Commentario del 5.1.2016

IN PRIMA PAGINA
Si comincia con un lunedì nero (MF), a causa della "tempesta cinese" (Corriere), che affonda le Borse (Sole e Repubblica): Shangai crolla del 7%, per Wall Street peggior inizio dal 1932. I listini Ue bruciano 264 mld. Piazza Affari salva solo l'esordio Ferrari alla presenza di Renzi: "vale 8,4 miliardi" (Sole), "Renzi piazzista di Marchionne con tanti saluti al Fisco italiano" (Fatto). Ma ci sono anche l'Arabia e la "frattura islamica" (Avvenire) ad agitare il mondo. Riad sospende tutti i voli con l'Iran mentre Putin si dice pronto a mediare (Messaggero). E le monarchie sunnite si schierano a fianco dell'Arabia contro l'Iran (Stampa). Altro tema di esteri in primo piano, la decisione di Svezia e Danimarca di ripristinare i controlli dei documenti alle frontiere: "troppi migranti, il Nord Europa si blinda" (Stampa), "la Barriere del Nord" (l'Unità). QN apre con un'intervista a Franceschini: "aziende, finanziate l'arte. L'art bonus funziona".

ITALIA-ECONOMIA
"La Cina crolla e affonda le Borse" (Sole prima e tutti): l'ennesima contrazione dell'indice Pmi manifatturiero fa scattare il panico sui listini, lunedì nero per i mercati europei con Milano – 3,2%. Per Wall Street peggior inizio dal 1932. "Auto e lusso" perdono di più se la Cina tira il freno (Sole p.3). "Colti di sorpresa, sarà un anno di forti oscillazioni sui mercati" spiega Carcaterra di Anima Sgr (Corriere p.2). "Nessun allarmismo, solo una guerra in Oriente può gelare la ripresa" rassicura Lucrezia Reichlin intervistata da Repubblica (p.2). Rampini racconta dei "capitali in fuga da Pechino" (Repubblica p.3). A salvarsi dalla difficile giornata di ieri è stata la Ferrari, che ha debuttato in Borsa (su tutti) capitalizzando 8,4 miliardi. Marchionne: "cedola sarà abbastanza elevata". "Un messaggio per il Paese, l'Italia c'è" afferma il premier Renzi presente a Piazza Affari. "Cresciuti dello 0,8% quest'anno, il doppio il prossimo". Un "grazie a Renzi per quello che sta facendo per il Paese" è arrivato da Marchionne che però "frena sulle alleanze" per Fca (Sole p.4) e annuncia: "a gestire l'operazione potrei non essere io. Ho visto Mary Barra un mese fa: non credo che l'incontro si ripeterà in futuro". Per Libero (p.2) frena l'ipotesi Gm e "spunta Tesla". Critiche al debutto Ferrari dal Fatto: "Renzi piazzista di Marchionne con tanti saluti al Fisco italiano".
Prosegue il dibattito sulla riforma contrattuale. "Federmeccanica ha il piano giusto" secondo Sacconi (Commissione Lavoro), "la proposta di Confindustria vale più del Jobs Act. Le aziende vogliono più produttività, il lavoratore chiede welfare". "Aumenti in busta calcolati ogni anno" chiede però Landini (Fiom), "accettiamo la sfida ma il contratto nazionale non va abolito": entrambi intervistati da QN (p.13). Per l'Unità (p.7) Cgil,Cisl,Uil "puntano alla crescita del potere d'acquisto".  
"L'effetto Draghi taglia il deficit di 15 miliardi" (Corriere p.11 e tutti): calo della spesa per interessi e maggiori entrate fanno scendere il fabbisogno 2015 a 60 miliardi. Il Governo intanto vara il Piano Franceschini: 300 milioni per tutelare il patrimonio culturale (Sole p.19). Il ministro parla a QN (p.2): "aziende, finanziate l'arte". Sul Corriere (p.11) anche le anticipazioni della riforma del fallimento. Delega in Cdm a metà mese. Sul Sole (p.25) l'ipotesi che per i danni su Etruria vengano tirati in ballo anche i revisori.

