Commentario del 07.04.2019

IN PRIMA PAGINA
Economia e politica, tensioni nella maggioranza. Allarme di Bruxelles: crescita in calo, ma il governo esclude la manovra-bis (Messaggero). Con il Def due mld di tagli alla spesa (Sole). Ma i conti di Tria gelano il governo: flat tax a rischio (Repubblica). I 5S puntano sulla flat tax in più scaglioni per sfidare la Lega (Stampa). Mossa del M5S anche sulle pensioni: quota 100 a tempo (Messaggero). Imprese all'attacco: 8 imprenditori su 10 bocciano il governo (Giornale).
Salvini e Di Maio, l'ora dei veleni. Le imprese: basta (Corriere).  Il ministro 5S dell'ambiente Costa al Corriere si rivolge a Salvini: "Le critiche? Prima studi". M5S, il muso duro alla Lega paga: rimonta nei sondaggi e gialloverdi vicini al 60% (Fatto). Salvini attacca Di Maio: "Pensi a lavorare di più" (Repubblica). I due alleati continuano a insultarsi, ma vanno a braccetto (Corriere). Lega e soldi spariti: le due associazioni gemelle del mistero (Fatto).
Sì Tav, imprese e sindacati contro il governo (Stampa). A Torino 20 mila in piazza per dire sì all'alta velocità (Giornale).
Caos Libia, paura in Europa (Repubblica). "I sauditi con Haftar" un accordo segreto dietro l'assedio a Tripoli (Messaggero).

ECONOMIA
Conti italiani in difficoltà, l'Europa non crede all'Italia: "Crescita forse sotto lo 0,2%" (Repubblica p.3 e tutti). Commissione Ue ed Ecofin cercano di non colpire l'Italia per evitare polemiche prima delle elezioni europee, ma chiedono di alzare il Pil e limitare i rischi sul Fisco. Il viceministro dell'Economia Garavaglia al Corriere (p.9): "Manovra correttiva? Nessuno ce la chiede. Aggiorneremo il quadro dei numeri, allineandoci alle previsioni internazionali, e stabiliremo un obiettivo programmatico realistico. Il crollo della domanda internazionale a noi costa mezzo punto di Pil di minor crescita. È evidente che le aziende più competitive, che esportano, siano arrabbiate per come vanno le cose. Ma quanto c'entra il governo con tutto questo è da vedere. Sugli effetti della manovra aspettiamo a giudicare, abbiamo indicazioni positive che ci fanno ben sperare: i numeri della flat tax per le partite Iva, la spesa per investimenti delle Regioni, delle Province e la crescita del gettito dall'Iva. E abbiamo fiducia che i provvedimenti per sbloccare gli investimenti funzionino". Con il Def 2 mld di tagli alla spesa (Sole in prima e p.3): nel Documento dovrebbe arrivare il via libera alla clausola a tutela dei saldi vista la gelata del Pil e la crescita del deficit. Ma Garavaglia frena: "Bisognerà vedere, ammesso e non concesso che una simile mossa sia giusta. Se blocchi 2 mld di spesa pubblica, blocchi 2 mld di Pil. Vorrei che i professori mi spiegassero se questo ha un effetto positivo o negativo sul deficit". Intanto, resta aperto il dibattito sulla flat tax: resta l'ostilità di Tria, che nel Def gela la misura voluta dalla Lega: attuarla significa tassare di più i consumi con l'Iva (Repubblica p.7). Ma il viceministro leghista del Mit Rixi a Repubblica dice: "La flat tax è uno strumento formidabile e le risorse ci sono, ma bisogna saper scegliere". Garavaglia aggiunge: "Sicuramente ci sarà un impegno per l'estensione della flat tax alla famiglie perchè il sistema fiscale va semplificato e alleggerito". E il sottosegretario Siri al Messaggero (p.4) dice: "Nel Def va inserita subito la flat tax, il Tesoro deve avere coraggio di farlo. Il binario su cui deve correre la manovra economica è quello della riforma fiscale che parte propriodallaestensionedellaflat tax. Iauguriamo che sia il punto qualificante del documento che sta mettendo a punto il Tesoro in queste ore e che le coperture si trovino,ma perché le cose si realizzino l'intenzione deve essere chiara e precisa. E' una regola consolidata".
Su quota 100 arriva lo schiaffo del M5S alla Lega: "E' temporanea" (Messaggero p.3). I grillini pensano a uno stop della misura già dal 2020, ma c'è il muro di Salvini: "La riforma non si tocca".
Il viceministro leghista del Mit, Rixi, a Repubblica (p.7): "La prossima settimana vedranno la luce lo sbloccacantieri e il decreto crescita, finalmente usciamo dal tunnel, visto che il Mit ha da lungo tempo moltissimi soldi in pancia, sono bloccati oltre 100 mld. Rimettere in moto gli appalti pubblii è essenziale. Serve meno burocrazia per rilanciare i cantieri, bisogna avere la consapevolezza che non si può fare l'analisi costi-benefici su tutto". Sulle priorità delle opere da sbloccare, Rixi spiega: "Terzo valico, porto di Pescara. Ci sono settori che crescono a due cifre come la cantieristica navale: se si dirottano gli investimenti, si hanno grandi ritorni in materia di occupazione e sviluppo. C'è anche l'edilizia, che ha perso 600 mila posti di lavoro. Bisogna fare di più dello sbloccacantieri: ci sono stumenti come il taglio del cuneo fiscale, il superammortamento".

