontro con De Magistris che ieri mattina ha annunciato a Salvini di voler far attraccare la Sea Watch al porto di Napoli. "I porti sono chiusi" rimarca il titolare del Viminale, ricordando che fu proprio l'Anci a chiedere un intervento di semplificazione della norma "con Decaro già presidente" specifica Salvini, che poi parlando ai suoi dice: "La gente è con me, sono tutti voti in più" (Repubblica). Mattarella infastitido per essere tirato in ballo. Sul Messaggero, parla il ministro Toninelli: "I Comuni ribelli sbagliano, siano gli altri ad aprire i loro porti. Migliaia di sindaci pensano a lavorare per il bene dei loro cittadini, mentre qualcuno, chiaramente in difficoltà di consensi, cerca invece visibilità per fare un pò di campagna elettorale".
Dura la Bongiorno su Libero: "Chi non sa governare punta a creare il Far West". La minsitra della Pa punta il dito sui sindaci ribelli: "Da avvocato ho sempre rispettato le sentenze, per le leggi è ugiale: certi sindaci vogliono coprire i loro fallimenti". E sulla prescizione chiarisce: "Mi impegno personalmente: non c'è alcuna possibilità che il blocco entri in vigore se prima il processo penale non sarà stato profondamente riformato". Legittima difesa: "Entro febbraio avremo la nuova legge, non ho dubbi".

ESTERI/EUROPA
Beffa a Kim, fugge l'ambasciatore nordcoreano in Italia (Repubblica). Diserta il diplomatico di Pyongyang a Roma, che doveva tornare in patria, ma ha fatto perdere le sue tracce insieme alla famiglia (Stampa). "Sotto protezione, non ha ancora chiesto asilo". L'uomo è legato a uno dei perosnaggi più potenti della nomenklatura nordcoreana perchè la moglie è la figlia di un big del regime che "riforniva l'elite di lussi italiani".  Le parole di Razzi: "Mangiavamo insieme i bucatini all'amatriciana, è un tipo che non parla mai: sono basito dinanzi alla sua scomparsa, non riesco a crederci. Ho chiamato in ambasciata, ma sono stati vaghi".
Brexit, su Repubblica interviata a Stephen Barclay, rinominato "mister Brexit", il quale dichiara: "Niente intesa? Il rischio c'è, ci stiamo già preparando". Barclay è al lavoro per evitare un "no deal" ma spiega: "Un secondo referendum dividerebbe il Paese in maniera ancora più grande di quanto non sia adesso. E poi sarebbe tradire la precedente consultazione. Anche senza accordo, i diritti dei cittadini Ue saranno protetti. So bene quanto i lavoratori europei siano importanti per noi. È una faccenda che prendo sul serio".

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