Commentario del 31.12.2019

PRIME PAGINE
Governo, sfida su Reddito e Quota 100. Il Pd: "Vanno rivisti". Di Maio: "Mai". Gelo dei Cinquestelle su Conte (Corriere). Conte vinavil: il premier cambia idea e s'incolla alla poltrona, vuole il Colle (Giornale, Tempo e altri). Renzi: il reddito va cancellato (Stampa). Fioramonti via dal Movimento 5S: "Sono deluso, troppi attacchi". Dieci parlamentari pronti a seguirlo (Repubblica, Messaggero). L'Agcom indaga su tele-Salvini (Fatto).
"Statali, ricambi per 150 mila". Parla la ministra Dadone (Messaggero). Il Sud paradiso fiscale: il nero è l'attività più fiorente nel Mezzogiorno (Libero). Piazza Affari sul podio in Europa: nel 2019 ha guadagnato il 28,2% (Sole).
Sondaggi: consensi in calo nel 2019 per i leader dei partiti (Corriere). L'uomo dell'anno è donna: vince Giorgia Meloni, i sondaggi la danno al 10% (Tempo).  Anti Salvini cercasi: nel sondaggio di fine anno emerge un Paese diviso pro e contro il leader della Lega: l'unico a tenergli testa è Papa Francesco. Analisi Istat, tanti single e pochi figli: un Paese che ha paura (Giornale). La famiglia, azienda dimenticata (QN).
Crolla in Liguri un pezzo di galleria (Corriere). Crollo in galleria, autostrade liguri senza pace (Repubblica). Chiuso il tratto della A26, Toninelli. l'intera rete autostradale a rischio. Serve la revoca totale (Stampa). Altro crollo, Atlantia chiude in bellezza (Fatto).
Ghosn, è giallo sulla fuga da Tokyo a Beirut (Stampa).
Banca Etruria, brutto regalo per la Boschi: il babbo andrà a processo per bancarotta (Verità, Fatto).
PopBari, per il salvataggio l'aumento di capitale arriva a 1,4 miliardi (Sole, MF).
Abi. Patuelli: "Più di così non possiamo fare, è ora che il bail-in sia abolito" (Sole).
As Roma, titolo in volo: Pallotta pronto a vendere (Sole).
Ss Lazio. La vendita della Roma dà sprint alla Lazio: +7,4% (MF).
Essilux inciampa in Thailandia (MF).

ECONOMIA
Sfida su Reddito e Quota 100: in apertura del Corriere (e su tutti) i principali terreni di scontro nella maggioranza, insieme alla revoca della concessione ad Aspi e crisi industriali come Ilva e Alitalia, in vista della ripresa dell'attività di Governo, con il vertice programmato per il prossimo 7 gennaio. Il PD preme più per una revisione, Renzi invece per la cancellazione totale, come evidenziato dall'intervista al leader di Italia Viva in apertura di Stampa: "Al Sud servono investimenti, non assistenzialismo". Intanto il governo prepara la riforma di Quota 100, con la riduzione delle finestre per il pensionamento nel 2021.
Sul Messaggero (prima e p. 5) parla la ministra della Pa Fabiana Dadone: "Statali, ricambio per 150 mila, bandi più veloci e a gennaio tavolo per il nuovo contratto. Nel 2020 usciranno migliaia di impiegati pubblici che saranno sostituiti grazie allo sblocco del turn over: stiamo cercando le coperture per allungare a 7 giorni i congedi di paternità anche per gli statali".
Salvataggio PopBari, l'aumento di capitale arriva a 1,4 miliardi: in apertura del Sole (e su tutti) la pesante  ricapitalizzazione che servirà a tenere in vita la banca pugliese. Come per Carige il sistema bancario, attraverso il Fitd, si è schierato per il salvataggio, mettendo subito a disposizione 310 milioni, ma l'intervento, approvato ieri all'unanimità dal cda del Fitd dopo la richiesta dei commissari, ha carattere anticipatorio nel quadro di un più ampio progetto di rafforzamento patrimoniale di 1,4 miliardi, da realizzare nei prossimi mesi: il Fitd si impegnerà per 700 mln,  l'altro partner dell'operazione sarà il Mediocredito centrale.
Intanto Piazza Affari è sul podio in Europa: nel 2019 il listino milanese ha guadagnato ben il 28,2% (Sole p.1-14, MF p.1-4 e tutti). Il rally è avvenuto in una cornice di grande crescita anche per le principali Borse mondiali: Milano è stata la migliore in Europa dopo Atene (+49%) e Dublino (+31%). La capitalizzazione totale nell'anno è cresciuta del 20% e ha raggiunto 651 miliardi.
Genova, crollo in galleria sull'A26, Aspi riduce i pedaggi in Liguria (Sole p.1-5, Messaggero p.1-4 e tutti). L'evento pericoloso è occorso ieri pomeriggio, rafforzando la posizione di chi nel Governo (soprattutto M5S) si batte per la revoca della concessione: la holding Benetton dal canto suo cerca di mediare, dichiarandosi pronta a ridurre i pedaggi in Liguria. Ma la trattativa per Atlantia è in salita: la società è stata convocata stamane al Mit. Intanto Confindustria interviene nel dibattito ribadendo "la propria preoccupazione per un modo di agire che nega la certezza del diritto e mina la fiducia dei privati nei confronti dello Stato". Nell'intervista su Stampa (p.1-5), l'ex-ministro Toninelli rilancia: "L'intera rete autostradale è a rischio: serve la revoca totale prima di altre morti".
In prima su Stampa, Riotta spiega perché è necessaria la web tax, che potrebbe fruttare alle casse italiane fino a 600 milioni.
Istat, in Italia record negativo di natalità (Stampa p. 6 e tutti). Il Paese si spopola e perde quote di giovani e laureati, così frenano gli investimenti e la crescita del Pil. Nel 2018 registrato il 33% di famiglie unipersonali.

