Commentario del 18.12.2019

PRIME PAGINE
Risvolti sul caso della Popolare di Bari. I conti dello scandalo (Messaggero). La Consob indaga sui conti veri e mai comunicati (Sole). E i pm indagano su un audio. Si apre il caso Lannutti: "Conflitto d'interessi" (Corriere).  Lannutti vuole indagare la banca dove lavora il figlio (Giornale). Patuanelli attacca Bankitalia: "Non vigila" (Repubblica). Intervista alla Bellanova: "Bankitalia, nessuno è intoccabile" (Stampa).
Spazio anche alla svolta del Papa contro la pedofilia: abolito il segreto sugli abusi commessi da chierici (Corriere e altri). Il Papa: e giustizia sia. Da oggi tutti i tribunali potranno chiedere documenti al Vaticano (Repubblica).
In politica, in primo piano la visita di Grillo a Roma per blindare Conte (Messaggero).
Manovra, ecco gli aumenti ai ministeriali ma non per tutti (Messaggero). Decreto fiscale, dopo le tasse ecco le confische: manette agli evasori e sequestro dei beni per i sospetti (Giornale). La sfida di Conte: tasse giù del 30% (QN).
Libia, Di Maio vede Sarraj e Haftar: abbassate le vostre armi (Corriere e altri). Di Maio preme su Sarraj: "I soldati di Erdogan restino fuori dalla Libia" (Stampa). Intanto, la grande protesta spegne Parigi: Natale al buio, tagliata la luce a 90mila famiglie (Repubblica).

ECONOMIA
Bruxelles mette l'Italia sotto esame per debito e lavoro (Repubblica p.22): per il settimo anno consecutivo, viene messa sotto monitoraggio per squilibri macroeconomici. Ma è in buona compagnia, il faro di Bruxelles si accende anche su Germania, Olanda, Francia e altri Paesi.
Rc Auto e stretta sull'evasione, diventa legge il decreto fiscale (Messaggero p.8). Ok definitivo alle norme sul carcere per chi froda le tasse: via libera dopo la seconda lettura "blindata" e il voto di fiducia in Senato. Venerdì in Cdm dovrebbe arrivare il Milleproroghe con il quale si dovrebbero recuperare gli emendamenti espulsi dalla manovra, come il rinvio al 2020 del mercato libero dell'energia. Intanto, nella manovra arrivano 80 euro in più per gli insengnanti, ma c'è delusione nel ministro Fioramonti per i pochi fondi concessi alle Università (Stampa p.8). Per il Fatto (p.6) Fioramonti sarebbe pronto a dimettersi. Nel frattempo, nella manovra sono previsti anche gli aumenti per i dipendenti statali: norma per armonizzare le indennità tra le diverse amministrazioni. Vantaggi maggiori per i funzionari di Interno, Difesa e Salute, al palo la Giustizia (Messaggero p.9). Libero (in prima e p.2) all'attacco della manovra: su tasse, banche, lavoro e riforme i giallorossi mistificano la realtà. L'esecutivo – scrive Libero – celebra la manovra, annuncia bonus e tagli delle imposte, invece tira avanti tra balzelli, spese e novità sempre rimandate. Anche Giornale attacca: tra dietrofront, compromessi e correzioni, la manovra tradisce le promesse e preoccupa l'Ue.
PopBari: la Consob indaga sui conti veri e mai comunicati (Sole p.1-11). Proseguono le indagini: un audio agli atti dell'inchiesta riporta colloqui tra l'ex-ad De Bustis e i dirigenti: "Bankitalia è dalla nostra parte". L'intercettazione in dettaglio su tutti i quotidiani. Il ministro Patuanelli torna ad accusare Bankitalia per mancanta vigilanza. E la ministra Bellanova alla Stampa dice: "Non ci sono santuari intoccabili, Bankitalia deve rispondere". MF (p.3) riporta che Via Nazionale è nel mirino anche per l'operazione della Popolare su Tercas. Ed è scontro sulla commissione-banche e sulla possibile presidenza a Lannutti, il cui figlio lavora in Pop Bari. Di Maio assicura: "No a Lannutti in commissione". Boschi a Repubblica: "Quell'antisemita non lo voteremo mai".