POLITICA
L'ora dei veleni tra Salvini e Di Maio (Corriere in prima e p.2 e tutti): resta alta la tensione in vista del CdM di martedì. Dura replica di Salvini alle parole di Di Maio, che aveva detto: "E' grave allearsi in Europa con i negazionisti dell'Olocausto". Il leader leghista ha risposto: "Io lavoro, rispondo con il lagoro, con i fatti. Questa gente che cerca fascisti, comunisti, nazisti, marziani vesuviani...I ministri sono pagati per lavorare. Io sono pagato per mantenere ordine pubblico e sicurezza".  Il leader dell'AfD Urban al Corriere (p.5): "Di Maio ci dà dei negazionisti? Non trova altri argomenti. Noi e la Lega vogliamo ridimensionare le competenze dell'Ue". Nello scontro sulle alleanze in Europa arriva la contro-replica di Di Maio: "Salvini è nervoso". E dal M5S arriva l'attacco al ministro dell'Interno: "Passa il tempo a fare selfie". Crescendo di insulti tra alleati, che però non rompono (Corriere p.6). Il botta e risposta è alimentato dalla linea più aggressiva scelta dai 5S (Messaggero p.2). Secondo il Fatto (in prima e p.4-5) il muso duro dei grillini nei confronti della Lega sta pagando: il Movimento rimonta nei sondaggi ed ora è al 23,3%, con la Lega al 35,9. La maggioranza sfiora il 60%. Ma arriva l'avvertimento di Salvini: "Se continua l'escalation di attacchi, difficile andare avanti" (Corriere p.5). Il vicepremier leghista si sfoga con i suoi: "Non ne posso più dei loro no, dei litigi e dei paletti". Ad alimentare le polemiche è lo scontro sui temi ambientali, con il ministro Costa che al Corriere (p.6) si rivolge a Salvini: "Dovrebbe studiare, quando affronta i temi ambientali non sa di cosa parla. Per esempio sui termovalorizzatori: volerne costruire di nuovi è antistorico. Lui ragiona con i vecchi paradigmi produttivi, il cambiamento climatico ci impone un svolta radicale nel modo di pensare".
Sì Tav, patto sociale fra industriali e sindacati: il sì alla Torino-Lione diventa sfida al governo (Stampa p.3). A Torino terza manifestazione in 5 mesi. Ma l'Alta Velocità è ormai un pretesto: "Servono investimenti per la crescita" è l'invito della piazza al governo. Il ministro dell'Ambiente Costa al Corriere (p.6) segnala i rischi ambientali della Tav: "Il rischio principale è l'amianto: per costruire quel tratto di ferrovia devono bucare collente e montagne ricche di amianto, il pericolo è che si diffonda nell'aria. Se respirato, può uccidere".
Intanto, cresce l'insofferenza degli imprenditori nei confronti dell'esecutivo: 8 su 10 lo bocciano (su tutti). Al meeting di Cernobbio, un sondaggio evidenzia come il 70% sia convinto che si tornerà al voto o che ci sarà un rimpasto.
Nel frattempo, un anno dopo il voto, gli imprenditori disertano la Pontida dei 5S (Repubblica p.8): a Ivrea la terza edizione di "Sum". Ma gli industriali restano freddi, con il leader degli imprenditori torinesi che dice: "speravamo nel cambiamento, ma ci sono troppi no".

ESTERI
Libia, rischio guerra nei cieli: via gli imprendiitori italiani (Messaggero p. 8 e tutti): continuano i combattimenti a 27 km dalla Capitale. Scontri per l'aereoporto, Serraj: lo presidiamo noi. E Haftar impone una "no-fly zone" ad Ovest del Paese e ammette: "Uccisi 14 dei nostri". Intanto è giallo sull'evacuiazione dei dipendenti Eni. Il gruppo: "Non c'è personale a Tripoli". I giacimenti sono nel deserto a al largo della capitale, mentre la direzione a Malta. Sul Messaggero un focus sulle alleanze a sostegno di Haftar: la scorsa settimana il generale ha incontrato Re Salman, poi ha deciso di forzare la mano. Il sostegno di Egitto ed Emirati Arabi. Anche Parigi colta di sorpresa dalla mossa. Il sostegno a Serraj da parte di Turchia, Qatar e Italia. E cresce la preoccupazione italiana per 200 soldati presenti nel paese africano. "Rischiamo un'ondata di sbarchi" e Conte cerca n contatto con Hartar (Repubblica p. 4). Posizione unitaria dei Paesi del G7: si teme il bagno di sangue, soluzione non militare. Appello dell'Onu: "Fermatevi". Repubblica (p. 4) intervista Minniti: "C'è il problema ma per il nostro governo il problema sono 64 migranti. Bisogna prendere atto che il ruolo dell'Italia in Libia è seriamente messo in discussione. Qualcosa è già cambiato e non certo nell'interesse della leadership che l'Italia ha sempre avuto in questo rapporto di fondamentale importanza negli equilibri tra Europa e Africa. E non è una questione da poco visto che la Libia è per l'Italia governo dei flussi migratori, sicurezza perché non governata può diventare riferimento sicuro per i foreign fighters di ritorno dalla Siria che sono migliaia, e questione energetica e ricordo solo che l'Eni in queste ore sta evacuando il suo personale".

©riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento