Commentario del 10.02.18

IN PRIMA PAGINA
Macerata sempre in prima pagina: oggi scuole chiuse e stop agli autobus. Città blindata per i cortei antirazzisti (Sole). "Ora abbiamo paura" (Stampa). Intanto per la morte di Pamela i sospettati diventano cinque (Corriere). Sul Messaggero il racconto dell'orrore.
Tra cronaca e politica: nel M5S si allarga il caso rimborsi (Repubblica). E' un caso politico anche l'indagine su Pirozzi, sindaco di Amatrice: "Sono candidato, non mi fermeranno" (Repubblica). Sul Giornale la parentopoli di Liberi e Uguali: cinque familiari nello stesso ateneo.
Economia, firmato il contratto scuola, aumenti in busta paga ma il merito sfuma (Sole, QN). Medici di famiglia, maxi esodo in vista: assistenza a rischio (Messaggero, Avvenire). Bene la produzione industriale, + 3%, record dal 2010 (Sole).
In Germania Schulz rinuncia al ministero degli Esteri, grana per Merkel (Messaggero, Sole). E in Europa è già partito il dopo Merkel (Corriere). Sul Messaggero il grido di Valls: "In Francia il partito socialista è morto". Sul Corriere l'allarme sull'Ema: un olandese decide il ricorso di Milano.
Disgelo ai Giochi della neve: le due Coree si stringono la mano (Repubblica e tutti). L'America non ci sta (QN).
Sanremo, i duetti a tutto rock infiammano il Festival (QN). A Sanremo Giovani trionfa il rapper romano Ultimo (Messaggero). Ma l'apoteosi è per il Divo Claudio (Stampa).

ITALIA-ECONOMIA
Scuola, c'è il contratto, sparisce il merito (QN e tutti). Rinnovato dopo 9 anni il contratto del comparti istruzione: aumenti fra 80 e 110 euro, frenata sul merito ma si stabilizzano altri 100 mila precari (Sole). L'aumento complessivo medio lordo è di 96 euro, dagli 80 del personale Ata ai 125 euro dei ricercatori; sbloccati anche gli arretrati, una una tantum fino a 600 euro che arriverà con la busta paga di marzo. L'intesa firmata da Cgil, Cisl e Uil ma non da Snals-Confsal e Gilda. Fedeli: "E' un impegno mantenuto". Madia: "Un riconoscimento giusto e doveroso a chi si occupa della formazione di bambini e ragazzi". Ma c'è una doppia retromarcia su principi e regole della Buona scuola: un terzo delle risorse per il bonus per gli insegnanti meritevoli sarà utilizzato a pioggia per tutti, i principi per la valutazione saranno contrattati con i sindaci.  Possibile anche una nuova, maxi-infornata di docenti, che il Sole stima in 100 mila prof, a cui ne seguirà un'altra destinata ai soli precari anche se privi di abilitazione. Furlan (Cisl) ad Avvenire: "E' una bella giornata per chi crede nella contrattazione. Dopo 9 anni si restituisce dignità alla scuola e a chi ci lavora. Ora vanno subito firmati i contratti per Sanità ed Enti locali e va chiuso il Patto per la fabbrica". "L'intesa non risponde alle nostre aspettative: il nostro no condiviso dalla base" dice Serafini (Snals). "Le cifre di cui si parla sono al lordo, al netto diventano ridicole. E poi tante cose indigeste nella parte normativa". Su Repubblica la stretta anti-molestie contenuta nel nuovo contratto: "Basterà un sms erotico e il prof sarà licenziato". Via anche chi dichiara il falso per essere trasferito".
L'export fa volare l'industria: produzione + 3% in un anno (Repubblica e altri). L'industria italiana sembra aver ingranato una marcia più veloce, grazie al boom dei beni strumentali, e quindi macchinari e attrezzature, sostenuto dall'export. Aiuta anche il pacchetto Calenda di sconti e incentivi, che dura anche per il 2019. De Nardis (Upb): "Quelle agevolazioni continuano ad avere un peso determinante nelle scelte degli imprenditori. Determinante anche la ripresa del commercio estero. Negli ultimi anni c'è stata una forte selezione nell'industria italiana: di fronte a tante aziende che hanno dovuto chiudere i battenti ci sono state imprese che si sono ristrutturate, hanno puntato sulla tecnologia e ora vanno forti". Resta il tema del pil asfittico e dell'occupazione: il timore è che parte delle ristrutturazioni aziendali si indirizzi verso forme di automazione destinate a risparmiare lavoro.
"Confindustria spieghi qual è la flat tax che preferisce": sul Corriere intervista ad Armando Siri, l'economista leghista "padre"della flat tax all'italiana. "Sono contento che appoggino il nostro progetto di rivoluzione fiscale, ma mi chiedo a quale aliquota pensino gli industriali. La nostra è al 15%, più bassa di nove punti rispetto all'Ires. Quella di Fi è al 23%, ma dato che oggi è al 24% avrebbe pochi effetti. Se vogliamo davvero il rilancio l'aliquota giusta è il 15%. Diversamente è solo marketing elettorale". Siri rassicura su equità, tempi, coperture ed esito finale: "Il punto è che lasciamo nelle tasche delle famiglie 48 miliardi per rimettere in moto i consumi. E poi il Paese torerà ad avere politiche industriali". Per la Lega "l'Italia deve conquistare la leadership nella logistica del Mediterraneo".

