Commentario del 29.09.18

IN PRIMA PAGINA
La manovra manda la Borsa ko, spread in volo (Sole). Bruciati 22 miliardi (Stampa). Il governo sfida la Ue e i mercati: "Se ne faranno una ragione" (Repubblica). Salvini al Messaggero: "Crescita, la Ue ci teme" (Messaggero). Dombrovskis al Corriere: "Attenti alle illusioni". Renzi al Corriere: "Ora resistenza civile". Tajani: "Povero popolo nelle mani dei grillini" (Giornale). Mattarella preoccupato per i conti (Stampa, Messaggero). Tria prepara lo strappo: via dopo la firma (Messaggero). Con questa manovra il debito pubblico aumenterà di 113 milioni di euro al giorno (Italia Oggi). Il Giornale: rovinati da Di Maio. Libero: se Salvini c'è batta un colpo. La Verità contro Gentiloni, Renzi, Boeri & Co: ecco chi minaccia davvero il risparmio degli italiani. Sul Sole i numeri del def: manovra da 35-40 miliardi, piano di investimenti da 15 miliardi, pil a + 1,5%. Ma sul reddito di cittadinanza tra gli italiani vincono i no (Corriere): il Nord non perdona il reddito ai fannulloni (Giornale).
Genova, c'è l'ok al decreto e il commissario: è Claudio Gemme, di Fincantieri (Messaggero, Sole). Repubblica: c'è conflitto di interessi.
In prima pagina anche Facebook: allarme sicurezza, violati 50 milioni di profili (Corriere, QN). Facebook sempre più fragile (Messaggero).
Dall'estero. Germania in soccorso alla Turchia (Sole): la Siria riavvicina Erdogan e Merkel ma è gelo sui diritti (Stampa). Sul Messaggero il riavvicinamento tra Roma e Parigi: "Sulla Libia Francia al fianco dell'Italia", dice l'ambasciatore Mannet. Sulla Stampa il Brasile al voto, tra militari e populismo.
In cronaca: divieti anti smog, si ricomincia. Ma è battaglia sul giro di vite (QN). In Pianura Padana, da lunedì stop a 1,1 milioni di diesel (Sole).
Calcio, super sabato di A: all'Olimpico il derby della verità tra Roma e Lazio. C'è anche Juve-Napoli (Messaggero). Volley, sfuma il sogno mondiale degli azzurri: passa la Polonia (Repubblica). Golf, a Parigi Molinari trascina l'Europa: battuto Woods (Stampa).

