Commentario del 08.04.2019

IN PRIMA PAGINA
Flat tax, primo sì. Ma è lite (Messaggero): la tassa piatta spacca il governo (QN). Di Maio dà lo stop a Salvini: "No alla flat tax per i ricchi" (Repubblica). Ora il governo si divide sul fisco (Corriere). Salvini contro Tria e M5S: "Sia già nel Def". Ma, per il Tempo, tirano il pacco a Salvini sulla flat tax. Lo sfogo del leader leghista nell'intervista a Libero: "Adesso di fa a modo mio. Non si possono più frenare i cantieri e il taglio delle tasse". Per il Giornale, la Lega resuscita la flat tax, ma è solo una manovra elettorale: per farla deve tornare il centrodestra. Per l'Economia, su pensioni e flat tax ci sono troppe incognite per l'Italia. Intanto, sul tema dei rimborsi per i truffati delle banche, la vice del Mef Castelli alla Verità: "Risarciremo il 90% degli sbancati". Ma per Libero il ministro Tria prepara la sua vendetta: vuol far saltare i progetti economici del M5S.
Politica: svolta nel M5S: in Europa aperti al dialogo con i Popolari (Stampa). Di Maio, in una lettera al Corriere: "In Ue la Lega sbaglia alleati". Le "mappe" di Diamanti su Repubblica: i leghisti non sono più padani, ora tre su dieci si sento prima di tutto italiani. Sul Sole il sondaggio sul gradimento nelle Regioni: è Zaia il più popolare, in crescita Toti e Zingaretti. Il governatore ligure Toti al Fatto: "Ora scarico Berlusconi per un nuovo partito modello 'ma anche'".
Libia: Haftar sotto attacco. E Tripoli bacchetta Parigi (Stampa). Guerra in Libia, violata la tregua Onu (Messaggero). Usa in fuga (Mattino), Trump e l'asse con i sauditi: così Haftar ha campo libero (Messaggero). Reportage sulla Repubblica su Tripoli, città sotto assedio. Alla Stampa parla Ahmed Omar Maitig, numero due del governo: "Annienteremo i ribelli. Ora Roma si muova". Per Libero, se in Libia la guerra non si ferma, per noi sono guai.

ECONOMIA
Il governo si divide sul Fisco. La Lega vuole subito la flat tax - "mettiamola nel Def, loro hanno avuto il reddito" -, ma il M5S non ci sta: "Noi siamo sempre stati leali, loro meno". Il premier Conte: "Valuteremo" (Corriere in apertura e p.2 e tutti). Il numero uno leghista in pressing su Tria e M5S: "Fisco più basso nel Def, rispettate il contratto di governo. Riducendo le tasse più benefici che costi" (Repubblica p.10). Oggi il vertice di governo, domani il Def al centro del Cdm. Secondo Repubblica (p.11) c'è lo stop del Tesoro, che rimanda a settembre l'imposta con aliquota ridotta al 15%. Anche il premier sulla linea del Mef perchè ora mancherebbero le risorse. Ma Salvini non ci sta e a Libero (in prima e p.3) avverte: "La flat tax è nel contratto, come lo era il reddito di cittadinanza e il superamento della Fornero, da cui non torno indietro neppure se me lo chiede Padre Pio. Le coperture? Se nelle elezioni europee cambieranno gli equilibri nella Ue, avremo i margini per alleantare lo strangolamento fiscale che soffoca l'economia italiana. Se non abbassi le tasse, il Paese non cresce. Non esiste che aumenteranno le tasse ai consumatori e ai commercianti. E non ci sarà nessuna patrimoniale, né tasse sui risparmi". Poi il leader leghista rilancia: "Su tasse e cantieri ora si fa a modo mio. Ci vuole testa bassa e lavorare, alcune cose sono state frenate non solo a livello politico ma anche burocratico. Ma chi è al governo non deve avere paura". Secondo il Messaggero (p.5) la strategia di Salvini è fiaccare i 5S facendoli passare per "quelli del No". Di Maio, in una lettera al Corriere (in prima e p.5) smentisce le tensioni nel governo e ribadisce: "Da parte del M5S non c'è alcuna tensione. Ritengo invece opportuno esprimere soddisfazione per il lavoro svolto fino ad oggi. Mi riferisco a provvedimenti come il reddito di cittadinanza, come la pensione di cittadinanza, o lo sblocca cantieri e le misure a sostegno della famiglia, nonché alla storica firma della Via della seta. Passi, sia chiaro, di cui potrei rivendicare la paternità, ma mi piace invece pensare di averli compiuti assieme. Per questo voglio dire grazie a Salvini.  Per quanto riguarda l'attuale sistema fiscale, è evidente che questo debba essere riformulato al fine di alleggerire il grande carico che pesa sulle nostre imprese. Della flat tax, di cui si discute accesamente, condividiamo i termini e lo scopo. Ne parla il contratto e sarà uno dei punti che occorrerà raggiungere, associandovi, a mio parere, comunque un principio di proporzionalità per fare in modo che il beneficio stesso sia distribuito con criterio verso le famiglie e il ceto medio". Sulla flat tax, Giornale (in prima e p.3) va all'attacco del leader del Carroccio, definendo "un bluff" la mossa sulla flat tax: riscopre la promesse elettorale sapendo che ora è irrealizzabile per via delle coperture. Ma il sottosegretatio al Mit Siri parla a Repubblica (p.11): "E' importante che il Def stabilisca chiaramente che l'elemento qualificante capace di garantire la crescita economica del Paese passa da una importante riforma fiscale. Una riforma che non va vista come un centro di costo, ma come un'opportunità di crescita. La flat tax è l'unica leva disponibile per dare impulso ai consumi". Poi sulle coperture dice: "Ci auguriamo che, dopo il voto, ci sia un'Ue che mette al centro i popoli, non i numeri. Per ridurre il debito pubblico si può mettere in campo una valorizzazione del nostro patrimonio immobiliare. L'Iva? Quella delle clausole di salvaguardia è un'invenzione dei governi precedenti che abbiamo ereditato, non è detto che l'unica soluzione sia l'aumento dell'Iva".

