Commentario del 23.09.18

IN PRIMA PAGINA
Conti e manovra, Bankitalia gela il governo (Giornale). Visco: "Serve strategia credibile" (Sole). Ma Salvini incalza Tria: serve coraggio (Corriere). Sul Messaggero il piano per il reddito di cittadinanza. Su tutti la bufera su Casalino per l'attacco al Tesoro. Di Maio e Conte lo difendono: "Piena fiducia" (Repubblica). Tria difende i suoi: "Fiducia nei dirigenti" (Sole). Quirinale e Lega blindano Tria (Stampa). Tra alleati distanze anche su Genova. Giorgetti: "Errori gravi, non conoscono la legge" (Stampa). Intanto la Lega vola, M5S precipita. Salvini mangia voti Di Maio (Libero). Tajani a QN: "Logiche staliniste, il governo cadrà". Boccia al Giornale: "Adesso in Italia servono forze moderate". Berlusconi prepara il manifesto della nuova Forza Italia (Giornale). Ma Bannon ad Atreju spacca il centrodestra: : "Un'alleanza mondiale populista" (Verità).
Dall'estero. Iran, attacco terroristico alla parata militare: ventinove morti (Corriere, Messaggero). Intesa storica del Vaticano con Pechino: il Papa nominerà i vescovi cinesi (Stampa, Repubblica). La Cina ora è più vicina (Avvenire).
In cronaca, a Bari agguato di CasaPound al corteo anti-razzista (Stampa, Avvenire). A Roma il primo trapianto di faccia su una donna italiana (Corriere, Messaggero, QN). A Genova il Salone della Nautica torna ai tempi d'oro (Messaggero).
Sport, Inter effetto Champions, gol alla Samp all'ultimo respiro (Corriere). A Napoli c'è il Toro, Ancelotti si affida ai piccoletti Mertens-Insigne (Mattino). Dybala vuole riprendersi la Juve. E l'Italvolley va alla fase finale (Stampa)

