Commentario del 23.02.18

IN PRIMA PAGINA
"In Italia rischio di governo non operativo" (Sole). Junker spaventa i mercati (Corriere) e dà uno schiaffo all'Italia (Messaggero). Spread su, frena la Borsa di Milano (Avvenire, Fatto). Il Sole parla di intervento a gamba tesa. Il Fatto: è il solito Juncker al quarto whisky. Intanto l'industria riparte: + 5,7%. Più occupati ma è boom precati (Messaggero).
Politica, Berlusconi come Zorro: "Demolire la burocrazia per far ripartire l'edilizia". Il Fatto: B. se lo conosci (e ricordi) lo eviti. Renzi in fuga dalla sua Toscana (Fatto). M5S con un nuovo indagato in casa: il candidato patron del Potenza calcio indagato per riciclaggio a Siena (Corriere e tutti). Sul Fatto la squadra di Di Maio: Tridico per il lavoro. Su Repubblica le ricette dei partiti per il lavoro. Sul Corriere i programmi per la scuola. Su Avvenire il richiamo di Boeri: "Serve un piano serio per gli anziani".
Tra cronaca e politica gli scontri di Torino tra polizia e antagonisti per Casa Pound (Stampa). Anche a Roma incubo cortei, pericolo antagonisti: droni e 3500 agenti (Messaggero).
In cronaca,  a Roma la rivolta degli immigrati per i telefonini scarichi (Messaggero, Giornale). Clima, arriva il vento siberiano, mezza Italia sotto zero (Messaggero).
Sport, Arianna Fontana bronzo nello short track: triplete per lei, decimo podio azzurro per l'Italia (Corriere, Stampa). "Orgoglio Italia. Ora a votare, facciamolo tutti, svegliamoci" (Sole). E' tutta rossa la nuova Ferrari anti Mercedes (Corriere). "Nata per vincere il Mondiale". Vettel: un'auto fantastica (Stampa). Su Avvenire, QN e Messaggero "la meglio gioventù": Mattarella premia i suoi alfieri, baby eroi e volontari under 18.

ITALIA-ECONOMIA
Corrono i ricavi dell'industria, ai massimi dagli ultimi 10 anni: sul Corriere e tutti i dati Istat sull'industria italiana. Il 2017 va in archivio con un rialzo del 5,1%, spinto dalla crescita di export e dalla domanda interna. In crescita anche gli ordini, che a dicembre salgono del 6,5% rispetto a novembre. I dati Istat indicano inoltre un indice destagionalizzato al livello più alto dall'ottobre 2008, il mese del crac Lehman Brothers e dell'avvio della recessione. "L'Italia spa viaggia a gonfie vele e con meccanica e tessile aggancia l'Europa" titola Repubblica. Il boom è trasversale e viaggia dalle grandi imprese alle pmi. Mameli (Intesa Sanpaolo): "I dati sono buoni e la tendenza è positiva. Fino a qualche tempo fa a correre erano auto e farmaceutica, ora la ripresa è uniforme". Antonio Marcegaglia: "I nostri ricavi sono cresciuti del 30% a quota 5 miliardi. L'acciaio anticipa i trend e noi siamo un buon termometro congiunturale". Merito anche degli incentivi di Industria 4.0.
I dati Istat danno in risalita anche inflazione e costo della spesa. Dall'Inps i dati sull'occupazione: mezzo milione di nuovi posti ma con più precari (Repubblica). L'Osservatorio sul precariato certifica un saldo tra assunzioni e cessazioni nel privato pari a 488 mila posti di lavoro. Ma solo il 23% delle nuove assunzioni è stabile: i contratti a tempo indeterminato calano di 117 mila unità, i tempi determinati salgono a 537 mila.
Su Avvenire intervista Boeri: "Il dibattito pubblico mi preoccupa, non solo si ignorano i temi veri ma ci si allontana dalla soluzione dei problemi". Problemi che per il presidente dell'Inps sono essenzialmente due: "L'azzeramento dei flussi d'immigrati e l'aumento della spesa pensionistica. Ambedue riducono gli spazi per la non autosufficienza, che è invece un problema da affrontare per tempo per non trovarci spiazzati dopo". Per Boeri "serve un piano di legislatura per il sociale, per usare meglio le risorse e dare di più a chi ha bisogno. Troppo forte il peso scaricato sulle spalle delle famiglie".
Su Repubblica le proposte dei partiti per il lavoro a partire dal caso dei rider – "nessuna tutela e una paga oraria di 8 euro l'ora" – e di giovani donne licenziate subito dopo essere rimaste incinte.
Sul Corriere le proposte ei partiti sulla scuola. Tutti promettono più fondi ma c'è il nodo coperture.

