Commentario del 6.09.18

IN PRIMA PAGINA
Il governo gela i no vax, bambini a scuola solo con il certificato (Stampa). Cento giorni di soli annunci: dietrofront anche sui vaccini (Repubblica). E' il caso politico del giorno, insieme alla "fuga" di 50 migranti della "Diciotti". Il tempo: belli ciao. Lite sulle regole (Corriere), imbarazzo di Viminale e vescovi (Messaggero).
Sempre in primo piano anche conti e mercati. Manovra verso 25-30 miliardi, ma c'è il nodo risorse. Spread ancora in calo (Sole). La Stampa rimarca la svolta del governo: rispetto per la Ue. Timmermans: "Una buona apertura. Valuteremo i fatti" (Stampa). Boccia (Confindustria): bene Salvini, noi vicini al governo se punta alla crescita (Sole). Ma per Libero il "pistola" è Di Maio. Nell'accordo giallo-verde reddito di cittadinanza, flat tax a tre aliquote e pensioni a quota 100 (QN).
Ponte Morandi, sul Corriere parla per la prima volta Gilberto Benetton: "Genova sarà per noi monito indelebile". Su Repubblica il piano del governo per far decadere le concessioni. Sul Fatto le rivelazioni di Toninelli: "L'Aiscat ci ha diffidato". Sul Sole parla l'ad di Ferrovie, Battisti: "Fs in Alitalia se ci sono sinergie e piano solido. Priorità ai pendolari". Su tutti la trattativa sull'Ilva: il Messaggero parla di intesa a un passo dopo il rilancio di Mittal sulle assunzioni. Su tutti anche l'apertura di Starbucks a Milano. Il Giornale: è la democrazia del caffè. Schultz: "Starbucks in Italia, il sogno della vita" (Corriere).

ITALIA-ECONOMIA
Conti pubblici, la svolta del governo: sì alle riforme senza sfidare l'Europa (Stampa). Salvini e Di Maio confermano la virata "moderata": niente strappi con la Ue (Messaggero). Lo spread scende (Corriere), tornano gli acquisti sui BTp (Sole). Dal vertice di maggioranza di ieri Lega e M5S escono allineati a Tria, deciso a non andare oltre il tetto del 2%. Ma per la Stampa resta comunque forte il pressing sul ministro dell'Economia: "Gli italiani aspettano risposte". Anche per Repubblica Lega e M5S abbassano i toni ma non le richieste. Nel pacchetto della manovra reddito di cittadinanza, flat tax a tre aliquote e quota 100 per le pensioni (QN).
Il sottosegretario Siri al Corriere: "No a passi indietro. Superamento della Fornero,flat tax e pace fiscale sono gli obiettivi della lega e ci saranno tutti. La pace fiscale ci sarà come dice il contratto. E non è un condono. Dal giorno dopo la pubblicazione della legge di bilancio i cittadini potranno andare a chiudere le loro posizioni. Sarà tutto molto chiaro". Per il Corriere ora la voce della Lega sui temi economici sarà quella di Bagnai, l'economista fiorentino presidente della commissione Finanze del Senato, "un anti-euro pacato".
Il Messaggero parla di una manovra da 30 miliardi, con quota 100 per tutti (costo oltre 5 miliardi), flat tax riservata per ora a professionisti e artigiani, avvio del reddito di cittadinanza allargando il Rei a 5 milioni di poveri assoluti. Quanto alle coperture Tria tratta con la Ue. Il Sole parla di una manovra da 25-30 miliardi, rimarcando l'input di Conte: "Ora  riforme strutturali a favore della competitività del sistema Paese". Ma non c'è ancora intesa sulle risorse e sul tetto del deficit. "Le regole devono essere uguali per tutti, è positivo sentire dire dal governo che rispetteranno gli impegni  – dice alla Stampa il vice presidente della Commissione europea Timmermans – Ora dobbiamo aspettare che la legge di bilancio venga finalizzata". Apertura del governo anche da Confindustria. Boccia: "Se si lavora a un piano a medio termine, ad avere attenzione al deficit e al debito pubblico, a puntare sulla crescita e ridurre i divari il governo troverà Confindustria vicina" (Sole). Il riferimento è soprattutto a Salvini, dopo l'intervista di ieri al Sole: "Le sue dichiarazioni fanno ben sperare nel nostro mondo", dice Boccia rimarcandone la "grande responsabilità". Ora bisogna "guardare avanti" e archiviare le polemiche. Il Corriere rimarca la svolta di Boccia, che accantona la piazza e spera in Salvini. Restano le critiche verso Di Maio. 

