Commentario del 16.10.2019

PRIME PAGINE
Manovra al via, divisi sul fisco (Corriere). Una manovra che sfida gli evasori (Stampa). Schiaffo ai pensionati (Giornale). Quota 100 resta, scontro sul fisco (Messaggero). Sanzioni da 30 euro a chi rifiuta le carte, supermulta per compensazioni sbagliate (Messaggero e altri). Chi vuole manette e chi carezze (Fatto). Come Monti, guerra alle banconote: torna il tetto a 1000 euro (Tempo). Intanto, l'Fmi vede la crescita globale ai minimi dal 2008 (Sole), Italia maglia nera.
In politica, in primo piano il faccia a faccia tra i due Matteo da Vespa, scintille in tv e flirt dietro le quinte (Stampa). Botte da orbi (Libero). Duello insipido (Tempo).
Lavoro, in primo piano il caso Whirlpool. Come si uccide una fabbrica: a Napoli chiude la Whirlpool (Repubblica, Sole).
Migranti, altra tragedia: i corpi di madre e figlio abbracciati sul fondale (Corriere, Repubblica).
Esteri. Putin interviene per frenare l'avanzata turca in Sirai (Corriere, Messaggero). Cambio della guardia: i russi al posto dei soldati Usa (Stampa). La diplomazia di Russia e Usa prova a fermare la Turchia (Avvenire). Ecco le armi italiane per la guerra sporca di Erdogan (Repubblica). Di Maio disarma Ankara: bloccate anche le vecchie commesse belliche alla Turchia (Notizia).

ECONOMIA
Maglia nera per il Pil, Fmi pessimista sull'Italia (Repubblica p.4 e altri). Le previsioni del fondo monetario parlano di crescita zero nel 2019 e allo 0,5% nel 2020. I conti pubblici italiani tornano nel mirino del Fmi, che non crede al 2,2% di rapporto deficit-Pil fissato nell'aggiornamento del Def, stimando una rapporto al 2,5%. Per Libero (p.6) il Fmi vede nero: tutto il mondo rallenta, ma l'Italia si ferma. L'allarme del direttore Fmi per l'Italia Fanizza, che alla Stampa (p.4) dice: "L'Italia ha spazi limitati, per le questioni della finanza pubblica che conosciamo, ma bisogna fare tutti gli sforzi possibili, tenendo sotto controllo il bilancio. Fare una manovra restrittiva ora complicherebbe la situazione. Flat tax o cuneo fiscale? Questi sono slogan – dice Fanizza -, il sistema fiscale non dovrebbe essere usato come slogan politico".
Manovra, avanti tra le tensioni (Corriere p.2 e tutti). Primo sì allo schema di Finanziaria da 29 mld, che sarà mandato a Bruxelles. Manovra da 31 mld, con l'ultimo giallo sui 3 mld extra (Sole in prima e p.2): difficoltà tecniche nel completare le coperture con la norma che sposta al 2020 gli incassi Irpef degli autonomi. Cdm nella notta per l'ok "salvo intese" alla legge di bilancio e al decreto fiscale (Messaggero p.2). Resta quota 100 e la rivalutazione delle pensioni è irrisoria (su tutti). Giornale (in apertura) parla di schiaffo ai pensionati: il ricalcolo da 50 cent al mese è umiliante. La bozza del decreto fiscale presenta alcune novità, come la soglia dei pagamenti in contanti scesa da 3 mila a mille euro, una misura contro la quale si sono schierati Renzi e Di Maio, ma spinta dal premier Conte, che ha ribadito: "La lotta all'evasione è una priorità assoluta" (Repubblica p.4). Il presidente del Consiglio scrive al ministro Gualtieri: "La lotta all'evasione è la madre di tutte le battaglie, i politici hanno poco coraggio. Ti voglio al mio fianco in questa rivoluzione o la farò da solo" (Stampa p.3). E, nella lotta all'evasione, arriva l'obbligo per i commercianti ad accettare il bancomat, il premier vuole anche un bonus fino a mille euro per chi usa le carte. Il Pd può rivendicare la presenza di 3 mld di taglio al cuneo fiscale, anche se la misura è contestata da Renzi, che la ritiene insufficiente (Corriere p.2).  Da luglio sparirà il superticket, inoltre sono stati stanziati 2 mld in più di finanziamenti per la sanità, oltre ad altri 2 mld per l'edilizia sanitaria (Stampa p.2). Brunetta (Fi) al Mattino polemizza: "Manovra senza slancio né crescita, misure da Stato di polizia fiscale".