ITALIA-ECONOMIA
I conti del governo spaventano i mercati. In caduta Borsa e banche, sale lo spread (Corriere e tutti). Piazza Affari brucia 21 miliardi, spread a quota 280 poi ripiega (Messaggero). Si va verso una manovra da 40 miliardi (Messaggero), un piano di investimenti da 15 miliardi e un pil previsto a +1,5% (Sole). Di Maio: "Pronto a dialogare con Europa e investitori, i Btp non mi preoccupano" (Messaggero). Conte: "Sono fiero della manovra coraggiosa. Lo spread? Capiranno quando spiegheremo. Non vedo l'ora di illustrare la manovra a Bruxelles: con la crescita il debito/pil diminuirà" (Sole). Ma Bruxelles prepara le sanzioni (Repubblica). Sorpresa e incredula per le misure varate da Roma, la Commissione Ue abbraccia la linea dura: ora niente più margini per concedere flessibilità (Messaggero). Rischio anche dalle società di rating (Giornale): a metà ottobre Moody's e S&P's si pronunceranno su manovra e conti italiani, si rischia il declassamento a spazzatura.
"Vogliamo che l'Italia cresca ma a Bruxelles dà fastidio" dice Salvini al Messaggero. "Dal governo nessun azzardo: se è un azzardo aiutare i giovani a trovare lavoro, aumentare le pensioni di invalitià e ridurre le tasse alle partite Iva vuole dire che c'è un mondo della finanza lontano dalla realtà. Abbiamo fatto una manovra coraggiosa ma anche responsabile. Se abbiamo questo debito è per colpa delle politiche europee di austerity alla Monti e alla Renzi. Il debito, se l'Italia non cresce, aumenta. I mercati torneranno alla normalità". E sulla possibile procedura di infrazione da Bruxelles dice: "Non esiste. Questo è un governo che rimette al centro gli italiani, nessuno si sogni di commissariare nessuno".
"Fare più disavanzo è un'illusione. E contraddice il patto di stabilità" dice al Corriere il vice presidente della Commissione Ue Dombrvkis. "Seguire le regole conta, sia per l'Italia che per qualunque altro Paese. E presentare un bilancio che prevede un aumento sostanziale invece che un calo del deficit strutturale è in contraddizione con gli impegni dell'Italia concordati con tutti i Paesi dell'Unione. Quello di cui si sta discutendo oggi sembra in contraddizione con il Patto di stabilità". Quanto agli effetti "all'inizio sembra che fare più debito porti benefici ma poi viene fuori che è un'illusione. Alla fine il denaro pagato per il servizio del debito sarà sprecato per il bilancio pubblico e gli interessi più alti peseranno su famiglie e imprese".
"La nostra è una lucida follia – dice a Repubblica il vice ministro Garavaglia (Lega) – Stiamo di fronte a una scommessa, che funziona se cresciamo più del previsto. Se non funziona vuol dire che questo Paese ha problemi molto seri".
Critico Boccia (Confindustria) che alla Stampa dice: "Col rialzo dei tassi già sfumato un pezzo di manovra. Ma più importante del numero è cosa vogliamo fare con le risorse che chiederemo in prestito. Se questa manovra avesse dentro elementi sostanziali per incrementare occupazione, crescita e riduzione del debito avrebbe senso. Se fosse solo spesa e deficit no. Per ora sembra una manovra di stimolo dei consumi e disincentivo al lavoro: molto rischiosa".
"Si fa assistenzialismo trascurando le imprese", dice al Corriere l'industriale padovano Finco. "Abbiamo un disperato bisogno di un contesto adeguato alle sfide del mercato globale: ciò che hanno fatto Salvini e Di Maio va nel senso opposto".
Difende la manovra Bagnai (Lega): "Quella dei mercati è una reazione emotiva, ma sarà una fiammata di breve periodo. A loro interessa la crescita, ma per ora è uscito solo il dato sul deficit. Il giudizio cambierà".  
Sulla Stampa parla la vice ministra Castelli (M5S): "Nessuna morale da chi ha fatto cresce il debito pubblico. Sui mercati ci saranno alti e bassi ma da lunedì si tornerà alla normalità. Viene prima l'economia reale che i titoli bancari".
"Se la manovra riuscisse a ridurre il divario tra reddito e povertà sarebbe un passo avanti – dice a Repubblica l'ex ministro Giovannini – Ma per combattere la povertà bisogna investire anche sui centri per l'impiego e sui servizi sociali per la famiglia. Rischio lavoro nero per chi percepisce reddito o pensione di cittadinanza".
Su Corriere, Sole e altri le misure in arrivo: lo stop ai rincari dell'Iva, il reddito di cittadinanza da aprile, quota 100 per andare in pensione a 62 anni con almeno 38 anni di contributi, la pace fiscale per stralciare le pendenze con la pubblica amministrazione e il fisco, flat tax dal 2019 per piccole e imprese e professionisti al 15% e al 20%, il taglio dell'Ires dal 24 al 15% per le imprese che investono e assumono, piano di investimenti da 118 miliardi, più fondi per il ristoro dalle frodi bancarie. Sparisce la spending review.

