Commentario del 11.09.18

IN PRIMA PAGINA
In primo piano su tutti i giornali lo schiaffo dell'Onu: Italia razzista. Arrivano gli ispettori. L'ira del Viminale (QN). Salvini: inaccettabile (Sole). "C'è razzismo". "E noi vi tagliamo i fondi" (Corriere. Stampa). Libero: l'Onu straparla. Il Giornale: manicomio Onu.
Tensioni anche nel governo: su negozi e processi, strappo M5S-Lega (Messaggero, Corriere). Torna Di Battista: "Salvini pompato, restituisca i soldi" (QN, Giornale). La Lega punta a ripagare il conto a rate (Stampa). Intanto Di Maio trasferisce Matera in Puglia (Libero) e Conte rinuncia alla cattedra alla Sapienza: "E' tutto lecito ma lascio" (Fatto).
Su Repubblica il mini reddito di cittadinanza in arrivo: con i vincoli di Tria 300 euro al mese per 4 milioni di italiani. Su tutti la polemica sui negozi chiusi la domenica: buone domeniche, per Avvenire. Ma gli italiani sono favorevoli alle aperture, rivela il sondaggio di QN, e Di Maio frena: ci saranno i turni. Sul Sole l'ipotesi di stop alla domenica anche per l'e-commerce. Furlan: no alla deregulation e sia dato spazio alla contrattazione (Avvenire). Bonanni: liberi negozi in libero Stato (Tempo).
A Genova due decreti del governo a misura di Fincantieri per ricostruire il ponte (Stampa). Toti: "Genova ha fretta di rifare il ponte, è una gazzarra inconcludente" (Repubblica). L'appello del sindaco: "Nominate subito il nuovo commissario" (Stampa). Sul Fatto l'altro regalo a Benetton: Fiumicino, l'aeroporto più lucroso di tutti.
L'Italia resta piccola, azzurri dominati dal Portogallo (Stampa). Sono già in crisi gli azzurri di Mancini (Corriere). Troppi cambi e l'Italia non c'è ancora (Repubblica). Su Repubblica e QN il pentimento di Fenati, il pilota pirata : "Perdono, non corro più, torno in ferramenta".

ITALIA-ECONOMIA
Negozi chiusi la domenica, Di Maio rilancia, la Lega avverte: escluse le città turistiche (Corriere e tutti). Il vice premier apre ai turni: "Non dico che sabato e domenica non si fa più la spesa: con i turni resta aperto solo il 25%, il resto chiude". Il ministro Centinaio (Lega) chiede deroghe per le città turistiche: "Meglio chiudere un altro giorno, come i musi il lunedì". Fraccaro (M5S): "Tireremo dirtto e approveremo la legge al più presto per superare il selvaggio west delle liberalizzazioni". Ma gli italiani sono favorevoli alle aperture, rivela il sondaggio di QN: la spesa libera fa comodo a tutti, il 56% non condivide la stretta del governo, solo il 33% contrario all'apertura dei negozi. "Niente ideologie, serve un compromesso" dice il presidente di Confcommercio Sangalli a QN. "Siamo d'accordo con lo spirito dei ddl che intendono superare errori del passato, servono ascolto e dialogo per cercare un punto di equilibrio". "Tutelare le famiglie? I festivi sono più pagati, per lavorare c'è la fila", dice al Corriere il presidente di Unes Supermercati Gasbarrino. "Per l'Italia sarebbe un passo indietro: 16 Stati europei hanno liberalizzato, per la gente ormai è una abitudine". Sul Sole l'ipotesi di stop alla domenica anche per l'e-commerce. Su Avvenire il favore dei Vescovi italiani alla proposta: si difende la socialità. Furlan (Avvenire): "Giusto limitare le aperture dando spazio alla contrattazione. Accolta la battaglia della Cisl contro la deregulation degli orari: si può trovare una soluzione condivisa da tutti come la turnazione". Sul Sole focus sull'e-commerce, per il quale la proposta di legge dei 5Stelle prevede un limite alle consegne domenicali. Gli e-ordini fermi fino al lunedì.
Spazio anche alla manovra. Il reddito di cittadinanza ci sarà, conferma Di Maio (Corriere). Ipotesi mini-sussidio: 300 euro al mese a 4 milioni di persone. Su Repubblica le ipotesi del sito la voce.info: con i vincoli di spesa che ha Tria (massimo 5 miliardi) non si andrebbe oltre i 300 euro al mese, praticamente un potenziamento dell'attuale reddito di inclusione. Per i 780 euro al mese promessi a tutti dal M5S di miliardi ne servirebbero 17 mld. Molto dipenderà dai criteri per l'assegnazione e quindi le dimensioni della platea di beneficiari.  Francesco D'Uva (M5S) al Messaggero: "Sul reddito di cittadinanza nessun rinvio. Si farà e subito. Ci sono le risorse necessarie per farlo partire". Il taglio alle pensioni? "Il tetto resta quota 4mila euro". Oggi la riunione della lega sulla pace fiscale: in arrivo la flat tax al 15% e la pace fiscale a tre aliquote. Per il Messaggero possibili anche sgravi accanto alla riduzione dal 23 al 22% della prima aliquota Irpef. Salvini: "Non vogliamo sbagliare questa manovra economica. Voglio che dia un segnale chiaro: volere è potere" (Corriere).
Sul Messaggero l'ultima novità in tema di manovra: la cedolare secca per l'affitto dei locali commerciali. Una misura che secondo il sottosegretario Bitonci servirà anche a combattere il degrado urbano.

ITALIA-POLITICA
Tensione M5S-Lega (Corriere e tutti): l'opposizione leghista alla stretta sui negozi chiusi la domenica e il processo sui 49 mln del Carroccio scomparsi agitano la maggioranza (Messaggero). Dal Guatemala l'affondo Di Battista che, in diretta su La7, scavalca Di Maio (Repubblica). L'ex parlamentare chiede alla Lega di restituire i 49 mln sottratti e attacca: "Il Carroccio non mi è mai piaciuto molto. I sondaggi? Salvini è pompato in maniera vergognosa dal sistema mediatico". Gelo ai vertici del Movimento per le frasi di Dibba (Corriere). "E' solo la sua posizione, non è stato eletto" dicono i vertici grillini (Messaggero e tutti). La replica di Salvini all'ex membro del direttorio 5S: "Se fosse ministro come Di Maio avrebbe meno tempo per parlare. Ma le polemiche mi sembrano una cosa interna al M5S". Di Battista assicura che con Di Maio non ci sono problemi, mentre il vicepremier M5S attacca i giornali per "l'operazione di discredito del governo" visto che gli editori "hanno le mani in pasta ovunque", suscitando la reazione della Fieg. Altro terreno di scontro M5S-Lega è il voto europeo sulle sanzioni a Orbàn: grillini contro il sovranista per smarcarsi da Salvini (Stampa) ma Di Maio teme contraccolpi anche in Italia (Repubblica). L'analisi di D'Alimonte sul Sole: la grande crescita della Lega nei sondaggi ha introdotto un elemento di tensione, ma siccome nessuno dei due ha una alternativa con cui sostituire il governo attuale, non è immaginabile una fine dell'esecutivo.
Stampa intervista il ministro Fraccaro: "M5S succube della Lega? In molti accusano la Lega di sottostare al M5S, la realtà è che c'è un programma di governo che traduce in atti concreti i programmi votati da cittadini". Poi il ministro per i Rapporti con il Parlamento annuncia: "Pronte 5 proposte di legge di iniziativa parlamentare: taglio dei parlamentari, referendum propositivo, abolizione del quorum nel referendum abrogativo, ricorso alla Consulta sui giudizi delle Camere in materia elettorale, abolizione del Cnel".
Centrodestra. Impasse sulla presidenza Rai: giovedì convocata la Vigilanza nella quale Salvini pensa di forzare la mano per rilanciare il nome di Foa in cda, ma Berlusconi è in trincea per Mediaset sul tema Ue del diritto d'autore (Messaggero). L'ex premier ha chiesto a Salvini di appoggiare la battaglia sulla riforma del copyright, per limitare il potere dei giganti del web, che sarà votata domani all'Europarlamento (Stampa e tutti). Leghisti pronti a bocciare la direttiva, ma lo strappo fa infuriare Berlusconi che vede a rischio i proventi pubblicitari di Mediaset. Il Giornale ottimista vede nel centrodestra le prove generali di intesa su Rai e amministrative: Salvini e Berlusconi pronti ad incontrarsi.
Nel centrosinistra, Renzi organizza la corrente e per fermare Zingaretti punta al rinvio del congresso Pd (Repubblica). A Salsomaggiore l'ex premier propone una due giorni che anticipa la Leopolda, la tentazione dell'ex segretario è quella di ricandidarsi per la guida dei dem. Foglio intervista Gentiloni: "Le prossime elezioni europee saranno un confronto tra due visioni opposte dell'Europa e noi siamo consapevoli di essere dalla parte giusta. L'Ue deve cambiare e deve diventare più forte nel difendere i principi di democrazia, di libertà, di stato sociale. Salvini e Orban quelle cose le vogliono distruggere, noi le vogliamo rendere più forti".

