Commentario del 14.01.2016

IN PRIMA PAGINA
Unioni civili, il caso si riapre (Corriere). Rivolta nel Pd: no alle adozioni (Repubblica). Anche Berlusconi ci ripensa e dice no (QN). Numeri in bilico (Messaggero). E a marzo arriva alla Camera la legge sull'eutanasia (Stampa, Messaggero). Giornale e Libero: Renzi al minimo storico, il centrodestra non c'è ma vincerebbe le elezioni. In calo i 5 Stelle dopo il caso Quarto, per Libero una manovra del Pd per coprire lo scandalo Etruria. Renzi nel mirino anche della Ue. Moscovici alla Stampa: "Basta critiche, siete stati favoriti". Ma sulla flessibilità, il Pse sfida Juncker: "Apertura in 6 mesi o rischio sfiducia" (Repubblica). Intanto il governo prova a strappare al Tesoro il controllo delle partecipate (Messaggero, Sole e tutti). A Berlino pugno duro sui profughi: "Via i violenti" dice a Repubblica il ministro tedesco Maas. Avramopoulos ad Avvenire: sui migranti si gioca il futuro dell'Europa. Altro fronte caldo, la Libia: Parigi contro l'intesa (QN). Hollande vuole scalzare l'Italia per mettere le mani sui pozzi di petrolio. Dall'India un segnale sui due marò: Latorre resterà in Italia fino al 30 aprile (Corriere).

ITALIA-ECONOMIA
Bruxelles richiama Roma: "L'Italia smetta di criticare l'Europa: è il Paese che ha avuto di più in termini di flessibilità dei conti pubblici". Il commissario Ue Moscovici, in un'intervista alla Stampa (p.3), promuove le riforme ma non la politica di Renzi dei pugni sul tavolo: "Serve un clima più sereno per affrontare il 2016: il compromesso meglio del conflitto". Ma a Bruxelles il capogruppo Pse Pittella detta un ultimatum a Juncker: o accelera su investimenti, flessibilità, occupazione e immigrazione oppure potrà scordarsi la conferma della fiducia al voto di metà mandato. Un'agenda, scrive Repubblica (p.13) che coinvide con quella del governo italiano e con le priorità di Francia e Germania. Intanto la Merkel chiama Renzi: incontro a Berlino il 29 gennaio per sondare le strategie del premier (Stampa p.2). Cresce a Bruxelles il fastidio per la tattica di Renzi di accusare la Ue per aumentare la sua popolarità in Italia. Dal bollettino Bankitalia l'ultimo conto delle sofferenze: superata quota 200 miliardi. Ma risalgono anche i prestiti a imprese e famiglie, a tassi di interesse più contenuti (Sole p.5). Il Fatto (p.8) evidenza un altro dato: il calo della raccolta bancaria (- 6,1% i depositi). E meno raccolta significa meno liquidità, il che potrebbe azzoppare le nuove banche nate dopo il crack.. Quanto ai risparmiatori "bruciati" dal crack delle quattro banche, Cantone promette il decreto entro gennaio. Priorità a quelli più "bisognosi" (Sole p.5). Slittano invece di una settimana i decreti attuativi della Riforma Madia sulla pubblica amministrazione: tra le novità, la vigilanza sulle partecipate che passa dal Tesoro a Palazzo Chigi e la trasformazione del ministero delle Politiche Agricole in Ministero dell'Agroalimentare (Sole p.16 e tuti). Tra gli obiettivi taglio di 2000 società locali entri il 2016 (Corriere p.30). Il Sole (in prima e a p.16): fare presto e senza pasticci. Arriva oggi al traguardo dell'approvazione il nuovo codice degli appalti. Nencini a Repubblica (p.45): "Da ora gare senza varianti. Più trasparenza e sanzioni e dibattito con le comunità locali prima dell'approvazione".

ITALIA-POLITICA
Sprint della maggioranza sulle riforme (Sole p.17): l'ultimo voto del Senato anticipato al 20 gennaio, il rinnovo delle presidenze delle commissioni calendarizzato il 21. Opposizioni sulle barricate: il governo vuole rabbonire la maggioranza col mercato delle presidenze incassando prima il voto sul ddl Boschi. Renzi: "Non dobbiamo mollare neanche un minuto". Ma il vero fronte di scontro ora è sulle unioni civili ed è tutto interno al Pd, con i cattolici che resistono all'adozione (Corriere p.12). Repubblica (p.2) rivela un documento firmato da trenta cattolici dem per stralciare le adozioni dal testo e per marcare le differenze tra matrimonio e unioni civili. Bersani a Repubblica (p.3): "Sono contrario allo stralcio delle adozioni: la legge deve arrivare in porto senza amputare il testo. Dare più garanzie sull'utero in affitto". Per Massimo Franco (Corriere p.14) ora anche Renzi tentenna e vuole aspettare la piazza "Arcobaleno" del 23 gennaio e quella cattolica del 30. Al contrario, per il Messaggero (p.2) Renzi è orientato a non cambiare il testo: "sono più i voti che perderemmo". La linea resta quella della libertà di coscienza.
Sulle unioni civile dietrofront di Berlusconi, che si sposta sul "no" dopo una riunione fiume com gli azzurri: "Siamo favorevoli alle unioni civili ma non al testo Cirinnà". Il nodo, anche qui, è la stepchild adoption (Repubblica p.4 e tutti). Sul Mattino (p.3) un sondaggio certifica lo scivolone del M5S sul caso Quarto: -1,5% dei voti. Ma il Movimento si conferma secondo dietro al Pd (30,5% contro il 27,5%), seguito da Lega (15%), FI (10%), Fdi (5%).

EUROPA
Prodi al Sole (p.20): "Sull'Europa vedo uno scatenamento di stupidità, come se i piccoli Paesi o anche i grandi possano fare da soli nel mondo. Neanche la Germania lo può fare. Dobbiamo fare più Europa, se no scompariamo dalla faccia della terra". Ma la Germania non può continuare a utilizzare la sua leadership per i propri interessi e con la Russia bisogna trovare un accordo.  Intanto, con la Polonia e la Spagna che hanno ormai voltato le spalle a Berlino, la Merkel appare più debole in Europa, per non dire del fronte interno che si è aperto dopo i fatti di Colonia scrive Cazzullo nell'editoriale del Corriere (in prima e a p. 27). Ma gli europei non possono rallegrarsene: isolare la Merkel non ci conviene. In Germania le cose possono cambiare in peggio, per l'Europa e per l'Italia: meglio rafforzare l'Europa.
Immigrazione, il commissario Avramopoulos ad Avvenire (p.11): "E' in gioco il futuro dell'Europa. Dobbiamo capire cosa vogliamo, un'Unione senza frontiere o rinunciare a decenni di conquiste". Sui fatti di Colonia, Avramopoulos spiega: "Massima condanna, ma no a generalizzazioni: gli eventi stanno dando manforte a quanti sfruttano la crisi per fini politici". La Germania intanto annuncia tolleranza zero: "Espulsioni più veloci e limiti al diritto d'asilo" (Repubblica p.10). "Via subito chi sbaglia, chi vive qui rispetti i diritti delle donne": a dettare la linea è il ministro della giustizia tedesco, Heiko Mass, a Repubblica (p.11), che annuncia anche l'arrivo di 3mila nuovi agenti "per difendere le nostre libertà".

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