POLITICA
Verso le Europee, ecco i simboli in corsa: Lega e M5S senza alleati nel logo (Repubblica p.13). Svolta europea del M5S, tentanto dalle sirene del Ppe: Di Maio ora guarda al centro (Stampa in prima e p.2). Il leader non esclude intese con i popolari in Ue dopo il voto: "Restiamo in mezzo, né a destra né a sinistra". Di Maio, in una lettera al Corriere (in prima e p.3) spiega: a maggio i cittadini saranno chiamati ad esprimersi in occasione delle prossime Europee e proprio a tal scopo, mi aspetto una sana e leale competizione con la Lega durante la campagna elettorale. Alcune diversità riemergeranno. Trovo ad esempio paradossale, è la mia opinione, un'alleanza europea con quei governi che rifiutano di accettare la ridistribuzione dei migranti che arrivano in Italia. Sarebbe  - scrive il vicepremier - un controsenso lamentarsi con l'Ue perché non accetta le quote e poi stringere intese partitiche con gli stessi Paesi (penso ad Orbán) che sono causa della nostra emergenza. Paesi tra l'altro che ci ignorano e ci snobbano, violando le regole, mancando di rispetto all'Italia e agli italiani. A ognuno il suo, però, non voglio entrare nel merito dell'argomento. Ne faccio solo una questione di coerenza. Dal canto suo il M5S vuol dar vita ad un progetto nuovo, che cambi l'Europa dall'interno, che abbia al centro della propria agenda le imprese, il lavoro, la democrazia diretta, i diritti e l'ambiente.
Dalla Francia alla Polonia, i sovranisti all'assalto dell'Ue (Repubblica p.14). La Lega guida il fronte che punta su un blocco di 150 deputati dell'Europarlamento per spezzare l'asse tradizionale tra Cristiano democratici, Socialisti europei e liberali.. Al via la Conferenza di Milano, parte il progetto di Salvini per unire l'Enf francese, l'Ecr ed Efdd. E corteggia Orbàn (Libero p.2). Il ministro leghista Fontana alla Stampa (p.3): "Servono i sovranisti per rivoltare l'Europa. Oggi si parte con un incontro che vuole rappresentare la volontà di questi tre gruppi (Efdd, Enl ed Ecr) in cui ognuno lancerà il suo progetto di unità di tutti i gruppi identitari che vogliono riformare l'Ue. Si annunceranno dieci articoli in cui si sottolinea che la Ue non può imporre vincoli che soffocano le economie dei Paesi senza tener conto delle diverse storie e tradizioni. Penso che avremo un gruppo così ampio e numeri tali che se non si vorrà creare uno scontro molto forte, bisognerà sedersi al tavolo a dialogare. Io prevedo un gruppo da 120 a 140 parlamentari, con 3-4-5 governi rappresentati nel consiglio Europeo e con un certo numero di commissari europei, da tre a cinque. Una forza che non può essere trascurata e in qualche modo diremo la nostra con un peso non indifferente".
Su Repubblica (in prima e p.8) il sondaggio di Diamanti che mostra il cambiamento nell'elettorato leghista: chi vota Carroccio ora si sente prima di tutto italiano. L'identità nazionale primo riferimento, mentre è divisivo tra gli elettori leghisti il legame con l'Europa.

ESTERI
Battaglia a Tripoli, fallita la tregua Onu (Corriere in prima, p. 8-9, Stampa p. 6): salta la tregua Onu e a Tripoli si continua a combattere: in 48 ore di conflitto 21 morti, anche civili. Le truppe di Haftar sono a pochi chilometri dalla capitale. Gli Stati Uniti ritirano i militari sul campo. Sarraj accusa Parigi: l'ambasciatrice rischia l'espulsione. L'ambasciata italiana resta operativa: non è prevista una riduzione del personale. Conte: la guerra civile va evitata. Sul corriere un focus sulla guerra anomala di Haftar per il controllo del Paese: ingenti somme di denaro sarebbero confluite nella rete finanziaria del generale da almeno tre Paesi: Arabia Saudita, Emirati e Qatar. La Stampa intervista il vicepresidente del Consiglio Nazionale Omar Maitig: "Il generale si fermi o lo annientiamo. Ho parlato con Mosca per dirgli che deve convincerlo a ritirare le truppe. La comunità internazionale invece di aiutarci ci ha portati a questo punto. Adesso l'Italia deve fare di più".Medici senza frontiere: "Facciamo appello affinchè i rifugiati e i migranti detenuti vengano subito evacuati" (Repubblica in prima, p. 6-7). Sul Messaggero (in prima, p. 2) le accuse a Parigi dal governo di Tripoli: "Sostenete l'aggressione contro di noi". Ma anche Trump non ostacola il generale e dietro il disimpegno Usa i rapporti con gli alleti che sostengono il blitz di Haftar. Ma per la Csa Bianca conta solo la lotta all'Isis. Monitorati 300 mercenari russi nel Paese.
Brexit, senza Corbyn non ce la faccio" (Messaggero p. 11): dopo le fronde nel partito e no degli alletai irlandesi all'ccordo con la Ue c'è la resa di May: "Intesa con i Labour unica via". Settimana cruciale: scadenza venerdì alle 23 poi il no deal. La tory Leadsom: Inaccettabile partecipare alle Europee.

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