Commentario del 13.12.2019

PRIME PAGINE
In evidenzia il voto in Gran Bretagna. Londra ha scelto: Europa bye-bye (Repubblica). Trionfa Johnson: Brexit più vicina (Corriere). Valanga Johnson (Messaggero). Uragano Boris (Giornale). Corbyn ko (Fatto). Il divorzio dall'Europa del Regno Unito: "Brexit subito" (Stampa). Dazi, raggiunto l'accordo Stati Uniti-Cina. E Wall Street applaude (Repubblica). Conte, Merkel e Macron cercano un nuovo leader per la Libia (Stampa).
Politica. Fuga da M5S, Di Maio accusa Salvini (QN). Fuoriusciti, Conte attacca: "Errore stare con Salvini" (Corriere). Il premier avvisa i grillini delusi: Salvini è un bluff (Stampa). Ira di Di Maio: la Lega ci dica il prezzo (Messaggero). L'audace colpo dei voltagabbana (Fatto). Fondazione Open, Renzi attacca i pm: "Barbarie, non ci faremo processare nelle piazze" (Corriere). Fondi alla politica, Renzi contro i pm. Open, nuove carte (Messaggero). Voli di Stato, indagano solo Salvini (Giornale). Perché Salvini sui voli di Stato non può barare (Repubblica).
Manovra, legale la cannabis light: sconti per gli animali domestici (Repubblica). Tasse di Natale, nel mirino del fisco le partite Iva e spuntano altri balzelli (Giornale).
Clima, Greta all'Italia: basta smog (Stampa). Piazza Fontana 50 anni dopo, Mattarella: depistaggi di una parte dello Stato (Stampa e tutti).

ECONOMIA
"Il Salva-Stati non vi danneggerà": la presidente della Bce Lagarde rassicura l'Italia sulla riforma del Mes, dopo la polemica politica italiana (Repubblica p.33 e altri). In particolare, sulla semplificazione delle clausole di azione collettiva che hanno spinto la Lega e una parte del M5S a denunciare una ristrutturazione del debito facilitata, Lagarde spiega: "Non possiamo riscrivere la storia, ma avere regole, clausole di azione collettiva fatte per evitare i comportamento di  creditori molto tossici visti in altri Paesi, va a beneficio di qualsiasi Paese che si trovi in difficoltà" (Messaggero p.6 e altri).
Manovra pronta, pioggia di modifiche al testo (SOle in prima e p.2-3). Maratona della Commissione: ok alla legge di Bilancio, lunedì il voto di fiducia. Tra le novità c'è il via libera alla cannabis light e lo slittamento del mercato libero dell'energia, resterà il mercato tutelato fino al 2022 (Messaggero p.19 e altri). Novità anche gli sconti per cani e gatti: spese per il veterinario detraibili gino a 500 euro (Repubblica p.17). Ma è sul Dl fiscale che rimangono le forti perplessità delle imprese: gli industriali del Nord evidenziano i rischi delle misure previste che "generano forte incertezza e allontanano qualsiasi nuovo investimento nel Paese".
Ex Ilva, Caio cambia il piano: Stato e banche nel capitale (Messaggero p.12). Arcelor dovrebbe pagare 1,5 mld per acquistare gli impianti. Cdp o Invitalia convertirebbero i crediti "prioritari" insieme a Intesa, Unicredi e Banco Bpm. Da ieri iniziato un negoziato no stop per arrivare a un accordo transattivo. Il governo non svela ai sindacati a che punto siano le trattative, ma conferma l'intervento pubblico e la produzione a regie a quota 8 mln di tonnellate. Il ministro Patuanelli annuncia un mld per l'ex Ilva, ma l'altoforno si ferma (Corriere p.33). Intanto il titolare del Mise definisce "valido" il progetto presentato da Caio, "anche se l'azienda- spiega Patuanelli – non ci sta" (Messaggero p.12). Per il Giornale (p.2) l'esecutivo pensa già al dopo Mittal per Taranto: investimenti statali e Ue per non chiudere. Repubblica (p.32) invece segnala i contatti anche con Techint-Danieli: dalle due società tecnologia per il minerale "preridotto". Stampa intervista il presidente della Svimez Giannola: "Serve un'alternativa all'acciaio, si investa sul rilancio del porto". Mentre Ermete Realacci di Legambiente dice: "La fabbrica non può chiudere, si punti sulla riconversione al metano".