POLITICA
Conte in politica, destra all'attacco: il Pd approva, gelo M5S (Giornale p. 6 e altri). Ennesima giravolta del premier: "Resterò in politica" dove spera di diventare frontman dell'asse Zingaretti-Grillo. Secondo Libero (p. 7) il premier sta preparando una lista civica alleata al Pd, una sigla che attiri quel che resta dei voti grillini. L'attacco di Salvini. "Così dimostra che ha sempre mentito: lo aspettiamo alle elezioni". Secondo Revelli "il premier è diventato un argine che evita il peggio. Da lui più astuzia che visione, ma è il garante di un equilibrio che tiene lontano dalle istituzioni chi ne farebbe scempio" (Repubblica  p. 6). Renzi sulla Satampa (p. 3): "Apprezzo che Conte voglia rimediare ai disastri del suo primo governo: al momento direi che c'è il 50% di possibilità che quello attuale arrivi fino in fondo".
Nel frattempo Fioramonti lascia il M5S e va al Misto: in dieci sono pronti a seguirlo (Messaggero p.7, Repubblica p. 4 e altri). L'ex ministro: "So che esiste un senso di delusione profondo, più diffuso di quanto si voglia far credere". E rimarca che "i valori di trasparenza, democrazia interna e vocazione ambientalista che hanno animato la nascita del Movimento si sono persi nella pura amministrazione, sempre più verticistica, dello status quo". Poi attacca Di Maio: "Ha perso valori".
Intanto all'interno della maggioranza di governo c'è chi torna a parlare di revisione per Reddito e Quota 100 (Corriere p. 4). Il dem Marcucci si associa alle richieste di Italia Viva, mentre Di Maio ribatte: "Mai". I renziani convinti del fatto che "sulla giustizia il governo rischia".
Istruttoria Agcom su Salvini: troppo spazio in tg e talk (Fatto prima e p. 5). L'autorità avvia una pratica sulla presenza televisiva del leghista: "Sempre il più presente sia da ministro che all'opposizione: a metà gennaio dovremmo arrivare a una decisione, eserciteremo i nostri poteri fino a quando saremo in carica".
I processi diventano infiniti: la maggioranza ai ferri corti (Giornale p. 2, Messaggero p. 2, Tempo p. 7 e altri). Da domani abrogata la prescrizione dopo il primo grado. Pd e renziani in pressing per modificare la legge. Secondo la Bernini (Fi) "eliminare la prescrizione è un incentivo a rallentare ancora di più la giustizia", mentre Verini (Pd) chiede "meno rigidità a Bonafede" e spera che "Conte riesca a trovare una sintesi all'interno della coalizione". Rosato (Italia Viva): "La riforma va abrogata, la giustizia è una cosa seria. Pronti a votare con Fi" (Giornale p. 2). Il concetto viene ribadito dallo stesso Renzi nell'intervista alla Stampa (p. 3). L'ex ministro Flick, al Messaggero (p. 2): "Lo stop alla prescrizione è un errore, altre le priorità per accelerare i tempi".
Stasera l'atteso discorso di fine anno di Mattarella (Repubblica p. 3 e altri). Lavoro e coesione nazionale i due temi principali. Con ogni probabilità, il capo dello Stato interverrà anche sul ruolo dell'Europa come argine ai sovranismi e sull'impegno dei tanti giovani che negli ultimi dodici mesi hanno manifestato per l'ambiente e per l'etica pubblica nella piazze del Paese.
I sondaggi dicono che nel 2019 è calato il gradimento dei politici: mancano consensi trasversali (Corriere prima e p. 2, Repubblica p. 2 e tutti). L'unica che resta in alto è la Meloni (dal 4 al 10%), mentre Salvini che sfiorava il 60% all'inizio dell'anno, ora si ferma al 38%. Di Maio dimezzati, Zingaretti lontano dalla fase delle primarie, mentre Conte è al 47% ma anche lui in discesa.
"Consulente inutili per 4,3 milioni". Boschi sr a giudizio (Fatto prima e p. 8 e altri). Il padre dell'ex ministra sarà processato con altri 13 dirigenti per bancarotta semplice: "Aggravarono la crisi dell'istituto".