ITALIA-POLITICA
Cento giorni di soli annunci: in apertura su Repubblica (e p.6-7) l'analisi sull'operato dell'esecutivo Lega-M5S, partito al ralenty dopo il profluvio di proclami della vigilia. Pensioni, tasse, reddito di cittadinanza: è ancora tutto in attesa. E l'unico atto di vero significato politico è quello sul lavoro. Anche il Corriere (p.8) analizza i primi 100 giorni e vede nel "decreto dignità" il provvedimento di indirizzo politico più rilevante varato, mentre i nodi Tav, Ilva, Tap, immigrazione e rapporti con la Ue non sono ancora stati formalmente trattati dal Cdm. "Nessuna rivoluzione e provvedimenti con il contagocce, ma è ancora luna di miele": scrive il Messaggero (p.8).
Intanto, il dietrofront sui vaccini: bambini a scuola solo con il certificato (Stampa in apertura e tutti). Un emendamento al Milleproroghe cancella la svolta no vax: senza certificato, bambini fuori da nido e materne e chi dichiara il falso rischia la denuncia. Mentre per le scuole dell'obbligo non è previsto l'allontanamento, ma multe ai genitori non in regola (Messaggero p.2). Al via i controlli dei Nas negli istituti. Giannelli, capo dei presidi, a Corriere e Repubblica: "E' un'ottima notizia che rimanga in vigore la legge Lorenzin così com'è". Soddisfatte anche le opposizioni, con la Gelmini (Fi) che al Tempo (p.7) dice: "Ha vinto la comunità scientifica, speriamo non sia troppo tardi". Ma è stato annunciato un ddl che corregge la Lorenzin (Fatto) e il ministero annuncia il ritorno "dell'obbligo flessibile" (Stampa p.3).
Daspo per i corrotti ma la riabilitazione potrà salvare gli imprenditori (Sole p.15): oggi in Cdm il ddl anticorruzione targato M5S che contiene l'esclusione per sempre dai pubblici appalti per i corruttori condannati con pene superiori a due anni, che fa il paio con l'interdizione a vita dai pubblici uffici per i corrotti. Ma la riabilitazione del giudice potrà "salvare" gli imprenditori. Ma la Lega dice "no a processi sommari": si lavora a una mediazione tra le due forze di maggioranza. La Bongiorno sente Bonafede: non sono escluse correzioni ai sei articoli (Repubblica p.8). Il Corriere (p.9) mette in evidenza tutti i dubbi di Conte che corregge Bonafede: l'interdizione perpetua dei pubblici uffici non può valere per chi ha avuto la riabilitazione, perciò si ragiona su un limite minimo che dovrebbe aggirarsi intorno ai 15 anni.
Centrodestra, Berlusconi bussa alle porte della Lega: spunta l'idea di una federazione (Libero p.4). L'ex premier ha commissionato un sondaggio riservato per testare il gradimento di una fusione Fi-Lega. Ma Salvini frena (Messaggero p.10). Tajani al Messaggero (p.10): "Lavoriamo per una coalizione di centrodestra forte, ma con partiti diversi. Discuteremo la possibilità di andare insieme per le regionali in Abruzzo e Basilicata". Sul QN (p.15) sondaggio Ipsos che vede Salvini "volare" anche in Toscana: la Lega traina il centrodestra, che sarebbe al 42% e batterebbe il centrosinistra fermo al 37. Intanto, il centrodestra converge e torna in ballo Foa come presidente Rai (Giornale).
Pd verso le primarie: renziani ancora senza un candidato. E scoppia il caso Ascani: "Lei non è in corsa" (Repubblica p.10). La deputata umbra, citata dal Foglio come possibile candidata, parla di "fake news", ma il quotidiano replica: "Ce l'ha detto lei". Mentre Zingaretti ha già annunciato la sua candidatura, Martina prende tempo: per la segreteria in piedi le ipotesi Richetti e Bellanova, ma cresce il pressing su Delrio. Cuperlo alla Stampa (p.7): "No ai salvatori della patria, congresso discuta delle alleanze in Europa. Bene gli applausi a Fico. Il Pd deve spaccare la saldatura M5S-Lega". Per il Fatto dialogo Pd-M5S interrotto, ma è il solo modo per fermare Salvini.

ESTERI
Sul Corriere reportage tra i soldati di Misurata: "Sarraj, una delusione". Svolta nella città: "Stanchi di combattere, apriamo a Haftar" (Corriere). Sul Corriere parla la ministro Trenta: "Escludo categoricamente ogni intervento militare: ricordiamo tutti l'errore del 2011. Credo che in Libia sia indispensabile dare sostegno alle autorità locali e alle azione di Stato". Dalla Trenta "apertura" ad Haftar: "Penso che debba essere considerato un interlocutore in Libia, perché rappresentativo di una realtà. Bisogna dialogare con tutti. Ma le elezioni a dicembre mi sembrano premature". Quanto alla Francia i libici hanno bisogno di essere sostenuti ma non di ingerenze".Quanto alla Francia i libici hanno bisogno di essere sostenuti ma non di ingerenze". Sul Foglio parla Scaroni, capo dell'Eni per un decennio, scettico sulla linea italiana di appoggio a Serraj: "Non è una scelta che critico ma non si poteva dimenticare la presenza di Haftar. Una presenza rilevante, un generale che col suo esercito e con l'appoggio di egiziani e russi è riuscito a pacificare la Cirenaica dimostrando capacità di comando. A Bengasi potrei bere un caffè in piazza senza problemi, a Tripoli, dove Serraj non controlla la situazione ,no". Sulla Libia "tocca a noi gestire ma la politica estera ha bisogno di continuità specie se c'è in corso una emergenza come quella migratoria". Per Scaroni serve un "commissario straordinario" per la Libia, che eserciti "un ruolo di coordinamento tra tutti i ministeri, Interno, Esteri, Difesa e servizi segreti con il compito di dialogare con tutti e che metta la testa sulla Libia 24 ore su 24". Scaroni pensa a una figura terza, "scelta dal governo in accordo con l'opposizione e che cerchi in tutti i modi il dialogo con tutti gli attori sul campo".
Elezioni europee, la Merkel sceglie Weber per la Commissione Ue (Sole in prima e p.17 e Repubblica). L'esponente della Csu e capogruppo del Ppe si è candidato alla carica di capolista per il Ppe per le elezioni del maggio prossimo, una decisione appoggiata dalla Cancelliera tedesca per contrastare l'ascesa dei partiti euroscettici nel prossimo Parlamento. Sarà il pontiere per trattare con i sovranisti (Repubblica p.12).

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