Commentario del 14.09.2018

IN PRIMA PAGINA
Scontro tra Europa e Italia (Corriere). Draghi: danni dalle parole del governo (Repubblica), ora da Roma ci aspettiamo i fatti (MF). Centeno (Eurogruppo) al Corriere: "Rispettare le regole". Moscovici attacca il governo: "Piccoli Mussolini, l'Italia è un problema" (QN). La Verità: la Francia ci dichiara guerra. L'America invece esalta Salvini, titola Libero pubblicando in prima pagina la copertina del Time. Intanto è bagarre sulla manovra. Tria in trincea (QN), Quirinale e Bankitalia lo proteggono (Repubblica). Salta invece Nava, presidente della Consob: "Non gradito dalla politica" (Corriere e tutti). Il M5S esulta (Repubblica). Il Fatto: era incompatibile, fa la vittima.
Tra politica ed economia. Sul Fatto parla Crimi (Editoria): "Per Berlusconi la pacchia è finita". Sulla Stampa la promessa della Castelli: Pensioni minime a 780 euro da gennaio. Su Sole e QN la rivoluzione statali della Bongiorno: "Impronte digitali contro i furbetti".
In primo piano su tutti il "decretino" su Genova, a un mese dal crollo del ponte (Giornale): niente commissario, slittano i lavori (Messaggero), il ponte resta un rebus (Corriere), la politica non decide (Repubblica). Mattarella, sulla Stampa: una tragedia inaccettabile. Sul Fatto i nuovi guai per Benetton: "I tiranti rotti già nel 2011". Sulla Verità i guai del Ministero: un condannato tra gli esperti di Toninelli.
Dall'estero. In Francia Macron vara il reddito universale (Stampa, Avvenire). L'Onu ferma la Libia: no a elezioni nel 2018. Passa la linea italiana (Messaggero).
Calcio, Capello alla Stampa: "Questa Juve è da Champions". Cannavaro al Mattino: il Napoli è sempre l'anti-Juve. Scaroni al Corriere: il mio Milan Mondiale con l'obiettivo Champions.
Su tutti l'addio a Ceronetti, il burattinaio della letteratura (Repubblica), il grande giocoliere della cultura (Messaggero), un funambolo anti-ovvio (Fatto).

ITALIA-ECONOMIA
Draghi apre il caso Italia (Stampa in apertura e tutti) ora è allarme (Repubblica p.2). L'avvertimento del numero uno della Bce: "Le parole del governo negli ultimi mesi hanno creato danni agli italiani e fatto salire i tassi di interesse". La Stampa (p.8) cita uno studio dell'agenzia Dbrs: il costo dello "spread delle parole" è di 6 mld di interessi in più in due anni, ma il primo a pagare sarà proprio l'esecutivo nella nota di aggiornamento del Def. Draghi si aspetta "i fatti" e vuole vedere come sarà la legge di bilancio (Corriere p.4). Per Franco (Corriere p.8) se il presidente della Bce sente di dover fare questo monito è perchè il rischio isolamento sta diventando concreto. Oltre a quello di Draghi, altro monito ieri da Oettinger, che a Montecitorio ha ribadito la necessità che l'Italia rispetti il tetto del 3% del rapporto deficit/pil "perchè il debito è al 133% e farlo salire oltre il 140% è un'idea sbagliata" (su tutti). Fubini sul Corriere (in prima e p.3) intervista il presidente dell'Eurogruppo Mario Centeno: "Troppa incertezza fa male. Le regole Ue si rispettano. Le misure del governo vanno incentrate a invertire il trend di rallentamento della crescita: servono proposte credibili e mostrare che sono compatibili con il Patto di stabilità".
Intanto è bagarre sulla manovra. Il ministro Tria in trincea (QN) ma è confortato dal "soccorso" di Francorte (Messaggero p.5): a proteggerlo c'è la rete di Quirinale e Bankitalia (Repubblica).
L'avvertimento di Drgahi suscita la reazione di Salvini: "Gli italiani con cariche all'estero aiutino il Paese e non critichino" (Messaggero p.5). Di Maio, invece, sceglie la linea del silenzio e stringe sulle misure anti-povertà (Stampa p.7): niente polemiche per mantenere aperto il dialogo con l'Ue, ma teme lo sgambetto dei tecnici del Mef nei confronti del reddito di cittadinanza, sul quale è in corso la "battaglia" delle coperture: il M5S chiede 10 mld, ma l'unica copertura indicata è la dotazione del vecchio Fondo del governo Gentiloni di 2,6 mld (Corriere p.5). La viceministra grillina dell'Economia Castelli alla Stampa (p.2): "Draghi si ricrederà quando leggerà il Def. Vedrà che facciamo sul serio. Se poi non gli piace questo governo...". Poi, sulle misure, dice: "Da gennaio pensioni minime a 780 euro, poi riforma dei centri per l'impiego e via al reddito di cittadinanza. Costerà 10 mld, le risorse ci sono". M5S ottimista sui 10 mld necessari - "arriveranno" - ma Tria si mantiene cauto (Corriere p.5). Libero (in apertura) polemico: con il reddito di cittadinanza, che il M5S vuole finanziare con i soldi dell'Inps, rubando i soldi ai pensionati per darli ai fannulloni.
Altro tema caldo è la riforma della Legge Fornero: sfida Lega-M5S, in ballo 5 mld (Messaggero p.7). L'uscita a 62 anni, proposta dalla Lega, raddoppia la spesa prevista nel contratto di governo e i grillini temono possa togliere risorse al "reddito", M5S punta sull'età minima fissata a 64 anni. Cottarelli al Mattino (p.5): "Se fossi Tria non darei priorità né al reddito di cittadinanza né alle pensioni: qualche aggiustamento si può fare ma spendere 10 miliardi l'anno è troppo rischioso per la tenuta dei conti. Se spendo, qualcuno pagherà per queste cose. Noi dovremmo puntare al pareggio: sufficiente a ridurre il debito di tre punti l'anno e ci consentirebbe di rimodulare la spesa, dove necessario".