ESTERI
Verità (p.18) torna sulla questione libica: "Riscriviamo i patti internazionali o la prossima Libia sarà l'Italia" titola il quotidiano. La Turchia minaccia di intervenire in difesa di Tripoli contro Haftar. Non ci resta che constatare l'irrilevanza del nostro peso in Africa. E soprattutto l'inettitudine di Nato, Onu e Ue nella Terza guerra mondiale in atto.
Il Fatto (p.18), sottolinea invece il messaggio lanciato dalle milizie islamiche: "Contrari all'Onu, meglio la Turchia". L'Assemblea nazionale che rappresenta Misurata e Zintan ostile alla missione voluta dall'Italia in arrivo il prossimo 7 gennaio. Intanto il Parlamento di Ankara anticipa il voto a domani per inviare le truppe in Libia. Già pronti 1600 miliziani.
Intanto scoppia la rabbia di Teheran: "Colpiremo gli Usa e i loro mercenari"(Stampa p.13) La dichiarazione arriva nel cuore della notte attraverso un comunicato rimbalzato su Twitter in cui le Unità di mobilitazione popolare (Pmu), ovvero l'ombrello a cui fanno capo le brigate sciite attive in Iraq, annuncia l'avvio di una «nuova fase» che ha come obiettivo «la cacciata del nemico americano» dal Paese. È ormai guerra aperta tra gli Stati Uniti e le milizie irachene vicine alle forze Quds dei Guardiani della rivoluzione islamica dell'Iran, dopo l'attacco concentrico condotto dagli Usa contro basi strategiche di Kataib Hezbollah, nei pressi del valico di al Qaim, al confine con la Siria, che ha provocato 25 morti e 55 feriti. Una ritorsione all'attacco missilistico alla base di Kirkuk di venerdì in cui è rimasto ucciso un contractor americano e feriti alcuni militari Usa
Attacco con il machete, l'aggressore inneggiava al nazismo. Il Corriere (p.12) traccia l'identikit dell'attentatore. In casa di Thomas scritti e simboli legati a Hitler. Texas, il killer ucciso dal servizio armato della parrocchia.  Grafton Thomas, responsabile dell'attentato contro la comunità ebraica di Monsey, aveva scritto testi inneggianti al nazismo e ad Hitler. Le perquisizioni hanno permesso di trovare propaganda antisemita e materiale piuttosto evidente sulle idee estreme dell'afro-americano di 37 anni. Inoltre nel telefonino c'erano ricerche sul leader del Terzo Reich e su centri religiosi ebraici della regione, forse una sorta di indagine su possibili obiettivi.
Secondo quanto riportato da Avvenire (p.17) "Negli Usa cresce la paura per l'ondata di odio antisemita". Grafton Thomas, l'assalitore che ha ferito cinque persone nella casa del rabbino Rottemberg a New York, è stato incriminato formalmente. In un diario trovati riferimenti espliciti. Ma la famiglia parla di disturbi mentali. 
Repubblica (p.13) da spazio invece al tema Brexit: "Vietato dire Brexit, il premier Johnson la mette al bando". Da oltre tre anni è la parola tormentone della politica europea, Boris vuole voltare pagina per nascondere le difficoltà del negoziato. Infatti dal 31 gennaio prossimo, la data già prevista per l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea, diventata una certezza dopo molteplici rinvii, a seguito del trionfo alle urne del leader conservatore il 12 dicembre scorso e dell'immediato voto a larga maggioranza del parlamento per approvare l'accordo da lui precedentemente negoziato con la Ue, tutti i funzionari del suo governo non potranno più dire "Brexit".
La Stampa (p.23), riporta il caso: "Ghosn dal Giappone al Libano, giallo internazione sulla fuga". L'ex ad di Renault-Nissan arriva misteriosamente a Beirut: era ai domiciliari. E soprattutto eludendo, sembra, tutta una serie di controlli delle autorità giudiziarie e di frontiera visto che si trovava agli arresti domiciliari dal 25 aprile scorso. Certo ad agevolarne l'approdo nel "Paese dei Cedri" è il fatto che lui, oltre alla nazionalità brasiliana, abbia anche un passaporto libanese. Ciò non toglie che si tratti di un tragitto intercontinentale non da poco per percorrere il quale deve aver potuto contare sull'appoggio di fiancheggiatori e conoscenze. Secondo "Le Monde", che parla di "una partenza a sorpresa", il manager sarebbe arrivato a destinazione con un aereo privato.

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