ITALIA-POLITICA
Tra politica e finanza l'allarme di Juncker sull'Italia: "Dobbiamo prepararci allo scenario peggiore, cioè un governo non operativo", ha detto durante una riunione del think tank Ceps. "Una gaffe" per Avvenire, un intervento "a gamba tesa" per il Sole che manda giù Piazza Affari e fa volare lo spread oltre quota 130 (Messaggero). Gentiloni tranquillizza: "I governi sono tutti operativi, i governi governano". Junker corregge il tiro: "Qualunque sarà l'esito elettorale sono fiducioso che l'Italia rimanga un attore centrale in Europa e nella definizione del suo futuro".
Stampa e Sole parlano di intervento a gamba tesa di Juncker e rimarcano l'irritazione di premier e Colle: evidentemente tutti i segnali di rassicurazione partite da Roma all'indirizzo di Bruxelles e dei mercati non sono state colti.
Le reazioni politiche sono durissime. Salvini ironico: "Quando parla Junker di solito si verifica il contrario". Berlusconi: "o noi o il caos". Renzi: "Resto anche col 20%, gestisco io i negoziati dopo il voto" (Avvenire). Il M5S parla di grave ingerenza negli affari interni, il centrodestra di timori infondati perché con la maggioranza darà subito un governo al Paese, Leu di "parole a ruota libera".
Per Giornale e Messaggero dietro l'affondo di Bruxelles c'è in realtà la nostra incapacità di ridurre il debito pubblico. Juncker è un noto gaffeur ma è anche un profondo conoscitore degli "euro-umori". La Bonino: "Juncker dice quello che dicono tutti. Non è che stiamo facendo una grande figura di serietà".
Galli (Pd) a Repubblica: "Probabile una pressione forte della Commissione perché siano mantenuti sotto controllo i nostri conti pubblici. Chiunque governi si dovrà confrontare con debito pubblico e fiducia dei mercati. L'Italia deve raccogliere 400 miliardi e ciò impone disciplina a chiunque governi".
Sul Messaggero le previsioni degli analisti finanziari sul dopo voto: un exploit di M5S e Lega può portare lo spread al massimo a quota 210. Attesi livelli stabili nell'ipotesi di governo di larghe intese. Da Morgan Stanley a Unicredit, le banche d'affari escludono effetti sistemici.
M5S, indagato il candidato patron del Potenza Calcio (Corriere e tutti). Salvatore Caiata indagato per riciclaggio in Toscana e Umbria. Caiata era il candidato spinto da Di Maio, scrive la Stampa: adesso spetta al leader del Movimento doversi esprimere sulla sua candidatura.
Ma Di Maio pensa al governo: "La squadra di governo è pronta", scoperta solo una casella; donne nei ministeri chiave, "ministri designati come se Mattarella fosse al tavolo" scrive Repubblica. Su Interni, Esteri ed Economia il Movimento fa sapere di puntare su nomi non divisivi e potenzialmente condivisibili. Con il Quirinale il canale è aperto: Di Maio preme per essere ricevuto e Mattarella potrebbe accontentarlo già da oggi. Per Repubblica l'unico nome certo è Bonafede alla Giustizia. Al Mise potrebbe andare Laura Castelli, mentre non si parla più di Fioramonti all'Economia, per il quale si starebbe ragionando su tre nomi (tra cui quello di Leonardo Becchetti). Probabile un ex Prefetto agli Interni; per gli Esteri sarebbe stato sondato Paolo Magri (Ispi). Il Fatto, oltre a Bonafede, dà in squadra Fraccaro e Toninelli. L'ecomomista Pasquale Tridico dovrebbe andare al Lavoro e Fioramonti al Mise. "Al Mef ci sarà un profilo di livello internazionale".
Renzi in fuga dalla Toscana (Fatto in apertura e altri). Ieri la visita ad Arezzo, nel collegio del crac Etruria. Una dozzina di persone lo contestano, lui li snobba: "Sono sempre meno. E comunque sulle banche li abbiamo salvati e non abbiamo fatto sconti" (Stampa).
Tra Berlusconi e alleati ora la sfida è sulle piazze (Stampa). Salvini domani a Milano senza Forza Italia e Fdi: una piazza "sovranista" per replicare a distanza alla manifestazione nazionale dell'Anpi a Roma. Ma per Repubblica è un segnale di forza anche per Berlusconi e Meloni: "Il candidato premier? Decide chi prende più voti".
Berlusconi snobba le "adunate" – "sono vecchia politica" – e va dai costruttori dell'Ance: "Mi sento uno di voi. Pronto a demolire la burocrazia e il codice degli appalti" (Giornale). Giannini, su Repubblica, mette in guardia dall'eterno ritorno di Berlusconi: ora veste i panni di chi può evitarel'Apocalisse ma i suoi 25 anni in politica sono segnati da promesse fallite, leggi ad personam e il trucco su Ruby. Sul Fatto il lancio del nuovo libro di Travaglio su "tutti i disastri di Berlusconi": "se lo conosci (e ricordi) lo eviti".

ESTERI
Ema, Olanda in contropiede: sarà lo Stato ad accollarsi le spese extra per il trasferimento e la sistemazione dell'Agenzia del Farmaco (Sole). Aggirata così la mina dei costi gonfiati, dai 320 euro al metro quadro a 433. Dal governo olandese anche la garanzia di consegnare l'edificio provvisorio entro due mesi. Weber (Ppe) al Sole: "L'Europarlamento deciderà sui fatti, serve trasparenza. Sosteniamo Tajani nella sua battaglia". Ma per la Stampa il sopralluogo di ieri cancella le illusioni sull'Ema. La visita della commissione europarlamentare guidata dall'italiano Giovanni La Via ha sentenziato che la soluzione dello Spark Builiding "è buona" - anche se bisogna verificare i tempi per l'adeguamento – e soprattutto è realizzabile. Restano le perplessità sulla realizzazione del Vivaldi Building, la sede definitiva: "Nel caso non fosse pronto entro il 15 novembre 2019 non c'è un piano B". Il sindaco Sala, nonostante il Consiglio Ue abbia bollato come irricevibile il suo ricorso, non si rassegna: "La partita è ancora aperta". Maroni attacca il governo: "Serviva una azione più incisiva". Gentiloni: "Basta battute elettorali":

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