POLITICA
In primo piano il faccia a faccia in tv tra Renzi e Salvini. Botte da orbi tra i Matteo (Libero p.2). Papeete, migranti e milioni spariti: tra i due è un match senza ko (Repubblica p.6). Per Labate (Corriere p.9) tra veleni e battute fulminanti, Renzi e Salvini lottano come se fossero sui social e il governo non esistesse. Stessa interpretazione che dà De Marchis su Repubblica (p.6): un duello come sui social, più battute che politica con il fantasma di Conte. Il premier non ha lasciato la scena ai due sfidanti – segnala Palmerini sul Sole (p.10) -: a spezzare il ritmo del botta e risposta tra Salvini e Renzi apparivano i titoli con le dichiarazioni di Conte, che, in visita a Tirana, non ha rinunciato a parlare della manovra, del suo Governo, dei prossimi obiettivi, perfino delle elezioni in Umbria. Cazzotti in televisione, ma assist dietro le quinte – scrive la Stampa (p.6) -. I due Matteo a Conte: sugli Usa rischi grosso, i due concordano sui "guai" del premier per la vicenda degli 007 e sulle spiegazioni al Copasir. E – scrive la Stampa – il rapporto di Barr sulle sue visite a Roma fa tremare il premier: la Camera ha il diritto di chiedere il testo scritto dal ministro Usa. Intanto, sul caso Russiagate, il Copasir si muove: via alle audizioni di Conte e dei ministri, poi toccherà al capo degli 007. Accantonata invece la questione dei presunti fondi a Savoini nell'ambito dei rapporti tra la Russia e la Lega (Corriere p.10). E Repubblica (p.8) segnala: per il nuovo Copasir guidato dalla Lega, Moscopoli non è un caso. E' stata, infatti, respinta la richiesta di Pd e M5S di ascoltare Salvini sulla presunta tangente russa, per il neopresidente del comitato Volpi "il tema non è di competenza del Copasir".
Asse Pd-M5S, il segnale di Zingaretti ai grillini: allargare il campo progressista (Corriere p.11). Il leader dem investe sull'alleanza e punta a cambiare lo statuto del suo partito: addio alla figura del segretario-candidato premier, "il Pd – dice – non sarà più il partito del capo" (Repubblica p.8). Per il Fatto (in prima e p.4) il Pd cambia pelle e regole in nome del matrimonio con i 5S. Inoltre, Zingaretti pronto a un patto con gli ex renziani: promozioni per chi è rimasto con i dem (Stampa p.8). Cerasa (Foglio p.1) evidenzia come dal duello Renzi-Salvini in tv e dall'annuncio di riforma del Pd da parte di Zingaretti, ad uscire vincitore è Di Maio,  che viene elogiato (da Franceschini), rimpianto (da Salvini), tentato (da Renzi), temuto (da Conte) e corteggiato (da Zingaretti). 

ESTERI
Siria: via gli Usa, arriva la Russia. I soldati di Putin tra Assad e i turchi (Corriere prima e p.12-13 e altri). Le forza di Mosca e l'esercito di Assad entrano nella città curda di Manbij. Erdogna rilancia il ricatto sui profughi: "La comunità internazionale ci sostenga o arriveranno profughi". Intanto Trump invia Pence ad Ankara. Libero (p.13) sottolinea come, dopo aver lasciato la Turchia, gli Stati Uniti si siano lasciati indietro anche 50 testate nucleari, ospitate nella base militare turca di Incirlik, a circa 250 km dalla città siriana di Aleppo, un "grattacapo" per Trump che intanto aveva annunciato sanzioni contro Ankara. Il governo italiano rompe gli indugi e prende posizione: "Formalizzerò tutti gli atti necessari affinché l'Italia blocchi l'esportazione di armamenti verso Ankara", dice di Di Maio, che poi ha aggiunto: "L'Italia non ritiene accettabile l'azione della Turchia". Roma aveva già fermato i contratti futuri della vendita di armi alla Turchia, l'obiettivo ora è rivedere anche quelli in essere. Anche Zingaretti insiste sullo stop alle armi, ma secondo Repubblica (p.11), il governo non va oltre gli annunci. Su Avvenire (p.12) parla Manfred Weber, capogruppo Ppe all'Europarlamento, il quale chiede che l'Ue "ponga fine ai negoziati di adesione con la Turchia" e "faccia capire ad Ankara che, se continuerà con questi comportamenti aggressivi, ci saranno conseguenze economiche. Non ci faremo ricatare con i migranti". Sul tema della politica italiana Weber auspica stabilità: "Il compito è del nuovo goverrno", aggiungendo che: "è impensabile un'Ue senza Italia". Uno dei temi caldi è anche quello dei migranti, sul quale dice: "Tutti gli Stati membri  riconoscano che ciascuno deve dare un contributo. Siamo un continente della solidarietà".
Brexit, intesa più vicina (Messaggero p.13 e altri): Johnson cede sull'Irlanda. Il finlandese Antti Rinne, che guida la presidenza Ue: "Per la prima volta avverto che il Regno Unito sta compiendo uno sforzo reale per evitare una hard Brexit". Si negozia sull'ultima proposta britannica che punta ad evitare frontiere fisiche con la Repubblica d'Irlanda.

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