ITALIA-POLITICA
Mattarella preoccupato per la tenuta dei conti (Messaggero e tutti). Sul Giornale l'appello dell'ex ministro Forte: la manovra è un suicidio collettivo, non la firmi. Tria, amareggiato, potrebbe lasciare il governo dopo l'approvazione della manovra e con lui i super tecnici del Mef (Messaggero). Ieri, per il compleanno del ministro, lo staff gli ha regalato una valigia. Il dato politico del confronto sui conti è che la Lega ha fatto muro con i 5Stelle lasciando solo Tria, scrive il Messaggero. Il Giornale parla di ministro umiliato e ridotto a ragioniere. Libero: Tria è sconfitto, si dimetta. Per la Stampa anche Giorgetti è nel mirino dei Cinque Stelle: "E' un uomo del sistema". Il sottosegretario leghista aveva detto di comprendere i timori di Tria e aveva parlato di "deriva Argentina" di fronte allo spettacolo di Di Maio e dei ministri 5Stelle affacciati al balcone di Palazzo Chigi. Da Libero appello a Salvini: "Se c'è batta un colpo": deve fare il Capitano, non il Masaniello.
Intanto il reddito di cittadinanza divide gli italiani: contrario il 46%, favorevole il 44%. Sul Corriere (in prima e p.9) il sondaggio di Pagnoncelli sul gradimento degli italiani sulla misura voluta dal M5S: sì compatto degli elettori grillini (69% favorevoli), mentre si dividono gli altri. La riforma della Fornero sulle pensioni è la mossa più popolare (55% a favore), mentre la riforma fiscale trova il parere positivo del 47% degli elettori e la pace fiscale il sì del 49%. Italiani spaccati anche su scenari post-manovra: per il 41% i conti pubblici terranno, per il 38% teme conseguenze. Il reddito grillino bocciato anche dal Nord: secondo l'Osservatorio di Mennheimer (Giornale) il sussidio spacca il Paese, con il Sud (55%) favorevole e il Settentrione contrario: no al 58%.
"Più che una manovra del popolo è un testacoda" dice Renzi al Corriere invitando gli italiani alla "resistenza civile" e ad "allacciare le cinture" per le "conseguenze devastanti" nei prossimi 12-18 mesi. "La cosa che mi sconvolge è che si faccia una manovra su condono e assistenzialismo. Minano la credibilità dell'Italia che avevamo faticosamente riconquistato" dice l'ex premier. In vista del voto delle europee, l'ex segretario dem dice: "L'onda gialloverde sarà già in ribasso, il Pd deve smettere di parlarsi addosso. Io non sono candidato alla segreteria né alle Europee, voglio solo dare una mano contro la cultura dello sfascio di Lega e M5S. Il candidato al Congresso dem ora è l'ultima delle mie preoccupazioni".
In campo per il congresso, "ma non come segretario", l'ex ministro Delrio, che a Repubblica dice: "Il percorso per le sinistre europee è difficile, ma il Pd serve". L'ex titolare del Mit sulla manovra M5S-Lega dice: "E' contro il popolo: non va l'aumento della spesa corrente per pensioni e reddito di cittadinanza: così si scarica il peso sulle nuove generazioni. Anche Renzi chiedeva flessibilità all'Ue, ma per creare occupazione. Tria? Non è stato messo all'angolo lui, ma il buonsenso". All'attacco anche Carlo Calenda, intervistato dal Messaggero: "Stanno esponendo l'Italia a una violenta speculazione: si rischia di distruggere molta più ricchezza di quanta ne produrrà il deficit". Poi l'ex ministro del Mise aggiunge: "Il Paese starà con loro finchè non si sveglierà dall'illusione che sia possibile inventarsi la crescita in deficit. Il Pd deve cambiare rotta, va superato: deve partecipare alla costruzione di un fronte progressista ampio. E il leader deve essere Gentiloni". Domani la manifestazione in piazza del Popolo dell'"Italia che non ha paura": dem alla prima prova di forza contro il governo giallo-verde (Messaggero).

ESTERI
"La Francia è al fianco dell'Italia sulla Libia": sul Messaggero parla l'ambasciatore francese a Roma Masset. "La relazione tra Italia e Francia è forte, densa, completa. E ci rafforza. Nonostante i disaccordi siamo sempre rimasti vicini. Su diversi temi possiamo non avere la stessa visione ma le soluzioni dovremo trovarle insieme. Sui migranti ci troviamo davanti a una sfida collettiva che va affrontata e risolta a livello europeo. Viviamo in tempi difficili: il multilateralismo è in crisi, torna la legge del più forte. L'Europa deve ritrovare il senso della sua unione". Quanto alla Libia "ho sentito tante false accuse alla Francia: la prima è che si troverebbe lì per pure ragioni economiche. No. L'ad di Eni, Descalzi, parla lui stesso di cooperazione e complementarietà con la Total. L'interesse della Francia per la Libia è lo stesso dell'Italia. Ed è la stabilità. Nessun conflitto con l'Italia, vogliamo lavorare insieme. Noi vogliamo parlare con tutti e saremo al fianco dell'Italia perché la conferenza di novembre in Sicilia abbia successo. Abbiamo sempre riconosciuto un ruolo di primo piano all'Italia in Libia".
Il Tempo (in prima e p.4) intervista Steve Bannon: "The Movement ha parlato praticamente con tutti i partiti e i governi populisti dell'Europa a 27, ma nessuno dice mai di uscire dall'Europa. Quello che abbiamo constatato è il rifiuto delle politiche di Macron, che punta ad una ulteriore integrazione politica ed economica dei mercati finanziari. I partiti sovranisti non vogliono la rottura dell'Europa, ma che diventi una federazione di Stati indipendenti, con confini e dogane autonome. E' il concetto chiarito da Trump all'Onu: sovranisti contro globalisti – dice Bannon -. Merkel e Macron rappresentano i globalisti, mentre gli italiani sono l'esempio della reazione al globalismo".
La Germania aiuterà Erdogan a superare la crisi economica (Sole). La Siria riavvicina i due Paesi: intesa per un summit in ottobre con Macron e Putin. Ma sui diritti è gelo tra Erdogan e Merkel (Stampa). De Mistura alla Stampa: "L'America è tornata ad occuparsi di Assad e questo dà più forza agli alleati europei. Il prossimo passo è creare una commissione costituzionale per future elezioni sotto l'egida dell'Onu".

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