Commenrtario del 02.12.2019

PRIME PAGINE
Salva-Stati, si tratta con la Ue (Corriere). Esecutivo appeso al rinvio (Stampa). Governo spaccato, sfida in aula (Messaggero). Tensioni all'estremo, per Repubblica "così salta tutto". I giallorosa prendono tempo: sì all'unione bancaria o si rimanda (Fatto). Di Maio silura Conte: "Decide l'Aula, non lui" (Giornale). Per la Verità l'ex ministro Tria ammette il tradimento sul Mes. L'attacco di Libero: l'Italia paga, gli altri incassano. La Ue salva tutte le banche tranne le nostre.
Italia-Economia. Tasse, sì alle manette (Giornale). Nel decreto fiscale pene ridotte, ma Confindustria arracca: "Governo repressivo" (Repubblica). Accordo nella maggioranza per le manette agli evasori. Confindustria: "Così non si combatte l'evasione né si fa crescere l'economia". E il Fatto scrive: "Qualcosa da confessare?". Meno carcere agli evasori ma è stretta sulle imprese e aumentano i sequestri (Messaggero). Sul Sole il focus sulle tasse evase per 110 mld.
Milano, 25 mila sardine riempiono piazza Duomo (Corriere). Giornale: piazze piene di sardine nel vuoto della sinistra.
Migranti, 8 su 10 redistribuiti nei Pasi del patto (Corriere). Messaggero: l'accordo di Malta è operativo, alla Ue i primi 210 migranti.

ECONOMIA
Decreto fiscale, accordo in maggioranza per il carcere ai grandi evasori, ma pene ridotte (Stampa p.4 e tutti). Si va verso la fiducia al Decreto fiscale: più difficili carcere e sequestri in caso di dichiarazioni errate. E Giornale (p.3) attacca: l'unica intesa dem-grillini è quella per paragonare gli evasori ai boss. Ma in maggioranza resta lo scontro, con Italia viva contraria alla stretta sulle imprese: tra il ministro della Giustizia Bonafede e la renziana Boschi un tavolo parallelo. L'ira di Confindustria, che resta sul piede di guerra e parla di "governo repressivo" (Repubblica p.4 e tutti). Gli industriali attaccano: "Così ci state criminalizzando". E l'imprenditore Marco Gay al Corriere (p.5) spiega: "Il diritto penale non sia una clava, così si alimenta un clima ostile". Nel mirino dell'associazione l'allargamento al mondo produttivo di misure pensate per combattere la mafia (Messaggero p.4 e altri). Fatto attacca la presa di posizione di Confindustria: "Qualcosa da confessare?". Intanto, il Sole (in prima e p.2-3) dedica un ampio focus proprio all'evasione fiscale: l'Iva è, in valore assoluto, l'imposta che evidenzia il maggiore tax gap con una media di 36 mld nell'ultimo triennio. La propensione a nascondere gettito è del 69,9% tra gli autonomi. L'evasione media stimata totale tra 2014 e 2016 è di quasi 110 mld di euro.
Autonomie regionali, slitta la legge e resta il nodo delle Camere (Messaggero p.7). La norma Quadro è pronta, ma nel Csm di oggi ci sarà soltanto una "informativa". Mercoledì vertice di maggioranza. Il ministro Boccia alla Stampa (p.5) dice: "Con la legge quadro si sancisce un principio: la perequazione fra Regioni è obbligatoria. Il primo passo sarà un fondo per le infrastrutture. Escludendo la sanità, dove il principio è già applicato, le materie per le quali sono d'obbligo i livelli essenziali delle prestazioni- trasporto pubblico locale, assistenza e istruzione non scolastica - verranno devolute solo dopo aver individuato i criteri".

