Commentario del 28.09.18

IN PRIMA PAGINA
Manovra, vincono Salvini e Di Maio, deficit al 2,4% (Repubblica). Allacciate le cinture (Milano Finanza). M5S e Lega: "Manovra del Popolo" (Fatto). Tria si arrende (Giornale). Mattarella: non puoi dimetterti (Repubblica). QN parla di schiaffo all'Europa. Su Stampa e tutti i dettagli delle misure: 10 miliardi per il reddito di cittadinanza, flat tax al via dalle piccole imprese, più Iva e meno sgravi, in pensione a quota 100, processi a rito unico. In Transatlantico rispunta Cirino Pomicino: "Questi fanno come noi" (Foglio). Bussetti (Cei): "Il lavoro chiede più di promesse e sussidi" (Avvenire).
In primo piano anche il decreto per Genova: Autostrade fuori dai lavori, bocciato il piano da 16 mesi (Corriere). Lo Stato anticipa 360 milioni. Ma serve il sì del Colle (Messaggero).
Tra politica e giustizia lo scontro al Csm: Ermini (Pd) eletto vicepresidente Csm. I Cinque Stelle attaccano le toghe: "Così fanno politica" (Messaggero, Sole, Repubblica). Il Fatto: Renzi&B. si prendono il Csm con i voti della destra togata.
Dall'estero il caso che infiamma gli Usa: "Mi violentava e rideva" l'accusa di una docente al giudice Kavanaugh, scelto da Trump per la Corte Suprema (Corriere, Stampa).
In cronaca. Lanciano, preso il quarto aguzzino (Messaggero, Giornale): romeno anche lui. Morbillo, in Italia altri due morti: siamo a quota 6. Non erano vaccinati (Messaggero). Su Avvenire il rapporto sulle scuole fragili: un crollo ogni 4 giorni. Su QN il ritorno di capitan Parmitano in orbita: stavolta comanderà la stazione stellare.
Calcio, Roma-Lazio, Difra e Inzaghi studiano mosse da derby (Messaggero). Napoli-Juve, se l'uomo può battere il robot (Mattino)

ITALIA-ECONOMIA
Deficit al 2,4%, Tria cede a Salvini e Di Maio. Il M5S: è la manovra del popolo (Corriere e tutti). Dal vertice del governo l'approvazione all'unanimità della nota di aggiornamento del Def, propedeutica ad una manovra che Repubblica stima in 33 miliardi, il Messaggero in 27 miliardi. Disco verde a reddito di cittadinanza da 10 mld a partire dal 2019 per 6,5 milioni di persone, pensioni minime a 780 euro, revisione della legge Fornero, tasse al 15% per più di un milione di lavoratori, chiusura delle cartelle Equitalia fino a 100 mila euro. Sulle grandi opere, dopo la "revisione" su costi e benefici attivati 118 mld di investimenti cantierabili (Corriere). E per finanziare la flat tax più Iva e meno sgravi fiscali (Stampa). Per il Fatto la pace fiscale sarà un condono per piccoli evasori. Nella bozza della manovra misure anche per le banche: oltre al ristoro per i risparmiatori traditi anche una nuova Gacs a garanzia delle sofferenze (MF). Sulla manovra si salda l'alleanza politica tra Di Maio Salvini contro l'Europa (Messaggero). Su tutti la "resa" di Tria (Corriere), "blindato" però dal Quirinale: Sole, Corriere, Messaggero e Repubblica riferiscono le telefonate dal Colle per scongiurare le dimissioni del ministro del Tesoro, con Mattarella nel ruolo di "calmieratore" della crisi. Il timore è che il deficit oltre la soglia del 2% serva solo a pagare lo spread. Spread ieri volato a 250 punti per poi ripiegare a 237: attesa per le mosse delle agenzie di rating (Messaggero). "Resto per spirito di patria" la linea di Tria (Repubblica).  Nei retroscena dei giornali il lungo braccio di ferro tra ministri. "O tutto o non voto" l'aut aut di Di Maio. "Non è deficit ma una grande opportunità per il Paese" la linea di Salvini per piegare "uffici e ragionieri" (Corriere). Poi l'accordo, "all'unanimità".
Di Maio: "Oggi è cambiata l'Italia. Per la prima volta lo Stato è dalla parte dei cittadini. Per la prima volta non toglie ma dà". E chiama il M5S in piazza davanti a Palazzo Chigi a festeggiare. "Spread a 400? Pazienza" (Messaggero). Alta tensione al Tesoro. Per la Ue è una dichiarazione di guerra: "Così l'Italia si fa male da sola" (Stampa). Per Repubblica Bruxelles si prepara a bocciare la manovra: il 16 ottobre partirà la richiesta di modifica della manovra, e se nulla cambierà dopo due settimane la bocceranno. Borghi al Corriere: "Dobbiamo dare un segnale chiaro e dare copro alle misure annunciate senza essere ostaggi dello spread. A fare male sono state le dichiarazioni di Draghi sulla riduzione degli acquisti di titoli di Stato da parte della Bce". Ma Brunetta insiste: "Gli investitori internazionali hanno subito iniziato a vendere titoli di Stato italiani" (Giornale).
Boccia (Confindustria): "Auguro al governo di non far danni e investire" (Sole). "Il Def non è l'unico scoglio: l'Italia riduca l'incertezza" dice al Sole Eric Brard (Amundi Asset Management). "La legge di bilancio non è l'unico scoglio per i mercati finanziari. Per capire la politica economica del governo bisognerà attendere le prossime mosse: le promesse elettorali sono molto costose, bisogna vedere come e in che tempi le manterranno". Amundi, dice il manager della più grande società di gestione del risparmio in Europa, "ha fino ad ora mantenuto un atteggiamento neutrale sull'Italia. Ma abbiamo bisogno di avere una certa visibilità sul futuro: se ci accorgessimo che non sarà possibile potremmo riconsiderare la nostra posizione".