ITALIA-POLITICA
Prosegue il confronto sulle Unioni Civili che dividono il Pd (su tutti). Per i renziani "meglio l'affido rafforzato" (Corriere p.13), l'emendamento sarebbe già pronto (Fatto p.6). Ma Cirinnà tira dritto: "non si torna più indietro" dice a QN (p.12), "Renzi è con me". Serracchiani (Repubblica p.14) conferma: "pronti a votare con Sel e M5S, sulle adozioni dobbiamo andare avanti". "Adozioni e coppie gay, possiamo trovare la mediazione" apre Cicchitto (Ncd) intervistato da l'Unità (p.6). "Caro Matteo, chi dice No non è per forza conservatore": la presidente Boldrini al Fatto (p.7) commenta la riforma costituzionale e segnala che "sul superamento del bicameralismo perfetto tutte le opposizioni erano d'accordo. Il dissenso è emerso su come fare queste riforme". Intervento di Alfano su Repubblica (p.16): "se la sinistra dem vuole la crisi non usi Ncd per regolare i conti".
A proposito delle amministrative, Beppe Sala parla a l'Unità (p.2): "così farò rivincere la mia sinistra". Ma il Fatto (p.8) lo attacca: "ieri era l'uomo della Moratti". Per Roma il Tempo (p.9) riprende un'ipotesi lanciata ieri da affaritaliani.it: "la minoranza Pd cala l'asso Enrico Letta". Il Fatto (p.9) intervista la candidata M5S a Torino, Appendino: "Fassino osso duro. Ma io saprò governare. I sondaggi mi danno vincente al ballottaggio ma non mi fido". In Forza Italia dibattito su simbolo e futuro: "rinnovamento, primarie tra gli eletti per i vertici" auspica Toti al Messaggero (p.12), "ma alle elezioni un solo simbolo per la destra" chiede Carfagna (Repubblica p.17). Critiche a Bondi e "cerchi magici" da Biancofiore sul Tempo (p.8).
In evidenza anche il "valzer delle poltrone Rai" sul quale pesa, per il Corriere (p.15), "il fattore Sanremo": il destino di Leone (RaiUno) legato all'avvicinarsi del Festival. Messaggero (p.13) parla di super-direttore per coordinare le reti i cui vertici "salteranno" tutti a febbraio (Repubblica p.15).

EUROPA
Prosegue la battaglia tra Italia ed Ue su acciaio, energia e bilancio (Stampa p.4): il governo italiano sostiene che "è sbagliato chiamarli contenziosi" ma la Commissione potrebbe sanzionare anche sulle banche. Renzi usa la strategia del "bersaglio grosso" e mette nel mirino Ue e Merkel (Stampa p.5) ma Nelli Feroci (Istituto Affari Internazionali) avverte: "Battere i pugni non sempre serve, meglio cercare alleanze" (Stampa p.5). Intanto, sui migranti Schengen scricchiola: Svezia e Danimarca chiudono (Avvenire p.4), tornano i controlli ai confini. L'effetto domino spaventa Bruxelles che chiede "maggiore fiducia nella Ue" (Stampa p.3) ma Stoccolma attacca: "Solidali ma la Ue ci ha lasciato soli" (Repubblica p.8). L'eurodeputata svedese Corazza Bildt (Ppe) al Corriere (p.4): "Siamo stati i primi ad accogliere, ma la pressione è troppo forte". "Se Nord Europa chiude le frontiere, contraccolpo durissimo per Italia e Germania": a lanciare l'allarme è Christopher Hein, portavoce del Cir, a Repubblica (p.9). Waszczykowski, ministro degli Esteri polacco, alla Stampa (p.2): "Crisi dei migranti si risolve proteggendo i confini esterni dell'Unione". Berlino replica: "Chiusure non risolvono niente" (Stampa p.3). Per Repubblica (p.11) "tornano paura ed egoismi".

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