Commentario del 09.10.2019

IN PRIMA PAGINA
Politica. Sì al taglio di 345 parlamentari (Corriere). Taglio alla Di Maio (Repubblica). Il taglio delle Camere è legge (Messaggero). Tutti contro la "Casta" (Stampa). I parlamentari si decimano da soli (Libero). Dal Pd a Fi, pochi i "no" alla svolta, ma nessuno ci crede: "E' dannosa" (Stampa, QN). Il ministro D'Incà: "Pronti alle correzioni" (Corriere). Tagliamo i parlamentari, ma aumentiamo le tasse (Giornale).
Economia-Manovra. Un piano per l'Iva tra sconti, rincari e bonus per le carte (Messaggero). Lo Stato incassa e non paga (Libero). Reddito M5S, la rivoluzione è un fallimento (QN). Multe e Imu: i Comuni a caccia degli evasori (Sole). Auto, case e servizi dell'economia digitale con ricevute o scontrini (Sole).
Giustizia. La Corte boccia l'ergastolo duro. Roma: reagiremo (Corriere). Hanno riammazzato Falcone e Borsellino (Fatto). La Corte europea: "L'Italia cambi il fine pena mai" (Repubblica). l'Europa attenua la pena per i boss (QN). Ma il giudice decide già caso per caso (Messaggero). Sequestrati pc e cellulari a babbo Renzi (Verità).
Russiagate, gli incontri segreti tra Conte e il capo degli 007 (Repubblica). La spy story di Palazzo Chigi e quel sospetto su Conte: Salvini "venduto" agli Usa (Giornale).
Esteri. Merkel-Johnson, scintille su Brexit (Messaggero). Cina. Nba oscurata per un tweet pro Hong Kong (Repubblica). Migranti, il rischio di accogliere anche chi sbarca in Grecia (Messaggero).
Altre notizie. Calcio, Milan: ecco Pioli. La protesta dei tifosi (Corriere). Premio Nobel ai fisici che danno la caccia agli alieni (Stampa).
Autostrade, barriere a rischio: Aspi risparmia 1mld in sicurezza (Fatto).
Alitalia, accordo trovato: anche Benetton la salva (Tempo).

ECONOMIA
Multe e Imu: i Comuni a caccia degli evasori (Sole p.1-5). Per il recupero dei tributi i sindaci avranno strumenti analoghi a quelli delle Entrate: addio alle ingiunzioni, accesso diretto a banche dati e varo di un'anagrafe digitale. Nel decreto ambiente atteso domani in Cdm salta la norma sui sussidi dannosi. Piano famiglia e riforma Irpef, maggioranza in pressing, domani il voto sulla Nadef. Gualtieri: "Due miliardi al fondo Pmi. Vicina l'intesa Ue sul fisco delle multinazionali: attueremo la web tax". Revisione degli sconti fiscali nell'orizzonte della legislatura. Il vice-dg Bankitalia Signorini in audizione ieri sulla Nadef in Senato ha sottolineato come "la scelta di disattivare integralmente le clausole Iva 2020 ha limitato di fatto le risorse disponibili: oora abbassare il debito per dare fiducia". Confcommercio avverte: se aumenta l'Iva calo dei consumi dello 0,5%. C'è comunque un piano per l'imposta, tra sconti, rincari e bonus per le carte (in dettaglio su Messaggero p.1-10-11). L'ipotesi in manovra: nuovo scaglione al 22% per hotel e ristoranti, riduzioni per elettricità e gas. Rischi per i prodotti italiani dai dazi Usa, Mattarella: "Minaccia per tutti, serve una risposta unita dell'Europa" (Messaggero p.10 e tutti). Intanto ieri a Bruxelles il consiglio di presidenza di Confindustria ha auspicato un grande piano anticiclico nella Ue e in Italia come misura anti-recessione, con priorità alle infrastrutture. Sul fronte bancario, aperta la complessa trattativa tra Tesoro e Concorrenza Ue sulla scissione dei 10-14 miliardi di crediti deteriorati di Mps (Sole p.1-14), mentre su quello industriale, l'Italia sta perdendo la partita degli elettrodomestici (Sole p.1-6): il settore deteneva il 45% del mercato europeo mentre ora controlla meno di una vendita su dieci, a causa di ragioni strutturali (alto costo del lavoro e bassa produttività delle fabbriche). Questa mattina l'incontro a Palazzo Chigi per la crisi Whirlpool. "Caos anche per Alitalia, salvataggio a rischio", titola MF (p.1-7). Patuanelli si scaglia contro i Benetton: "Altre rivendicazioni non devono interferire con il dossier". Il ministro di oppone a una proroga oltre il 15 ottobre, oggi intanto 200 voli a terra per lo sciopero. Ma per Stampa (p.19) e Tempo (p.1-8) ci sono le condizioni per una proposta vincolante entro il 15 ottobre. Titoli di Stato: Btp in dollari offerti anche ai piccoli risparmiatori (MF p.1-7).