POLITICA
Governo spaccato sul salva-Stati. Altolà del M5S e il Pd avverte: "Così è difficile continuare" (Messaggero in prima e p.2 e tutti). "Decida il Parlamento" dice Di Maio, che va allo scontro con il ministro dell'Economia Gualtieri (Corriere p.3). Di Maio chiede il voto alle Camere sullo slittamento per arginare il Pd (Messaggero p.3). Il dem Bettini al Corriere (p.4): "Siamo stufi di un certo andazzo: si cambi musica o si chiude". Il deputato 5S Trizzino a Repubblica (p.2): "Non ci sono alternative all'alleanza giallo-rossa, Di Mauio deve scongiurare il pericolo di una rottura".  Intanto, si registra lo strappo di Italia viva. I renziani disertano il vertice e avvertono: "E' uno scontro tra 5S e Pd. Se la vedano loro" (su tutti). Oggi il premier Conte riferirà alle Camere, la linea di Palazzo Chigi resta quella di seguire la logica di pacchetto nel negoziato sul Mes (Stampa p.2). L'analisi di Cottarelli sulla Stampa (in prima e p.2): dietro lo scontro sul fondo salva-Stati il vero problema è ridurre il debito pubblico. Non ha senso – scrive Cottarelli – criticare una riforma che consentirà di usare soldi per sostenere sistemi bancari in crisi, pensando che questa riforma sia volta a salvare le banche tedesche, quando la Germania ha un debito pubblico basso e non avrebbe certo bisogno di richiedere i prestiti del Mes. Il dibattito dei giorni scorsi è assurdo – prosegue Cottarelli -, perchè a gridare allo scandalo sono Lega e M5S che erano al governo quando l'Italia sottoscrisse l'accordo. E la Verità (in prima e p.3) attacca l'ex ministro Tria: ora confessa il tramimento sul Mes dicendo che in Cdm non ha detto nulla sulla trattativa. Ma – prosegue la Verità – ora Tria scarica le responsabilità su Conte. Parlando a Libero (in prima e p.5) Giovanni Tria spiega: "Il salva-Stati non ce lo siamo inventati io e Conte. Ce lo siamo ritrovati quando il negoziato per una sua revisione era già in atto. Una cosa sono le perplessità sul meccanismo in sé, un'altra la discussione su un suo possibile peggioramento. Credo che abbiamo eliminato i danni di molte proposte di revisione che abbiamo fatto ancellare. Se le avessimo accettate sarebbe stato un suicidio per l'Italia, e di conseguenza anche per l'Europa". Poi sulla comunicazione della trattativa a Di Maio e Salvini, allora vicepremier, Tria dice: "Questo lo dirà Conte, erano i suoi vice, non i miei. In ogni caso,nel governo se ne discuteva. Il trattato è ancora emendabile, ma per cambiarlo occorre trovare alleanze e un appiglio giustificativo". Ma l'economista leghista Rinaldi alla Verità (p.2) rilancia: "Ci ritroviamo un Mes che può salvare altri Stati, ma non il nostro. Anzi, ci legheranno a un meccanismo che potrbebe importci di versare potenzialmente 115 mld di euro, senza avere la garanzia di poterne usufruire in futuro". L'analisi di Fubini sul Corriere (p.3) eviedenzia come il Governo rischia di cadere in caso di vila libera alla riforma del Mes, ma anche di subire tensioni sui mercati in caso di blocco della riforma: la terza via sarebbe quella di prendere tempo, chiedendo di consultare il Parlamento, per poi proporre una revisione che smascheri l'europeismo di facciata della Germania. A Repubblica (p.3) parla il Presidente dell'Europarlamento, David Sassoli: "Bloccare la riforma è una scelta ad alto rischio per la credibilità dell'Italia. La riforma non danneggia l'Italia: le regole possono essere modificate, ma non firmarlo sarebbe come andare in giro con una Ferrari non assicurata".

ESTERI
Migranti, via dall'Italia otto su dieci (Corriere p.11 e altri). A 2 mesi dalla firma del patto di Malta  - riporta il Messaggero (p.9) - parte dei 353 profughi giunti in Italia sono già stati assegnati a 5 Paesi. I trasferimenti si riferiscono agli arrivi del mese di novembre, la regia è centralizzata a Bruxelles.
La ministra Lamorgese: "Destinazioni decise prima dello sbarco". Vuol dire che nel momento in cui da bordo viene chiesto il via libera all'attracco nei porti, scatta la divisione per quote tra i governi. Donne e bambini fuori dal riparto. I dati dicono che rispetto al 2018 ci sono stati meno approdi ufficiali, ma salgono quelli fantasma. 
Londra, stretta sui terroristi "Mai più condannati in libertà" (Giornale p.8 e altri). Il premier Johnson: "I jihadisti a piede libero sono 74. Non vanno rilasciati". Il premier Johnson ha promesso la linea dura in caso di vittoria dei Tories: i terroristi dovranno scontare l'intera pena (Messaggero p.11). La linea dura di Johnson farà piacere alla base del partito, ma è una strategia rischiosa. Il premier è stato accusato di aver strumentalizzato la tragedia a fini elettorali (Stampa p.10).
Intanto ad Hong Kong bandiere e inni a Trump e si accende la crisi Cina-Usa (Giornale p.9). Cortei e scontri, i manifestanti chiedono l'aiuto del tycoon. La richiesta agli Usa nasce dopo che il presidente americano ha firmato la legge che impegna Washington a sorvegliare il comportamento delle autorità cinesi nei confronti di Hong Kong, anche se il capo della Casa Bianca non intende compromettere l'accordo commerciale con Xi.
Usa, secondo la Stampa (p.9) l'impeachment per Trump è destinato a pesare sul vertice Nato.  Il presidente sarà a Londra alla riunione dell'Alleanza atlantica mentre alla Camera verrà depositato l'atto di accusa. 

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