ITALIA-POLITICA
Macerata città chiusa, si blinda per la manifestazione antifascista: chiuse scuole, uffici, negozi, chiese, fermi i bus (Stampa). Alla fine Minniti trova un compromesso: via libera al corteo pacifico ma cambia il percorso (Corriere). Una mossa per raffreddare gli animi, scrive Repubblica. Attese migliaia di persone da tutto il Paese, si temono infiltrazioni dai centri sociali (Messaggero). Il sindaco: spero che sia una festa. Gentiloni: "Niente giustificazione del fascismo, nessuna minimizzazione degli atti criminali. Lo Stato giudicherà con fermezza i colpevoli". Sinistra ancora divisa. Per Repubblica politicamente il prezzo più alto del tira e molla su Macerata lo paga il Pd, mentre si allargano le distanze tra Renzi e Delrio. Carla Nespoli (Anpi) alla Stampa: "In piazza contro l'odio anche le bandiere dell'Anpi, dopo tanto odio serve una scossa democratica". La Nespoli ha parole dure contro lo Stato – "latitante" – il sindaco – e Salvini: "Questo continuo incitamento all'odio razziale da parte della Lega mette l'Italia fuori dalla storia e ci fa regredire". Su Repubblica parla l'ex campionessa Fiona May: "L'Italia sul razzismo sta tornano indietro, sembra l'Inghilterra di 30 anni fa, ma bisogna distinguere tra chi è davvero razzista e chi ha paura della diversità e pensa che i migranti rubino qualcosa. Spero che dopo le elezioni i toni si abbassino".
Sulla Stampa le tensioni nel centrodestra sulla leadership. Berlusconi insiste su Tajani possibile premier, ma si fanno anche i nomi di Letta e Ghedini. Salvini non ci sta: "Il premier va scelto insieme". "Chi vota Lega sa cosa aspettarsi: il premier sarò io". Berlusconi e Salvini divisi anche su Gentiloni (Corriere): per il leader azzurro, in caso di stallo si lascia il premier in carica e si rivota. "Urne subito" replica il segretario leghista. Le liti nel centrodestra ricordano la "gioiosa macchina da guerra" del centrosinistra, scrive Verderami sul Corriere.
Su Repubblica il caso dei rimborsi del M5S: il Movimento rivendica la restituzione di 23,4 milioni al Fondo per il microcredito alle pmi ma il ministero ne certifica 23,19. Mancano 226 mila euro. Parte la caccia ai "furbetti" che potrebbero aver imitato i due parlamentari che hanno versato in ritardo. "Controlleremo 670 bonifici". Di Maio duro con i deputati Cecconi e Martelli: "Non li ho voluti sentire, mi hanno deluso molto. Chi fa queste cose deve andare fuori dal Movimento" (Repubblica).
Sul Fatto il comizio di Di Battista davanti alla villa di Arcore: legge la sentenza della Cassazione, quella su Berlusconi che pagò la mafia. Oggi sarà a Bolzano, e qui ricorderà quando la Boschi diceva: "Se perdiamo il referendum lascio la politica".
Sul Corriere la prima volta di Casa Pound alla Camera: la sala per la conferenza stampa prenotata dal deputato di Fdi Corsaro. Fiano (Pd): "Un partito fascista nel tempio della Costituzione è un'offesa". Il leader di Casa Pound Di Stefano: "Attenzione perché potremmo tornare come deputati e quella sarà una giornata storica. Supereremo il 3%". Di Stefano bolla come voto buttato quello al centrodestra, nemici giurati i grillini e gli immigrati: "Salvini premier? Diremmo di sì".
Su tutti il caso del sindaco di Amatrice Pirozzi indagato per omicidio colposo per un crollo del terremoto: "Mi voglio distruggere" (Corriere). Pirozzi, candidato alla Regione Lazio, si difende evocando il complotto (Tempo). Un terremoto giudiziario, per il Tempo, che parla di Pirozzi come di una delle più grandi occasioni sprecate nella politica. "La sua colpa – scrive Chiocci – non sono i lavori pre terremoto ma il terremoto mancato alla giunta Zingaretti. Onore allora a Parisi che ci ha messo la faccia e si è rimboccato le maniche ma non vincerà. E buona fortuna al camerata indagato Pirozzi, che immaginiamo innocente per il palazzo crollato ma che condanniamo senza appello per il tradimento alla destra". I sondaggisti: "Ora per Pirozzi strada in salita" (Tempo). Parisi solidarizza con il sindaco – "la giustizia non entri in campagna elettorale" – e rassicura: la partita contro il Pd è aperta (Tempo).