POLITICA
M5S, Grillo a Roma prova a placare il caos: "Dovete parlare con il Pd" (Repubblica p.10 e altri). Poi dal Garante del Movimento arriva la conferma dell'appoggio alla leadership di Di Maio: "L'unico capo possibile. Nessuno fa le cose come lui, va sostentuo". Grillo, insieme a Casaleggio all'assemblea dei parlamentari, traccia la strada: "Non c'è un piano B, se cade il governo siamo morti" (Corriere p.10). La sua è una missione anti scissione (Messaggero p.7). Poi il comico genovese incontra il premier Conte: "C'è molta sintonia". E Conte dice: "Il mio cuore batte a sinistra" (su tutti). Per Franco (Corriere p.13) la stretta di mano tra premier, Grillo e Casaleggio sembrava preparata ad arte per mandare un segnale a un Movimento lacerato e per dire al resto della coalizione che esiste una rete di protezione stesa intorno alla legislatura
Intanto, tra le forze di maggioranze restano i timori per un possibile asse Renzi-Salvini: il leader di Italia viva punterebbe alle elezioni a breve per utilizzare il Rosatellum come sistema elettorale, che garantisce una soglia di sbarramento bassa. Mentre a Salvini l'attuale legge elettorale piacerebbe per via della quota maggioritaria del 37% (Messaggero p.7). Ettore Rosato, capogruppo di Iv alla Camera, al Corriere (p.10) dice: "Lavoriamo per governare, non per andare al voto. Quelle sul governissimo sono solo fantasie". La renziana  Maria Elena Boschi a Repubblica (p.7) conferma: "La costante attribuzione a Renzi delle peggiori intenzioni è figlia di un pregiudizio noioso. Il governo dura se fa l'interesse del Paese, non l'interesse di Renzi o Italia viva". E Verderami sul Corriere (in prima e p.9) smonta le voci di un possibile governo di larghe intese: non c'è un'alternativa al governo Conte 2 perchè nessuno è in grado di costruirla, né Salvini né Renzi. E le voci di una loro alleanza, fondata sul desiderio di prendersi una rivincita,  si scontrano con le leggi della politica e con la diffidenza tra i due Matteo – scrive Verderami -. Inoltre, il Conte 2 è una sorta di torre di Pisa: per quanto penda, appare stabile. Anche Salvini – secondo il Giornale (p.5) – sarebbe rassegnato all'idea che "non ci faranno votare": quindi il leghista punta sulla svolta "istituzionale" e adesso guarda al Centro. Secondo il leghista Molinari, intervistato dal Corriere (p.11), "Salvini, quando parla di mettersi intorno a un tavolo, non propone cose come governissimi o larghe intese. Parla di un patto su punti specifici per andare a elezioni al più presto".
Il ministro Boccia, intervistato dal Sole (p.10) torna sul tema delle autonomie regionali: "Non ha più senso perdere tempo".

ESTERI
In primo piano la visita in Libia di Di Maio. Fa la spola tra i nemici, puntando su una logica inclusiva, scrive il Corriere (p.15). Dopo Serraj l'incontro con Haftar. Il generale ribelle: "Se l'avessi conosciuta prima, avremmo un accordo". L'Italia chiede la tregua, segnala il Messaggero (p.15). Haftar apre: "Verrò a Roma". E per Notizia Giornale (prima e p.11) è svolta per la pace in Libia. Di Maio offre un piano prima che Tripoli crolli. Il Consiglio dei ministri nominerà un inviato speciale per il Paese nordafricano. "È evidente che l'Italia ha perso terreno e deve riprendersi il ruolo naturale di Paese amico" ha detto Di Maio al ritorno in Italia  (Repubblica p.4). "I soldati di Erdogan fuori dalla Libia", questo l'appello del Ministro degli Esteri, ma la risposta di Tripoli è fredda: "Siamo in guerra, servono le armi di Ankara". Giornale (p.8) polemico: "Luigino fa la trottola fra Hafrar e Serraj, ma ormai l'Italia in Libia non tocca palla". Libero (p.10) parla di "missione fallita": Di Maio parla di pace e Erdogan manda truppe a Tropoli. Micalessin sul Giornale attacca Di Maio, che fa il ministro degli Esteri solo quando gli interessi italiani sono compromessi. Ha trascurato per tre mesi il dossier – prosegue Micalessin -, lasciando ad Erdogan un territorio per noi strategico. Merkel e Marcon ben contenti di lasciare al collega italiano il palcoscenico di un fallimento.
Svolta green in Ue: intesa sulle spese verdi. Il nucleare ed il gas nella transizione, segnala la Stampa (p.4). Entro il 2021 verrà introdotta la Carbon Tax per disincentivare l'uso di combustibili fossili. Verrà rivista anche la direttiva sulla tassazione energetica. La Germania – segnala la Stampa (p.5) – guida la lotta alla Co2, puntando su una tassa sulle emissioni.
Tredicesimo giorno di proteste in Francia contro la riforma delle pensioni: "Francia bloccata, Marcon resiste" (Giornale p.12). Rabbia e blackout, è il Natale di Parigi, segnala Repubblica (p.13).
Brexit, Repubblica (p.12) intervista l'ex ministro Hammond: "La Ue venga a patti con Johnson. La Brexit è una realtà". Il timore è quello di un no deal: "E' impossibile un accordo commerciale nei prossimi 11 mesi, l'unica soluzione è un mini-accordo, seguito da altre soluzioni nel tempo".

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