ITALIA-POLITICA
Scontro tra Europa e Italia (Corriere in apertura e tutti): il commissario Ue Moscovici parla di "problema Italia" nell'eurozona e lancia un affondo contro il populismo citando i "piccoli Mussolini". Frasi che scatenano la reazione dei due vicepremier italiani. Di Maio: "Atteggiamento inaccettabile e insopportabile, non si devono permettere". Ancora più duro Salvini: "Moscovici pensi alla sua Francia, che respinge i migranti a Ventimiglia, ha bombardato la Libia e sfora i parametri Ue. Si sciacqui la bocca prima di insultare gli italiani e il loro legittimo governo". Leader della Lega che conquista la prima pagina del quotidiano americano "Time", che lo definisce "la nuova faccia dell'Europa". Ma le interpretazioni della copertina del "Time" sono discordanti: per Libero l'America esalta Salvini, considerato il capitano che può cambiare la Ue. Il Corriere (p.2) invece ricorda come per il tabloid Usa Salvini sia "lo zar dell'immigrazione in Italia" e l'uomo che è in missione "per disfare l'Ue". Ma il titolare del Viminale esulta e considera questi giudizi "due medaglie".
Inchiesta sui fondi spariti della Lega: interrogatori in Lussemburgo sui 3 mln rientrati dall'estero (Corriere p.9). Interrogati gli operatori della società Pharus che segnalò a Bankitalia i tre mln dal Granducato all'Italia (Fatto p.4). "Cerchino pure, non c'è un euro della Lega in Lussemburgo" dice il tesoriere del Carroccio Cementero alla Verità (p.5). Ma la Procura di Genova e la GdF indagano anche sulle entrate della fondazione "Più voci", legata alla Lega, che l'imprenditore romano Parnasi, sotto inchiesta per le vicende dello stadio della Roma, ha ammesso di avere finanziato (Messaggero p.10).  Mentre dal Carroccio dicono di non sapere nulla dei fondi rientrati dal Lussemburgo, i tecnici studiano una via d'uscista: Lega pronta a dire sì alla rateizzazione dei fondi che la Procura intende sequestrare, ma a patto che il nuovo soggetto "Lega per Salvini premier" non sia in continuità con il passato (Messaggero p.10). Carroccio pronto a stilare anche un nuovo statuto che prevede l'abolizione della figura del presidente, comportando l'uscita di scena definitiva di Bossi.
Salvini alle prese anche con il caso Diciotti: governo diviso, ora il ministro smentisce Conte (Fatto p.5). Il premier alla Camera aveva detto che il Viminale sapeva che la Guardia Costiera avrebbe soccorso la nave la sera del 15 agosto, ma Salvini nega: "non è vero". Sul caso della Diciotti, Salvini è indagato e nelle settimane scorse ha attaccato i magistrati. "A nome di tutto il Consiglio – dice il vice presidente del Csm Legnini a Repubblica (p.10) - ho già espresso una ferma reazione agli attacchi alla magistratura. Perché quelle espressioni, anche per le modalità utilizzate, risultavano lesive del prestigio dell'ordine giudiziario e del doveroso rispetto delle sue prerogative. Non posso che confermare questa posizione, registrando al contempo un abbassamento dei toni nei giorni successivi che mi auguro possa consolidarsi".
Intanto, Salvini si prepara all'introduzione del decreto sicurezza, che si concentra su due aspetti: nuove nome antiterrorismo con il monitoraggio del noleggio dei furgoni, e la stretta sull'accoglienza, con il taglio dei fondi e una restrizione dei requisiti per restare in Italia (Stampa p.15 e tutti). Ministro dell'Interno pronto a chiedere ancora i porti, ma sui migranti è in difficoltà (Repubblica p.8): annunciata la linea dura contro 7 barchini ma il decreto è fermo per il rischio incostituzionalità.

ESTERI
Migranti, alta tensione tra Italia e Germania: "Per ora niente accordi" (Messaggero p.14 e tutti). Salta l'incontro tra Salvini e l'omologo tedesco Seehofer, per il ministro italiano "un'intesa con la Germania è possibile solo senza arrivi in più in Italia". Il tema è quello delle migrazioni secondarie e del rientro in Italia dalla Germania dei migranti registrati e fuggiti vero Berlino. Manca l'accordo sul "saldo zero" chiesto da Salvini, pronto ad accogliere il rientro dei migranti a patto che la Germania accolga altrettanti richiedenti asilo presenti in Italia (Corriere p.14). Da oggi a Vienna il vertice dei ministri dell'Interno Ue per provare a risolvere la questione.
Libia, schiaffo dell'Onu a Parigi: nella risoluzione votata l'estensione della missione Unsmil al 2019 ma nessun cenno alle elezioni a Tripoli (Messaggero p.15). La Francia però continua a premere per tenere le elezioni nel 2018 perchè "le condizioni ci sono". Sulla Libia si divide il governo italiano: Salvini dialoga con il premier Serraj e appoggia Misurata, mentre la Farnesina cerca di procedere in accordo con Macron e sfida i vicepremier su Haftar (Stampa p.14).
Francia, Macron lancia "il reddito universale" (su tutti). Presentato il piano anti-povertà: dal 2020 per chi è in difficoltà arriverà un sussidio e un programma di reinserimento. Sono 9 mln i francesi a bassissimo reddito. Macron cala nei sondaggi, così il "presidente dei ricchi" ora pensa ai poveri (Repubblica p.14).

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