ESTERI
Diritti umani, Onu contro l'Italia: "Troppo razzismo e violenza" (Repubblica p.10 e tutti). L'Alto commissario Bachelet annuncia il via a un'ispezione, notizia che suscita la reazione del ministro Salvini: "Se lo fanno, stop ai contributi". I dati mostrano che in Italia non c'è nessun allarme e che si sono verificati solo fatti episodici: secondo l'Osce i reati di odio avvengono in misura maggiore in quasi tutti gli altri Paesi europei (Messaggero p.2). Il nostro Paese non sarà l'unico a ricevere una visita dell'Unhcr, focus anche su Germania e Usa (Stampa p.4). "Non accettiamo lezioni, pensino al Venezuela e agli italiani bloccati in quel Paese" attacca il titolare del Viminale all'indirizzo dell'Onu (Corriere p.3). "Nazioni Unite contro l'Italia" titola Libero in apertura, che accusa l'Onu si straparlare: tace sulle nefandezze degli islamici e si diverte a fare la guerra a noi. Anche il Giornale all'attacco del "manicomio Onu": accogliamo 700 mila migranti ma ci mandano gli ispettori. Palazzo di vetro tra scandali e sprechi è un carrozzone. Nel mirino l'Alto Commissario Bachelet, amica di Castro e Chavez, che difende le dittature.
Nuova fase del caos libico: adesso l'Italia apre a Haftar (Repubblica p.12). Moavero convince il generale Haftar: "Pronto a collaborare" (Messaggero p.5 e altri). Il titolare della Farnesina sottolinea il ruolo decisivo del generale per la pace, il leader dell'Est aiuterà a trovare interlocutori per il summit in Sicilia. In cambio dell'apertura, abbiamo offerto al generale la testa di Serraj (Libero p.13). "Mano tesa ad Haftar e dialogo con Parigi" (Stampa in prima e p.11): ma, mentre il ministro degli Esteri mostra ampia convergenza con il leader della Cirenaica, Salvini e Di Maio si sfilando, ribadendo il sostegno incondizionato al governo di accordo nazionale di Serraj e rilanciando le critiche alla Francia per "le sue azioni di disturbo". Sul Corriere (p.5) il focus sulla situazione in Libia: tra rivolte truccate e guerra fra tribù, soffoca il governo Serraj. Dopo la morte di Gheddafi, l'intervento Nato non ha creato nessuna vera selezione della leadership e ora trionfa il caos. Intanto, attacco dell'Isis al petrolio di Tripoli (Repubblica p.12 e altri): irruzione nella sede della compagnia nazionale Noc, simbolo del Paese. Salvi i flussi di petrolio e gas (Sole).

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