ESTERI
Disgelo ai Giochi Olimpici invernali: le due Coree si stringono la mano (Repubblica e tutti). La stretta di mano fra Moon e la sorella del leader della Corea del Nord Kim Yo-jong – la prima dal 1953 – apre spiragli di distensione. Sulla tv di regime la cerimonia di inaugurazione dei Giochi viene censurata, al suo posto va in onda un concerto patriottico, ma si parla di un invito di Kim a visitare la Corea del Nord in agosto (Stampa). Gelo dagli Usa: il vice presidente Pence diserta la cena organizzata dal presidente coreano e poi si presenta in tribuna con il padre del ragazzo americano torturato dal regime di Pyongyang e poi deceduto. L'esperta Jenny Town: "Sbagliato rifiutare il dialogo, anche un gesto sarebbe stato utile" (Repubblica). La preoccupazione degli Usa è che l'offensiva diplomatica della Corea del Nord per allontanarli dal Sud stia funzionando, scrive la Stampa. Per Repubblica le chiavi per risolvere la crisi coreana sono però in mano a Cina e Usa, rientrando un assetto di equilibri che riguarda tutta l'Asia.
Siria, sul Corriere parla il cardinale Zenari, nunzio apostolico a Damasco: "Sento le bombe, gli aerei governati passano a ogni ora, i mortai dei ribelli arrivano le pomeriggio. Sconfitto l'Isis ora è anche peggio. Le potenze locali seminano distruzione, la nuova guerra fredda tra Usa e Russia non aiuta: se si mettessero d'accordo avrebbero un peso notevole".

EUROPA
In Germania resa dei conti in casa Spd: la base del partito e il rivale Gabriel  mettono fuori gioco Schulz, e il presidente dei socialdemocratici rinuncia al ministero degli Esteri (Corriere e tutti): "Metterò le ambizioni personali dietro gli interessi di partito". Meno 48 ore dopo la firma di un patto di coalizione incredibilmente vantaggioso la Spd è in preda al caos più totale. E in Europa, scrive Fubini, è già partito il dopo Merkel: comunque finisca la saga del governo, la cancelliera sembra entrata in una parabola discendente e a colmare il vuoto lasciato da Berlino, in competizione tra loro, ci provano Parigi con Macron e Vienna con Kurz, con due idee di Europa opposte.
Sul Messaggero intervista all'ex premier socialista Valls: "In Francia il partito socialista è morto. Alla sinistra di governo è stato imputato di tutto, dalla disoccupazione alla difficoltà di contrastare il terrorismo. Siamo alla fine del ciclo della socialdemocrazia. Sono andati in crisi proprio i partiti più solidi, quelli di sinistra. Restano i valori ma il resto è una pagina bianca che va reinventata. In Francia ora si guarda a Macron: la gente si aspetta dal presidente delle soluzioni ai problemi".
Ema, il ricorso di Milano alla Corte Ue per chiedere la sospensiva dell'assegnazione ad Amsterdam dell'Agenzia europea del farmaco va a un giudice olandese. Se la richiesta fosse accolta non si bloccherebbe solo il trasferimento dell'Ema ad Amsterdam ma finirebbero sotto accusa anche le procedure poco trasparenti per gestire la decisione. Nel ricorso del comune di Milano contestato anche il sorteggio, che fu decisivo per la scelta finale. Contestati i tempi e le modalità del sorteggio, che avvenne nella confusione, con molte delegazioni nazionali che lasciarono l'aula convinte che ci dovesse essere una pausa di mezz'ora. Il presidente estone avrebbe invece pescato da un'urna e annunciato la vittoria di Amsterdam, lasciando "disorientata" la delegazione italiana. Non sarebbe stato redatto neanche un verbale.

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