ITALIA-POLITICA
Csm, il Pd Ermini vicepresidente. Ira 5Stelle (Corriere p.10). Alla terza votazione, l'ex deputato dem la spunta per due voti di scarto (13 a 11): determinanti i voti del presidente e del pg della Cassazione, che di solito si astengono. Battuto il candidato del M5S Benedetti. "Un turborenziano a Palazzo" titola il Fatto (p.6): è l'unico membro laico con una tessera di partito, sconfessati gli appelli di Mattarella. Di Maio: "Il Sistema è contro di noi" (Stampa p.9 e tutti). Bonafede attacca le toghe, Mattarella prova a ricucire (Messaggero p.8). "All'interno del Csm c'è una parte maggioritaria di magistrati che ha deciso di fare politica – ha detto il Guardasigilli -. Evidentemente l'autonomia della magistratura sta più a cuore al ministro della Giustizia che alla maggioranza dei magistrati". Libero (p.5): M5S contro le toghe rosse, scoprono ora che i giudici fanno politica. Di diverso avviso l'editoriale del Foglio (p.3) che definisce il voto in Csm "un buon colpo alla deriva manettara: una vittoria dei magistrati contrari a interferire nella politica". L'ex ministro dem Orlando parla di "conflitto istituzionale" in merito alle parole di Bonafede e Di Maio (Corriere), ma per  Libero (p.6) ha provato a tramare per un'intesa con i grillini ma ha fallito il bliz per sgambettare i dem. Le correnti progressiste per la prima volta non votano un candidato dem ma del M5S (Sole p.23). No delle "toghe rosse", sì della destra: in scena gli schieramenti ribaltati (Corriere p.11). Anche il gruppo di magistrati guidati da Davigo (Autonomia e indipendenza) ha votato contro Ermini e contesta la scelta come vicepresidente "dell'unico tra i membri laici che proviene direttamente dalla politica" con il rischio che il Csm sia "un contrappeso del governo". Per il Giornale (p.7) le toghe rosse della corrente di Davigo lasciano il Pd e si alleano con i grillini.
Genova, c'è il decreto, esclusa Autostrade dalla ricostruzione (Corriere p.8 e tutti). Lo Stato anticiperà i fondi per il ponte (Stampa p.6): il testo, ora al Colle, prevede la possibilità di rivalersi sulla società concessionaria. Stanziati 360 mln per il viadotto, in totale sono 645 mln gli euro, compresi gli aiuti (Messaggero p.7). Nel decreto scompare il Terzo Valico (Corriere p.8), ma il viceministro Rixi assicura: "i fondi sono già stati individuati e verranno ripristinati". Giornale e Libero polemici, parlano di "briciole" e "miseria" dal governo. "E' il decreto del nulla" attacca il Pd. "Il decreto delude la città" titola Repubblica (p.10), con Toti e Bucci che si lamentano per i "fondi insufficienti". "Troppi vincoli, i tempi per la ricostruzione si allungano: ci vorranno mesi per scegliere i progetti e si rischiano ricorsi" protesta il governatore ligure al Corriere (p.9).

ESTERI
"Rimpatri più veloci": Salvini vola in Tunisia per incontrare il presidente Essebsi (Messaggero). Ma per il Fatto la visita è un mezzo flop. Il Viminale voleva concordare un aumento dei rimpatri ma Salvini è tornato senza alcun impegno concreto, solo una generica promessa di collaborazione. Dall'Italia arriveranno aiuti economici, mezzi e addestramento in cambio di un contrasto più efficace alle partenze dei clandestini. La visita è servita a Salvini anche per recuperare dopo la gaffe di giugno, quando chiamò la Tunisia "paese che spesso e volentieri esporta galeotti".
Brexit, piano di emergenza Ue: su MF il piano di emergenza che sta preparando la Commissione Europea in vista di una "hard Brexit". Obiettivo: evitare il caos negli aeroporti e alle frontiere. Nel piano misure su trasporti e servizi doganali e finanziari, per assicurare il regolare svolgimento delle relazioni fra Regno Unito e Ue lasciando alle imprese delle due parti il tempo per adeguarsi alla nuova realtà.

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