ITALIA-ECONOMIA
Conti e manovra, Bankitalia gela il governo (Giornale). Visco: "Avanti sugli investimenti ma attenzioni a conti e mercati" (Sole). "Il peso del debito può diventare insostenibile" (Stampa). L'intervento ad un convegno della Corte dei Conti del governatore di Bankitalia suona come un "disco rosso" alla manovra e una sponda a Tria nel braccio di ferro con Di Maio (Corriere). "Rischioso l'aumento improduttivo del disavanzo alla luce dell'elevato debito pubblico italiano. Il rischio è che il rapporto debito/pil assuma una direzione non sostenibile. Il ricorso al disavanzo va utilizzato con cautela". Da Visco anche un richiamo a non disorientare gli investitori, "ricordando che ogni anno lo Stato deve collocare 400 mld di debito pubblico sul mercato". Quanto alle priorità, Visco indica infrastrutture e opere pubbliche: "Il ritardo del nostro Paese non deriva solo dall'insufficienza delle risorse finanziarie. Le risorse vanno utilizzate meglio". Ad ascoltare Visco anche Giorgetti, che al Sole dice: sì a un maxi piano di investimenti per far crescere l'economia e sanare le fragilità del territorio, no a deficit per finanziare spesa improduttiva. "Se la crescita del pil rallenta – dice il sottosegretario – a maggior ragione bisogna spingere sugli investimenti prima di pensare ad altre spese".
Ma Di Maio non la pensa così: "Siamo a un bivio, pronti a cambiare schemi. I governi del passato hanno scelto la via delle carte a posto. Io sono dell'idea che i rischi ce li dobbiamo prendere: i cittadini hanno già pagato per essere immortalati ancora una volta sull'altare del debito, dello spread e dei sacrifici" (Messaggero).  
Idem Salvini, intervistato dal Corriere: "La legge di Bilancio deve essere coraggiosa. Se lo sarà gli zero virgola di deficit in più non conteranno niente. Se l'Italia vuole crescere deve investire. Tutti gli investitori esteri con cui ho avuto modo di parlare, tutti mi hanno detto la stessa cosa: fate una manovra coraggiosa, espansiva. Se avrà quel segno, non preoccupatevi di qualche decimale di deficit. Non è un problema. Se il Paese non cresce il debito aumenta. Se cresce, il debito si riduce. Se fossi in Tria chiederei a Salvini e Di Maio di fare spese intelligenti". E apre al reddito di cittadinanza: "Deve diventare un fattore di produttività. Fino ad oggi i centri per l'impiego sono stati centri per il disimpiego. Se il reddito, legato alla cittadinanza italiana, sarà un aiuto alla professionalizzazione ben venga".
Sul Messaggero il piano per il reddito di cittadinanza: per abbassare il costo dell'operazione (almeno 7 mld) si pensa a utilizzare il miliardo e mezzo della "Naspi", i 500 milioni della social card e gli assegni familiari. Ma per gli italiani la priorità non è l'assegno di Stato: nel sondaggio Swg per il Messaggero i desiderata per la manovra. Il 77% contrario all'aumento dell'Iva, il 55% favorevole al taglio dei ticket sanitari, il 54% favorevole alla riforma della "Fornero", il 43 alla flat tax per le imprese, il 35% per la pensione di cittadinanza, il 30% per il reddito di cittadinanza.
Su tutti la bufera su Casalino per l'attacco al Tesoro. In un audio destinato a giornali la minaccia di "megavendetta contro i tecnici del Mef" se non avessero trovato i 10 mld necessari al reddito di cittadinanza. Di Maio e Conte lo difendono: "Piena fiducia" (Repubblica). Salvini, intervistato dal Corriere, minimizza: "Casalino incauto. Ma nessuno minaccia nessuno". Ma c'è imbarazzo per le uscite di Casalino e insofferenza nel M5S per il suo strapotere. Tria difende i suoi: "Fiducia nei dirigenti" (Sole e tutti). Su Stampa, Messaggero e Corriere le reazioni dei funzionari nella "trincea" del Tesoro: "Sui conti non vogliono controllori", "i soldi per le misure i trovi la politica". A Intanto Quirinale e Lega blindano Tria (Stampa). E nel M5S crescono i sospetti: "Tria più benevolo con Salvini che con noi. I grand commis stanno col Carroccio". Tra alleati distanze anche su Genova. Giorgetti: "Errori gravi, non conoscono la legge" (Stampa).

