Commentario del 11.02.18

IN PRIMA PAGINA
Il voto surriscalda le piazze. In migliaia contro il razzismo (Stampa). "No ai nuovi fascismi" (Repubblica). Ma il sindaco di Macerata parla di corteo sbagliato (Messaggero). Ed è polemica per uno slogan sulle foibe. Iglesias (Podemos) al Fatto: "Che tristezza vedere la sinistra italiana così". Sull'Espresso i Legami pericolosi di Salvini.
In primo piano anche l'economia, con l'attacco di Bankitalia alle promesse elettorali (Stampa). Visco: "Avanti su riforme e riduzione del debito" (Messaggero e tutti). Boccia (Confindustria) al Corriere: "Basta promesse, avanti le riforme". Cottarelli ad Avvenire: troppe sparate, con quali coperture? (Avvenire). Sul Sole intervista a Renzi che promette di ridurre il debito con Cassa Depositi e Prestiti e immobili.
Sulla Stampa allarme sul Brennero: Vienna insedia una commissione per il passaporto agli altoatesini. Su tutti la battaglia Iran-Israele sui cieli di Siria. Caccia israeliano abbattuto in Siria: "Pronti a reagire" (Corriere). Venti di guerra in Medio Oriente (Messaggero)
In cronaca gli sviluppi dell'inchiesta sulla morte di Pamela: fu uccisa, tre in carcere (Corriere).
A Sanremo trionfano Meta e Moro, al secondo posto "Una vita in vacanza" dello Stato Sociale, terza Annalisa. Finisce un festival da ascolti record, un successo per il trio Hunziker-Baglioni-Favino (Corriere). Baglioni: "La mia sfida è stata cambiarlo" (Messaggero). Pausini incanta e prenota Sanremo 2019 (Stampa)