POLITICA
Tutti contro la "Casta": il Parlamento taglia 345 deputati e senatori (Stampa prima e p. 2 e tutti). Da ieri la riforma costituzionale è legge: praticamente un plebiscito. La Camera ha approvato con 553 voti a favore, 14 contrari e due astenuti, la riforma costituzionale che riduce di un terzo il numero del deputati e dei senatori: i deputati passeranno così dagli attuali 635 a 400 e i senatori da 315 a 200.  Conte, ha parlato di "giornata storica" auspicando "una maggiore efficienza del Parlamento". Il testo approvato per ora non avrà effetto perché sono in cantiere le richieste per il referendum confermativo annunciate da Della Vedova di +Europa e da Roberto Giachetti di Italia viva). Da Pd a Fi voto unanime. Di Maio: "E' la vittoria dei cittadini". Ma undici grillini escono dall'Aula. Non mancano però i critici. Orfini: "La voto ma fa schifo". Tutti votano e nessuno ci crede. Il costituzionalista Clementi: "Democrazia a rischio con la scusa dei risparmi" (Stampa p. 4). La protesta di +Europa: "Così muore la libertà" (Corriere p. 3 e altri). Forbice grillina in piazza e la riforma diventa show (Messaggero p. 5). Grandi poltrone disegnate vengono strappate da Di Maio a favore delle telecamere.
Sul Corriere (p. 2) parla il ministro D'Incà: "Giusto festeggiare, se il testo richiederà correttivi li faremo. L'alleanza? Durerà fino alla fine della legislatura". Nell'analisi di Gian Antonio Stella (Corriere p. 5) il monito ai politici: questa riforma non diventi un trofeo da mostrare alle folle, si tratta di una riforma giusta, che però da sola non basta. Secondo Verderami, invece, l'esultanza ieri di Conte "nasconde" la consapevolezza che con questo taglio dei parlamentari il suo governo può stabilizzarsi (Corriere p. 6). Ora Pd e M5S cercano di rafforzare l'intesa. Cena tra Di Maio e Zingaretti, con un diktat: "Basta parlare di Renzi". I dubbi sulla "fase due" del governo e l'intesa sulle Regionali all'ordine del giorno: se va bene il voto in Umbria, uniti anche in Calabria (Repubblica p. 4).
Hanno riammazzato Falcone e Borsellino, sul Fatto (prima e p.3 e tutti). I giudici di Strasburgo hanno deciso di dare permessi e benefici agli ergastolani irriducibili. Nell'intervista di Travaglio il Procuratore Capo a Catanzaro, Nicola Gratteri, si dice preoccupato: "Buttiamo 150 anni di antimafia, cosi non parla nessuno". La Corte europea contro l'ergastolo: "L'Italia modifichi la legge" (Corriere p.10-11), ma il ministro Bonafede non ci sta : "Reagiremo". La decisione spinge comunque l'Italia verso la modifica delle attuali regole sul carcere a vita (Messaggero p.6-7), nel nostro paese sono 1200 i detenuti sottoposti al carcere duro. Sul tema l'editoriale di Mirabelli (prima e p.29): "La nostra Costituzione, prevede che le pene devono tendere alla rieducazione del condannato e uno degli strumenti è anche quello di consentire, a determinate condizioni, di essere in contatto con l'esterno, svolgere anche un'attività lavorativa esterna dopo un determinato tempo e godere della semi libertà quando vi è una valutazione positiva da parte del giudice dell'esecuzione. Questo, tuttavia, è escluso per coloro che si sono resi colpevoli di gravi reati che fanno ritenere che vi sia ancora un rapporto con l'organizzazione criminale, sia per terrorismo o, come nel caso specifico, con un'organizzazione mafiosa. Questo, tuttavia, è escluso per coloro che si sono resi colpevoli di gravi reati che fanno ritenere che vi sia ancora un rapporto con l'organizzazione criminale, sia per terrorismo o, come nel caso specifico, con un'organizzazione mafiosa".
Sul tema della riforma della giustizia penale, editoriale di Giuseppe Pignatone sulla Stampa (p.11): "E' necessario ridurre il numero dei reati e non riversare tutto il carico dell'azione sui giudici. Tra le proposte quella di prevedere la possibilità di infliggere condanne più gravi nel caso di impugnazioni realizzate per guadagnare tempo, ridurre i processi che arrivano a dibattimento aumentando a 10 anni la pena per la quale si può ricorrere ai riti alternativi e ricorrere maggiormente alla depenalizzazione e non introdurre nuove figure di reato per snellire i tempi".
Sul Corriere (p. 10) le parole della vedova Schifani, uno dei tre agenti dilaniati nell'esplosione della strage di Capaci: "Giudici distanti, il vero fine pena mai è per noi familiari dei morti di mafia. L'Europa non capisce, un po' come succede con i migranti. Le mafie sono già nel cuore del continente".