POLITICA
Nonostante le polemiche politiche dell'ultimo periodo, Conte - a margine del Consiglio Ue – rilancia l'agenda al 2023: "Dobbiamo scalare le classifiche dei Paesi dove si può investire, intervenendo su giustizia civile, penale e tributaria. Ho già detto della riforma Irpef per abbattere il carico fiscale. E poi sugli investimenti pubblici non sono soddisfatto, dobbiamo fare di più" (Corriere p.13, Avvenire p.8 e altri). Ma in primo piano c'è l'attacco di Renzi sui soldi ai partiti: "Niente processi in piazza" (su tutti). Al Senato, Renzi evoca Moro e Craxi (Corriere 8). L'ex premier strilla – scrive il Fatto (p.2) – ma non spiega come ha speso i contributi. Sarzanini sul Corriere (p.9) entra nel merito delle carte dell'inchiesta sulla fondazione Open: secondo i magistrati la fondazione, nata per sostenere l'attività politica di Renzi, agiva come "articolazione di un partito politico" e avrebbe favorito gli interessi di chi – tra il 2012 e il 2018 – accettò di versare contributi economici. Nel mirino della Guardia di Finanza – riporta Sarzanini – le mail inviate dalla fondazione Open a Palazzo Chigi contenenti emendamenti e progetti di investimento "graditi" ai finanziatori. Atti delle indagini riportati anche dagli altri quotidiani. E Messina su Repubblica (p.7) evidenzia come le parole di Renzi al Senato sollevino una domanda di fondo: chi deve pagare, in un sistema pulito e trasparente, le spese della democrazia? Conte dà la sua versione su questo tema: "Sono state introdotte norme anche per rendere più trasparente ogni tipo di finanziamento ai partiti, di sicuro non tornerei al finanziamento pubblico". Parole del premier riportare da Corriere, Avvenire e altri quotidiani.
Un'altra inchiesta occupa le pagine dei giornali, quella su Salvini per i voli di Stato: nuovi atti al tribunale dei ministri (Fatto p.6). "Non ero in vacanza" si difende Salvini dall'accusa di abuso (Corriere p.12). Libero (in prima e p.3) difende il segretario della Lega da chi vuole "distruggerlo": indagano su di lui perchè lavora troppo. Poi Libero cavalca le posizioni di Renzi: la politica ha abdicato e le toghe dilatano i loro poteri.
Dopo il voto sul Mes, incubo al Senato per Di Maio: tre grillini passano con la Lega, sono Grassi, Urraro e Lucidi. L'ira del leader: "Sono stati pagati a peso" (Messaggero p.9 e tutti). E Di Maio avverte: "Attenti, o stacco la spina" (Corriere p.10). Stampa (p.6) riporta il monito del premier: "Non scommetterei su Salvini". Incontri segreti tra i leghisti e i ribelli 5S – riporta il Messaggero (p.9) -. E Salvini ammette: "Altri in arrivo, punto a destabilizzare". Il Fatto (in apertura e p.8) parla di "audace colpo dei voltagabbana", concentrandosi sulla strategia della Lega per tentare i grillini delusi, specialmente quelli provenienti dal Sud. I malumori grillini mettono a rischio i numeri del governo al Senato, anche se arriva l'assist di Berlusconi: "Può darsi ci siano supporti al governo da altre parti" (Corriere). 12 senatori di Forza Italia pronti a staccarsi per entrare nel Gruppo Misto (Messaggero p.9). Paolo Romani al Fatto spiega: "Quanto vi piace a voi giornalisti questa cosa dei responsabili. Niente aiuti a Conte, ma sui singoli temi...". E Conte dice: "Responsabili di Fi? Non mi fate immaginare scenari futuri. Se e mai accadrà, si valuterà".

ESTERI
Elezioni Gran Bretagna, Boris Johnson verso il trionfo: "Maggioranza assoluta su Brexit" (Avvenire p.21 e tutti). Il Corriere titola: "Trionfa Johnson, Brexit più vicina". Sconfitta di Corbyn. Boris stravince la scommessa e adesso via dall'Europa - continua il Corriere (p.2). Proprio Corriere (p.2), intervista l'ex direttore dell'Economist Bill Emmott: "Ora che non ha ostacoli potrebbe sorprendervi con il suo volto moderato. Il Paese vuole chiudere la questione europea". Secondo il Fatto (p.14) è "valanga Johnson: tramonta il sogno di Corbyn". Sarà battaglia per i futuri accordi commerciali. A Bruxelles sono tutti convinti che un anno non sarà sufficiente per definire rapporti economici cruciali. "Il Regno Unito sceglie la Brexit" è invece il titolo del Messaggero (p.2). Labour mai cosi male dal 1935. "Europa bye-bye" scrive Repubblica (prima).
Intanto Green Deal, il Consiglio Europeo è diviso (Messaggero p.6). I Paesi dell'Est vogliono più soldi per finanziare la transizione energetica. Battaglia anche sullo scorporo degli investimenti verdi dal debito pubblico. Secondo la Stampa (p.2) "Emissioni e nucleare, l'Europa si spacca sul piano per il clima". Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca frenano l'intesa e trovano la sponda di Macron.
Su Stampa (p.11, Sole p.7) spazio alla questione Libia: "Conte incontrerà Merkel e Macron. Si cerca un nuovo leader per la Libia". Oggi vertice a Bruxelles: azione comune per fermare l'escalation. Haftar alle porte della capitale: "E' l'ora zero dell'offensiva su Tripoli".

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