POLITICA
"Europa sì, ma non così": Matteo Renzi, intervistato dal Sole (in prima e p.4), rilancia lo slogan sulle tematiche europee della campagna elettorale: "Vogliamo un'Ue più politica, più sociale, più flessibile. Mentre gli estremisti vogliono uscire da euro ed Europa: Grillo e Salvini in campagna elettorale fingono di essere morbidi, ma la loro linea è quella e non cambiano. Noi vogliamo che l'Italia abbia un ruolo di guida per imporre una nostra agenda di riforme a Bruxelles. Lasciare l'Italia ai No euro sarebbe un autogol per i nostri figli". Poi ragionando sui programmi elettorali, dice: "Il nostro è un programma, quello degli altri un libro dei sogni. Le promesse della destra costano 200 mld, quelle del M5S 110: dalla flat tax al reddito di cittadinanza, sono irrealizzabili. L'unica promessa shock che questo Paese può permettersi è la concretezza". Il presidente di Confindustria, Boccia, al Corriere (p.11): "Questa campagna è tutta giocata su redistribuzione e promesse, quando invece il mondo reale è ben più complesso. Burocrazia, giustizia lenta, alti costi dell'energia, infrastrutture insufficienti sono criticità che ci rallentano ma di cui non sento parlare".
*Macerata*
Corteo antirazzista a Macerata, finisce sotto attacco il Pd: nel mirino Renzi e Minniti (Corriere in prima e p.2 e tutti). L'amarezza di Renzi: "Tutto è usato contro di me" (su tutti). Polemica per i cori choc sulle Foibe durante la manifestazione. E quasi nessuno si ricorda di Pamela (Corriere). Carancini, sindaco di Macerata, al Messaggero (p.5): "Solo slogan inutili, quelli sulle Foibe ignobili. E' la solita sinistra autoreferenziale". Romani (FI) al Corriere (p.3): "I cortei antirazzisti si facciano, ma devono essere pacifici". Non solo Macerata, manifestazioni in ricordo delle foibe in tutta Italia: scontri nelle piazze (su tutti). "L'antifascismo è un valore che unisce, ci ritroveremo tutti il 24 febbraio a Roma": Fassino a Repubblica (p.3) lancia l'invito,  mentre su quanto successo a Macerata, dice: "Noi non abbiamo lasciato la piazza ai centri sociali, ma rispettato l'appello alla responsabilità di sindaco e vescovo. Il problema è che ci sono forze che chiedono il voto per mettere in discussione i valori fondanti della nostra coesione sociale". Per l'ex presidente della Camera, Violante ad Avvenire "non si deve confondere tra fascismo e antifascismo. Non è sbagliato manifestare per difendere la Costituzione". Libero attacca: "Ma quale pericolo fascista, la gente ha paura dei danni prodotti da un governo incapace e menefreghista". E dal centrodestra tornano a premere sul tema migranti. Romani al Corriere: "L'unica soluzione è rispedire nei Paesi d'origine chi non ha diritto di restare". Questione che diventa ancora più incandescente dopo il fermo di altri 2 nigeriani per la morte di Pamela. "La sinistra sfili anche contro i nigeriani - dice la Meloni a Libero (p.5) -. Gli estremisti rossi inneggiano alle foibe e non condannano chi ha fatto a pezzi Pamela. Sono razzista contro i centri sociali. Se non vinciamo le elezioni, sarà il caos". Frattini ad Avvenire: "C'è un veleno legato all'immigrazione clandestina che non va sottovalutato. Ma è disgustosa l'equazione immigrato-criminale". Repubblica (p.6) dedica un focus all'emergenza odio razziale: ogni due giorni viene commesso un reato ispirato alla xenofobia. Secondo i dati del Ministero della Giustizia, negli ultimi 3 anni aperti 853 procedimenti. Lazio al primo posto con 200 casi segnalati, poi Lombardia, Emilia, Romagna, Toscana e Veneto.
*M5S*
M5S, polemica per i rendiconti truccati: Di Maio nega il buco, ma ordina controlli su 670 bonifici dei suoi (Messaggero p.8). E parte la corsa di molti esponenti del Movimento a versare (Corriere p.12). A mettere in luce il caso è un servizio delle Iene che dovrebbe andare in onda stasera, ma che rischia di saltare per le pressioni. Renzi attacca: "Assurdo". Intanto, verso la prossima legislatura, il M5S pronto a cambiare le regole: addio alla rendicontazione tramite scontrini, si va verso il versamento di una quota fissa della diaria (su tutti).
*Centrodestra*
Centrodestra, Berlusconi garantisce per la Lega: "Non andrà mai con il M5S" (Libero p.6 e altri).
*Lega*
Sull'Espresso (da p.22 a 27) un'inchiesta sulle relazioni nascoste di Salvini: dalla rete economica ai rapporti con la Russia: dopo che il partito era rimasto senza soldi, un uomo del segretario è stato incaricato di trovare "aziende amiche" partendo da Mosca. Ad aver fatto da trait d'union tra il Cremlino e i movimenti sovranisti italiani è Irina Osipov, figlia di un giornalista russo, candidata senza successo alle Comunali di Roma con Fdi: avrebbe accompagnato personalmente Salvini a Mosca in almeno un'occasione e ora sta con Casa Pound. In Italia, la ricerca di nuovi finanziamenti si è concentrata su società che avevano avuto appalti dalle Asl lombarde. Mentre per lo sbarco al Sud del suo partito, Salvini si è affidato ai ras delle clientele, alla rete di eredi della vecchia Dc, ad una serie di impresentabili e a personalità vicine ai clan.
*Regionali*
Verso le regionali, un sondaggio di Pagnoncelli sul Corriere vede Zingaretti in vantaggio nel Lazio con il 33%, inseguito dalla Lombardi (M5S) al 29%. Il centrodestra paga le divisioni: Parisi al 22%, Pirozzi al 12%. Il governatore uscente risulta, oltre che il candidato più noto, anche quello più gradito, con il 43% di opinioni favorevoli, contro il 35% di Pirozzi, il 26% della Lombardi e il 23% di Parisi. Ma per tutti prevalgono le valutazioni negative. Quanto ai partiti, le Liste Zingaretti sono date al 32,3%, le liste Parisi al 26,9%, la lista Lombardi al 30,9%. Nel dettaglio: primo partito il M5S (30,9%), seguito da Pd (13,8%), Lista Zingaretti (9,7%), Forza Italia (9,4%), Fratelli d'Italia (8,4%), Lega (8,1%), Leu (3,6%). Lista Pirozzi al 5,6%, Potere al Popolo 1,9%. Indecisi-non voto al 35,7%.