ESTERI
Affondo Merkel su Brexit: "Accordo improbabile", Johnson- Ue, rottura vicina (Messaggero p.12, Stampa p.17). La cancelliera chiama il premier britannico: "Il tuo piano non funziona". Questo il contenuto della telefonata di ieri, che sembra avviare il Regno Unito dritto verso un'uscita dall'Unione europea senza accordo. Rottura sancita anche dopo l'incontro tra il presidente del Parlamento europeo Sassoli ed il premier britannico: "Non c'è nessun progresso, Johnson non chiederà rinvii sulla Brexit" (Repubblica p.24)
Trump blocca la testimonianza dell'ambasciatore sul caso Ucraina (Stampa p.16), il capo della Casa Bianca è determinato affinché non si trasformi in un altro Russiagate . Il presidente americano ha ordinato all'ex ambasciatore degli Stati Uniti presso l'Unione europea, Gordon Sondland, di non presentarsi alla Camera per testimoniare sulla vicenda della telefonata al presidente Volodymyr Zelensky, in quanto persona informata, nell'ambito dell'indagine per impeachment.
Parità e tolleranza, il modello curdo finisce nel mirino di Erdogan (Repubblica p.14). Dopo il doppio annuncio, del ritiro americano e dell'invasione turca, ai curdi non resta che cambiare alleato per contenere l'esercito turco, ormai pronto all'attacco (Corriere  p. 13). Ed un contraddittorio Trump manda messaggi ai curdi rassicurandoli.
Nodo immigrazione, l'intesa di Malta affonda: troppi gli sbarchi e in Europa si defilano (Giornale prima e p. 9 e altri). L'entusiasmo con cui il neo-ministro degli interni Luciana Lamorgese annunciò che "Italia e Malta non erano più sole" e l'Europa era pronta a spartirsi tutti i migranti, regolari e ed irregolari, scaricati nei nostri porti dalle navi di soccorso e dalle Ong è definitivamente tramontato. O, meglio, si è disintegrato dopo il pranzo di lavoro che ha aperto, ieri, il vertice dei ministri degli interni della Ue in Lussemburgo. A rifilare la delusione più grossa alla ministra ci ha pensato il collega tedesco Horst Seehofer spiegandole che se i migranti da ripartire non sono più le poche centinaia di oggi, ma "diventano migliaia, allora io domani posso dichiarare terminato il meccanismo di emergenza".

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