Commentario del 27.01.2016

IN PRIMA PAGINA
Italia-Ue, c'è l'accordo sulle banche per i crediti deteriorati (Messaggero, Sole), Ma molte dovranno cercare capitali (Stampa), col WSJ che mette in prima pagina la Popolare di Vicenza. Fa discutere anche la visita di Rohani "a caccia di made in Italy" (Sole): le statue coperte al suo passaggio diventano un caso mondiale (Corriere). Renzi mette il burqa alle statue, attaccano Libero e Fatto. Ma ora l'attesa è per l'incontro con la Merkel, dopo il duro attacco della Faz al premier: in agenda rifugiati e debito (Corriere). Schulz a l'Unità: "Senza Schengen fallisce l'Europa". Alfano al Messaggero: rimpatriare i migranti e rivedere le quote o sarà il caos. Intanto la Danimarca introduce la confisca sui beni degli immigrati (Giornale e tutti). Messaggero e Libero riprendono il NYT sull'Italia in guerra in Libia a fianco di Usa, Gran Bretagna e Francia. Sul fronte interno lo scontro è ancora sulle unioni civili. Serracchiani all'Unità: "Pd unito, legge vicina". Alfano minaccia il referendum abrogativo (Stampa e tutti). Resta il nodo adozioni. Avvenire: i bimbi adottabili non sono 100mila ma appena 500. Oggi la mozione di sfiducia al governo: a salvare Renzi & Boschi sarà Verdini (Fatto). Su tutti la nuova inchiesta sul calcio: A e B accusate di evasione. Tra i 64 indagati Lotito, De Laurentis e Galliani. Un'indagine show per Libero.

ITALIA-ECONOMIA
Banche,c'è l'intesa con la Ue sui prestiti deteriorati (Sole, Repubblica, Stampa, Messaggero in apertura e su tutti): un accordo solo politico che andrà definito nei dettagli nei prossimi giorni, scrive la Stampa (p.3). E' passata la "gacs", la garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze, e questo per Padoan rappresenterà un forte incentivo per la cessione dei fondi incagliati. Ma da come sarà bilanciata la garanzia si capirà se per governo e banche italiane "è stato l'affare di cui c'è bisogno". Vestager: "Le garanzie sono prezzate a condizioni di mercato in modo che non costituiscano aiuti di Stato". L'accordo Roma-Bruxelles è comunque buona cosa perché riporta fiducia nei mercati, scrive la Stampa (p.3) anche se molte banche dovranno cercare capitali: se i 200 mld di crediti deteriorati diventassero 50 con una svalutazione al 25% del loro valore teorico, il sistema avrebbe bisogno di aumenti di capitale per 27-28 mld. Per Repubblica (p.4) il Tesoro punta su due matrimoni: Bpm-Banco Popolare e Ubi-Mps. Il Foglio affronta il problema dalla parte delle pmi: dopo la bad bank non ci sarà "pranzo di gala" per loro, anzi. Domani intanto in consiglio dei Ministri arriva la riforma delle banche di credito cooperativo: si va verso una sola holding per 365 Bcc (Corriere p. 5), una capogruppo da un miliardo (Sole p.3). Il Sole (in prima e a p.8) anticipa un'altra mossa del governo, l'addio agli studi di settore per i liberi professionisti, insieme a un'accelerazione della fatturazione elettronica. Su Repubblica (p.10 e 11) e su tutti la guerriglia dei taxi contro Uber che corre da Parigi a Roma. Ponti (Politecnico di Milano): "Barricate inutili, il libero mercato prima o poi vincerà". Sul Corriere (in prima e a p.23) Rizzo stigmatizza la "superfetazione" dei regolamenti edilizi comunali: "in Italia ci sono 8 mila modi per definire una veranda".

ITALIA-POLITICA
Unioni civili, sì del Pd alla legge, ma resta il nodo adozioni. Serracchiani all'Unità (p.3): "Il ddl Cirinnà va votato nel suo impianto complessivo. Sulla stepchild adoption ancora al lavoro per migliorare il testo ma niente passi indietro". Da decidere anche il ricorso al voto di coscienza "ma spero che Sel e M5S non facciano scherzi". Per Repubblica (p.3) Renzi teme invece proprio ul dietrofront del M5S, nel caso in cui passi lo stralcio delle adozioni perché non è facile separare il destino delle coppie gay da quello dei figli adottabili. Per Avvenire (in prima e a p.8) è falso che siano 100 mila: non sarebbero più di 500. Ma la battaglia continua. Alfano minaccia il referendum abrogativo in caso di approvazione della Cirinnà (Repubblica p.2 e su tutti). Scalfarotto a Repubblica (p.3): "La Consulta lo boccerebbe, avendo sollecitato già due volte il Parlamento a legiferare sulle unioni civili". Stessa sollecitazione dalla Ue. Intanto è polemica sull'adesione di Casa Pound al Family Day. Gli organizzatori: non li vogliamo (Corriere p.12). Oggi intanto, governo alla prova della fiducia sul caso Boschi. A salvare Renzi&Boschi sarà Verdini e poi entrerà in maggioranza, scrive il Fatto (in apertura e a p.2). Che sia questo l'intento delle opposizioni, sottolineare il progressivo avvicinamento di Renzi e Verdini, lo scrive anche Verderami sul Corriere (p.12). Il disegno di Verdini è quello di chiedere un ruolo dopo il referendum, perché se la consultazione avrà successo vorrà sedersi a pieno titolo al tavolo dei vincitori. Ma per Verderami non è a Roma che Renzi rischia di essere messo in minoranza, bensì in Europa. "In Europa democrazie in pericolo. E Renzi deve aver cura della storia della sinistra" dice Veltroni al Corriere (p.13).

EUROPA
Attesa per l'incontro tra Renzi e la Merkel, anticipato da un articolo al vetriolo della Faz, che del premier ricorda lo "scivolone" su Banca Etruria e la nomina di Carrai alla cyber sicurezza. Il vero banco di prova, a Bruxelles come a Berlino per l'Italia restano i conti, scrive Belpietro su Libero (in prima e a p.9) e un debito pubblico ingestibile con le regole del Fiscal compact a meno di tagli draconiani. Taino sul Corriere (in prima e p.6) analizza la linea della Cancelliera: "sui temi chiave - rifugiati, debito e gasdotto - punterà a dare un'idea di comunione di intenti ma nella discussione concreta dei punti di frizione. Sarà pressante sull'immigrazione, mentre sul piano economico riconosce l'importanza delle riforme di Renzi ma crede che molto sia ancora da fare e su Nord Stream chiederà di lasciare la questione alla Commissione Ue". "Essere critici con Bruxelles non deve essere considerato euroscetticismo, e dopo le polemiche recenti non ho mai pensato che Roma fosse euroscettica" dice Schulz all'Unità (p.4). Ma sul bilaterale Merkel-Renzi, interviene Bisignani che, sul Tempo (in prima e p.10), parla di "un incontro tra i più drammatici tra i due Paesi" riprendendo l'attacco del Frankfurter Allegemaine Zeiutng e sottolineando che il premier "è scaricato da Berlino". Sullo sfondo "l'ombra di un golpe sul governo italiano che vedrebbe Mario Draghi candidato a prendere il posto di Renzi".

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