ECONOMIA
Elezioni, altolà di Visco ai partiti: "Non toccate i conti e le riforme" (Stampa e tutti). In evidenza su tutti i giornali l'intervento del governatore di Bankitalia al congresso Assiom-Forex di Verona. "Il calo del debito non va ritardato" (Corriere, Sole), il passo delle riforme non va rallentato, "per non lasciare ai mercati alcun dubbio sulla tenuta dei conti". Il timore, scrive il Corriere, è che dopo le elezioni si disperda il patrimonio di credibilità che l'Italia sta riconquistando. Padoan rilancia sulla crescita: "Con più investimenti crescita oltre il 2%" (Sole), ma bisogna evitare "operazioni da fatina blu". Boccia (Confindustria) al Corriere: "Dalla politica troppe promesse a vuoto. La ripresa è iniziata ma va consolidata e deve estendersi a tutte le imprese". Ma nei programmi elettorali "non troviamo una visione organica di politica economica che riconosca il ruolo centrale delle imprese. Il concetto della Flat tax è condivisibile, e così la semplificazione fiscale. Ben venga la riduzione delle aliquote che è alla base della flat tax". E sulle riforme: "Paradossale che in Francia Macron voglia copiare riforma Fornero e Jobs Act e noi le smontiamo". Su Avvenire parla Cottarelli: "Troppe sparate sull'economia, serve un Def elettorale: ogni partito insieme al programma depositi il costo delle proposte fatte, l'obiettivo di deficit e debito pubblico per ogni anno in modo che i cittadini capiscano qualcosa". Per l'ex commissario alla spending review c'è un rischio di cui nessuno parla: in tre anni il costo degli strumenti finanziari sul debito sarà di 10 miliardi. Su Libero l'attacco a Padoan, "il tecnico che non ne ha azzecata una".
"Per abbattere il debito più crescita e "Capricorn" con Cdp e immobili": sul Sole intervista a Matteo Renzi, che presenta il programma del Pd, "l'unico fattibile" rispetto "al libro dei sogni da 200 mld della destra e di Grillo da 110 mld". Renzi torna a bocciare flat tax e reddito di cittadinanza. No anche al Fiscal compact: "Noi pensiamo che l'austerità sia un errore, se l'Italia conosce la ripresa è grazie alla battaglia per la flessibilità avviata nel 2014. Così abbiamo reso possibili Jobs Act, Industria 4.0, l'operazione su Imu e Irap, il piano Banda larga, l'investimento sulle infrastrutture. Per questo la nostra battaglia contro il fiscal compact continuerà. Lo slogan è sempre quello: Europa sì ma non così". Renzi assicura che l'Italia resterà nel gruppo di testa. E sul debito pubblico dice: "Vogliamo ridurlo, non privatizzando ancora società Eni o Enel ma con l'operazione Capricorn, che partendo da beni immobili dello Stato consentirà di liberare risorse, aumentare la crescita, valorizzare Cdp. E con l'aumento degli investimenti supereremo il 2% di crescita". Renzi difende poi l'azione del governo sul fronte industriale: "Il piano industriale del Pd è nella storia di questi mesi: abbiamo salvato l'Ilva, fatto il Piano Industria 4.0 e oggi se ne vedono i risultati. Siamo passati dai salvataggi alla visione dei prossimi anni, incentrata sulle competenze, sugli ITS, sui nuovi lavori. Chi scommette sulla paura vuole tassare i robot come dice Salvini o dare a tutti un reddito di cittadinanza come Di Maio". E sul lavoro: "Quando siamo partiti la disoccupazione giovanile era al 44%, ora è al 32%. Vogliamo portarla sotto il 20%: si può fare con la logica del passo dopo passo e senza promettere rivoluzioni irrealizzabili".

ESTERI
Caccia F16 israeliano abbattuto dalla Siria. E' la prima volta da 30 anni (Sole). Il jet aveva intercettato un drone spia iraniano che aveva sconfinato ma è stato colpito dalla contraerea siriana. Netanyahu contrattacca, con un raid su 12 obiettivi siriani e accusa Siria e Iran: "State giocando col fuoco" (Corriere). Per il Corriere il conflitto siriano si allargherà anche al Libano e porterà a un'escalation contro Israele, che teme che la Siria si stia trasformando in una base iraniana. Solo Putin può fare qualcosa, condizionando il ritiro delle su truppe all'imposizione di nuove regole del gioco.
Sulla Stampa il piano dell'Austria per dare un passaporto austriaco agli altoatesini. Insediata a Vienna una commissione che valuterà la fattibilità della doppia cittadinanza. Bolzano non è informata, Roma potrebbe opporre resistenze. Ma nel programma della Fpo austriaca c'era l'unità del Tirolo. Il presidente della Repubblica austriaca Van der Bellen frena: "L'autonomia del Sud Tirolo è un modello per tutto il mondo non deve essere messo a repentaglio". Molinari lancia l'allarme sulle "tentazioni austriache" al Brennero. L'iniziativa del governo stravolgerebbe il patto De Gasperi-Gruber del '46, mentre la richiesta di un negoziato a tre – Roma, Vienna, Bolzano – tradisce la volontà di ridefinire la mappa dell'Europa in una regione uscita devastata dalle due guerre mondiali. Ecco perché Roma e Bruxelles guardano con preoccupazione alle iniziative austriache. Questo è un nuovo campanello d'allarme sull'indebolimento dell'Unione a causa del riaffacciarsi degli egoismi nazionali.
Sul Sole (in prima e a p.6) intervista al presidente della Corte di Giustizia Europea, l'italiano Guido Raimondi: "La Corte è un presidio efficace contro possibili derive autoritarie. Un'assicurazione contro i ritorni al passato".

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