ITALIA-POLITICA
La Lega vola, M5S precipita. Salvini mangia voti Di Maio. Su Libero in apertura il sondaggio Ixe per l'Huffington Post che dà la Lega al 31,2%, il M5S al 27,6%, il Pd al 18,2%, FI al 9%, Fdi al 2,4%. Flussi di voti in uscita dai 5Stelle al Carroccio. Di Maio avrebbe tutto l'interesse a staccare la spina al governo e aprire al Pd, Salvini no, scrive Libero. Salvini al Corriere: "Ho accettato la sfida per un contratto di 5 anni. Non è che ora lo faccio saltare perché sono al 30%. Quest'anno smonterò un pezzo della Fornero, una parte degli italiani pagherà il 15% di tasse, toglieremo qualche accisa sulla benzina. Poi andremo avanti". Tajani a QN: "Logiche staliniste, il governo cadrà". "Tutta la visione economica dei 5Stelle è distruttiva per il Paese: vogliono fermare l'Italia anche con mosse dittatoriali". Dovesse cadere il governo, Tajani prefigura "un governo di centrodestra, se lo sostengono parlamentari di altre forze, altrimenti si torna a votare e vinciamo noi". Ma al di là dell'intesa trovata sulle elezioni amministrative, l'ex coalizione del centrodestra resta divisa. Salvini, alla festa di Atreju, tenta di sedurre gli amici-avversari di Fratelli d'Italia: "Al governo con voi ma senza forzisti". Quanto alle decisioni uscite dal vertice di Palazzo Grazioli "nessuna strategia del doppio forno: con Berlusconi solo accordi locali". Un affondo che irrita Berlusconi, scrive il Corriere, anche se il Cavaliere fa buon viso a cattivo gioco: "Salvini bisogna capirlo: lui ha il problema di tenere i rapporti col M5S".
A spaccare gli ex alleati anche Bannon, l'ex guru di Trump, guest star alla festa di Fdi: "L'Italia ora è il centro dell'universo della politica, Salvini e Meloni sono sovvertitori ma non sono soli" (Repubblica, Libero e tutti). "Non sono qui per dire agli italiani cosa devono fare. Già lo sapete, avete un programma ed è questo che a Bruxelles fa più paura. Io vi aiuterò con sondaggi e analisi di dati: prepareremo le war room". Tajani attacca: "Bannon può stare a casa sua, non abbiamo bisogno di interferenze americane". Meloni lo difende: "Non c'è bisogno di ingerenze americane ma nemmeno di quelle di tedeschi, francesi, lussemburghesi e di tutti quelli che pontificano ogni giorno".  "Al Paese servono i moderati. Riformisti ma non anti Europa" dice al Giornale il presidente di Confindustria Boccia. Su Repubblica le "mappe" di Ilvo Diamanti: tra gli italiani risale al 36% la fiducia nell'Europa (era al 29% nel 2016): una reazione al successo dei partiti euroscettici che fanno temere il peggio.
Intanto Berlusconi prepara il manifesto della nuova Forza Italia (Giornale): oggi a Fiuggi il documento delle libertà 2.0. "Spiegherà i nostri valori a quella che ho chiamato AltraItalia, la gente di buonsenso, i liberali e i cattolici vicini al nostro mondo". Sul Giornale la preoccupazione che corre da Atreju a Fiuggi: Salvini vuole cannibalizzare il centrodestra alle Europee. Il leader della Lega sicuro che Berlusconi non si candiderà, e questo fa temere gli azzurri per un nuovo tracollo.
Sulla Stampa parla Crimi: "La nomina di Foa alla Rai con il placet di Berlusconi non crea imbarazzi: siamo stati noi i primi a dire che la Rai è patrimonio i tutti e non solo delle maggioranze, ben venga questa intesa". Crimi difende Casalino dagli attacchi di questi giorni: "Ha detto quello che pensiamo tutti, siamo il governo del cambiamento e ciò deve essere compreso da coloro che per 20-30 anni hanno gestito la macchina amministrativa". E sul copyright votato in Europa dice: "Come Di Maio credo sia una vergogna perché è uno strumento per regolamentare qualcosa che deve essere lasciato il più libero possibile".
Sul Corriere parla Rutelli: "Non sono arrivati i barbari: i partiti che sono al governo rappresentano il sentimento popolare ma hanno il dovere di favorire l'unità nazionale, altrimenti l'Italia sarà indebolita".

ESTERI
Iran, strage alla parata dei Pasdaran: spari sugli spettatori, almeno 29 morti tra cui una bimba di 4 anni e un disabile. L'Iran accusa l'America e il Golfo, ma per la strage la pista porta ai separatisti arabi (Corriere e tutti). La Stampa parla di strage sannita: non convince la rivendicazione dell'Isis, più probabile la pista degli estremisti locali. La strage in una località nel Sud del Paese per il Corriere ha un doppio messaggio. Il primo è una sfida alla sicurezza. Il secondo è legato al momento politico, con il presidente Rouhani in partenza per l'Assemblea Onu e gli Usa che premono con le sanzioni. Gli oppositori interni della Repubblica Islamica si muovono tra queste linee saldando la resistenza al fonte internazionale.  Martedì il pranzo di lavoro all'Onu: Conte pronto a offrire a Trump una mediazione con l'Italia (Stampa).
Cina-Vaticano, storica intesa sui vescovi (Stampa e tutti): firmato l'accordo provvisorio, che prevede che il Papa abbia l'ultima parola sulla nomina dei vertici del clero in Estremo Orinete. E' un primo passo per la normalizzazione ma resta il problema dei religiosi non riconosciuti dal governo di Pechino. Per Repubblica è una firma che "cambia millenni di storia". Ma c'è chi teme lo scisma, tra Chiesa ufficiale e chiesa non ufficiale.

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